Violenze in famiglia e sul lavoro, regolamenti di conti tra bande, aggressioni a sfondo xenofobo e uccisioni di massa: gli episodi riconducibili all'odio sono innumerevoli, e riguardano sia i rapporti interpersonali sia i rapporti fra i gruppi sociali. Che cosa caratterizza questa complessa esperienza psicologica? Il volume ci descrive i processi che generano e alimentano l'odio; che cosa ha in comune con amore, rabbia e paura; i molti linguaggi in cui si esprime. Si tratta di un fenomeno generato da aspettative frustrate e da sentimenti di minaccia, oltre che da una cultura che in molti casi lo fomenta e lo autorizza. Ma con adeguati strumenti può essere contrastato e tenuto sotto controllo.
Cosa sono e cosa contengono i vangeli apocrifi? Come e perché sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana? Nei primi secoli del cristianesimo circolavano diverse raccolte delle parole di Gesù, ma solo alcune, sopravvissute ad un lungo processo di selezione e valutazione, si sono affermate, non senza contrasti, come espressione del suo autentico messaggio. Il volume, che presenta e discute i più importanti vangeli apocrifi, ricostruisce gli ambienti di origine della tradizione su Gesù, e fa luce sul difficile processo di elaborazione della memoria di ciò che Gesù aveva detto e fatto.
Sin dalla comparsa della vita sulla Terra, circa 3,6 miliardi di anni fa, è esistita una stretta connessione fra le trasformazioni del pianeta e l'evoluzione degli organismi viventi che hanno popolato i continenti. In alcuni momenti la vita è stata anche sul punto di scomparire dalla Terra, ma a queste fasi di cosiddette crisi biologiche ne sono seguite altre di esplosione evolutiva e diffusione di specie nuove. Il volume ripercorre le tappe principali di questa lunga storia: dalla diffusione degli organismi pluricellulari nei mari alla conquista delle terre emerse da parte delle piante, dal dominio dei rettili fino all'avvento delle faune moderne e di "Homo sapiens".
La crisi globale pone sfide inedite all'Europa e richiede un convinto rilancio del processo di integrazione. Il volume guarda all'economia europea da una duplice prospettiva: la prima parte ripercorre le principali tappe dell'integrazione e delinea le caratteristiche e il funzionamento del modello economico e sociale europeo; la seconda ricostruisce l'intreccio dei fattori che hanno portato alla grave crisi internazionale e ne valuta l'impatto sul futuro dell'integrazione. Nel nuovo scenario mondiale, è solo attraverso la definizione di una politica economica adeguata al suo rango di potenza globale che l'Europa potrà rilanciare la crescita all'interno e affrontare le sfide che l'attendono.
Lo scenario mondiale è caratterizzato da manifestazioni d'insofferenza politica. La scienza e la tecnologia decretano la fine irenica della storia, per inaugurare un percorso tattico, volto a salvaguardare i benefici conseguiti negli ambiti regionali e a renderli operanti a livelli planetari, secondo una strategia conciliatrice dell'abilità individuale e dell'equità distributiva. La legittima committenza del benessere è commisurata al dislivello esistente fra i paesi tecnologicamente avanzati e i paesi depositari delle risorse energetiche (e manuali), necessarie per renderli operanti. L'ingegneria biologica s'industria di adeguare le risposte immunitarie dell'organismo umano alle sfide della realtà geneticamente modificata e comunque rispondente a un modello razionalmente prefigurato. Le dottrine delle propensioni estetiche, confortate dalle variabili del gusto e del desiderio, non rispondono alle aspettative, che si manifestano - sotto forma addirittura fideistica e intransigente - nelle varie regioni del mondo. La difesa del buon senso e contestualmente il rivendicazionismo dei diritti positivi si esplicano con quella forza coesiva, che s'instaura fra le parole e il loro significato, talvolta allegorico e ultimativo, come se fossero espressione di una nuova religione panica, laicamente provvidenziale.
Neuroeconomia, neuromarketing, neuroestetica, neuroteologia...: si affacciano oggi sulla scena nuove e sempre più fantasiose discipline frutto del cortocircuito tra saperi antichi e scoperte recenti sul funzionamento del cervello. Sui media proliferano articoli divulgativi, corredati da foto a colori del cervello, che ci mostrano il luogo preciso dove si sviluppa un certo pensiero o una certa emozione, facendoci credere che sia possibile vedere direttamente, senza mediazioni, il cervello al lavoro. Ma le cose stanno veramente così? Questo volume, scritto da due studiosi di psicologia e neuropsicologia, discute alcuni luoghi comuni associati alla relazione mente-corpo, cervello-psiche, natura-cultura, mettendoci in guardia dalle ricadute culturali che un uso distorto delle possibilità aperte dalle nuove e potenti tecnologie di neuroimmagine può comportare.
Insieme ai precedenti lavori dedicati al giuramento politico e alla giustizia, questo volume porta a termine un'imponente opera d'interpretazione con cui Prodi ha indagato e messo in luce alcuni tratti costitutivi profondi della civiltà europea, ossia le strutture mentali, sociali, economiche e giuridiche che hanno consentito l'ingresso della società europea nella modernità. Queste pagine mostrano come a partire dal medioevo il mercato si sia affermato in quanto soggetto autonomo, luogo indipendente di determinazione del valore dei beni. Con il mercato mutano i concetti di ricchezza e di proprietà e anche il concetto di furto, inteso come violazione del "giusto prezzo" e delle regole del mercato. La formazione di un potere economico distinto da quello politico, e con questo in continua dialettica, è stato ciò che ha permesso non solo la nascita della civiltà industriale ma anche la nascita delle libertà costituzionali e dei diritti. Ripercorrendo una vicenda millenaria, "Settimo non rubare" finisce per interrogarsi sulla crisi in cui questa civiltà pare irreversibilmente entrata oggi.
Come qualsiasi altra disciplina scientifica, l'economia politica non matura lungo un tragitto lineare ma si caratterizza per il succedersi, affiancarsi, scontrarsi e intersecarsi di diversi filoni. Questi costituiscono altrettante articolazioni del discorso teorico che gli uomini hanno elaborato interrogandosi sulla natura, sulla struttura e sul funzionamento del fenomeno economico. Il volume ricostruisce la storia del pensiero economico mettendo in relazione le teorie economiche con il particolare contesto storico, economico e sociale che le ha prodotte. Uno strumento utile per cogliere nella loro globalità e complessità gli sviluppi della scienza economica e, al tempo stesso, per avvicinarsi a quei contributi scientifici che, pur nel mutare delle condizioni storiche, continuano a costituire i fondamenti della disciplina.
Giuseppe Alberigo (1926-2007) ha ideato e diretto la grande "Storia del Concilio Vaticano II", opera che ha mutato le conoscenze sul Concilio a livello internazionale. In questo volume vengono per la prima volta raccolti i saggi di ricerca di prima mano. Come scrive nella prefazione il cardinale Lehmann "per molto tempo si dovrà dire che Alberigo nous interroge encore ... non solo per i suoi lavori sulla stagione conciliare, per le sue ricerche su Trento e la sua età, per la sua perizia di filologo, per il garbo esigente con cui ha saputo coordinare grandi imprese scientifiche internazionali, ma proprio per il suo apporto agli studi sul Concilio Vaticano II, al quale questo volume è consacrato". Se la storicizzazione del Vaticano II rimarrà il contributo di Alberigo alla storia della Chiesa, questi saggi ne documentano il come e i perché.
A Reinhart Koselleck, uno dei grandi protagonisti della storiografia contemporanea, dobbiamo l'elaborazione di un ambizioso e influente modello di storia concettuale, fondato sulla convinzione che la dissoluzione del mondo antico e la nascita del mondo moderno abbiano lasciato tracce vistose nella storia dei termini e dei concetti politico-sociali. "Storia", "progresso", "sviluppo", "emancipazione", "crisi", "utopia": interrogando le trasformazioni, in termini sia di continuità sia di scarto, di questo lessico è possibile cogliere le complesse dinamiche che hanno caratterizzato il passaggio alla modernità. Non solo: le riflessioni di Koselleck si prestano anche ad un fertile confronto con le grandi sfide della contemporaneità, dalla crisi ecologica al tramonto delle tradizionali forme di associazione politica, al problematico rapporto tra memoria e identità.