Vincenzo Lauria torna in Italia in occasione della morte del padre. Da molti anni vive a New York dove fa il giornalista. Resterà ad Aquilana, piccolo paese dell'entroterra lucano che ha abbandonato da ragazzo, solo il tempo necessario a sbrigare le pratiche della successione. I giorni trascorsi nella casa della sua infanzia e quei luoghi così carichi di bellezza e di mistero riaprono antiche ferite e svelano inquietudini lontane. La drammatica scomparsa del fratello maggiore, il rapporto difficile con un padre assente, il ricordo struggente della madre. Mentre attende l'apertura del testamento, tutto intorno a Vincenzo sembra avvolto nell'aura misteriosa di una realtà parallela in cui si intrecciano i suoni e gli odori di un'altra vita. E così riaffiorano i ricordi di una terra arcana, matrigna, le pratiche magiche, le paure e i segreti inconfessabili. Quasi un'eco minacciosa, che risuona nel paesaggio desolato della valle. Finché, la notte prima della partenza, un evento sconcertante costringerà Vincenzo alla resa dei conti con il suo passato...
Angela Merkel entra in politica relativamente tardi, ma recupera in fretta con un'ascesa irrefrenabile che la porta a diventare la prima donna a capo della Repubblica Federale Tedesca, punto di riferimento nel processo di integrazione europea e a livello mondiale. Eppure è ancora definita "la donna del mistero" un leader che sfugge alle definizioni, non appare particolarmente carismatico e non si appoggia ad alcuna ideologia. Nelprimo libro dedicato ad Angela Merkel in Italia, Veronica De Romanis racconta la novità del suo modo di farepolitica: un mix di pragmatismo, scinetificità, strategia e autenticità. un vero e proprio "metodo Merkel" che l'autrice ricostrusce partendo dalla biografia della Cancelliera. Personaggio complesso, con un passato atipico e un percorso di studi scientifico inusuale per una statista, la Merkel ha dalla suauna serie di caratteristiche che le hanno spianato la via del successo. Capacità, spirito di sacrificio, rigore e soprattutto la passione per la libertà, frutto dell'esperienza sotto il regime dell'Est. Una buona dose di cinismo, freddezza e calcolo politico le hanno consentito di trarre vantaggio dai fallimenti altrui. Spesso sottovalutata. ha saputo fare della miopia dei suoi avversari la sua forza. Infine l'innegabile favore del destino: si è sempre trovata nel posto giusto al momento giusto e non si è mai tirata indietro.
Nell'ambito di una nuova civiltà che annuncia il futuro, il significato della parola "politica" cambia in maniera sostanziale. I politici amministrano, distruggono, fanno le guerre, ma non inventano il futuro. Il progetto globale, che costruisce la società di domani, è il risultato di una serie di microprogetti che si sviluppano in gran parte fuori della politica. Esiste quindi una politica, in gran parte nuova, che riguarda l'urbanistica, l'architettura, la cultura, l'editoria, la moda, l'arredamento, l'alimentazione, la salute, il ballo, la musica, ma anche fenomeni sociali come il porno di massa, la rivoluzione rock, il messaggio politico di internet e dell'iper-luogo, il design globalmente inteso. Diventa illogico continuare a parlare di destra e sinistra. Anche perché mutano (in parte) i luoghi del potere reale, nell'apparenza di una staticità del sistema. (Introduzione di Francesco Alberoni)
Avrebbe anche potuto intitolare questo libro "Io l'avevo detto": perché è assolutamente vero che la satira è, in qualche misura, profetica. E come i sismografi, registra vibrazioni che preannunciano un movimento, uno sviluppo, un pericolo. Sfogliando questo libro, l'attenzione deve appuntarsi sulla data, sull'anno in cui ogni vignetta è stata fatta. Una per tutte: nel 1993, in piena frenesia di Mani Pulite, c'è un Robespierre che dice semplicemente: "Gli italiani non hanno capito la differenza tra una Rivoluzione e una retata". Che fosse proprio così, oggi lo possiamo vedere più chiaramente. Attenzione però: "lo l'avevo detto" è la riflessione su un metodo, non un grido narcisista. E Caro Mao perché sei morto è, infatti, un libro attuale, non rivanga il passato. Il suo compito è simile a quello della vignetta (2008) in cui il moribondo esala le sue ultime parole al prete che gli sta accanto: "Lascio a mio figlio il cerino acceso".
Capita una o due volte nella vita di assistere a un'impresa storica: la scalata al tetto del mondo senza rete e senza privilegi, trampolini o capitali. Quella di Obama non è una parabola della predestinazione, ma la vittoria della fede nei propri mezzi, della visione e dell'innovazione. "Mister Cool" analizza il successo di Obama, nato dalla sua disciplina e dal lungimirante lavoro del suo team. Fatto di tecnica del coinvolgimento, studio dell'immagine, dello stile e del linguaggio, il fenomeno Obama è in continuo divenire ora che, da presidente, ha finalmente condotto l'America nel XXI secolo e la sospinge a rialzarsi da una crisi gravissima. Dopo aver seguito Obama dagli esordi, Stefano Pistolini racconta i tanti aspetti della sua personalità e i segreti del suo metodo: il superamento delle politiche tradizionali, l'utilizzo delle nuove tecnologie, il riappropriarsi della cultura popolare e dei simboli della mistica americana.
In una fredda giornata di gennaio, la polizia di Hudiksvall, nella Svezia centrale, scopre un orribile massacro: in un villaggio vicino alla foresta, diciannove persone sono state trucidate. Sembra il gesto di un folle. Quando a Helsingborg il magistrato Birgitta Roslin legge della strage, si rende conto che tra le vittime ci sono persone a lei molto vicine, e decide di occuparsi del caso. Il ritrovamento di un nastro di seta rossa la porta a Pechino, dove la scoperta di un diario la trascinerà indietro nel tempo, svelandole una terribile storia di schiavitù e soprusi. Coinvolta in un diabolico gioco politico, Birgitta dovrà confrontarsi con la brutalità del capitalismo selvaggio e dei nuovi potenti nella Cina di oggi, pronti a rivendicare il loro posto sulla scena internazionale.
La raccolta degli scritti autobiografici di Fulvio Tomizza, che ora si pubblica, è l'ultima costruita dall'autore scegliendo tra le molte pagine d'occasione che era venuto accumulando negli anni mentre tornava insistentemente a riflettere sui grandi nodi che avevano segnato la sua esperienza di uomo, di cittadino e di scrittore, alla ricerca di un'interiore coerenza che ogni volta sembrava sfuggirgli e di nuovo inseguiva caparbio. Tomizza è rimasto fedele a se stesso, alla sua origine contadina e terragna, in sintonia con la quale ha ricostruito le drammatiche vicende del cambiamento rivoluzionario all'indomani della guerra e al tempo stesso dell'esodo di massa in Italia, lasciando case e cose, se non addirittura la vita. Dieci anni fa, il 21 maggio 1999, Tomizza se n'è andato: per un verso sembra ieri e nei pensieri è facile riprendere il colloquio con l'uomo che cercava e donava amicizia e solidarietà per poi improvvisamente chiudersi in una cupa solitudine e in un disperato pessimismo; per l'altro è passato un secolo e si è voltato pagina, cosicché certe sue ansie ideali e morali appaiono terribilmente distanti, quasi più non ci appartenessero. Rileggere le sue pagine, quelle più definitive e solenni e queste più divaganti e quotidiane, serve a capire cos'è accaduto, a riflettere su quanto il mondo è diverso oramai. (Introduzione di Cesare De Michelis)
È una calda giornata di giugno, Josefin Cederén cammina con la figlia Emily lungo la strada di un quartiere residenziale di Uppsala, quando improvvisamente una macchina le investe con violenza, uccidendole. Quello stesso giorno, scompare Sven-Erik Cederén, marito e padre delle due vittime, ora principale sospettato del duplice omicidio. Ma davvero si è trattato di un dramma privato? È possibile che un uomo arrivi ad annientare la propria famiglia? Alla guida delle indagini, Ann Lindell, trentacinque anni, da quindici all'anticrimine di Uppsala, non ne è del tutto convinta. C'è anche un'altra pista che si fa strada: Cederén potrebbe essere coinvolto in un clamoroso scandalo farmaceutico internazionale. Impegnata nelle ricerche con la determinazione che la distingue, Ann intanto sente sempre più forte il desiderio di una vita normale, ma proprio quando è convinta che le cose comincino a girare nel verso giusto, si trova improvvisamente davanti a una scelta decisiva che rimette tutto in discussione.
Come le tessere multicolori e scintillanti di un mosaico, le strofe sciolte sono la forma poetica prediletta nell'India. Questa passione antica è ripresa oggi nell'antologia che qui si presenta, curata da due specialisti di levatura internazionale. I grandi scenari della natura - montagne, oceani, stagioni, albe e tramonti -, i momenti più intensi delle storie d'amore - l'incontro, il vagheggiamento, la prima notte insieme, le gelosie e le nostalgie, la voglia e la confidenza -, le riflessioni tenere o disincantate sul mondo e sulla vita, i paesaggi del mito o del quotidiano; le strofe più belle di Kalidasa (IV-V sec. d.C.), già salutato da Goethe come un genio poetico per l'inimitabile suggestione delle sue immagini, Bhartrhari (V sec.) che raccoglie in tre Centurie l'intera sapienza poetica sull'amore, sulla saggezza mondani e sulla rinuncia, Amaruka (VII sec.), delicatamente partecipe dei sentimenti femminili delle sue protagoniste, Bharavi (VI sec.) e Magha (ante IX sec.), i grandi virtuosi della parola, Jayadeva (XII sec.), il mistico cantore degli amori fra il dio Krishna e la pastorella Radha, emblema di quelli fra Dio e l'anima umana. Dai primi esperimenti della poesia classica, offerti intorno al IV secolo a.C. con le strofe suggestive dei poeti-monaci buddhisti, per giungere alle espressioni sempre vitali dei maestri più celebri alla corte dei favolosi imperatori Mughal, nel 1600, l'antologia attraversa venti secoli di produzione multiforme.
In un mondo in cui esiste solo l'informazione, che si avvita su se stessa, parla di se stessa, megafono del nulla, quel poco di realtà che c'è ancora è ignorata dai media e quindi non esiste, perché come dice lo slogan di Teleworld "fatto è la notizia e la notizia è il fatto". Il distacco tra virtuale e reale è ormai completo. Insospettito da alcuni segnali il protagonista, Matteo, in tre giorni di ricerca angosciosa durante i quali assiste a episodi di inaudita e gratuita violenza, di cui nessuno dà conto, scoprirà questa verità di cui gli altri, paghi e storditi dall'incessante rumore di fondo dei media, non sembrano preoccuparsi o avere coscienza. Matteo è un uomo in grigio, ingenuo e mite. Né eroe né rivoluzionario, la sua ribellione sarà la morte. Mentre il mondo dell'informazione, a causa di un blackout, imploderà su se stesso e scomparirà insieme ai suoi aiutanti. Il finale del libro, che a suo modo è anche un giallo, è a sorpresa.