Questo volume esamina i principali elementi sostanziali e procedurali della disciplina penale canonica con particolare attenzione ai compiti dei Pastori e alla tutela dei minori nella Chiesa, alla luce della revisione del Libro VI del Codice di Diritto canonico (diritto penale), che entrerà in vigore il prossimo 8 dicembre 2021. Tale revisione è stata realizzata allo scopo di permettere ai Pastori di poter disporre di un "più agile strumento salvifico e correttivo, da impiegare tempestivamente e con carità pastorale ad evitare più gravi mali e lenire le ferite provocate dall'umana debolezza" (cost. Pascitegregem Dei).
La vita e la verità sono dimensioni centrali della Rivelazione e dell'esistenza cristiana, spesso in tensione tra loro e difficili da tenere insieme nello sguardo del teologo, pur tuttavia sono davvero comprensibili solo in relazione l'una all'altra dal momento che Cristo Gesù è «verità e vita». Da queste intuizioni l'autore muove la ricerca del senso della vita, della verità e del loro rapporto, condotta attraverso le opere e la storia di Tommaso d'Aquino e Pavel Florenskij. La verità sarà pienamente se stessa quando sarà «vivente e vitale», così la vita sarà piena quando «vera e verace».
Sono riuniti in un unico volume articoli che, nel corso degli anni, hanno arricchito la ricerca sulle lettere paoline di Stefano Romanello. «Il frutto più evidente di questa pubblicazione è quello di mostrare come la riflessione teologica dell'apostolo Paolo sia inseparabile dai mezzi retorici con cui si esprime. Come egli stesso dice nella sua introduzione, "La retorica non è un metodo da assolutizzare, ma è una tappa del processo esegetico su lettere paoline. Al contempo ne è la tappa decisiva, in quanto permette di illustrarne l'intento comunicativo che ne ha governato la scrittura"» (dalla prefazione).
Il tema del vanto in Paolo è un tema generalmente disatteso dagli studi recenti. Esso ha goduto di singolare interesse fino al secolo scorso quale cifra sintetica dell'atteggiamento caratteristico del Giudeo ma anche di chiunque ostenti le proprie opere davanti a Dio per guadagnarne merito. A partire dall'indagine delle strategie intratestuali di Rm 1-5, la ricerca individua la funzionalità del lessico del vanto nel quale Paolo inscrive il profilo fondativo dell'identità credente. Il vanto giudaico è criticato non perché automeritorio o etnico, ma perché la giustizia di Dio rivelata nell'evento-Cristo implica uno statuto soteriologico dell'identità equiparato tra Giudei e Gentili, unicamente fondato sulla partecipazione alla fede di Gesù Cristo che nel vanto il credente dichiara.
Il volume indaga sul contributo che la narratività può offrire alla teologia morale. Le domande che accompagnano la riflessione sono le seguenti: quale relazione intercorre tra narratività e discernimento morale? Qual è la ricaduta della pratica narrativa sul discernimento morale? La prospettiva da cui sono considerate tali questioni è quella del pensiero filosofico di P. Ricoeur. Punto di approdo dell'intero percorso è l'individuazione di un metodo narrativo di discernimento.
Negli anni in cui la Chiesa vive l'intensa stagione del Concilio Ecumenico Vaticano II, con la valorizzazione della Chiesa particolare, dei carismi e dei ministeri, nella Diocesi di Milano alcune giovani donne iniziano esperienze di dedicazione alla Chiesa locale e di vita comune. Il 6 agosto 1979, con l'approvazione dello Statuto, viene riconosciuta giuridicamente l'esperienza delle Ausiliarie Diocesane: donne consacrate al servizio della Diocesi, inserite in comunità apostoliche, nella condivisione del cammino di fede della gente, attraverso la vicinanza alle preoccupazioni e alle gioie di ciascuno e l'immersione nella storia di un territorio. Quarant'anni dopo, tale evento che ha segnato la nascita dell'Istituto delle Ausiliarie Diocesane, è stato ricordato attraverso un convegno (Il piacere spirituale di essere popolo) e alcuni momenti celebrativi. Il volume presente ne raccoglie e rende disponibili gli atti, per una maggiore conoscenza della vocazione delle Ausiliarie diocesane e per una riflessione condivisa sulla diocesanità.
Il Card. José Tolentino De Mendonça firma l'editoriale che ripercorre le linee fondamentali del pensiero di Pierangelo Sequeri. Il saggio di Markus Krienke mette in luce come il pensiero di Antonio Rosmini anticipi le grandi intuizioni della teologia morale postconciliare. La solitudine non è semplicemente un vuoto, ma anche il grembo per l'ospitalità della grazia. Adam Kie?tyk offre una panoramica sull'antropologia trascendentale di Richard Schaeffler. Il numero si completa con un dossier di Matteo Crimella, che offre una panoramica sugli studi in lingua italiana dedicati all'evangelista che scandisce le domeniche dell'anno liturgico.
Che cosa cerchiamo quando investighiamo le origini di ciò che chiamiamo mondo? Il desiderio di ricostruire la genealogia dell'universo, il passato da cui proveniamo, è sospinto da un interrogativo che sorge nel presente dell'esistenza personale e investe il destino solidale dell'umanità con il cosmo. Il volume raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2020, con il contributo di scienziati, filosofi e teologi.
I forti mutamenti tecnici e culturali ai quali stiamo assistendo sono così profondi da investire la stessa identità dell'uomo, fino a pensare l'impossibilità a pensare ancora l'essere umano come un'eccezione nel novero dei viventi. La teologia, chiamata a dire una parola sull'uomo e la sua salvezza, non può esimersi dalla riflessione sulla portata dei cambiamenti in atto: siamo alle prese con una metamorfosi dell'umano? Per affrontare la questione è necessario un approccio interdisciplinare, come quello che qui viene proposto. Sono stati individuati tre luoghi emblematici, rispetto ai quali la teologia è chiamata a porsi in ascolto: le neuroscienze, i new media e la comunicazione, l'economia e la finanza. Nel dialogo si è giunti a toccare concetti fondamentali in antropologia, come ad esempio quelli di "limite" e di "natura". Un simile percorso chiede di farsi carico di una sfida radicale: il cambiamento in atto implica anche una metamorfosi della teologia?