Dopo la caduta del muro di Berlino, Romanos, giovane glottologo di origine greca, nato e cresciuto in Bulgaria, un'estate torna a Salonicco, dove non è mai stato, ma a cui sente di appartenere per memoria familiare. Nella città, dove si stratificano identità e memorie delle diverse popolazioni che l'hanno abitata, Romanos cammina, osserva e tocca tracce e ferite della sua Storia. In una lettera ininterrotta alla nonna, il suo viaggio attraversa il tempo della dominazione ottomana, quello della Grecia contemporanea, la lunga guerra civile che ha insanguinato il Paese fino al 1974, la shoah della comunità ebraica di Salonicco. Scritto da Elettra Stamboulis e illustrato da Angelo Mennillo, Piccola Gerusalemme è stato pubblicato in Grecia (Jemma Press, 2016), Turchia (Istos Publishing House, 2017) e Francia (Rackham, 2018).
Attraverso le vicende tormentate delle grandi guerre civili che segnarono a Roma la fine della Repubblica e l'avvento del principato, l'opera di Virgilio - dalle "Bucoliche", alle "Georgiche" e all'"Eneide" - racchiude i segni dell'evoluzione della sua sofferta ricerca di senso. La traduzione di Daniele Ventre restituisce, insieme agli effetti stilistici e alla sonorità dei testi originali, il fascino dell'universo poetico di Virgilio.
«Lôá è una bambina-dio. Tutto è avvenuto più o meno così: Un giorno Lôá si è messa a disegnare. Ha creato un mondo, e le è sembrato tanto bello e tanto buono da volerci entrare. Da allora, vive persa all’interno di questo mondo».
Lôá è una bambina costretta a letto dalla febbre ed è stufa, ma proprio stufa, di non poter uscire...Grazie a una misteriosa voce, come un' eco, che dice di chiamarsi Nono e che viene dalla parete della sua stanza, comincia a disegnare con il Lapis su un Libro dalle pagine bianche...
Questo libro strano, senza parole o figure, ha una particolarità: tutto ciò che la bambina vi disegna sopra diventa reale. Così Lôá crea un intero universo e si trasforma in una bambina con il potere di creare, proprio come un dio… un dio femmina!
Tradotte per la prima volta in italiano – dopo il grande successo in Portogallo della serie animata televisiva A bíblia de Lôá – queste storie traggono spunto da alcuni episodi della Bibbia e arrivano al lettore di tutte le età in racconti avvincenti di sorprendente leggerezza e profondità.
«Eon sorride sollevato. Sa di non poter risolvere da solo tutto quanto c'è da fare. Per questo l'ha chiamata. Senza l'aiuto di Loà non potrà salvare l'arcobaleno....»
Catalogo d'arte e piccola antologia di scritture contemporanee, questo libro nasce dalla generosità della famiglia dell'artista Vincenzo Dazzi e di alcuni intellettuali impegnati per la pace tra palestinesi e israeliani. È inoltre il frutto dell'incontro virtuoso tra l'associazionismo del volontariato e l'imprenditoria culturale.
Lina ha sette anni, una voglia a forma di cuore sotto l'occhio sinistro e vive con Gelsomina, sua nonna, in un paesino vicino al mare, con tante case rimaste chiuse perché chi le abitava è emigrato, come i genitori di Lina. Ma proprio dal mare, in una notte di tempesta, arriveranno i nuovi abitanti che ripopoleranno il paesino. Età di lettura: da 6 anni.
Giunge a compimento con Sireine la riedizione di tutte le opere di Eugenio Vitarelli. «Placida, Acqualadrone e Sireine formano un trittico omogeneo» dichiarava l'autore «certo i momenti stilistici sono diversi, perché i libri sono stati scritti in momenti diversi, ma l'idea per me è sempre stata la stessa». Dai bassifondi di Messina all'Africa delle ex colonie nel primo scorcio degli anni Cinquanta, fino allo spazio visionario di un'isola resa deserto, affiorano in questi racconti, con il consueto stile sobrio e schietto, i temi che hanno attraversato la vita e le pagine dello scrittore: l'umiliazione come ingiustizia suprema, l'amore come forma di conoscenza e di riscatto tra le macerie della storia. Sireine e altri racconti chiude il trittico, ma si apre al lettore come nuovo inizio, invito a risalire dalle ultime pagine alle prime, controcorrente. Come fu sempre, con grande umanità e pudore, Eugenio Vitarelli.
Il giardino della memoria affonda le radici nella cronaca di uno dei più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni: il rapimento del tredicenne Giuseppe Di Matteo e il suo assassinio, due anni dopo, l’11 gennaio 1996.
Io narrante di questa drammatica storia è un regista teatrale che accetta l’incarico di scrivere una pièce su quell’omicidio e per farlo si concentra sui 779 giorni di prigionia del ragazzo.
Al suo racconto si alternano e si accompagnano come un coro da tragedia la ‘ voce’ della vittima stessa, Giuseppe, e quelle fissate nella trascrizione di ampi stralci degli atti giudiziari del processo. Emerge così con crudezza l’assurdità di ciò che ci piacerebbe poter pensare solo frutto della fantasia mentre è realmente accaduto.
Eura, ragazzina vispa e riflessiva, ha un sogno: inventarsi una maschera e colorarla da sola. Il giorno del suo compleanno, il papà, Diego, la porta a Venezia, in cerca dell'antica bottega dove sa che la figlia potrà realizzare quel sogno. E da quella bottega fantastica cominceranno le avventure che porteranno Eura nel mondo magico del tirannico Leone Panta e poi nel Regno di sotto, da dove insieme ad Arlecchino e a una Colombina diventata gatta, organizzerà una fuga rocambolesca piena di imprevisti e personaggi indimenticabili. Una storia che attraversa tante storie e tante 'maschere' antiche e nuove e racconta quanto siano importanti la libertà e il desiderio di sapere, di creare.
Un'infanzia che trascorre tra le mura di casa, ma insieme a tanti libri. Poi la casa diventa una libreria, a Marrakech, e un giorno la libreria impara a camminare, diventa una carovana che porta libri, storie, autori in giro per i villaggi del Nord Atlante e del Sud del Marocco. Potrebbe essere la trama di un racconto fantastico... uno dei tanti che vengono da questo antichissimo paese, invece è una storia vera, quella di Jamila Hassoune, libraia di Marrakech e libraia nomade. Un'avventura iniziata negli anni Novanta che continua ancora e che viene qui narrata in forma di breve autobiografia e in una lunga conversazione con Santina Mobiglia. La voce di Jamila si alterna con le immagini che documentano gli incontri delle Carovane del libro e ripercorre, insieme alla sua storia, temi e momenti cruciali del Marocco contemporaneo.
Rovine e monumenti addossati alla vita quotidiana dell'uomo, statue e quadri in un museo, epitaffi e tombe lungo strade antiche, alture silenziose che si sporgono su città-formicaio, file di donne che indugiano il venerdì in conversazioni tra le tombe come per le strade di una città antica... Così da Siviglia ad Atene, dalla Provenza all'Africa del Nord, Grenier attraversa quella "morfologia sensibile al cuore" che "costituisce lo spirito mediterraneo".