
"Il Romanzo di Alessandro" è in assoluto l'opera dell'antichità più amata e più tradotta, e che ha esercitato maggiore e più duratura influenza. Dalla sua prima comparsa in età ellenistica è stata copiata e riscritta una infinità di volte, non solo nella sua lingua originaria, il greco, ma anche in una molteplicità di lingue e dialetti di epoca sia tardoantica sia medievale sia moderna. Luogo di raccolta di tutte le leggende su Alessandro Magno, è una intrigante combinazione di generi priva di qualsiasi unità letteraria, eppure dotata di una inesauribile capacità di fascinazione.
Il 14 febbraio del 1989 Salman Rushdie riceve la telefonata di una giornalista della BBC che lo informa di essere appena stato "condannato a morte" dall'ayatollah Khomeini. E per la prima volta sente pronunciare la parola "fatwa". La sua colpa? Aver scritto un romanzo intitolato "I versi satanici", un libro accusato di blasfemia, una bestemmia "contro l'islam, il Profeta e il Corano". Comincia così una vicenda dolorosa e fuori dall'ordinario, in cui uno scrittore è costretto a vivere in clandestinità, cambiando continuamente domicilio e sotto il costante controllo di una scorta armata. A Rushdie viene anche chiesto di scegliersi uno pseudonimo, che la polizia possa usare per riferirsi a lui. Dopo aver pensato agli scrittori più amati, sceglie i nomi di Conrad e Cechov: Joseph e Anton. E da quel momento, Salman Rushdie diventa il signor Joseph Anton. Ma come può vivere uno scrittore sotto la minaccia di essere ucciso? Che ne è della sua creatività? E dei suoi sentimenti? In che modo la disperazione ridà forma ai suoi pensieri e alle sue azioni? In questo memoir, Rushdie racconta la sua storia, che è poi la storia di una battaglia cruciale ai nostri giorni: quella per la libertà di espressione. Ma ce ne racconta anche gli aspetti più personali, e sono aneddoti a volte di grande tristezza, a volte straordinariamente divertenti. E riflette su come editori, giornalisti, scrittori, intellettuali, uomini politici hanno reagito a questa vicenda, non sempre con spirito di solidarietà.
Gaia, 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro di Milano e in equilibrio perfetto sul suo tacco dodici si muove disinvolta tra sfilate e locali alla moda: del resto ha un marito che le garantisce una grande agiatezza, un amante il cui profilo su Facebook dice sempre "innamorato", una figlia che va alla scuola steineriana, due amiche di nome Ilaria e Solaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una psicanalista che a ogni seduta pronuncia queste parole: "Sono trecento euro". Madre in carriera, può vantare l'invenzione dell'apericena, rito che ha ormai contagiato l'intera penisola, e la soddisfazione di non avere fatto mancare nulla alla figlia Elettra senza per questo trascurare il lavoro. Nessuna sbavatura, insomma. Eppure il passato bussa, implacabile, nel sonno. Un incubo ricorrente, che sembra voler riportare a galla qualcosa... Prima o poi Gaia dovrà decidersi a parlare di suo padre. E dei suoi tre anni di black-out. Anche perché a un tratto nel suo presente si è aperta una piccola crepa, destinata ad allargarsi come la tela di un ragno e a mandare in pezzi le sue sicurezze: il licenziamento dall'agenzia di comunicazione dove lavora, un'impasse sentimentale inattesa, la carta di credito bloccata, Elettra che lancia segnali di un disagio sempre più ineludibile...
Un libro da sfogliare e risfogliare, con cui i piccolissimi lettori possono fare mille scoperte da soli, anche se guidati dai genitori: ogni parola un disegno per imparare a riconoscere i vestiti, i giocattoli, gli oggetti, gli ambienti, gli animali, in compagnia della loro amatissima topina. Ricco di alette da sollevare, per tante coloratissime sorprese! Età di lettura: da 2 anni.
"Un secolo e mezzo dopo la sua pubblicazione, 'Walden' è diventato un totem indiscusso della mentalità improntata al ritorno alla natura, alla tutela ambientale, all'anticonsumismo e alla disobbedienza civile... Nella fitta messe di classici americani della metà del XIX secolo, 'Walden' è quello che più ha contribuito a costruire l'odierna percezione che l'America ha di se stessa." Così si esprime John Updike sul capolavoro di Thoreau pubblicato nel 1854. L'autore vi descrive la sua "fuga" nei boschi del New England e i due anni trascorsi sulle sponde del lago Walden in una capanna. Mentre conduceva il suo esperimento di vita nella natura selvaggia, venne arrestato per non aver pagato la poll-tax, destinata a finanziare la guerra contro il Messico e la conservazione dello schiavismo. All'episodio è dedicato l'altro scritto qui raccolto, "La disobbedienza civile" (1849), che, trascendendo le ragioni contingenti, offre riflessioni di estrema attualità sulla natura della democrazia e sul rapporto tra individuo e collettività. Amati da schiere di letterati e attivisti, da Hawthorne a Eliot a Martin Luther King, questi due celeberrimi scritti di Thoreau sono vivificati da una scrittura tanto immediata e semplice quanto meditata e ricca di fascino.
Un nuovo guru ha conquistato il cuore dei giovani orientali. Il suo nome è Rando Kim. Il professore universitario che è riuscito davvero a dare delle risposte ai ragazzi e lo ha fatto tenendo insieme poesia e praticità, andando al nocciolo dei loro problemi. Perché se la vita è un affare complicato, lo è ancora di più quando si è giovani. Soprattutto se le generazioni più vecchie fanno di tutto per conservare i propri privilegi. E allora è facile cadere nello sconforto, farsi paralizzare dall'incertezza con il ticchettio del tempo che passa nell'orecchio. "Non sono qui a distribuire vuote parole di positività e speranza, dicendo 'Non ti preoccupare, andrà tutto bene'. Al contrario, desidero aprirti il mio cuore e tendere la mano verso la tua anima. Voglio che le mie parole siano come una canna di bambù, in grado di scuotere la tua coscienza e di risvegliare la tua mente. Voglio allargare il tuo punto di vista. Hai tutta la vita davanti. Comincia il tuo viaggio adesso. Se una parte qualsiasi di questo libro servirà a ispirarti, avrò ottenuto il mio scopo." Capitolo dopo capitolo Kim passa in esame tutte le questioni con cui un giovane si confronta, dalle scelte lavorative all'amore. E lo fa senza mai dimenticare che la vita non è semplice, ma che comunque, gira e rigira, alla fine dipende da te.
"Dharma", "meditazione", "vipassanà": sono parole che stanno entrando ormai nell'uso comune. Sempre più numerosi, infatti, sono gli occidentali che si accostano alle dottrine orientali e che cercano, nel buddhismo in particolare, una chiave per la felicità. Come mai? Quali sono i fondamenti di questa pratica millenaria? Che cosa rende attuali gli insegnamenti del Buddha? Che cosa significa davvero "meditare" e come si diventa "consapevoli"? Corrado Pensa e Neva Papachristou, insegnanti di Dharma e meditazione, offrono in queste pagine una risposta a tali interrogativi, illustrando i principi cardine del buddhismo con un linguaggio accessibile ma non per questo meno rigoroso e fedele. Quasi prendendo il lettore per mano, come gli antichi maestri lo accompagnano in un viaggio che lo porta a scendere progressivamente all'interno di sé, anche mediante alcune "meditazioni guidate a tema". Diventerà allora chiaro come, in virtù della pratica meditativa, sia possibile rendere la mente duttile e consapevole, capace cioè di vedere la sofferenza mentale, di riconoscere la sua portata nelle nostre vite e, soprattutto, di comprendere quanto essa sia continuamente generata e alimentata dai cosiddetti "inquinanti", vale a dire l'attaccamento, l'avversione e l'ignoranza. La meditazione, dunque, aiuta non solo a pacificare la mente, ma anche e soprattutto a educare la capacità di essere presenti nel presente e di vedere le cose così come sono.
Rassegnate, prive di autostima, incapaci di affrancarsi dai tradizionali ruoli che la società ha sempre loro riservato: ecco l'autoritratto delle italiane emerso da un'indagine Nielsen, a pochi mesi dalla riuscitissima manifestazione "Se non ora quando" che aveva infuso nuova linfa e nuove speranze nel mondo femminile. Tra le interpellate, una su due afferma che le donne sono più inclini a occuparsi dei figli che a svolgere qualunque altro compito, una su tre è convinta che partecipare alla politica sia roba da uomini, una su quattro ritiene giusto che siano gli uomini a comandare e una su tre non ha nulla da obiettare sul fatto che guadagnino di più. È possibile cambiare questa mentalità, che non solo influisce negativamente sulle prospettive professionali, ma può rendere le donne più vulnerabili di fronte a maltrattamenti e soprusi? Luisella Costamagna ne è convinta e risponde raccontando le storie di dieci donne che ce l'hanno fatta, che hanno vinto le piccole o grandi sfide della loro vita e ora sono soddisfatte di se stesse. Prima ancora degli impedimenti esterni, le protagoniste di queste vicende hanno dovuto superare una ben più insidiosa e subdola barriera interiore, "la barriera del questo non posso farlo, o del questo non riuscirò mai a farlo". La loro carta vincente è stata acquisire passo dopo passo, fra mille ostacoli, consapevolezza del proprio valore e della propria dignità.
La vecchiaia ha bisogno di senso. Questo libro cerca di rispondere a un’esigenza profonda della donna e dell’uomo contemporanei dando voce alla saggezza spirituale maturata nella tradizione cristiana, grazie ai contributi di studiosi qualificati e autorevoli personalita, tra le quali il metropolita ortodosso russo Filaret, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, il presidente della Comunita di Sant’Egidio Marco Impagliazzo.
Lo sguardo cristiano ci aiuta a leggere nella vecchiaia la verità che appartiene a ciascuno: nell’avanzare della fragilità emergono la risorsa dell’interiorità e la necessità dell’amore, senza il quale si muore prima. Queste pagine cercano di rendere ragione della bellezza di ogni "volto", particolarmente quando è solcato dalle rughe ed è segnato dalla storia.
Tuttavia, non sono pagine di “lirismo" religioso, ma ricerca compiuta assieme, ortodossi e cattolici, della "bellezza" e del dono della vecchiaia, anche quando sono nascosti nella povertè di un corpo reso fragile, finanche ferito dalla confusione della propria mente.
Grandi testimoni, "vecchi illuminati dallo Spirito", evocati con competenza storica e profondita, accompagnano queste riflessioni; sazi di giorni, hanno aperto il mondo alla meraviglia per la grandezza che li ha abitati: il beato Giovanni Paolo II, il patriarca ecumenico Athenagoras, il patriarca di Mosca Tichon, suor Emmanuelle Cinquin.
La simpatia profonda per chi é anziano pervade un libro che svela una benedizione nascosta, ma necessaria al nostro mondo.
Contributi di: Filarer Vachromeev, Vincenzo Paglia, loan Selejan, Ambrogio Spreafico, Antonij Pakanic, Innocenzo Gargano, Adalberto Piovano, Marco Gnavi, Panteleimon Satov, Daniela Sironi, Michail Potokin, Valeria Martano, Marco Impagliazzo, Georgij Roécin, Angela Silvestrini.