Il miracolo della vita è un rompicapo affascinante che racchiude un immenso potere. Per questa ragione magia, religione e scienza, nei secoli, hanno cercato di garantirsene il controllo. E la controversia è ancora in corso, accesa più che mai. La "nascita della vita" e i diversi modi di essere madre o padre costituiscono il nucleo di questi ventiquattro racconti: i miti della Creazione e i possibili sviluppi (fanta)scientifici dalle nuove tecniche di riproduzione, i problemi etici e il dramma della sterilità... Un ciclo di storie appassionanti e delicate che ci lasciano con la sensazione che, per quanto gli uomini si sforzino di conoscere, alla base della vita rimarrà sempre il mistero.
Ebraismo e cristianesimo, in Italia domestici ma semisconosciuti fra la gente comune, sono grandiose costruzioni intorno alle quali è tuttavia possibile un'informazione critica e concisa, un penetrante sguardo su origini e mitologie, debolezze congenite e complicazioni.
E' ciò che propone questo testo, che si presta a una lettura non necessariamente legata all'ordine formale dei capitoli e che vuole essere stimolo all'apertura culturale, anche sugli ampi contesti originari di queste religioni.
Agli inizi del XII secolo, in Borgogna, un tranquillo villaggio viene sconvolto dalla scorreria di un esercito violento e sadico. Franchon viene rapita, portata in città e costretta alla prostituzione. Il suo amato Efrem, azzoppato da una freccia nemica e ormai inabile al lavoro, entra in abbazia e si appassiona alla pittura, scoprendo la forza della creatività e i prodigi del colore. Il giovane, incoraggiato dal saggio abate Odilon e circondato da un devoto gruppo di allievi, si lancia nella scommessa più difficile: rappresentare la vita della gente sulle immense superfici della cattedrale che Guinéfort, signore di Macôn, ha iniziato a costruire. Attraverso l'arte, Efrem vuole infondere speranza nell'anima dei fedeli, e indagare il senso della vita e il mistero della morte in una ricerca incessante dell'armonia e della bellezza. Franchon, lontana da lui, si cimenterà in un'impresa non meno ardua: la faticosa conquista della propria libertà. Un romanzo corale costruito su un impianto storico rigoroso, un'epopea dello spirito che affronta i grandi interrogativi di ogni tempo in un confronto serrato tra ascetismo e sensualità.
Tutti i bambini ricevono alla loro nascita una fatina che li protegge e li accompagna nella crescita. Vegliando costantemente su di loro, cercano di spiegare loro quelle cose della vita che agli occhi di un bambino, e non solo, risultano incomprensibili: i comportamenti dei genitori, le difficoltà dell'essere madri e padri, ma anche figli e figlie, fratelli e sorelle. La semplicità delle domande poste dai bambini spingono a una riflessione che troppo spesso rimandiamo, distratti dal lavoro, dagli impegni, e ci mettono davanti al bambino che ciascuno di noi è stato. Attraverso spiegazioni semplici come favole i bambini imparano a capire o semplicemente a vivere nello strano mondo in cui sono capitati. Questo libro nasce dall'aver conosciuto tante donne che non riescono ad avere bambini. Sono tutte donne meravigliose, speciali, meritevoli d'essere madri ma che la natura non accontenta. Sono donne forti che si impegnano ogni giorno per rimanere aggrappate e non cadere "nel buco". Questo testo è soprattutto dedicato a loro, non madri, ma senza dubbio figlie.
"Nella solitudine del deserto, a una donna incinta, cacciata dalla padrona, senza più tenda né storia, appare il primo angelo, quando la parabola di Israele deve ancora cominciare, poiché di Ismaele Agar è incinta". Da quella prima volta, immortalata nell'Antico Testamento, l'Angelo Custode sarà sempre presente, accanto a noi, per sostenerci e rincuorarci nei momenti più difficili, accompagnandoci nel nostro travagliato viaggio terreno. Premuroso "amico vero", l'Angelo Custode raggiunge l'apice della sua fama nel Seicento, secolo che gli dedicò anche una festa solenne (2 ottobre), occasione nella quale, nel 1659, il Discorso venne pronunciato. A questa figura divina eppure umana, perché sempre vicina alle umane sorti, è dedicato il sermone.
La nascita e lo sviluppo della civiltà dell'uomo hanno da sempre esercitato un fascino profondo e una curiosità difficile da appagare. Da dove giunsero i minoici, i troiani, i micenei? Da dove gli etruschi e tutti i popoli italici pre-romani, da dove ancora arrivarono i filistei, i frigi o gli indo-iranici e gli ario-vedici o gli stessi egizi? La storia dell'uomo dalla fine della glaciazione al 1000 a.C. appare come un mosaico, nel quale la ricostruzione storiografica solo in piccoli tratti riesce a mostrarci il vero volto del nostro passato. A partire dallo studio del significato del termine "Haou-nebout", con cui gli egizi identificavano un misterioso universo di isole densamente popolate proiettate nel cuore dell'Oceano, esaminando con cura tutte le fonti a disposizione, gli autori analizzano i vari contesti allo scopo di evidenziarne le contraddizioni e provocare nuovi interrogativi. Tra i tanti pregiudizi che è necessario eliminare c'è soprattutto quello legato alla capacità di navigazione nella preistoria: questo studio è volto a conferire al mare e ai suoi popoli un ruolo da protagonista nella nascita della civiltà.
Dopo aver presentato le vicende del "caso Eluana" dando informazioni di prima mano e non note al pubblico, il libro si chiede come mai il "caso" abbia assunto proporzioni tanto grandi. L'idea è che ci sia uno scontro tra due paradigmi, l'antico paradigma ippocratico e il nuovo paradigma bioetico. Alla luce di questo impianto teorico, si esaminano le ragioni a favore e contro le opposte posizioni, per mostrare che il "caso Eluana" è una breccia nell'ippocratismo analoga alla breccia di Porta Pia. Con quest'ultima è cessato il potere temporale del papa Re, fatto che ha smantellato la "sacralità della politica", così con il caso Eluana cessa il potere medico dell'ippocratismo e viene smantellata la "sacralità della vita" (biologica).
Noia, passività, demotivazione, tendenza al fallimento o alla distruttività spesso nascono dal tentativo di compensare uno stato di anomia, di tradimento della propria autenticità esistenziale, dall'incapacità di soddisfare propri i bisogni e desideri; di realizzare se stessi. Sulla base di tale presupposto è stato concepito questo manuale sull'assertività, che si fonda non sull'idea di un addestramento all'uomo vincente, all'ideologia del successo a tutti i costi - tipica di una cultura fortemente competitiva di stampo occidentale - ma sulla rappresentazione di un soggetto umano che, indipendentemente dall'esito dei suoi sforzi di dominio, riesca a fare scelte coerenti coi propri valori, a superare momenti di crisi e conflitti relazionali, ad approdare ad atteggiamenti improntati al coraggio e all'empatia. Questo testo, grazie anche alla presenza di materiale per esercitazioni pratiche individuali e di gruppo, risulta uno strumento di formazione integrata indispensabile per educatori, operatori del settore socio-sanitario, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, esperti in pubbliche relazioni, manager, e per chiunque, sia in ambito affettivo che professionale, desideri migliorare la propria capacità di comunicare e di affermarsi in modo efficace e costruttivo.
Una ricostruzione della vita nella prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù, quando le sue parole risuonavano ancora intatte nella loro forza autentica e rivoluzionaria. Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, l'ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre Vita di Gesù, dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest'opera egli si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l'autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda.