"Entità cosmica primordiale, principio animatore e ordinatore dell'universo, incarnazione della potenza dell'amore, tessitore di relazioni sociali, allegoria metaforica e religiosa: tutto questo è l'Eros nell'antichità classica."
La mostra vuole riportare a Firenze, dopo un oblio durato quasi un secolo, alcuni fra i dipinti più belli e significativi di Cézanne, che la città ebbe la fortuna di ospitare tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. In un'epoca in cui Cézanne era vivo, disprezzato da quasi tutti i critici e non ancora riconosciuto come "padre della pittura moderna", nelle case fiorentine di due giovani americani, Egisto Paolo Fabbri e Charles Loeser, erano conservati poco meno di 50 dipinti. Un gruppo sostanzioso di questi capolavori saranno esposti nelle sale di Palazzo Strozzi in una mostra che ripercorre le vicende dei dipinti e dei due brillanti e precoci collezionisti. Saranno proposte opere provenienti da musei e collezioni internazionali tra i quali spiccano quelle del Museo Pu¢skin di Mosca, del Museum of Fine Arts di Boston e ancora della National Gallery of Art di Washington.
L'opera in un maestro: pittore, scultore, ingegnere, musicista, matematico e inventore. Il maggiore artista e pensatore del Rinascimento il cui genio multiforme abbracciò, con numerosi campi dell'attività umana, anche l'architettura. Il disegno della città, la ricerca sulla pianta centrale, gli studi sulle opere di carattere militare e idraulico testimoniano il suo interesse e la sua naturale tensione verso le discipline complesse. Il volume presenta un'ampia rassegna di appunti grafici, schizzi e disegni di studio, dalla forte valenza comunicativa, che ne restituiscono il grande lavoro di sperimentazione e ideazione progettuale. La cronaca, attraverso le parole dello storico Carlo Pedretti, di una delle figure più emblematiche della storia delle arti, sempre appassionante e attuale.
Il pensiero sull'architettura, il linguaggio, le riflessioni, gli studi che hanno portato alla realizzazione di opere quali San Lorenzo e la Biblioteca Laurenziana a Firenze, Palazzo Farnese, il Campidoglio e San Pietro a Roma. Il percorso di un artista, pittore e scultore, che si avvicina all'architettura dopo averla disegnata per la prima volta nella cappella Sistina. L'opera di un genio capace di dare forma a un nuovo vocabolario ornamentale basato su inediti principi compositivi volti al dinamismo e a un'alta qualità spaziale.
L'eruzione del 79 a.C. seppellì la città di Pompei sotto un manto di cenere. La celebre lettera di Plinio il Giovane a Tacito sulla morte del nonno, il famoso naturalista Plinio il Vecchio, avvenuta in quella occasione, tramanda l'eco della tragedia che colpì gli abitanti in quel giorno funesto e il loro disperato tentativo di fuga. Di quegli abitanti oggi rimangono ancora i calchi dei corpi a ricordarne le forme, le case vuote, spesso decorate con affreschi bellissimi, i gioielli, l'argenteria, gli oggetti di uso quotidiano, i monumenti che abbellivano la città e che costituivano il fulcro della vita cittadina. Dall'analisi di questi elementi emergono molti dati relativi alla vita di una città di provincia nel I secolo a.C.: il numero degli abitanti, ancora molto discusso, l'età media della popolazione, l'organizzazione economica e sociale al momento dell'eruzione, la qualità della vita, i manufatti prodotti e così via. Il particolare contesto di ritrovamento permette di studiare anche le connessioni tra gli oggetti e i luoghi nei quali sono stati trovati, cioè, dove probabilmente venivano utilizzati.
Tre corposi saggi introduttivi narrano la storia della Pinacoteca, istituita nel 1749 per volontà di papa Benedetto XIV, negli ambienti costruiti appositamente in Campidoglio da Ferdinando Fuga, l'acquisizione delle collezioni di dipinti dei marchesi Sacchetti e del principe Pio di Savoia, e i diversi allestimenti delle raccolte arricchitesi nel tempo anche grazie a lasciti e acquisti. Il testo si articola cronologicamente, per scuole e per autori maggiori seguendo fedelmente l'attuale percorso espositivo, mentre un regesto rende il necessario conto delle opere collocate nei magazzini o in altri palazzi comunali. Le schede più ampie riguardano naturalmente le opere che fanno celebre questo museo: quelle dei maestri del Rinascimento (Bellini, Tiziano, Savoldo, ecc.), i due Caravaggio, i capolavori del Guercino e del Domenichino, la rassegna dei Guido Reni e Pietro da Cortona, le vedute orizzontali di Van Wittel, gli intensi ritratti di Van Dyck e Velázquez.
Singoli capitoli sono dedicati all'analisi dei dieci edifici maggiori che vi sorgono (e dei musei che saranno destinati a ospitare) a partire dal neoclassico Casino Nobile che un attento restauro ha riportato al suo primitivo splendore dopo decenni d'abbandono: è possibile ammirare così il fastoso salone da ballo ornato di stucchi, la sala ovale delle Muse, le stanze decorate in stile pompeiano o egittizzante. Interessanti anche il Casino dei Principi, un recente e suggestivo spazio espositivo, il Teatro Grande e il Villino Medievale con la sua ludoteca. Il monumento più bizzarro e fascinoso rimane tuttavia indubbiamente la fiabesca Casina delle Civette con le sue splendide vetrate eseguite su disegni di Cambellotti e di grandi artisti del Novecento. Un'appendice dà conto dei diversi disegni dei giardini fra finte rovine, colline artificiali e specchi d'acqua, e delle specie botaniche che fanno la bellezza della Villa.
Il volume intende documentare le opere di architettura realizzate negli ultimi quindici anni a Roma, dal riordino di piazza del Popolo al cantiere del Maxxi, dal ponte pedonale di Villa Pamphili, alla stazione Tiburtina.
Dalla nascita di Maometto ai giorni nostri il volume indaga in maniera completa ed esaustiva i contenuti teologici, dogmatici, simbolici ed esoterici dell'Islam e del suo testo sacro, il Corano; la funzione politica e culturale che l'Islam ha avuto nella storia attraverso la vita e le gesta dei suoi principali esponenti e la straordinaria bellezza dei monumenti e delle opere d'arte nate in seno al mondo islamico; le confessioni e le correnti che animano e dividono la compagine musulmana (dal sunnismo allo sciismo, dalle sette più integraliste alla via mistica del sufismo); le pratiche e le prescrizioni che scandiscono la vita di ogni musulmano come la professione di fede, la preghiera, l'elemosina legale, il digiuno nel mese di Ramadhân, il pellegrinaggio alla Mecca; le conquiste dell'ingegno in ambito geografico, cartografico, medico, chimico, matematico, astronomico, agricolo e le principali forme d'arte come la ceramica, la calligrafia, la tessitura, l'architettura, la letteratura e la poesia nate in seno all'Islam. Oscurantismo, fanatismo, integralismo. Queste sono le prime parole che ci vengono in mente quando pensiamo all'Islam e alla società islamica. Ma pochi di noi sanno quanto questa religione sia nei suoi fondamenti teologici e dottrinali aperta, tollerante, rispettosa dell'individuo e oltre modo attenta alla sfera femminile.