Jacques Ellul (1912-1994), professore di Diritto romano all'Università di Bordeaux, offre in questa sua opera una interpretazione protestante del diritto in dialogo con il filosofo cattolico Jacques Maritain (1882-1973). Il filosofo Maritain sottolinea sulle orme del pensiero di San Tommaso il ruolo mediatore della Chiesa nella definizione dell'etica economica e giuridica cristiana (cfr. in particolare "La persona e il bene comune"). In una situazione, come quella italiana, di degrado etico-giuridico, la Chiesa è chiamata ad essere garante del "bene comune", espressione ormai entrata nel linguaggio politico e giornalistico corrente. Tuttavia per Ellul in una prospettiva rigorosamente "laica" e "teocentrica", poiché per il filosofo l'origine divina del diritto ha valore cogente per il singolo in dialettica con il diritto umano, nell'attesa della parusia del Signore Gesù Cristo.
"Riaccendere i riflettori su Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948) è un'operazione utile e soprattutto giusta. Con qualche sporadica e benemerita eccezione, la sua produzione lirica è praticamente scomparsa dalle scene, almeno dagli anni Cinquanta. Quanto alle opere strumentali, solo qualche compagnia discografica alla ricerca di rarità rende possibile l'ascolto di pagine immancabilmente accattivanti, spesso poetiche, sempre di squisita fattura ma condannate per iniqua sorte a giacere mute negli scaffali degli archivi musicali. Wolf-Ferrari fu invece un protagonista della vita musicale europea e internazionale nella prima metà del Novecento; la sua musica venne diretta dalle più importanti bacchette, in testa Toscanini e De Sabata. Un libro su Wolf-Ferrari mancava e ora, finalmente, c'è. Si tratta di un'operazione utile e soprattutto giusta che sana una ferita, oltraggiosa per la cultura musicale italiana." (Dalla prefazione di Alberto Batisti).
Ritornare al tempo dei grandi maestri della musica, ecco quello cui vuole stimolare questo libro. Si può fare commento musicale in senso strettamente tecnico, e spesso pedante, o in stile letterario compiaciuto con dovizia di aggettivazioni, arbitrario. Ma chi ama davvero la musica deve fare capire agli altri il senso storico di una pagina musicale e il valore anche umano della interpretazione, guardando sì avanti, ma soprattutto indietro, ai grandi maestri per i quali quelle note furono composte. Pietre di paragone. Critiche musicali, descrizioni di interpreti, programmi di concerti, pubblicati per lo più sui due quotidiani di Ferrara, su riviste o sul web, tutto attira il lettore all'arte musicale violinistica come era, per l'interprete e l'ascoltatore di oggi.
Il poliziotto Trevisi si mette "a nudo" e svela i suoi pensieri, coriandoli li chiama, alle volte colorati e alle volte in bianco e nero, coriandoli che piccoli e leggeri si lanciano per aria e poi si fanno trasportare dal vento sino ad arrivare giù a terra, a coprire il grigio delle nostre esistenze. Le sue "quasi poesie" le chiama coriandoli perché spera possano far sorridere, quando sono colorati, e far piangere, quando sono in bianco e nero, o possano far semplicemente emozionare. È una raccolta iniziata in gioventù e che ha registrato i passaggi esistenziali, molti legati ai rapporti professionali, tanti ai momenti cruciali e più personali. Gianpaolo Trevisi, nato a Roma 41 anni fa, è attualmente vicequestore aggiunto e capo della Squadra mobile di Verona. Dopo gli studi liceali e la laurea in giurisprudenza conseguita all'Accademia di Polizia, viene nominato vice commissario ed assegnato alla Questura scaligera.
NIl volume ripercorre i 150 anni di vita e di attività della Provincia Lombardo-veneta dei Camillinai (1862-2012). Periodo immerso nelle vicende che hanno segnato la storia dei secoli XIX e XX e abitato da persone che, individualmente e comunitariamente, hanno lasciato tracce significative nella cura dei malati e nella promozione della salute, in Italia e in numerosi Paesi dei quattro continenti. A guidare il cammino percorso, durante questo secolo e mezzo, dai Religiosi camilliani - unitamente ai loro collaboratori laici - è stata la fedeltà al dono dell'amore misericordioso verso i sofferenti nel corpo e nello spirito, che san Camillo ha ricevuto da Dio e di cui padre Camillo Cesare Bresciani è stato mirabile interprete.
Non è il cuore inquieto che inventa la Risurrezione, ma è la Risurrezione di Cristo che rende inquieto il cuore: questa espressione del teologo Bruno Forte ben si adatta al dire poetico di Monica Cornali, che attinge ai pozzi profondi dell'animo umano, alle storie di vita, spesso assai tribolate, che ella raccoglie nella sua pratica psicologica, ma non solo. Cuori agostinianamente inquieti, alla ricerca di un senso profondo anche nelle derive del male; tale senso spirituale non può che essere implorato, supplicato a Dio, fino a coincidere, nella fede, con Dio stesso. Mentre il linguaggio comune è frustrato dall'eternità, che è al di là di ogni immaginazione e ragionamento, il linguaggio poetico, vibrante di sentire mistico e fortemente simbolico, osa volare alto, verso la casa del paradosso: il Cielo è il silenzio che canta, è il compimento della Promessa di Dio. La poesia per Monica è un canto d'amore, una sete che implora la Fonte, quasi un dovere di sperare per tutti, specie per chi vive nella disperazione.
Come il più bello degli amori che accompagna l'uomo distogliendolo dal sonno e strappandolo al lavoro, come il più fedele amico che ascolta silenzioso gli sfoghi densi di speranza e delusione, così è la raccolta di poesie di Luigi Natale Patuzzo... Riflessione e impulso con cui tingere analisi dei costumi dove i più pungenti aforismi fermano, con la loro precisa descrizione, l'istante del presente in cui la storia di un singolo individuo non prescinde mai dalle vicende nazionali e internazionali. Esperienza di vita in cui si condensa la storia di una società che cambia soltanto in apparenza perché rimane sempre in vigore la legge del più ricco e potente, del debole schiacciato dal più forte... Un velo di speranza traspare nell'auspicare una società equa e solidale dove il valore degli affetti più profondi permea ogni azione del cittadino onesto che esprime coerenza nel rispetto di leggi e istituzioni, coltivando e trasmettendo cultura del senso civico e amore per il proprio paese.
In occasione del 50° anniversario dall'inizio del concilio Vaticano II e nella consapevolezza che le resistenze al concilio non hanno fatto che accrescersi nel corso degli ultimi anni, lasciando in ombra quell'invito alla riforma della chiesa e alla conversione del cuore di cui parla il decreto sull'ecumenismo ai paragrafi 6 e 7, l'Autore e l'Editore ritengono opportuno ripubblicare una ricerca apparsa alcuni anni or sono, in quanto conserva tutta la sua attualità, pur essendo da lungo tempo esaurita. Si è ritenuto utile, inoltre, ripubblicare in appendice la postfazione preparata per la seconda edizione di "Divorzio Nuove Nozze e Penitenza nella chiesa primitiva". La chiesa cattolica potrebbe tornare a prendere coscienza del potere ricevuto da Cristo di assolvere tutti i peccati, anche quelli più gravi, come il peccato di avere infranto il proprio patto coniugale e di essere entrato in una seconda unione. Si tratta dell'esempio concreto di una riforma che può essere già oggi realizzata e che appare sempre più urgente sia per motivi pastorali che ecumenici.
Leone Sinigaglia (1868-1944), compositore del primo Novecento completamente trascurato, viene riproposto e ricordato per il suo molteplice grande valore in questa monografia, la prima a lui dedicata in Italia. Come scriveva Antonio Capri nella sua "Storia della Musica", Ermanno Wolf-Ferrari sta a Mozart come Sinigaglia sta alla grande musica romantica mitteleuropea di Brahms, Goldmark, tutti da lui conosciuti e frequentati. I grandi direttori d'orchestra della prima metà del Novecento non si sono mai dimenticati né dell'uno né dell'altro, a partire da Arturo Toscanini che ne offriva interpretazioni frequenti nei suoi concerti, in Europa e in America. La figura di Sinigaglia è qui tratteggiata nel contesto della sua formazione di musicista e anche di espertissimo scalatore di vette.
Greta frequenta l'ultimo anno di liceo nell'amata Verona. La sua vita scorre tranquilla tra lo studio, le uscite con le amiche e un rapporto non sempre facile con la sua famiglia. Fino a quando non incontra David, nigeriano d'origine e musulmano di religione. Dovrà allora fare i conti con una realtà nuova, una Verona dai tanti volti con profonde spaccature e pericolosi conflitti. Una storia d'amore e d'ingiustizie, d'amicizia e di speranze, con al centro un gruppo di giovani nella loro inquieta ricerca di sé...