
Nel medioevo si riteneva che la donna fosse esclusa dal sacerdozio perché inferiore all'uomo per natura e quindi non adatta a un ministero direttivo. Dio crea la donna perché sia di "aiuto" all'uomo, ciò comporta che la donna non abbia una identità autonoma, ma è in funzione dell'uomo. Per secoli questa è stata la fede indiscussa di tutta la cristianità. Poi il vento della modernità ha spazzato via queste false certezze. Pur crollato il fondamento dell'inferiorità della donna, l'esclusione dal sacerdozio rimane. Si trova un altro fondamento: la metafora nuziale tra Cristo uomo-sposo e la Chiesa donna-sposa, quindi il ministro che agisce in persona Christi deve essere uomo-maschio. A parte l'inconsistenza del fondamento, perché le metafore servono per spiegare, mai per dimostrare, è curioso notare come una convinzione permanga nonostante il crollo delle motivazioni su cui poggia. Gesù non ha mai usato il termine sacerdote, che compare all'interno della comunità cristiana solo nel terzo secolo. Nel contesto cristiano ha senso il sacerdote o l'apostolo? C'è una differenza essenziale. Allora ciò che deve essere messo in discussione nella istituzione della Chiesa è la struttura maschilista e sacerdotale.
I contributi raccolti in questo volume, nonostante la diversità degli approcci, sono collegati tra loro attraverso il desiderio di fornire un apporto specifico alla formazione del "nuovo umanesimo". Gli autori si soffermano a considerare l'uomo nel suo ambiente esistenziale (geografico, territoriale, sociale, ecclesiale) e in relazione con gli altri, soprattutto dal fronte delle religioni, per offrire una possibilità di incontro e di cooperazione proprio attraverso la rivisitazione del concetto di misericordia. Non si pretende di aver esaurito gli argomenti toccati. Le posizioni espresse hanno permesso di percorrere un buon tratto di cammino insieme verso la comprensione dell'uomo di oggi, delle sue potenzialità, conflittualità e dei suoi limiti, a volte spinto verso le zone dell'infraumano puramente biologico e altre volte verso le frontiere del postumano dei robot, o ancora delle chiusure egoistiche. Nel confronto dei saperi e nel dialogo onesto tra le persone è possibile ancora l'indagine sul mistero dell'uomo e sul mistero di Dio, il Dio-Amore che avvolge e attira ogni persona.
Un testo, coltivare il cuore, in continuità coerente e contestualizzante, con la proposta che ci vie- ne da tutta la Chiesa in preparazione al Sinodo Giovani, fede e discernimento vocazionale e si assume la responsabilità di tradurre in esperien- za regionale, cioè locale, quanto viene indicato come cammino propedeutico, come mentalità da rinnovare, come esperienza da raggiungere.
È scelta di linguaggio - prossimo, cioè di un parla- re, scrivere, riflettere in modo incarnato, a contat- to con la realtà e non semplicemente ribadendo i discorsi di sempre, principi teorici, importanti, ma lontani spesso dalla percezione reale dei no- stri giovani, e forse, anche dei nostri operatori di pastorale vocazionale. Ma il nostro testo contie- ne anche una sua nota specifica, locale, sempre sinodale, ma di quella di sinodalità che si compie come communio sanctorum nella terra-cielo di Sicilia.
San Donato, secondo vescovo di Arezzo, è una delle figure più complesse e, allo stesso tempo, più affascinanti dell'agiografia cristiana. L'obiettivo di questo lavoro è quello di ripercorrere, in linea generale, gli studi più autorevoli svolti sul santo vescovo aretino, per offrire una conoscenza globale dell'intera questione agiografica ancora aperta. Complesso è il dibattito del martirio di san Donato che vede gli studiosi divisi in diverse correnti di pensiero, non solo a riguardo alla storicità del martirio, ma anche sulla sua datazione. Tutti gli studiosi, comunque, concordano, senza esitazione, sull'esistenza storica del secondo vescovo di Arezzo. Per raggiungere lo scopo desiderato, i cinque capitoli del presente lavoro sono strutturati con una sequenza che porta il lettore a ripercorrere la vicenda terrena del santo vescovo di Arezzo, attraverso lo studio delle sue passioni. Di san Donato, infatti, sono conservate tre passioni che mostrano un culto antico e interrotto, confuso, con il passare dei secoli, con il culto di san Donato di Evorea. In realtà, vi è anche una quarta passione ritenuta tardiva in quanto attribuita a Severino, quarto vescovo di Arezzo. Testimonianze preziose e indubbie sono i martirologi più antichi della Chiesa che riportano, in modo chiaro, il nome di Donato di Arezzo. Un'appendice, infine, completa lo studio con la trascrizione delle passioni e di altri importanti documenti riguardanti il santo vescovo aretino.
A distanza di quattro anni dalla elezione di papa Francesco, dopo tanti suoi discorsi e gesti e dopo l'Evangelii gaudium, se e quanto è cambiata la catechesi in Italia? Questo libro raccoglie gli scritti di alcuni studiosi (Alcamo, Del Giudice, Giannotti, Lombardi, Milano, Tanzarella) impegnati nell'insegnamento e nella catechesi. La loro conclusione è che papa Francesco invita i cristiani ad una rivolulzione dell'evangelizzazione, ad una rivoluzione dell'evangelizzazione, ad una rottura con metodi e stereotipi che rinchiudono l'annuncio nella conservazione dell'ingiustizia producendo una mondanità spirituale, ma non una comunità evangelizzatrice. Mentre l'annuncio deve aver cura dell'inserimento del Vangelo nel popolo di Dio rispondendo ai bisogni concredi della storia. Ai molti che dinnanzi a questa rivoluzione chiedono "Ce la farà Francesco?" gli autori capovolgono la domanda "Ce la farà la chiesa?", ovvero "Ce la faranno i cristiani a tenere il passo di un papa che testimonia la libertà, la novità e la gioia dell'annuncio del Vangelo?". Con una prefazione di Carmelo Torcivia presidente dell'Associazione Italiana Catecheti.
Cinquanta giorni dopo la risurrezione di Gesù, succede ancora qualcosa di incredibile: lo Spirito Santo discende sugli apostoli riuniti nel Cenacolo e da questo momento comincia la loro missione. Età di lettura: da 7 anni.
Età di lettura: da 6 anni.
Comprendere il senso vero e profondo della giustizia non è semplice, perché non si tratta solo di bisogni e attese. Questo libro e la storia fantastica del pianeta Dike ci condurranno alla scoperta di cosa sia "giusto e ingiusto". Attraverso i pensieri a fine capitolo e i brani della Parola, i lettori approfondiranno il concetto di giustizia, la relazione con le regole, ma anche la verità e la misericordia di Dio.
Lorenzo Milani era un ragazzo di buona famiglia, sveglio e interessato all'arte. Un giorno entrò in una chiesa e lesse il Messale. Da quel momento non poté più fare a meno di Gesù. Età di lettura: da 6 anni.
La famiglia postmoderna porta avanti un progetto inedito e ambizioso: essere il luogo della piena realizzazione di ognuno e di tutti. La Gestalt Therapy, assumendo come principi ispiratori e clinici la centralità del soggetto in relazione, il corpo vissuto, il qui-e-adesso del contatto, offre chiavi di lettura e di intervento che facilitano nella famiglia la ripresa della danza relazionale, dove diventa musica il ritmo di ogni suo membro. Categorie come intercorporeità, funzione personalità, grammatica della relazione, diventano nella presentazione dell'autore strumenti terapeutici preziosi per ridare alla famiglia il sogno di una pienezza del singolo e di tutti.