Questo volume è un tributo di riconoscenza a un docente, uno studioso di teologia e un intellettuale, che appartiene al (ristretto) novero dei maestri di vita. La riflessione di Giuseppe Angelini è caratterizzata da una epoché critica, rispetto ai luoghi comuni, non solo del sapere filosofico e teologico tradizionale e "scolastico", ma anche - e soprattutto - rispetto alle forme diffuse della cultura moderna: una sospensione critica tesa a riscoprire l'evidenza morale che sta all'origine del soggetto, a partire dalle mediazioni culturali nelle quali si attesta quella verità, sempre religiosa, della quale soltanto egli può vivere.
INDICE-SOMMARIO
Editoriale
Card. Pietro Parolin, Gli studi teologici: per un nuovo umanesimo in Cristo Ges√π. Lectio magistralis
Saggi e ricerche
Maurizio Chiodi, Il profilo morale del discernimento cristiano
Pierangelo Sequeri, La fede alla prova del messianismo secolare. Passaggio al futuro di Gaudium et spes e cambio d’epoca
Alberto Cozzi, Il linguaggio dogmatico delle figure della speranza
Rinaldo Ottone, L’empatica di Gesù come luogo della fede. L’eredità di Edith Stein: un itinerario che si dispiega
Recensioni
D. Angers, L’«Aujourd‘hui» en Luc-Actes, chez Paul et en Hébreux (M. Crimella)
B.I. Bojović, L’Église orthodoxe serbe. Histoire, spiritualité, modernité (E. Fogliadini)
P. Costa, Paolo a Tessalonica. At 17,1-10a: esegesi, storia, diritto (M. Crimella)
V. Costa, Psicologia fenomenologica. Forme dell’esperienza e strutture della mente (P. Rezzonico)
F. Fabrizi, Dio Altrimenti. Per una critica alla teologia del “desiderio di Dio” in Tommaso, de Lubac, Rahner (G. Canobbio)
G. Paximadi – E. Prato – R. Roux – A. Tombolini (ed.), Luigi Giussani. Il percorso teologico e l’apertura ecumenica (F. Manzi)
G. Marengo, Sussurrare il Vangelo nella terra dell’eterno Cielo blu. Riflessioni missiologiche sull’evangelizzazione in Mongolia (G. Criveller)
P. Nègre, Pour qu’il ait en toute la primauté. Jean Zizioulas et Walter Kasper, ecclésiologies en dialogue (G. Rota)
R. Pezzimenti, Perché è nata la Dottrina sociale della Chiesa? Tra magistero e pensiero (M. Krienke)
U. Vanni, Apocalisse di Giovanni (C. Doglio)
A. Verardi, La memoria legittimante. Il Liber Pontificalis e la Chiesa di Roma del secolo VI (R. Mambretti)
Jean Daniélou è un autore noto, ma si son dovuti riscattare anni di oblio per una certa diffidenza a proposito della scientificità della sua teologia. Risulta allora decisivo scoprire il sottofondo teologico che ha portato a quella rigorosa elaborazione dottrinale, da cui trarre una lezione per la teologia di oggi. Questo studio parte dalla consapevolezza che è necessario l'accostamento analitico ai testi di Daniélou, qui proposto come contributo inedito e originale in quanto integrale, con l'esito, altrettanto originale, di riconoscere nell'ecclesiologia non solo una lettura tematica, ma la struttura portante della sua teologia e del suo vissuto. Decisivo è il tema del "giorno del Signore": nella Domenica, grazie alla Chiesa, si apre al credente il varco tra la successione del tempo e il tempo definitivo del nuovo Paradiso, che esprime in pienezza il primo Paradiso.
La coscienza morale è stata per secoli la voce indiscussa di Dio che parla dentro. È stata poi, nella stagione moderna, il presidio sicuro dell'autonomia individuale. Oggi è diventata un brusio indistinto, che provoca molti fastidi; esso è affidato alla cura degli psicologi. I filosofi (e anche i teologi) se ne occupano poco. Per capire il destino della coscienza in questo saggio è interrogata la Bibbia. Essa illustra come la voce prenda forma di parola soltanto attraverso un processo disteso nel tempo, che coinvolge la biografia individuale e insieme la cultura tutta del villaggio intorno.
L'autore studia nel dettaglio la recezione cattolica e ortodossa dell'appello di Giovanni Paolo II contenuto in Ut Unum Sint 95-96, là dove il Papa domanda ai teologi e ai rappresentanti delle confessioni cristiane di cercare insieme una forma nuova dell'esercizio del primato petrino che non contraddica la sua natura. Lo studio comparato di alcune autorevoli voci cattoliche e ortodosse che si sono espresse nel ventennio 1995-2016 diventa un esercizio fecondo di ecumenismo recettivo, attraverso cui cattolici e ortodossi possono imparare nuovamente a comprendersi e a camminare insieme. Prefazione di Michelina Tenace.
Quali sono le ragioni per poter dire che nella Chiesa "l'autorità è servizio"? A partire dal fondamento cristologico e pneumatologico è importante la ricostruzione di alcune figure storiche nevralgiche, quali il passaggio dall'età apostolica alla seconda generazione cristiana, il tempo medievale e il contributo del Vaticano II. Nell'auspicio di un "potere sanato" si riaffermano ad un tempo l'irrinunciabilità del potere e la necessità di una costante e vigile riforma delle sue attuazioni.
La duplice fedeltà alla terra e al cielo nell'unica persona dell'uomo responsabile che crede e che pratica la giustizia: in dialogo con Italo Mancini la cifra ermeneutica della responsabilità viene qui proposta come chiave di volta per una ripresa religiosa e culturale dell'Occidente, la cui storia e identità sono intrecciate alla verità del Cristianesimo. Questo orientamento fondamentale, che rilancia la questione veritativa in prospettiva storico-dinamica, consente un'efficace incursione nei territori della salvezza teologica, riconoscendone la strutturale correlazione con la storia.
L'accompagnamento spirituale ha caratterizzato la vita della Chiesa lungo la sua storia come aiuto ai fedeli nel cammino di discernimento nella sequela di Gesù Cristo. Partendo da una considerazione teologica e giuridica di carattere generale si è voluto toccare il tema nelle sue diverse sfaccettature ecclesiali affrontando la tematica nei riguardi del matrimonio e della vita familiare, della vita e formazione dei presbiteri, della vita consacrata, e della particolare condizione dei migranti.
Dopo il primo volume di "L'uno e l'altro testamento. Saggio di Lettura", tradotto in lingua italiana nel 1985, l'editrice Glossa inaugura una nuova collana (Biblica) dedicata agli studi in ambito biblico, con il proseguimento del progetto di approfondimento del rapporto tra i due Testamenti del noto gesuita francese. Il testo, "L'uno e l'altro Testamento. 2. Compiere le Scritture", apparso in francese nel 1990, diventa ora disponibile anche in lingua italiana, impreziosito da un saggio introduttivo di A. Bertuletti, sul modello di teologia biblica elaborato da Beauchamp. Come è noto infatti, il nucleo della riflessione di Beauchamp in questa sua opera principale, verte sull'articolazione dei due Testamenti, come luogo proprio di elaborazione della teologia biblica, cioè di uno "studio del rapporto della Bibbia con la realtà; uno studio condotto da uomini che si interrogano su ciò che significa 'realtà'". Tale operazione comporta una lettura teologica del Libro sacro, procedente dalla fede, in grado cioè di comprendere il testo nella sua verità, che sta oltre la pagina, nell'origine che è in Dio stesso; si tratta cioè di passare dalla ricerca delle idee della Bibbia all'ascolto della sua 'Parola'. Primato del testo e del lettore permettono di elaborare la teologia che attraversa i due Testamenti; permettono altresì di cogliere Gesù come compimento delle Scritture e assieme a Lui, ogni lettore, di 'compiere' egli stesso le Scritture.
Quale significato possiedono le religioni? Perché e come i cristiani sono chiamati a mettersi in dialogo con i credenti di altre religioni? Com'è possibile articolare una riflessione teologica sulle religioni? Per rispondere a tali importanti questioni, l'indagine sul contributo teologico e sulla testimonianza di Pietro Rossano (1923-1991), costituisce un percorso assai stimolante e arricchente. Rossano, fu chiamato, infatti, a lavorare nel Segretariato per i non cristiani, fondato da Paolo VI il 19 maggio 1964. Per oltre venticinque anni, "Monsignor Dialogo", come veniva chiamato, egli fu attore e pensatore del dialogo interreligioso ufficiale della Chiesa Cattolica.