Questo saggio, divenuto ormai un classico dell'economia civile, suggerisce un percorso all'interno della modernità con l'intento di esplicitare le premesse antropologiche e culturali su cui si fondano l'economia contemporanea e le sue promesse. La scienza economica, con la sua promessa di una vita in comune senza sacrificio, rappresenta una grande via di fuga dal contagio della relazione personale. La crisi che le società di mercato stanno attraversando è infatti essenzialmente crisi di rapporti umani, originata dall'illusione che l'impresa burocratica e gerarchica ci possa regalare una buona convivenza senza l'incontro rischioso con l'altro e con la sua ferita.
Descrizione
Elaborata lentamente nei lunghi anni dell’esilio dalla dittatura franchista, Dell’Aurora è una straordinaria opera di pensiero che fuoriesce dagli schemi del discorso filosofico: una trama poetica in cui si riannodano, riconoscibili ma trasfigurate, le domande, le riflessioni e le ricerche che occupano la scrittura di tutta una vita. La ricerca di una diversa modalità espressiva della ragione raggiunge in questo testo un’espressione compiuta nella forma di una filosofia poetica.
Sommario
1. Prima parte. I. Prima di cominciare. II. Alcuni impossibili prolegomeni: sospiri. III. Il rumore. IV. L'apparizione del confine. V. Guida Aurora.
2. Seconda parte. I Lo sguardo. II Dell'occaso. III. Della notte. IV. Quando il giorno comincia come una fiamma. V. L'alba coagulata e disseminata. VI. Il celeste. VII. Prima dell'occultamento. VIII. La linea dell'Aurora. IX. Il limite impenetrabile. X. La bilancia dell'Aurora. XI. Il vuoto. Le ombre. XII. Il germinare silenzioso dell'Aurora. XIII. La parola perduta. XIV. La rugiada.
3. Terza parte. I Una progressione: fuoco, parola, fiamma. II. La parola e gli dèi: la germinazione dell'Auroraa. III. La parola indicibile, la parola che si perde. IV. Dei numeri e degli elementi. V. Lo sguardo e il dire. VI. Il balbettio. VII. Il linguaggio e la parola. VIII. La linea della scrittura. IX. Linguaggi non umani.
La Aurora della parola (Tre frammenti). La fiamma.
4. Quarta parte. Finalmente, l'Aurora. I. La geografia dell'Aurora. II Il gallo dell'Aurora. III. Del regno del sole. IV. L'occultamento: il nominare. V. Il regno dell'Aurora. VI. Gli esseri dell'Aurora. VII. La pura Aurora accesa.
María Zambrano, filosofa dell'Aurora di Elena Laurenzi
Notizie biografiche
Note sull'autore
María Zambrano (1904-1991), filosofa e saggista spagnola, allieva di José Ortega y Gasset, all’avvento della dittatura franchista prende la via di un lungo esilio durato 45 anni, di cui dieci trascorsi a Roma. Rientrata in Spagna nel 1984, si impegna nella difesa della giovane democrazia spagnola.
La riflessione e il mondo di uno dei maggiori pensatori del medioevo cristiano - qui ripercorsi in un testo divenuto «classico» e adottato nelle università italiane - restano per ogni epoca punti imprescindibili di riferimento. La vita e la ricerca di sant'Agostino seguono il filo di un travaglio e di un'appassionata indagine che consente ancora oggi all'uomo occidentale di confrontarsi con gli aspetti essenziali e decisivi della vita e con le aspirazioni profonde che tentano di avvicinare il mistero indicibile di Dio.
I Vangeli apocrifi sono stati redatti in epoche diverse, dal II al VII secolo: alcuni respirano il clima della Chiesa primitiva e dei testimoni che hanno ascoltato i seguaci di Gesù; altri vengono composti in seguito, in un tempo che si allontana da quegli eventi, e raccolgono narrazioni della tradizione orale che guardano soprattutto alle situazioni lasciate in sospeso dai quattro Vangeli canonici.
Gli Apocrifi del Nuovo Testamento nella presente edizione sono stati curati da Mario Erbetta e pubblicati da Marietti tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento: si tratta di un’opera fondamentale che spazia non solo nella filologia e nella linguistica, ma anche nella tradizione giudaica e cristiana, nella letteratura rabbinica e patristica, nell’intricato mondo della gnosi e in quello della più classica esegesi biblica.
Sommario
Introduzione generale. 1. Canonico e apocrifo. 2. Forme e tipi: origine degli apocrifi del NT. 3. Formazione e affermazione del canone neotestamentario. 4. Chiesa e apocrifi; influsso, bibliografia e valore.
Testi affini e vangeli canonici. 1. Agrapha. 2. Papiri con frammenti di antichi vangeli apocrifi. 3. Vangeli giudeo-cristiani. 4. Vangelo di Pietro. 5. Vangelo degli Egiziani.
Vangeli gnostici e testi affini. 1. Scritti dei Dodici, dei Settanta, sotto il nome di apostolo o di santa donna. 2. Vangeli con autore del messaggio il Salvatore o con richiamo nel titolo a entità astratte o impersonali. 3 Vangelo con il nome di persona del VT. 4. Vangeli attribuiti a eresiarchi o con il nome dei loro seguaci. 5. Vangelo con il nome dei lettori.
Appendice
Note sull'autore
Mario Erbetta (1924-2002) è stato docente di Siro-caldeo, Greco biblico e Copto alla Pontificia Università Urbaniana. Filologo meticoloso, leggeva l’antico geroglifico e conosceva sumerico, semitico orientale e occidentale, copto, etiopico, armeno, arabo, aramaico, siriaco e persiano.
I Vangeli apocrifi sono stati redatti in epoche diverse, dal II al VII secolo: alcuni respirano il clima della Chiesa primitiva e dei testimoni che hanno ascoltato i seguaci di Gesù; altri vengono composti in seguito, in un tempo che si allontana da quegli eventi, e raccolgono narrazioni della tradizione orale che guardano soprattutto alle situazioni lasciate in sospeso dai quattro Vangeli canonici.
Gli Apocrifi del Nuovo Testamento nella presente edizione sono stati curati da Mario Erbetta e pubblicati da Marietti tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento: si tratta di un’opera fondamentale che spazia non solo nella filologia e nella linguistica, ma anche nella tradizione giudaica e cristiana, nella letteratura rabbinica e patristica, nell’intricato mondo della gnosi e in quello della più classica esegesi biblica.
Sommario
1. Infanzia. 2. Passione. 3. Assunzione. 4. Appendice.
Note sull'autore
Mario Erbetta (1924-2002) è stato docente di Siro-caldeo, Greco biblico e Copto alla Pontificia Università Urbaniana. Filologo meticoloso, leggeva l’antico geroglifico e conosceva sumerico, semitico orientale e occidentale, copto, etiopico, armeno, arabo, aramaico, siriaco e persiano.
Rendere omaggio ai boss della mafia o ai loro familiari facendo inchinare le statue dei santi durante le processioni è un aspetto della più ampia religiosità diffusa in molte aree del Mezzogiorno, ma anche in alcune realtà del nord Italia. Liquidato come gesto pagano e premoderno, esso in realtà richiede una lettura in grado di comprendere la complessa e più generale macchina rituale della festa. Le famiglie mafiose talvolta provano a controllare i tempi e i ritmi delle processioni religiose e, occupando una precisa posizione sotto le vare, decidere il movimento delle statue possono gestire i tempi, i luoghi e le modalità dello sparo dei fuochi d'artificio e così rappresentare pubblicamente il proprio status sociale e i rapporti di forza tra uomini. Questi esperti manipolatori dello spazio pubblico guidano auto di grossa cilindrata, maneggiano armi e droga e investono in complesse operazioni finanziarie non sono dunque gli attori di una società arcaica, ma esponenti del cosiddetto casinò capitalism.
Arriva nelle sale cinematografiche il film "La legge degli spazi bianchi" di Mauro Caputo, presentato alla Mostra di Venezia e ispirato al primo dei cinque racconti di questo libro. In una fredda mattina d'inverno, il dottor Fleischmann è costretto ad affrontare l'inizio di una progressiva perdita di memoria. Medico e uomo di scienza, si ritrova suo malgrado in un universo dominato dai misteriosi rapporti tra il destino e i meccanismi che regolano la vita. E giunge alla conclusione che dà il tono alla raccolta: «Tutto è scritto negli spazi bianchi. Tra una lettera e l'altra. Il resto non conta».
Non è forse vero che soffriamo per amore, che le nostre storie finiscono, che i legami si logorano e che più spesso di quanto vorremmo ammettere ci ritroviamo con il cuore in frantumi e gli occhi pieni di lacrime? E non capita con una certa frequenza di dovere o volere interrompere una relazione amorosa che ci rende tristi e insoddisfatti senza tuttavia riuscire a farlo? Perché non si può semplicemente accettare il cambiamento, l'inevitabile fine, e provare a dire «addio»? Questo libro cerca di rispondere analizzando i congedi amorosi attraverso quarantanove frammenti tratti dalla letteratura, dalla filosofia, dal cinema e dalla storia, percorrendo contro mano la strada già magistralmente esplorata da Roland Barthes nei "Frammenti di un discorso amoroso". È un tentativo per guardare dentro le scatole nere di quegli aerei che sembravano progettati per portarci in paradiso e invece si sono schiantati contro un muro qualsiasi, ai piedi del quale osserviamo i resti di ciò che eravamo quando credevamo di essere tutt'uno con un'altra persona.
Il primo incontro di Paolo con i filosofi risale al tempo in cui l'apostolo si trova ad Atene. Incuriositi dai suoi strani discorsi, alcuni epicurei e stoici lo invitano a parlare davanti all'Areòpago, ma quando lo sentono argomentare sulla risurrezione dei morti lo deridono e lasciano la platea. Due millenni più tardi, l'attualità delle lettere paoline riecheggia nella riflessione filosofica che si confronta con la nascita del cristianesimo. Questo volume - che colma un vuoto nella saggistica sul tema - prende in esame le riflessioni di Heidegger, Badiou, Zizek, Taubes, Agamben, Foucault, Vattimo e Derrida.
Sette straordinari racconti di Roberto Piumini, dedicati alla pittura, vengono per la prima volta raccolti in un solo volume. Con una scrittura sapiente e delicata, l'autore si avventura in atmosfere del passato, tra Prato e Loreto, Costantinopoli e un indefinito ducato di Francia, la Parigi bohémien e la Vienna di fine Ottocento. E, tra ritratti che diventano specchi e volti dipinti di nascosto con la complicità della notte, osserva l'inquieto e vitale Filippo Lippi, entra nel laboratorio di Piero della Francesca, accompagna nel suo sorprendente viaggio in Oriente il veneziano Gentile Bellini. L'amorosa figura; Il ritratto segreto; Il pianto di Piero; Gli sguardi; Il quadro non finito; L'affresco di François; Il valzer muto.