Fare marketing oggi, tra la crisi economica e i ritmi incalzanti dell'innovazione, significa riuscire a trovare un giusto equilibrio tra tradizione e cambiamento, razionalità ed emotività, metodicità e creatività. Significa offrire alla clientela esperienze dove siano coniugati i vantaggi della standardizzazione (leggasi costi) con quelli della personalizzazione (leggasi qualità percepita nella customer experience), in una "quadratura del cerchio" capace di "dare di più a meno e meglio". Questa nuova edizione, ampiamente aggiornata, di Marketing in Italia propone una visione a 360° gradi del fare marketing, ribadendo i fondamentali storici, da un lato, e proponendo le più recenti impostazioni, dall'altro. Avvicina dunque teoria e pratica, specializzazione e integrazione, globalità e localismo, quantità e qualità, umanità e tecnologia, in una miscela che ci auguriamo possa dare il giusto propellente a chi si deve lanciare nell'arena della competizione con l'energia dei giovani e la saggezza degli adulti.
Da parecchi anni cerco di pensare all'attività di ascolto musicale, quando vissuta in più di due persone, come ad un'occasione che consenta incontri, scambi, trasformazioni nel gruppo. Questo, normalmente, non accade. In diverse situazioni sociali, ivi comprese quelle che prevedono l'ascolto di musica, la dinamica di gruppo prevalente è quella del parallelismo : siamo in tanti, forse compiamo anche le stesse azioni, ma ciascuno vive l'evento grosso modo per conto suo. I "giochi d'ascolto" sono allora attività in cui una musica, ascoltata insieme con intenzionalità, funziona come rete, sostegno e suggeritore per il realizzarsi dell'interazione, generando un compiacimento di sé come gruppo, un rinnovato desiderio a stare con gli altri e anche a stare con la musica.
Qual è il segreto di un promotore di successo? Quali sono i comportamenti adatti per raggiungere gli obiettivi? Quali sono le capacità che in un contesto come quello attuale possono fare la differenza? Come posso pianificare la mia attività in modo strategico? Come posso incrementare l'efficacia della mia attività? Come posso creare relazioni efficaci con i miei clienti? Queste sono solo alcune delle domande alle quali abbiamo cercato di rispondere in questo libro. Non teorie, ma il risultato di una ricerca attraverso una serie di interviste, dei fattori di eccellenza del moderno promotore finanziario. Una cassetta degli attrezzi. Strumenti di immediata e concreta applicazione con l'obiettivo di creare "consapevolezza" in modo da essere in grado di analizzare comportamenti funzionali e disfunzionali per avere la possibilità di scegliere che promotore vogliamo essere o diventare. Conoscere se stessi, possedere se stessi e trasformare se stessi. È proprio questo a cui dovrebbe tendere ogni individuo: imparare progressivamente a conoscersi, a capirsi, ad accettarsi, a scoprire le proprie potenzialità, a vivere con la totalità del proprio essere, diventando sempre più consapevole della sua fondamentale libertà e possibilità di gestione creativa e responsabile.
Superato nella didattica un approccio prodotto-processo, un'ottica che determini l'insegnamento in funzione dell'apprendimento, i processi di insegnamento richiedono da un lato di mettere al centro l'azione, dall'altro di ripensare i processi didattici. Tutto ciò esige una riflessione sul senso e sui modelli della progettazione didattica. Diana Laurillard adotta un approccio che vede nell'interazione tra apprendimento e insegnamento il focus della didattica, proponendo le TLA (Teaching learning activities) come colonne portanti dell'impianto didattico. Le TLA sono gli "oggetti" che il docente predispone per supportare i processi di apprendimento e sono organizzate in differenti categorie: possono prevedere un apprendimento attraverso acquisizione, ricerca, discussione, pratica e collaborazione. Il parametro di qualità è dato da un'equilibrata presenza delle sei categorie. Il testo indaga il concetto di progettazione anche da altre prospettive: l'insegnamento è scienza della progettazione in quanto si occupa di come le cose potrebbero essere, a differenza delle scienze che invece descrivono le cose per come sono. E questo tanto più oggi in quanto il contesto richiede a scuole e università di preparare le future generazioni sulle competenze e sulla capacità di affrontare situazioni problematiche sempre diverse e in divenire.
Per molti decenni, la dimensione urbana è stata oggetto di studi e riflessioni indirizzati principalmente agli aspetti di carattere urbanistico che definivano gli spazi, privati o pubblici. Inoltre, sono state anche oggetto di analisi economiche le problematiche più evidenti che il vivere in contesti sempre più densi di popolazione poneva in risalto, così come dal punto di vista giuridico le questioni relative ai diritti delle persone all'accesso e all'utilizzazione dei luoghi e dei servizi in ambito urbano. Recentemente, ci si sta rendendo conto dell'importanza di studiare l'insieme dei temi connessi, più in generale, alla partecipazione e all'accessibilità, quest'ultima intesa non solo come spaziale ma anche, e soprattutto, cognitiva, emotiva e culturale rispetto alle diverse aree urbane, ai luoghi di incontro, alle diverse funzioni di servizio che la città può e deve offrire. Ragionare in questi termini significa per l'autore sviluppare anche una riflessione che porti a considerare la governance urbana quale fondamentale strumento per consentire una reale partecipazione dei cittadini alla definizione delle decisioni che possono avere un forte impatto nel garantire una sostenibilità sociale ed economica del contesto urbano. Questo sarà possibile, aprendo o consolidando un processo di cambiamento e di relazioni, capaci di integrare tra loro diverse funzioni sociali che consentano di sviluppare città sicure, sostenibili e vivibili.
Questo libro rappresenta il risultato della fruttuosa relazione esistente tra l'Università IULM e le aziende partner dell'Executive Master in Relazioni Pubbliche d'Impresa. Più specificamente deriva da una proposta rivolta da Pirelli una delle aziende partner, ai partecipanti del Master di indirizzare i loro project work sul tema della misurazione dei risultati della comunicazione. Il libro rappresenta dunque una raccolta di progetti sul tema della misurazione dei risultati della comunicazione scritti dai partecipanti dell'edizione 2014 dell'Executive Master, scelti e curati da Emanuele Invernizzi e Stefania Romenti e introdotti da Maurizio Abet Direttore della comunicazione di Pirelli. Essi offrono stimoli concettuali e spunti pratici utili sia a chi già lavora per confrontarsi su pratiche professionali diverse dalla propria, sia agli studenti che sono interessati ad approfondire il tema della misurazione dei risultati della comunicazione. L'Executive Master in Relazioni Pubbliche d'Impresa è un percorso formativo di alta specializzazione rivolto ai professionisti che operano nel settore delle relazioni pubbliche e della comunicazione di imprese, enti e agenzie organizzato dalla Scuola di Comunicazione IULM in partnership con FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), ASSOREL (Associazione Italiana delle Agenzie di Relazioni Pubbliche) e con il gruppo delle diciotto aziende partner, i cui loghi sono riportati qui sotto.
La definizione sociale di ciò che costituisce un problema è storicamente e culturalmente relativa. E in tutti i contesti di vita si configurano come problemi sociali fenomeni che irrompono all'interno dei confini fisici e simbolici dell'ambiente societario e ne chiedono la ridefinizione. Nella società contemporanea a far problema è ancora innanzitutto ciò che esprime la diversità, considerata fonte di preoccupazione, se non una minaccia, per la comunità di appartenenza e i valori che questa condivide. Nel processo di problematizzazione della differenza e dei soggetti che la esprimono, i sistemi culturali svolgono un ruolo determinante. In particolare, il sistema mediale interviene potentemente non solo per la sua capacità di portare l'attenzione su particolari problemi, ma anche per quella di orientare l'opinione pubblica sulle possibili soluzioni. Da qui l'importanza di una lettura critica delle questioni sociali che a fatica cercano di uscire dai coni d'ombra dell'informazione o che rischiano di entrare nelle routines produttive solo in funzione degli interessi espressi dalle arene politiche contingenti. Assumendo una prospettiva di sociologia della differenza, il volume si interroga su cosa sta cambiando nell'incontro fra i vissuti difficili di particolari soggetti e le minacce percepite dal sistema, nonché nella rappresentazione che ne offre la stampa italiana.
Questo testo si prefigge il fine di "introdurre" il lettore alle principali tematiche e problematiche dell'agire comunicativo (inteso non solo come processo comunicativo in sé ma come un vero e proprio processo culturale). Comunicazione quindi come essenza del vivere sociale, modalità (dalla 'face-to-face' a quella mediale) attraverso la quale si instaurano, definiscono e sviluppano i rapporti sociali; comunicazione come "processo sociale condiviso in un insieme sociale definito". Quest'ultima definizione, per quanto approssimativa, permette però di evidenziare alcuni aspetti sostanziali: la comunicazione è culturalmente modellata in un ambito socioculturale definito; la comunicazione è un processo di interazione, 'vive' della situazione sociale di riferimento; nella comunicazione, sia gli aspetti di contenuto (il 'cosa' del messaggio) quanto quelli di relazione (il 'come' del messaggio), vengono determinati secondo una codificazione e simbologia socialmente accettata e condivisa.
Le famiglie stanno cambiando. E le nuove costellazioni familiari, che siano ricomposte, monogenitoriali, omogenitoriali o nate dalla medicina procreativa, in quanto considerate "devianti", sono "costrette" a sfide continue. Dal punto di vista clinico, la sofferenza psichica dei genitori e/o figli sembra dipendere anche dall'intersezione complessa di specifici processi socio-relazionali e delle sfide di sviluppo ad essi correlati. Di particolare interesse risulta l'impatto sul funzionamento familiare dell'interazione tra processi emotivi, processi identitari e processi psicosociali. A fronte di tali processi, la promozione dei fattori di resilienza costituisce, senza dubbio, una dimensione chiave per moderare gli effetti dello stress personale, familiare e socio-politico sul funzionamento familiare e di coppia. Tentando di illustrare la pertinenza di quest'analisi, il libro propone un panorama delle principali teorie, metodi ed interventi clinici nell'ambito della diversità familiare attraverso i contributi di esperti psicologi, psichiatri, psicoterapeuti e sociologi. Oltre all'interesse da parte degli studenti delle facoltà di psicologia, di scienze umane e sociali e dei professionisti della salute mentale, questa pubblicazione si propone come uno strumento particolarmente utile per ogni operatore che lavora presso agenzie sociali, educative e sanitarie che sono chiamate a confrontarsi con la diversità delle organizzazioni familiari.
Il volume presenta uno spaccato della visione moderna, aggiornata (e non deformata) di questo paradigma, il comportamentismo, che ha lungamente dominato la psicologia del secolo scorso e che continua ad esercitare un importante ruolo propulsivo per lo sviluppo della scienza psicologica. Sono state abbandonate le vecchie posizioni riduzionistiche e riduttivistiche che hanno caratterizzato i primi anni di vita del comportamentismo, ma sono rimaste le radici metodologiche che hanno dato vita agli Evidence Based Interventions, l'approccio che predomina in vari campi della salute umana: quella fisica e, finalmente, anche quella psicologica. Il ritratto che ne è esce è quello di un approccio vitale e dinamico, sia nel dibattito teorico-epistemologico e nella ricerca sperimentale sui processi "cognitivi", tradizionale bestia nera dei comportamentisti, sia nello sviluppo di procedure applicative nei vari campi in cui il paradigma comportamentistico si è affermato, da quello clinico che vede lo sviluppo di nuove forme di psicoterapia, a quello educativo e sociale. Ciò che rende unico questo volume è che questo sviluppo è descritto da quanti negli ultimi quarant'anni lo hanno personalmente e attivamente vissuto: nomi storici del comportamentismo italiano e internazionale.