La struttura del giorno è così composta: • 1a pagina: è presentato il giorno e il santo con una frase
che introduce liturgicamente le letture o la festa del
giorno; • 2a-3a-4a pagina: le letture del giorno; • 5a-6a pagina: un commento alle letture, una preghiera che
personalizza il rapporto con Dio, e un approfondimento biblico su una parola chiave delle letture.
Dall’introduzione:
Molti pongono la solita domanda: «Don, io non riesco a pregare! Come faccio a sentire vicino il Signore?». Questo strumento vuole essere un tentativo di risposta al desiderio di preghiera e di interiorità espresso da molti in un mondo frammentato e caotico. Nasce dall’esperienza fatta in questi anni in cui assistiamo ad un crescente desiderio di riscoperta di una fede che non sia una vaga appartenenza culturale.
CONTIENE
• Letture della messa del giorno. • Ordinario della messa. • Orazioni delle domeniche e solennità. • Compieta del giorno.
PUNTI FORTI
• Si differenzia dagli altri messalini esistenti per l’accento che pone sulla Parola di Dio, sul suo commento pastorale e biblico e sull’aggiunta della preghiera serale della Compieta e dell’Ordinario.
OBIETTIVO
• Far scoprire la bellezza di trovare 5 minuti nella giornata per meditare la Parola.
Davide Abissali, detto Dino, è un bambino con una grande passione per i dinosauri. Vorrebbe addirittura essere uno di loro! Quando scopre i resti di uno strano uovo, Dino non ha dubbi: è quello di un dinosauro che si nasconde da qualche parte nel giardino di casa sua. È un'occasione unica per fare la conoscenza del suo animale preferito. Decide di catturarlo chiedendo aiuto a Sara, sua amica e compagna di classe. Ma come si cattura un dinosauro? Ovvio! Con le dinotrappole! Età di lettura: da 8 anni.
L'uomo che sapeva troppo è stato pubblicato da Chesterton nel 1922 ed è costruito attorno a due uomini agli antipodi che si trovano a indagare insieme su crimini e misteri dell'alta società inglese. Da un lato l'entusiasta giornalista Harold March, «abbastanza giovane da conoscere i politici, e non solo provare a dimenticarseli tutti», dall'altro Horne Fisher, «l'uomo che sapeva troppo», cresciuto a contatto con la classe dirigente, parente di mezzo governo della Corona, un uomo disilluso e annoiato, sempre sul punto di addormentarsi perché nulla sembra interessarlo. Lui, infatti, non si stupisce mai: «Sa già troppo». Tra politica, crimini e spionaggio, però, anche Fisher troverà una scintilla di entusiasmo, la leva che lo porterà a scoprire quel poco che ancora non sa.
Tra i tanti imprevedibili investigatori usciti dalla penna di Gilbert K. Chesterton, forse nessuno eguaglia per eccentricità e gusto del paradosso il protagonista di questo libro. Gabriel Gale, pittore e poeta, ama camminare sulle mani e per sua ammissione è sempre in bilico tra sanità e follia. Lo confessa lui stesso: ha pensieri simili a quelli dei pazzi «perché anche io posso fare i viaggi assurdi di certe menti deliranti, e mi immedesimo, si può dire, nel loro amore per la libertà», ma insieme è diverso «perché, grazie a Dio, di solito riesco a ritrovare la mia strada di casa. Il pazzo è colui che perde la strada e non riesce a ritornare indietro». Gabriel Gale è il grimaldello che fa saltare le regole della logica e della buona società, un eccentrico artista capace di mettere a nudo le follie più nascoste e spesso criminali di chi gli sta di fronte, in questi otto racconti - quasi otto capitoli di un romanzo.
Sulla scia del grande messaggio dell’enciclica di papa Francesco “Laudato sii” sulla “custodia del creato”, quest’anno il DiarioG del Giornalino porta i suoi piccoli lettori a compiere una grande missione... conoscere le meraviglie della Natura del nostro pianeta, comprenderne il valore e rispettarle, attraverso un “viaggio” divertente, informativo e educativo.
All’interno del Diario vengono proposti anche alcuni passaggi di quanto ha detto il Papa stesso su questo fondamentale tema. Un percorso “lungo un anno” che, attraverso il personaggio di Giò Blogger e del simpatico alieno Hally, porta i bambini a scoprire tante notizie e curiosità su come è fatta la Terra
e ciò che contiene, sugli aspetti critici della conservazione del Pianeta e sulle “buone abitudini” che i bambini stessi possono mettere in atto nella loro quotidianità per aiutare la sostenibilità dell’ambiente e della vita che lo abita.
La mindfulness - la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio - è una strategia mentale che consiste nell'uso intenzionale, focalizzato e non giudicante dell'attenzione, che nella vita quotidiana è invece sempre più distratta e inconsapevole. La mindfulness costituisce una risposta alle difficoltà che insorgono in un'era come la nostra, dominata dalla distrazione e dalla velocità e dove lo sviluppo tecnologico ci ha reso intolleranti, insoddisfatti e incapaci di accettare i limiti. La mindfulness affonda le sue radici nelle grandi tradizioni culturali del passato, disseminate tra Oriente e Occidente, e non è legata a una religione o a una determinata corrente spirituale. Per questa ragione, Emiliano Lambiase e Andrea Marino sviluppano con particolare attenzione il rapporto tra la mindfulness e la dimensione spirituale cristiana.
Ancora un libro sull'adolescenza!!! E poiché diverso non sarà, allora don Antonio Mazzi fa diverso il titolo. Per lui SPINOCCHIO non è un dispregiativo. SPINOCCHIO sarebbe un po' tutto quello che è stato Pinocchio, però alla rovescia: Bambino, non burattino. Pieno di libri e di zainetti, per cui venderne uno o cento, non fa differenza. A scuola basta il telefonino. Con un papà, o due, e quattro nonni (perché Geppetto è più un nonno che un papà). Con tanti amici, non amici, più lepri che gatti, più oche che volpi. Il paese dei balocchi ha infiniti nomi, pur essendo senza balocchi. Anzi l'Italia è tutta un paese dei balocchi. Tutto questo preambolo perché don Mazzi prende da Pinocchio le amicizie, le avventure, gli sbagli e le caratteristiche; infatti, se la storia di Pinocchio è la storia di un adolescente, ci sta dentro tutto e, per don Antonio, ci dovrebbe star dentro anche un finale positivo, bello: l'ultimo capitolo di SPINOCCHIO dovrebbe coincidere col capitolo dell'incontro con il padre, non nella pancia della balena, ma attorno ad un tavolo, per cenare insieme.
La liturgia è di per sé una realtà che suscita stupore, si esprime con le labbra, si traduce in atteggiamenti del corpo e fa uso di parole, di gesti, di cose, di segni e di simboli. Tuttavia, molti di questi segni e gesti sono divenuti estranei non solo per chi non crede, ma anche per coloro che frequentano di tanto in tanto le nostre chiese. Questo volume, il primo di una collana dedicata alla riscoperta della liturgia, vuole proprio aiutare a prendere coscienza della ricchezza insita nei segni e gesti che il sacerdote e l'assemblea compiono durante la celebrazione eucaristica. Il senso di questi gesti viene colto nella loro evoluzione storica e soprattutto nel loro significato spirituale ed esistenziale. La liturgia infatti altro non è che quella scuola di fede dove il credente impara a cogliere lo spirituale nel materiale, l'invisibile nel visibile. Nell'umanità della liturgia si manifesta tutta l'umanità di Dio: questo libro ci aiuta a vivere questo mistero.
Nel contesto liturgico, il silenzio è quel luogo dell'anima dove ognuno resta solo col suo Signore. Il silenzio liturgico rinvia immancabilmente a quell'interiorità, mia, ma più grande di me, dove Dio mi invita. Il silenzio liturgico è dunque come un incrocio spirituale. A partire dalla riforma liturgica voluta dal Concilio, si è cercato di dare un posto al silenzio perché lo si considera, come vedremo, una delle modalità di partecipazione attiva, perché permette ai fedeli di associarsi intimamente al mistero celebrato. Questo libro ha l'intenzione rispondere alle domande sull'essenza, i tempi, i modi e le ragioni del silenzio liturgico.
La titolatura classica del libro di Qohelet è Ecclesiaste. La sua fisionomia letteraria è molto complessa a causa di diversi problemi fra di loro collegati: il genere letterario o i generi, lo stile, la lingua e il suo uso, le fonti, la struttura. Nel libro ci sono vari generi letterari utilizzati dall'autore per particolari finalità. Il problema sta nella difficoltà a individuare un solo genere che possa riferirsi all'intera opera e che sia meno ampio e più specifico del genere sapienziale. La lettura attenta del testo qoheletiano mostra un timbro indelebile e un marchio netto e riconoscibile impresso nelle molteplici caratteristiche stilistiche, caratteristiche che la presente traduzione è stata attenta a rendere in lingua italiana. Questa edizione presenta un'ampia introduzione, il testo antico a fronte, la nuova versione italiana, le note filologiche e il commento teologico al libro.