Sempre da più parti la gente può ammirare i mosaici realizzati da p. Rupnik con l'Atelier d'Arte del Centro Aletti e sempre da più parti chiede di poter avere qualche immagine da portare con sé. Per venire incontro a questa esigenza, è nata l'idea di una collana agile, di poco prezzo, dove le immagini sono affiancate da un testo semplice, ma intenso. Questa volta si tratta di una Via crucis dove le immagini sono accompagnate da un breve commento teologico-spirituale e da una breve citazione di Padri della Chiesa, sia d'Oriente che d'Occidente.
L'uomo della riconciliazione è un battezzato adulto, maturo, con un gusto ormai inconfondibile di Dio. L'esame generale di coscienza ha la sua funzione proprio nel custodire questa realtà e nel garantire un ambiente spirituale dell'agire cristiano: le opzioni che il cristiano intraprende e il suo agire morale nascono così nell'ambito di questa nuova vita nella quale tutte le cose cominciano a parlare di Dio, portano il suo profumo e coinvolgono anche l'ambiente circostante in questa nuova direzione. Uno strumento della Tradizione che ci aiuta a prendere coscienza della vita divina in noi, di dove ancora esistono in noi i blocchi oscuri impenetrabili dell'individualismo, dell'autosalvezza, del volontarismo, e dove la nostra persona è già entrata nella relazione con Dio e in questa relazione coglie anche le novità suggerite dallo Spirito.
Traduzione dall'inglese, cap. 9 inedito, appendice non presente nell'edizione originale.
La metafora della fontana applicata alla Bibbia si trova all’inizio di uno dei commenti alla Scrittura di Efrem il Siro. Di essa, ci dice Efrem, lasciamo molto più di ciò che prendiamo, come persone assetate che bevono ad una fontana... La presenza di Dio rende la Parola debordante di vita e forse l’impossibilità per noi di possedere il testo originale delle Scritture, le varianti del testo, la sua possibilità di differenti letture sono come un segno che questa Parola non ha nessun carattere statico.
Perché è importante anche per noi la Bibbia siriaca? Perché, in questo contesto, tutte le più antiche versioni della Bibbia ci aiutano a raggiungere qualcosa di più di questa inattingibile Parola, ci aiutano a penetrare più a fondo nel mondo biblico, offrendo così una fonte per l’ispirazione spirituale. Questo vale tanto più per la Bibbia siriaca, che condivide con il mondo ebraico in cui sono sorte le Scritture l’appartenenza ad uno stesso contesto culturale semitico.
Il libro è corredato di una piccola antologia di testi dei Padri siriaci che danno alcuni esempi di come era letta creativamente la Bibbia nella tradizione siriaca e come era alla base di tutte le espressioni della vita ecclesiale.
Indice: Parte I: La Bibbia nella tradizione siriaca * 1. Come ci raggiunge la Bibbia? * 2. Uno sguardo più da vicino * 3. Come ci raggiunge la Bibbia siriaca? * 4. L'interpretazione della Bibbia nella tradizione siriaca * 5. I commentari biblici * 6. L'uso della Bibbia siriaca nella predicazione * 7. La Bibbia siriaca nella liturgia * 8. La Bibbia come base per la spiritualità siriaca * 9.Tre padri siriaci sulla lettura della Bibbia * Bibliografia scelta * Piccola antologia di testi: Commentario di Efrem alla Genesi (sezione II); 2 poemi anonimi in forma di dialogo: La peccatrice e Satana (Lc 7), Maria e il Giardiniere (Gv 20); Un'omelia in versi: Giabomo di Sarug su Tamar (Gen 38).
Non si può diventare cristiani se non cominciando da Gerusalemme. Non esiste rottura tra la fede di Israele e il vangelo di Gesù. Esiste piuttosto una "continuità trasfigurata". Con questa convinzione, Francesco Rossi de Gasperis presenta la figura di Paolo di Tarso, apostolo delle genti, ma prima di tutto evangelista di Israele, rimasto un fariseo zelante anche dopo esser diventato discepolo di Gesù. Paolo, contemplato e studiato come persona-figura di questa unità e continuità trasfigurata, svela come la Nuova Alleanza conduca la Torah di Mosè al suo ultimo rinnovamento.
Indice: L'evangelo di Paolo * Alcune proposte di cronologia paolina * L'esperienza messianica neotestamentaria dei Dodici e della chiesa di Gerusalemme * L'ora di Damasco * La conoscenza che Saulo aveva di Gesù prima di volgersi a lui * La trasfigurazione operata in Paolo dalla sua "ora di Damasco" * Paolo e Israele * Paolo e la tradizione ecclesiale * Conclusione.
Traduzione dal francese di Maria Campatelli
La convinzione di base di questo libro è che il monachesimo è sempre da rifare, ma sempre è già detto, già fatto. La vocazione del monaco ha le sue radici profonde nella creazione dell’uomo ad immagine di Dio. Il peccato ha modificato la realizzazione di tale vocazione: c’è bisogno di una “rinascita dall’alto” per tornare a vivere questa vita. È il battesimo che costituisce questa novità.
Ora, in modo emblematico, le professioni monastiche, prima in Oriente e poi in Occidente, si sono tutte modellate sui riti battesimali. Questo nella convinzione – una convinzione che l’Oriente non ha mai perduto – che la spiritualità monastica è semplicemente la radicalizzazione escatologica delle promesse battesimali e perciò è sentita esemplare per tutti i cristiani. La vita monastica quindi non come una condizione a parte, propria di una categoria di cristiani, ma come punto di riferimento per tutti i battezzati, nella misura dei doni offerti a ciascuno dal Signore, proponendosi come la paradigmaticità di uno stato cristiano cristallizzato in una forma particolarmente significativa e saporosa.
Un libro utilissimo per conoscere ciò che la Chiesa universale custodisce attraverso quanto ha vissuto e trasmesso, e ancora oggi continua a fare, il monachesimo orientale.
Indice: Introduzione * 1. Paragoni storici * 2. I monaci - uomini di Dio * 3. I consigli evangelici * 4. La vita ascetica * 5. La vita di preghiera * 6. L'opera dei monaci * 7. Le forme della vita monastica * 8. La città di Dio.
Traduzione dal francese di Maria Campatelli
Dal capitolo 8 della Lettera ai Romani alla patristica, e da questa agli aspetti durevoli della filosofia religiosa russa contemporanea, la grande tradizione orientale è esplicita: esiste una cosmologia cristiana che si basa su una conoscenza che noi riceviamo dalla fede. Da soli non possiamo conoscere neanche l'essenza del più piccolo filo d'erba; l'uomo, creatore ad immagine del suo Creatore, è il punto di intersezione tra la materia frutto dei primi cinque giorni della creazione e il soffio personale alitato da Dio sulle sue narici il sesto giorno. Perciò all'uomo è legato il destino del creato.
Non è questo il momento per i cristiani di vergognarsi della loro eredità di ascesi, di capacità di fruire delle bellezze del mondo, di spiritualità, di depositari di una conoscenza antropologica e cosmologica, ma di sviluppare al massimo una capacità di trasfigurazione del mondo e di servizio pasquale alla vita, dato che il senso di tutto è la risurrezione.
Indice: La cosmologia, conoscenza ecclesiale * 1. Il mistero dell'essere creato * 2. La cosmologia e la storia della salvezza * 3. Tecnica e risurrezione.
Per scoprire la nostra strada bisogna tornare dentro di sé e indietro. A monte di ogni uomo c'è una visione, una vocazione, una voce che chiama. Siamo chiamati per realizzare la visione che il Creatore ha su di noi, che è l'amore. A questo scopo, Lui ci dà il tempo, ci fa incontrare le persone, ci offre doni e talenti. E poichè il nostro fondamento è posto in un Dio che ci crea rivolgendoci la parola, a noi è accessibile attraverso il dialogo. Perciò la vocazione si realizza nel dialogo, non come l'esecuzione di un diktat.
Ma l'amore presuppone un lungo cammino per giungere alla sua maturità. Ci sono delle tappe in questa chiamata. Uno si fidanza, entra in noviziato, in seminario, con una grande buona volontà, ma anche con tante sue idee. La scelta è il massimo che ha potuto fare in quel momento. Occorre allora che muoia alle sue idee, a quello che si aspetta, per risuscitare ad una vita di sinergia, sua e di Dio insieme.
Indice: 1. Creati per la vocazione * 2. Vocazione e redenzione * 3. L'itinerario del discernimento vocazionale * 4. La maturazione della vocazione.
Quale fisionomia spirituale il superiore deve coltivare perché la sua autorità sia un servizio al vangelo? In molte comunità fa fatica chi è chiamato a fare il superiore e fatica altrettanto chi, con i voti, non è aiutato a metterli in pratica. Non si può improvvisare un superiore, né troppo velocemente concludere che chi obbedisce fa sempre bene. La ricca tradizione della Chiesa indica varie fisionomie possibili del superiore, dovute alla complessità dei carismi. Oggi, la teologia trinitaria ci aiuta a capire meglio il loro fondamento cristologico e pneumatologico e, forse, a trarne maggior frutto.
Indice: Premessa * 1. Una persona a capo di una comunità: la complessa ricchezza della storia * 2. Partecipare alla vita della Trinità: la perfezione della persona è la comunione * 3. Il peccato della comunità: sazietà - idolatria - lavoro * 4. Il servizio dei superiori. Perchè i superiori sono necessari * 5. Custodi della sapienza e delle beatitudini.
"Gusteranno questo libro coloro che vogliono sentire i frutti del battesimo lungo tutti gli anni della vita e desiderano formarsi sulla sua misura. Ugualmente può essere di grande utilità a chi vorrebbe sapere perché i cristiani, nelle epoche in cui il battesimo era al centro della vita ecclesiale, erano così esuberanti di creatività e di vita, dal momento che coglievano il flusso che scorreva dentro di loro - la comunione con la vita personale di Dio. Il libro sarà apprezzato anche da coloro che avvertono che non si può ridurre la fede cristiana a un moralismo, un'ideologia o una esposizione di valori, e che intuiscono che essa è un fatto di vita, cioè di amore divinoumano. Soprattutto lo consiglio a quelli che solitamente non prendono in mano i libri di teologia perché li percepiscono inutili e scritti per i soli addetti ai lavori, ma cercano comunque qualcosa che li aiuti a pensare teologicamente" (dalla Presentazione di Marko Ivan Rupnik).