
Lo spreco di parole, di cui si fa veramente abbondante uso e consumo, spesso determina una confusione nel cuore e nell’agire dell’uomo: l’essenzialità non soltanto è necessaria, ma anche determinante per la coerenza dell’agire di ogni persona. La ridondanza, di contro, ha determinato e determina ciò che siamo: luce spenta vagante nel nulla dell’incomprensibilità. L’essenzialismo poetico tende ad abbracciare diversi campi del vivere: dalla poesia alla prosa, dall’arte tradizionale alla ricerca di una nuova espressione figurativa, dalla politica alla scienza, dalla teologia alla filosofia... insomma un po’ tutte le espressioni del genere umano nella loro essenzialità.
Dopo aver ripercorso la storia delle apparizioni di Medjugorje dall'inizio di quel 24 giugno 1981, riportando quanto si conosce sui Dieci Segreti di Medjugorje e alcune testimonianze di guarigioni, segni e miracoli, l'Autore racconta il suo viaggio a Medjugorje nel 2014 e 2015.
In quell'occasione tre ragazzi ricevettero sul Krizevac un segno divino di profumo di lavanda, legato alla guarigione di un male fisico, superato proprio grazie all'intercessione della Madonna.
L'Autore prosegue quindi con il racconto del miracolo di Francesca Bozzarello, avvenuto per intercessione della Beata Suor Elena Aiello (le cui rivelazioni private si rifanno, secondo molti studiosi, ai Dieci Segreti) per concludere con una riflessione su quando si realizzeranno i Dieci Segreti di Medjugorje.
Nella piccola autobiografia e nel lungo Diario di Suor Maria Immacolata tutti potranno trovare pagine meravigliose, insegnamenti tanto semplici quanto utili e adatti a condurre anime alla bontà, alla semplicità e al più alto grado di perfezione. Potranno molti imitarla nella sua mirabile semplicità, nella puerile ingenuità, nella sua ineffabile purezza e sincerità, nella fervida carità e nella sua profondissima umiltà. Potranno seguirla nella dedizione assoluta al suo Dio e nell’unione intima e nell’amore più puro ed ardente al suo Sposo Gesù, all’Eterno Padre, allo Spirito Santo ed alla sua cara Mamma Celeste e le anime, conoscendo le sue continue e terribili prove, sopportate da forte e tutte felicemente superate con la preghiera e con l’aiuto del suo Gesù. Potranno acquistare fortezza e coraggio per sopportare con pazienza e rassegnazione tutte le prove più o meno affliggenti della vita e abbracciare fidenti le croci che il Signore manda loro.
Mio nonno Pierino Beccalli, classe 1931, è un portento.
Si ricorda tutto della sua infanzia, del tempo dedicato in giovinezza prima allo studio e poi al lavoro in fabbrica e soprattutto come storico postino, del tempo dedicato con amore alla famiglia. Ha una memoria di ferro. Ogni volta che passo a trovarlo a Nibionno, nella Brianza lecchese, dove ho vissuto anche io per diversi anni, mi racconta qualcosa di nuovo di tempi lontani lasciandomi sempre senza parole.
E così, tra una visita e l’altra, è nata l’idea di scrivere un racconto allegro sulla sua storia, che è anche quella della mia famiglia, del paese e di vicende passate di cui occorre fare memoria attraverso la conoscenza, i legami affettivi e il dialogo tra generazioni.
Le ragioni intellettuali, le motivazioni morali e la passione culturale che mi hanno spinto a scrivere questo testo nascono dalla constatazione che comunemente su questi temi - di questi tempi - c'è una grande confusione, che può spesso diventare eticamente pericolosa per il pensare e l'agire umano.
Oggi anche persone "colte", provviste perfino di titoli accademici, non riescono a distinguere la differenza che sussiste tra la struttura che costituisce — in generale — l'essere umano, la persona, ed è identica per tutti, con i suoi tre elementi di fisicità, psichismo e spiritualità, e la struttura della personalità individuale, con i suoi tre elementi di genetica, ambiente ed educazione, con conseguenze che spesso sfociano nel comico, se non fossero invece anche fomite di equivoci e di episodi drammatici.
Nella Commedia dantesca tutto è orientato e disposto nell'ottica di un viaggio, in un movimento anagogico che comincia come una discesa nell'Inferno, proseguendo e svolgendosi come una salita purificatrice nel Purgatorio, per giungere infine a "l’alto seggio" (Inf., I, 121) nel Paradiso. Tutto avviene, scrive San Tommaso d'Aquino, nella profondità dello sguardo di Dio: sub specie aeternitatis. In quello sguardo che penetra l'intimo si compie il Trasumanar, la grazia della riconquista dello stato di pura e semplice somiglianza a Colui che tutto può.
Francesco Maitan nasce a Genova nel 1990. Compie i suoi universitari presso lo Studio Filosofico Domenicano di Bologna, affiliato alla Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, conseguendo nel 2015 il Baccalaureato in Sacra teologia e nel 2017 la Licenza in Teologia sistematica. Attualmente, oltre a insegnare Religione Cattolica presso le scuole secondarie di secondo grado della diocesi della diocesi Forlì-Bertinoro, è prossimo alla laurea magistrale di Filosofia presso l'Universita degli studi di Urbino "Carlo Bo”. Associato dell'Azione Cattolica e socio CAI, è sposato e papà di tre bambini.
Il cavaliere nella Chiesa è un soldato arruolato negli eserciti di Cristo e combatte al servizio del regno dei cieli, in difesa della Chiesa e dei valori cristiani, sotto la protezione della Madonna e di san Michele Arcangelo, principe delle milizie celesti e cavaliere per eccellenza.