I primi quattro racconti di questa raccolta sono percorsi da una vena di ironica malinconia per le occasioni mancate e per il passaggio inesorabile del tempo. In "Nona e Tredicesima" un musicista di piano-bar sogna ciò che avrebbe potuto essere; in "V.O. Versione originale" un regista della giuria di un festival dell'horror e del fantasy tentenna fra due rapporti possibili per ripiombare nell'inconcludenza di una vita mediocre; in "Ai ferri corti" una coppia di pensionati vive nella solitudine rassegnata di una casa sul mare alla quale non sono riusciti a dare un nome, neppure dopo anni di lunghe discussioni; in "Leida" una donna spiega la nostalgia a un giovane ammiratore. I successivi tre racconti sono storie compiute e allo stesso tempo - come dice l'autore nella nota introduttiva - schizzi e frammenti per un'opera di più ampio respiro intitolata "Unrest", che traccia la storia di una famiglia borghese nella seconda metà del Ventesimo secolo. In "Ivy e le sue sciocchezze" l'io narrante è il figlio più piccolo, che a dieci anni, mentre la famiglia allargata è riunita per Natale, vede il fantasma di un uomo assassinato dalla moglie. In "Pentatonica" assistiamo alla prima frattura di un matrimonio che rivela la fondamentale diversità nel sentire dei coniugi, durante il saggio a scuola della figlia. E in "Rotary Park" una donna scompare proprio alla vigilia di Natale nell'impossibilità di porre rimedio al senso di inquietudine che domina il suo matrimonio. Infine, "Billy Wilder. Diario di un'ossessione", il racconto che chiude la raccolta, evoca la vera ossessione dell'autore per un film amato di Billy Wilder, "La vita di Sherlock Holmes", e in particolare per la colonna sonora.
Alice adora mangiare cioccolata e dormire fino a tardi la domenica mattina. Ha ventinove anni, un marito e un figlio in arrivo. Ed e sfacciatamente felice, pur avendo le stesse preoccupazioni di tutti. Per lei l'amore ha il profumo di lavanda, la pianta che ha fatto crescere davanti a casa. La felicità è la risata gorgogliante di un bambino, oppure è galleggiare tra le onde a braccia aperte, sentendo il sole sulla faccia. La vita è semplice e meravigliosa, per Alice. C'è solo un problema: tutto ciò è successo dieci anni fa. Alice è inciampata durante una lezione di aerobica, è caduta e ha battuto la testa. Un incidente di nessun conto se non fosse che, quando ha ripreso conoscenza dopo pochi minuti, ha scoperto di essersi dimenticata in un lampo di un'intera fase della sua esistenza. In realtà, ha trentanove anni. Ha mille impegni ed è fissata con la linea e l'organizzazione, lei che non aveva mai posseduto neppure un'agenda. Ovviamente non è più incinta, e chi diavolo sono quei tre minimarziani che la chiamano mamma? È fredda e distaccata, sua sorella non le rivolge quasi più la parola e, quel che è peggio, sta per divorziare. Cosa è successo? Ora che Alice ha l'occasione di vedersi sotto una nuova luce, non si piace più. Come fare per ritrovare la ragazza spensierata di un tempo? Man mano che i ricordi emergono dal passato come bolle di sapone colorate, salterà fuori che dimenticare è la cosa più memorabile che sia mai successa ad Alice. E che forse, ogni tanto, per rimetterci in carreggiata e riscoprire ciò che di bello abbiamo perso per strada, abbiamo tutti bisogno di una piccola botta in testa...
Perché decine di migliaia di musulmani si convertono al cristianesimo o diventano testimoni di Geova? Come si spiega che la religione che cresce piu velocemente nel mondo sia il pentecostismo? Perché il salafismo, una dottrina musulmana particolarmente severa, attira i giovani europei? Perché tanti giovani si stringono intorno al papa nelle Giornate mondiali della gioventù e così pochi entrano in seminario? Come è possibile che i difensori della tradizione anglicana conservatrice siano oggi nigeriani, ugandesi e kenioti, mentre il primate della Chiesa d'Inghilterra approva l'uso della sharia? Perché la Corea del Sud, in proporzione ai suoi abitanti, fornisce il più alto numero di missionari protestanti del mondo? Come è potuto succedere che il primo musulmano e il primo buddhista eletti al Congresso americano siano neri convertiti? La teoria dello scontro di civiltà non permette di comprendere questi fenomeni. Perché, lungi dall'essere l'espressione di identità culturali tradizionali, il revivalismo religioso è una conseguenza della globalizzazione e della crisi delle culture. La "santa ignoranza" è il mito di una purezza religiosa che si costruisce al di fuori delle culture. Questo mito anima i fondamentalismi moderni, in concorrenza tra loro su un mercato delle religioni che acuisce le loro divergenze e contemporaneamente standardizza le loro pratiche.
È una giornata luminosa, il cielo carico di un azzurro surreale; alla stazione Michele attende Marta, che ogni mattina scende dal treno per lavorare in un negozio nel centro di Firenze. Appena la intercetta nella folla le va incontro, la ferma, cerca di parlarle: non si vedono da dieci anni, dal giorno in cui un evento tragico, che a poco a poco torna alla luce, ha spezzato la coppia. Lei lo accoglie con freddezza, anzi con fastidio, ma Michele è determinato, vuole ricominciare in nome di un amore assoluto, impareggiabile, che non può essere finito. Eppure Marta ha una nuova vita - lui lo sa -, una nuova storia, meno intensa ma più rassicurante, a cui non vuole rinunciare. I due si sfidano, si rincorrono e si respingono, l'elettricità è palpabile e a tratti pare che tutto debba ricominciare. Ciò che continua a unirli, però, è quanto forse impedisce loro di riavvicinarsi davvero. A distanza di altri dieci anni, una nuova giornata. Una mattina bianca, Firenze paralizzata dalla neve. E ancora loro due, ancora il loro amore, irrisolto e per questo tanto più tenace: Michele e Marta, allacciati da un mistero che sembra impossibile da sciogliere, finché non deflagra nel gelido quadro d'intorno. A raccontarceli qualcuno di molto vicino, che li osserva con sguardo ultraterreno e al tempo stesso innocente. Seguendo le sue parole ci addentriamo nella complessità del dolore, dell'amore, delle relazioni fra gli esseri umani. Tra reticenze e non detti, Emiliano Gucci tiene ben teso il filo della narrazione trascinando il lettore in uno stato di inquietudine mista a curiosità - quello di chi vuol comprendere, oltre a ciò che accadrà, ciò che è già accaduto.
Perché gli adolescenti sono tristi? Da che cosa deriva il loro senso perenne di inadeguatezza nei confronti del mondo che li circonda? Come si articolano, e come si confrontano, esperienze psicopatologiche ed esperienze creative? Quali sono gli orizzonti problematici della psichiatria oggi? Sono inconciliabili tra loro, o sono possibili reciproche influenze? Sappiamo riconoscere il valore umano della malattia? Queste e altre domande articolano una riflessione sulle passioni fragili che appartengono alla nostra vita e alla nostra crescita. Eugenio Borgna percorre il tema del dolore, indaga la malattia dell'anima nell'infanzia e nell'adolescenza, s'inoltra nelle fragilità di ogni comunità e cerca di dare una voce al silenzio del cuore. Certo, è necessario distinguere nell'area sconfinata delle depressioni una condizione depressiva, che sarebbe meglio chiamare malinconia, o tristezza vitale, e fa parte della vita di ogni giorno, da quella che ha dimensioni psicopatologiche radicalmente più profonde; benché ci siano depressioni che sconfinano l'una nell'altra. Borgna ci guida nella consapevolezza della "significazione terapeutica delle parole", e si muove fin sui confini della psichiatria, permeando l'enigma degli intrecci tra malinconia e poesia in una lettura inedita e profondissima delle voci di Emily Dickinson, Georg Trakl, Guido Gozzano e Antonia Pozzi. Ogni ferita che l'anima sopporta, ogni passione fragile, appartiene a pieno titolo alla nostra esperienza e richiede di essere riconosciuta come tale. Un saggio che rompe il monolite del dolore e mostra che le passioni fragili devono emergere nella loro realtà tutta umana. Che non possiamo fare a meno di riconoscere la loro verità psicologica per accedere alla conoscenza di noi stessi.
A tanti anni dalla rivoluzione russa e dal crollo dell'Unione Sovietica, si deve tornare a fare i conti con alcune questioni cruciali: qual è il ruolo della rivoluzione d'Ottobre nella storia? Che impatto ha avuto in Occidente e nel resto del mondo? "Come mai un sistema che prometteva libertà e uguaglianza ha identificato con il socialismo un regime sempre più dittatoriale e autoritario?" Marcello Flores ha una risposta radicale. La creazione del primo stato socialista rappresenta la tomba del socialismo, se con questo s'intende il progetto di ribaltamento del sistema capitalista. E l'origine di questo fallimento sta nella vittoria del bolscevismo. L'imporsi del comunismo sovietico come unico modello vincente ha finito per sostituire il socialismo e la sua spinta rivoluzionaria con il dogma della difesa dell'Urss, con l'idea che la rivoluzione corrisponda alla conquista giacobina del potere, con la necessità di costruire uno Stato forte, aggressivo ed espansionista. Flores ritorna alle radici della rassegnazione con cui la gran parte del movimento operaio ha ceduto ai dogmi del comunismo sovietico, rinunciando alla prospettiva di un cambiamento di sistema che il socialismo, dalla metà dell'Ottocento alla rivoluzione russa, aveva perseguito e dibattuto in una grande ricchezza di opinioni e di strategie diverse e contrapposte. A partire dal 1848, quando esce il "Manifesto del partito comunista", Flores ripercorre la storia dell'esperimento socialista fino al tramonto dell'Unione Sovietica e unisce le trame di un'epoca tanto complessa quanto irriducibile a qualsiasi semplificazione. E lo fa con una narrazione concisa ed efficace, servendosi di una chiave di lettura che getta luce nuova sul significato profondo della rivoluzione russa.
Perché un candidato alla Presidenza degli Stati Uniti può vincere le elezioni sbraitando menzogne come "Costruirò un muro fra gli Stati Uniti e il Messico e sarà il Messico a pagarlo"? Perché abbiamo voglia di comprare una confezione di Nespresso dopo aver vistò l'ennesima pubblicità con George Clooney? Perché se ci troviamo in una città sconosciuta camminiamo con lo sguardo incollato allo schermo del telefonino, preoccupati solo di non perdere di vista Google Maps? Se non riconosciamo più le incoerenze logiche e ci facciamo guidare dagli impulsi emotivi, lasciando che siano altri cervelli (magari digitali) a pensare al posto nostro, che cosa sta succedendo? Logico e filosofo del linguaggio, Ermanno Bencivenga smaschera la più insidiosa delle catastrofi del nostro tempo: la capacità di ragionare rischia di scomparire. Ma ragionare significa tacitare le emozioni e gli impulsi per fare spazio alle idee e, soprattutto, a una discussione ordinata che le analizzi e ne determini il valore, aprendo nuove strade alla nostra convivenza. Raccontando la sua esperienza di professore, Bencivenga mostra che questa "catastrofe gentile", tanto silenziosa quanto devastante, riguarda soprattutto le nuove generazioni, che sono più esposte alla proliferazione forsennata dei mezzi d'informazione e di comunicazione, diventati ormai troppo veloci e potenti rispetto al tempo che il pensiero logico richiede. Con il risultato inquietante che i giovani si abituano sempre più all'idea che qualcun altro, o meglio qualcos'altro, ragionerà per loro. Un saggio schietto e tagliente, che ci mette in guardia di fronte alle insidie di una mutazione antropologica che sottrae alla nostra specie la sua risorsa più preziosa: il ragionamento.
"Conosciamo meglio i nostri animali da compagnia dei nostri vicini di casa. Quasi sicuramente li amiamo di più, come ha ricordato papa Francesco." Da quando gli animali domestici sono diventati membri ufficiali delle nostre famiglie, abbiamo dovuto decidere se essere padroni, proprietari, amici o genitori. Mentre prendevamo la nostra decisione, i pets l'hanno presa per noi. Quando in casa arriva un pet - cane, gatto, coniglio 0 furetto (gli ultimi due non insieme) - la vita cambia per sempre. Abitudini, ritmi e ruoli vengono rivoluzionati e giorno dopo giorno si costruisce un rapporto profondo, perché sotto lo stesso tetto si passano insieme decenni, si condividono momenti importanti e, soprattutto, ci si vuole bene. Ma la vita è piena di complicazioni, poiché esistono fidanzati gelosi, amiche allergiche, parenti zoofobi e vicini di pianerottolo amanti del silenzio assoluto. In questo saggio ironico, esilarante e irriverente, ma estremamente preciso, Guerzoni racconta l'umanizzazione e la parentizzazione dei pets, fenomeni che riguardano buona parte delle famiglie occidentali e le arricchiscono di nuovi adorabili membri. Perché i pets nel mondo sono più di un miliardo e settecentomila ma in futuro potranno solo aumentare: superata la barriera dell'empatia, non possiamo più farne a meno.
Afghanistan, anni novanta. Ali è un ragazzino che trascorre le giornate tirando calci a un pallone con il suo amico Ahmed, in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni, ma non ancora in mano ai talebani. La città non è sempre stata così, gli racconta suo padre: un tempo c'erano cinema, teatri e divertimenti, ma ad Ali, che non ha mai visto altro, la guerra fa comunque meno paura delle sgridate del maestro o dei rimproveri della madre. Il giorno in cui, di ritorno da scuola, Ali trova un mucchio di macerie al posto della sua casa, quella fragile bolla di felicità si spezza per sempre. Convinto inizialmente di aver solo sbagliato strada, si siede su un muretto e aspetta il fratello maggiore Mohammed, a cui tocca il compito di spiegargli che la casa è stata colpita da un razzo e che i genitori sono morti. Non c'è più niente per loro in Afghanistan, nessun futuro e nessun affetto, ma "noi siamo come uccelli (...) e voleremo lontano", gli dice Mohammed, che lo convince a scappare. E in quello stesso istante, l'istante in cui inizia il loro grande viaggio, nascosti in mezzo ai bagagli sul portapacchi di un furgone lanciato verso il Pakistan, Mohammed diventa per Ali un padre, il miglior amico e, infine, un eroe disposto a tutto pur di non venire meno alla promessa fattagli alla partenza: Ali tornerà a essere libero e a guardare le stelle, come faceva da bambino quando il padre gli spiegava le costellazioni sul tetto di casa nelle sere d'estate. Dal Pakistan all'Iran, e poi dall'Iran alla Turchia, alla Grecia e infine all'Italia, quella di Ali e Mohammed è un'epopea tragica, ma anche una storia di coraggio, determinazione e ottimismo.
Avete sempre pensato che la riuscita di un rapporto di coppia dipenda dalla fortuna, dal caso o dal destino? Che "all'amore non si comanda" e via discorrendo? Be', in parte avete ragione: la felicità di coppia è un obiettivo che non si può ottenere individuando e imponendo un metodo universalmente valido. Werner Bartens, infatti, non ha la pretesa di fornire formule magiche per una convivenza idilliaca, ma raccoglie informazioni, indicazioni e consigli che, se tenuti in considerazione, possono aumentare la probabilità di successo nella ricerca della persona adatta a sè e nella costruzione di un rapporto di coppia equilibrato, sereno e che duri il più a lungo possibile. Quasi tutti sognano di avere una relazione che regge nel tempo, tanti ci provano, molti falliscono. Perché alcuni ci riescono e altri no? Quali sono i segreti dei rapporti decennali? L'amore? L'abitudine? La tolleranza? O cos'altro?