San Sebastiano in Alpe, paese dell'Appennino romagnolo, 1906. Amerigo ha nove anni e sua madre l'ha chiamato cosi perché l'ha concepito in America. Quando il Wild West Show fa tappa a Ravenna, lei decide di portare il figlio a conoscere suo padre. Buffalo Bill però non accetta di incontrarlo e questo rifiuto spinge il già inquieto Amerigo a schierarsi per sempre "dalla parte degli indiani". Con Mariano e Rachele si dipinge il viso, e scorrazzando per i boschi sogna di fare la rivoluzione. Ma la Storia divide le strade di questi amici inseparabili, travolti dalle burrasche del Novecento: le lotte di classe, il fascismo, le guerre mondiali. Con grande potenza evocativa, "Stirpe selvaggia" mette in scena un protagonista struggente come un eroe romantico, eppure modernissimo. Diviso, come ognuno di noi, tra l'affermazione di sé e la rinuncia, tra la solitudine e il bisogno d'amore.
Negli ultimi 2500 anni i filosofi hanno di volta in volta incarnato il ruolo del Saggio, del Curioso, dell'Asceta, del Polemico, del Mandarino e del Cortigiano. A cosa somiglierebbe dunque la storia della filosofia se fosse raccontata non come una storia di idee, bensí descrivendo tutte queste trasformazioni della figura del filosofo? Sarebbe certo qualcosa di molto diverso da quello che siamo abituati a pensare. In questo saggio arguto e stimolante, Justin Smith ridefinisce cos'è, e cosa non è, la filosofia, muovendosi liberamente tra Oriente e Occidente, dall'Europa di Aristotele, Leibniz e Nietzsche all'Arabia di al-Sidyaq, l'India di Siromani o l'America della tribú Mohawk.
Justin Smith individua sei personaggi tipo che hanno svolto il ruolo del filosofo in società molto diverse di tutto il mondo nel corso dei millenni: il Curioso, il Saggio, il Polemico, l'Asceta, il Mandarino, il Cortigiano. Il risultato è allo stesso tempo un'introduzione non convenzionale alla storia della filosofia e un'esplorazione originale di ciò che la filosofia è stata, e forse potrebbe diventare nuovamente. Attraverso casi di studi storici, inserti autobiografici e divagazioni paranarrative, l'autore individua e analizza aspetti del lavoro filosofico dimenticati o trascurati, per dimostrare quanto la filosofia sia un'attività universale, molto piú ampia e inclusiva, di quanto in genere oggi si pensi.
«Il filosofo di Justin Smith è un saggio sapiente, incisivo, scritto benissimo e spesso spassoso; una disamina indomita ed entusiasmante delle ambizioni dei filosofi di capire la vita, condotta da cosí tanti punti di vista che nemmeno Nietzsche avrebbe osato. Smith è sempre piacevole e intelligente, che prenda in esame sia il Leibniz studioso di teologia cinese, sia Laurence Sterne, T. S. Eliot o J. M. Coetzee. Se vi piace la filosofia, questo libro vi farà felici».
Clancy Martin
L'architettura non è semplicemente qualcosa che guardiamo da lontano o di cui ci serviamo per necessità pratiche, ma il catalizzatore della nostra autentica esistenza di esseri viventi che agiscono in armonia con il mondo. Dalle scale scavate a mano nei villaggi greci alle passerelle lasciate libere di fluttuare, dalla funzione dei paraventi giapponesi al senso di libertà che caratterizza le piazze italiane, dalla magistrale manipolazione delle forme di Frank Lloyd Wright alle mutazioni poetiche di Carlo Scarpa, ogni volta abbiamo a che fare con esperienze molto diverse, di passaggio da un livello a quello successivo, ognuna delle quali influenza la nostra esperienza dello spazio. Integrando sapientemente testo e immagine, ogni capitolo si concentra su un aspetto diverso delle nostre interazioni quotidiane con l'architettura, prendendo in considerazione scale, pavimenti, percorsi, spazi interni, percezione e prospettiva, e il rapporto tra un edificio e l'ambiente che lo circonda. Un volume che in un originale confronto con poeti, filosofi e psicoanalisti ripensa le basi e la storia dell'architettura, rivolgendosi non solo agli specialisti impegnati nell'ideazione di nuovi spazi, ma soprattutto a quanti cercano di comprendere meglio il loro posto nel mondo per come è stato e viene costruito dagli uomini.
Entrato in un negozio per comprare una borsa alla fidanzata, Kemal Basmaci, trentenne rampollo di una famiglia altolocata di Istanbul, si imbatte in una commessa di straordinaria bellezza: la diciottenne Füsun, sua lontana cugina. Fra i due ha ben presto inizio un rapporto anche eroticamente molto intenso. Kemal tuttavia non si decide a lasciare Sibel, la fidanzata: per quanto di mentalità aperta e moderna, in lui sono comunque radicati i valori tradizionali (e anche un certo opportunismo). Così si fidanza e perde tutto: sconvolta dal suo comportamento, Füsun scompare, mentre Kemal, preda di una passione che non gli dà tregua, trascura gli affari e alla fine scioglie il fidanzamento. Quando, dopo atroci patimenti, i due amanti si ritrovano, nella vita di Füsun tutto è cambiato. Kemal però non si dà per vinto. In assoluta castità, continua a frequentarla per otto lunghi anni, durante i quali via via raccoglie un'infinità di oggetti che la riguardano: cagnolini di porcellana, apriscatole, righelli, orecchini... Poterli guardare, assaggiare, toccare è spesso la sua unica fonte di conforto. E quando la sua esistenza subisce una nuova dolorosa svolta, quegli stessi oggetti confluiranno nel Museo dell'innocenza, destinato a rendere testimonianza del suo amore per Füsun nei secoli futuri. La storia di un'incontenibile passione, ma allo stesso tempo uno sguardo ora severo, ora ironico, ma certamente non privo di profondo affetto sulla Istanbul di quegli anni e sulla sua contraddittoria borghesia.
Come vivere felici? Non c'è problema più sentito fra i Greci e non c'è filosofo che non abbia offerto la sua soluzione. Ma nessuno può raggiungere Plotino quanto a originalità e radicalità. Impegnandosi in un confronto serrato con la filosofia dei secoli precedenti (Epicuro, gli stoici), il trattato "Sulla felicità" offre una sintesi delle migliori soluzioni proposte dalle scuole greche e si avvia lungo una strada che molti altri avrebbero in seguito percorso, rivelando la linea di continuità che unisce la filosofia greca e il pensiero dei secoli successivi. Da Platone a Dante, da Aristotele a Spinoza e oltre, la filosofia ha l'ambizione di comprendere il senso ultimo delle cose, realizzando così la natura profonda di quell'animale razionale che è l'uomo. Perché è solo se sapremo appagare il nostro desiderio di conoscenza che potremo capire chi veramente siamo. Ed è solo capendo chi siamo, riscoprendo la nostra origine divina e il nostro legame con il tutto, che potremo finalmente trovare la strada che conduce alla felicità, una meta che solo l'ignoranza fa sembrare lontana.
Dal 1997, anno in cui uscirono le "Opere" in due tomi nella NUE, gli studi su Primo Levi hanno permesso di reperire molti materiali prima sconosciuti o dispersi fra le pagine di giornali, riviste e archivi. E dunque la presente edizione, sempre curata da Belpoliti, propone un corpus di opere significativamente superiore. Inoltre il dibattito su Levi, le mostre, gli accertamenti del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, le "Lezioni Primo Levi" pubblicate annualmente dal 2010, e anche la recente edizione americana dei "Complete Works", hanno fatto sì che anche a livello di commento Belpoliti abbia potuto tener conto di molte nuove acquisizioni, che gli hanno permesso di ampliare, modificare e in alcuni casi riformulare completamente le note ai testi. A livello di testi, la nuova edizione si apre con la versione di "Se questo è un uomo" pubblicata da De Silva nel 1947, seguita ovviamente da quella "classica" Einaudi 1958. Nella sezione "Pagine sparse" vengono aggiunti venticinque testi fra racconti, recensioni e testimonianze. E in appendice viene presentata la tesi di laurea di Levi, le versioni radiofoniche di "Se questo è un uomo" e "La tregua", le note di Levi alle edizioni scolastiche dei suoi libri.
Nella Roma del secolo di ferro, a pochi giorni dall'inizio del tredicesimo giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra aver ispirato l'omicidio di un membro della Congregazione dell'Indice. Viene chiamato a investigare l'inquisitore foraneo Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della curia capitolina. II movente del delitto nasce forse da intrighi politico-religiosi, forse da un complotto della Compagnia di Gesù o di oscuri agenti del Meridione spagnole, o forse affonda le radici nell'instabile rapporto tra la tradizionalista capitale della Chiesa e il Nord Europa progressista. Svampa segue la pista orientandosi tra una scia di libelli anonimi e gli avvistamenti di un uomo mascherato che si fa chiamare Capitan Spavento. Lo aiuteranno nell'indagine padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell'Indice con il vezzo dei loci memoriae, e il fedele Cagnolo Alfieri. Ben presto, tuttavia, salterà all'occhio che il segrete più grande si nasconde proprio nel passato travagliato dell'inquisitore.
«Quattro figli, quattro direzioni, quattro vite. Piú la mia, in coda, perché figlio sono stato anch'io». La vita che si ama e Canzoni per i figli: il libro piú intimo e il nuovo cd di Roberto Vecchioni si parlano a ogni riga e a ogni nota. Per questo li abbiamo uniti: perché nascono dallo stesso slancio.
IL LIBRO: La vita che si ama. Storie di felicità è uscito per Einaudi nel 2016, e contiene tredici racconti. «Volete leggere un capolavoro? - ha scritto Antonio D'Orrico, - andate a pagina 121. S'intitola Duplice accoppiata. I romanzi possono essere bellissimi ma, e gli scrittori lo sanno, soltanto i racconti possono essere perfetti. Questo lo è».
IL CD: Nove canzoni che Roberto Vecchioni ha scritto negli anni: otto per i figli, piú una (seguita da un brano inedito) in cui il ruolo di figlio spetta a lui. Nei nuovi arrangiamenti, il tessuto musicale è la sintesi di pochi strumenti per lasciar suonare la voce: pura, calda, assoluta come non mai. Canzoni per i figli è un album inciso in uno stato di grazia. «Un disco sui figli è prima di tutto un disco di parole, e delle intenzioni, delle commozioni, e dei silenzi tra le parole».
Ci sono gialli d'inverno, come la luce dei lampioni in una bufera, ma anche gialli d'estate, come la sabbia nelle scarpe dopo una giornata al mare. Ci sono gialli d'autunno, come le foglie sui viali alla vigilia di Ognissanti, ma anche gialli di primavera, come le primule ai bordi d'un bosco. Perché se è vero che ogni delitto ha la sua stagione, è anche vero che ogni stagione ha il suo delitto: omicidi da camino acceso o rapimenti in giardino, furti su una spiaggia affollata o aggressioni a mano armata d'ombrello, non c'è occasione, non c'è momento che un criminale disdegni per portare a segno il proprio piano. Da gennaio a dicembre, da Capodanno a Natale, dall'Ottocento a oggi, dodici racconti, uno per mese, in un lunario del delitto.
Ti piacerebbe fare un viaggio di qualche settimana? Ti piacerebbe visitare in un colpo solo Marocco, Messico, Guatemala e Polinesia? Bene, Fabrizio ci riesce: il papà giornalista se lo porta dietro in un lungo viaggio e lui vede e sperimenta cose strane e straordinarie. Però non tiene tutto per sé: ogni volta che può spedisce e-mail ai suoi amici Sara e Giulio, da città sempre più lontane, e intreccia con loro una fitta e scintillante corrispondenza digitale... Età di lettura: da 9 anni.