Quali sono i fattori che nel corso dei secoli hanno favorito la diffusione della pedofilia nel clero? Perché la Chiesa non ha voluto o potuto fronteggiare lo scandalo degli abusi sessuali? Come sono cambiati il giudizio e la percezione di questi reati? Domande complesse a cui si dà risposta con una storia della violenza subita o commessa, talvolta in forma esplicita, più spesso in modo insidioso, attraverso rapporti di intimità fatti di confidenze, prossimità, condivisioni. Le strategie messe in atto per tenere in segreto i crimini o per punire i criminali, per tutelare la Chiesa o le vittime degli abusi, per denunciare i fatti anche a costo di ingigantirli, o minimizzarli anche a costo di insabbiarli, sono indagate tenendo insieme norma e prassi, enunciati e pratiche, precetti e comportamenti, reati e peccati. Episodi e casi concreti del passato e del presente, ricostruiti con rigore interpretativo e con un'attenta analisi dei documenti, aiutano così a far luce sull'evoluzione storica dei crimini sessuali del clero.
L’impatto dell’esicasmo ortodosso con l’Occidente deriva soprattutto dalla diaspora di molti intellettuali in fuga dall’Est europeo. Oggi, esso convive per varie vie con la religiosità occidentale e si misura con essa, in modo simile a come accade, ad esempio, per la diaspora tibetana; ma con, in più, la consonanza di un’impronta cristica tanto antica quanto persistente.
Il debito che Gilles Deleuze ha maturato nei confronti di Kant è probabilmente ben più significativo di quanto lo stesso Deleuze non ammetta, tanto che è forse possibile reinterpretare la filosofia dell'autore di Differenza e ripetizione come una peculiare riedizione del kantismo. In particolare, le quattro lezioni del pensatore francese qui presentate sono incentrate sul concetto di tempo, in un serrato confronto tra il Kant della Critica della ragion pura e quello della Critica del giudizio, ma anche con la dottrina di Cartesio, con le concezioni filosofiche di Hölderlin e di altre grandi figure della tradizione filosofico-letteraria. Prefazione di Rocco Ronchi, postfazione di Damiano Cantone.
Frate milanese esperto di stregoneria, Francesco Maria Guaccio pubblicò nel 1608 il Compendium maleficarum, un trattato riguardante "le azioni più nefande e nocive all'uomo" e "i rimedi atti a evitarle". Il grande successo dell'opera e le nubi della Guerra dei Trent'anni indussero il frate a pubblicare, in versione ampliata, una nuova edizione del trattato nel 1626, qui riproposta dopo anni di assenza in libreria. Articolata in tre parti suddivise in sezioni teoriche e casi documentati, il Compendio delle stregonerie descrive nel dettaglio tutte le fasi del patto diabolico e del sabba, utilizzando come fonti gli scritti di studiosi come l'Inquisitore Nicolas Rémy, Michele Psello e Martin Delrio.
Il volume indaga le diverse ramificazioni della categoria "statua di culto" nel panorama urbano e religioso di Roma. Si prendono in esame la fisionomia, il vocabolario di riferimento, i contesti e l'uso dei simulacra deorum lungo un ampio arco cronologico, dall'età regia a quella tardoantica, cogliendo così le dinamiche manifeste nel rito, nell'immaginario collettivo e nella memoria. L'intento di questa ricognizione nasce dalla necessità di un'analisi generale delle pratiche cultuali relative alla designazione e alla fruizione dei simulacri: mancava infatti un'opera che li prendesse in esame nella loro globalità. Lo studio della costruzione meditata di tali icone offre quindi una visione inedita e complessiva di una particolare forma di interazione con divinità immaginate, parafrasando Tacito, alla stregua di ospiti all'interno dei rispettivi simulacri. Immagini che, come in un gioco di matrioske, erano a loro volta alloggiate tra le pareti degli edifici templari, in un caleidoscopio di riferimenti visuali tanto complesso quanto affascinante.
Lo sport rappresenta un potente veicolo formativo, capace di incidere sugli stili di vita e sulle modalità di pensiero delle persone. Affinché la lezione dello sport sia realmente positiva, è però necessario che tale ruolo educativo sia riconosciuto e incoraggiato. Se ciò non avviene, la pratica sportiva continua a veicolare valori, ma corre il serio rischio di favorire il diffondersi di quelli negativi. Vincere diventa così l'unica cosa che conta e questo apre la strada a tutta una serie di pratiche e comportamenti palesemente antisportivi, doping in primis. Il volume, dedicato al rapporto tra sport, valori e inclusione sociale, vuole contribuire alla promozione di una rinnovata cultura sportiva. A tal fine si propone di mettere al servizio di associazioni, scuole e istituzioni sportive le competenze necessarie a fare della pratica sportiva una reale occasione di crescita umana e civile.
La filosofia è un lavoro di indagine fondato sulla natura stessa dell'uomo in quanto pura esistenza. In questo volume il grande filosofo Nicola Abbagnano affronta le questioni che concernono "l'essere" del singolo uomo, partendo dalla sua autentificazione fino alla costituzione dell'io, per comprendere quell'atteggiamento strettamente personale, intimo e segreto che è il filosofare. La filosofia non avrà forse l'universalità della scienza, che consiste nell'identità del giudizio, ma il suo continuo porsi domande, la sua necessità di comprensione e il suo muoversi verso il futuro costituiscono un'universalità fondata sulla solidarietà umana, che può esplicarsi solo nella genuina struttura dell'esistenza di ognuno. Alla filosofia l'uomo può e deve chiedere di comprendere un po' meglio se stesso. Questa è la base, il fondamento, di ogni opera e di ogni lavoro umani, la trama con cui è tessuta la vita quotidiana del singolo, così come la vita storica dell'umanità. Le esperienze più dure, i dolori e le tragedie non servirebbero a nulla se gli uomini non dovessero derivarne un insegnamento, che la filosofia sola può formulare, traendo dalle vicende della storia l'incentivo per una più profonda e più umana comprensione dell'uomo.
Una breve ed essenziale storia dell'Ucraina, da sempre crogiolo di popoli, mischiati tra loro da millenni e le cui vicende in Italia restano poco conosciute o note solo attraverso il filtro delle esperienze storiche dei vicini. Breve per la sua formulazione sintetica, essenziale perché vengono messi a fuoco gli avvenimenti cruciali del XX e XXI secolo, fino all'invasione russa a opera di Putin. L'analisi storica e geopolitica di Massimo Vassallo consente al lettore di addentrarsi nella spesso trascurata storia dell'Europa orientale da un'angolatura differente rispetto a quelle tradizionalmente offerte da Mosca e Varsavia, tenendo in debito conto il punto di vista di Kyïv, e di comprendere l'instabilità di questa regione. Un'instabilità legata alla stratificazione etnica avvenuta nel corso dei secoli, che ha radici antiche e ha creato spaccature e conflitti difficili da sanare.
Da una parte l'allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e futuro papa Benedetto XVI, dall'altra il filosofo e scrittore ateo Paolo Flores d'Arcais, direttore di "MicroMega". Al centro del dibattito "arbitrato" da Gad Lerner, svoltosi a Roma il 21 settembre 2000 al Teatro Quirino, gremito, con centinaia di persone che seguono dalla strada attraverso altoparlanti improvvisati, la più grande delle domande: "Dio esiste?". Questo libro riporta una controversia appassionata, che articola il tema in un dialogo che coinvolge non solo le ragioni della fede e dell'ateismo, ma anche le divergenze e convergenze su bioetica, laicità dello Stato, diritti umani. Con il contributo di Gad Lerner.