Espressioni come "chiesa in uscita" e per portare il vangelo alle periferie esistenziali possono suonare come moderne. Il volume mostra come fin dagli inizi gli apostoli abbiano vissuto il loro mandato avendo come orizzonte ultimo "i confini della terra", cioè anche i più lontani dal giudaismo. L'autore, attraverso l'analisi minuziosa e documentata, ma non pedante, dei testi, mostra come lo Spirito del Risorto sia l'anima della spinta missionaria. Due sono le figure esemplari: Pietro e Paolo. Ma dietro di loro si muove tutta la Chiesa. Si tratta di un testo con molti spunti di riflessione per la teologia biblica, la cristologia e l'ecclesiologia.
Tre donne... un amore è un racconto a due voci: quella di Federica, il datore di lavoro, quella di Myrna, la badante della madre, ad alternarsi nella testimonianza asciutta e dolorosa della malattia. Grazia, la Mamma di Federica soffre della malattia di Alzeheimer da 15 anni e sua figlia riuscirà a superare il dolore e la progressiva e inesorabile privazione della madre proprio grazie a Myrna, una filippina, che renderà accettabile quello che altrimenti non lo sarebbe. Non un romanzo sull'Alzeheimer, ma sulle persone e sulla loro capacità di stare nella vita. Su Myrna, che da domestica e poi badante, nel tempo cresce fino a diventare "medico". Su Federica che grazie a Myrna avrà la possibilità di accettare un lungo elenco di sottrazioni. Su Grazia, che perderà sé stessa con la generosa grazia che le è propria. Intorno a loro tre e alla malattia, ruotano fatti e persone che tolgono o aggiungono, ma in ogni caso realizzano un'esperienza che diventa dono, il dono appunto di trasformare il dolore in una storia.
Il volume, il primo di una trilogia, parla dell'esperienza del male e del peccato, a partire dal testo biblico di Genesi, ma calato nella condizione della modernità. Noi tutti viviamo non solo nel peccato, ma nella condizione di coloro che devono "scusarsi" per averlo commesso: il senso di colpa attanaglia le donne e gli uomini religiosi. E il nostro peccato si declina in forme che sconvolgono le nostre vite: ci sentiamo soli, inadeguati, cancellati; siamo insofferenti, infedeli, idolatri; ma viviamo anche nel dolore (siamo muti, ciechi, fuggiaschi) e, forse, è proprio Dio l'unico che ci guarda nella certezza che, a volere tutto questo, non siamo stati noi. Dio, paradossalmente, è l'unico che può condurci fuori dal senso di colpa, restituendoci la vista, la parola e un sentiero da camminare insieme.
Il progetto di una serie di volumi di recensioni cinematografi che, inaugurato nel 2004, nasce con la semplice idea di offrire un servizio alle tante persone che amano il cinema e che desiderano un orientamento per scegliere un fi lm che sia secondo i propri gusti e che li arricchisca sul piano umano e culturale, o anche semplicemente per un sano divertimento personale o familiare. Questo libro, come quelli che lo hanno preceduto, intende offrire una guida comoda e pratica attenta a una doppia prospettiva: la componente narrativa dei fi lm e un punto di vista sapientemente radicato nell'antropologia cristiana.
Lo strumento liturgico più completo ed economico.
Sulla scia del Concilio Vaticano II e del magistero dei Pontefi ci che l'hanno preceduto, Papa Francesco, costatando che il laicato costituisce l'immensa maggioranza del Popolo di Dio, invita a superare ogni forma di clericalismo che umilia la dignità dei battezzati e a riconoscere la chiamata dei laici per l'evangelizzazione e l'edifi cazione della Chiesa nel mondo contemporaneo. I ministeri ecclesiali, come risposta al dono dello Spirito Santo che rende bella la Sposa di Cristo nella varietà dei doni e delle funzioni, possono contribuire a questa riscoperta del laicato nella sua duplice funzione, nella Chiesa e nel mondo. Di fronte alla diminuzione di ministri ordinati, i laici possono costituirsi come animatori della pastorale e, al tempo stesso, come legame vivente tra il vescovo e le comunità, affi ancandosi ai presbiteri e ai diaconi nel loro insostituibile ministero. La storia della Chiesa ci dice che in tante parti i laici hanno alimentato e trasmesso la fede, anche laddove non vi erano ministri ordinati. Questa strada può essere intrapresa pure dalla Chiesa di oggi, non più come supplenza ma come manifestazione della pluriformità ministeriale del Popolo di Dio. I giovani, nel Sinodo a loro dedicato, hanno espresso il desiderio di essere protagonisti della vita della Chiesa, ponendosi al suo servizio. Il cammino della Chiesa è nelle mani di Dio, a noi spetta lasciarci condurre da quelle mani che accompagnano e custodiscono il suo Popolo.
Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico. Nasce dall'esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.