Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano. A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy, Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso profondo della vita.
"Oggi questo celebre resoconto di un semplice sottoufficiale alpino che si trova a combattere nel settore centrale del fronte russo, proprio quando l'esercito dell'Unione Sovietica sferra il suo potente attacco demolitore, acquista rilievo speciale. Man mano che i fatti narrati si allontanano nel tempo, il diario del sergente diventa più intenso e assume i caratteri dell'esperienza perenne. La testimonianza scritta, rispetto agli eventi storico-geografici da cui è scaturita, intrattiene lo stesso rapporto che potremmo supporre fra la moneta e il suo conio." (Dalla postfazione di Eraldo Affinati)
"L'arte della gioia" è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive. "L'arte della gioia" è l'opera scandalo di una scrittrice. È un'autobiografia immaginaria. È un romanzo d'avventura. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo indefinibile, che conquista e sconvolge.
Il raffreddore non è uno scherzo quando contagia gli animali dello zoo! Per proboscidi tappate e ruggiti rauchi basta un aerosol, ma evitare che un cucciolo d'ippopotamo si ammali o curare Gu-Li, il vecchio panda, è un bel problema. Anche Filippo è a letto con la febbre, ma quando Gu-Li ha bisogno di lui accorre al suo fianco... Età di lettura: da 7 anni.
Una misteriosa serie di furti turba la pace dello zoo. Una creatura agilissima sta facendo sparire gli oggetti più strani: una saponetta, degli stivali, una torta di fragole, un cerotto. Chi sarà il ladro? Un pigmeo? Uno yeti? Un teppista a corto di shampoo? Gli adulti brancolano nel buio, ma Camilla e Filippo hanno un fiuto da segugi... Età di lettura: da 7 anni.
Una storia d'altri tempi in un'Africa fantastica, tutta d'immaginazione, più sognata che vista: un'Africa di "piccoli mori" e di "orribili belve", un'Africa dove in mezzo alla foresta crescono degli improbabili alberi di mele. Cosa farà il piccolo Pik Badaluk? Resterà a giocare dentro lo steccato? Oppure varcherà la "porta che porta nel bosco"? Un'avventura ironica e trasognata, delicata e disarmante, giocata sul filo di un'impertinente ingenuità. Età di lettura: da 4 anni.
Quasi tutta l'opera di Gianni Rodari contiene versi e storie sorridenti dedicate a parole, regole grammaticali, errori di scrittura. Anche in questo libro il lettore troverà filastrocche degne di figurare in un'ideale grammatica divertente dal forte messaggio pacifista, ma troverà anche storie più articolate che ci racconteranno con brio e ironia l'origine di molti vocaboli e il loro viaggio nella storia per arrivare all'attuale significato... Le parole di Gianni viaggiano dunque - oggi più che mai - sulle ali dell'invenzione, del piacere del racconto, del desiderio profondo di far vivere a tutti le emozioni di una scoperta semplice ma fondamentale: in due si pensa meglio / e si va più lontano. Età di lettura: da 6 anni.
Aprite questo libro e lasciatevi condurre dalle belle immagini e dai semplici testi di Febe Sillani in un viaggio intorno al mondo, che vi porterà prima alla scoperta di tanti paesi, raccontati attraverso i colori delle loro bandiere, e poi di tanti animali diversi (che abitano nel bosco, nella giungla, nel deserto e perfino al Polo Nord). Età di lettura: da 5 anni.
Rocky è un bel cane, di pura razza mista, molto affezionato a Stefano, il suo migliore amico. Ma Stefano ormai è grande e non dedica più al suo cane le attenzioni di una volta. Rocky si sente trascurato e decide di andarsene per un po'. Cammina, cammina, si ritrova in un bosco e lì scopre una nidiata di gattini che qualcuno ha abbandonato. Come tornare a casa e chiedere l'aiuto di Stefano? La strada è lunga... Età di lettura: da 9 anni.
Filastrocche e raccontini all'insegna dell'errore: alunni distratti, professori noiosi, sportivi poco in regola con l'ortografia. Questo libro ci porta in un universo linguistico scomposto e disordinato, ma non è un testo di noiosi esercizi grammaticali perché Rodari fa nascere il riso da ogni svista, muta in gioco le regole della nostra grammatica, apre un dialogo fitto e ricchissimo con i lettori. Età di lettura: da 9 anni.