21 luglio 1098. Bermersheim, Germania meridionale. In un'estate torrida e afosa nasce Ildegarda di Bingen. È gracile e malaticcia e tutti temono che non arriverà a compiere un anno. La piccola invece sopravviverà, e questo sarà solo il primo dei prodigiosi eventi della sua esistenza. Enigmatica e affascinante figura del medioevo, Ildegarda, monaca di nobili origini, fu mistica, profetessa, musicista e, scoprendo le virtù terapeutiche delle piante, inventò la medicina naturale, che cura insieme il corpo e l'anima. A capo del monastero di Bingen, attirò su di sé l'attenzione dei potenti del suo tempo, entrò in contrasto con la Chiesa cattolica e non ebbe timore di sfidare l'imperatore Barbarossa. In questa biografia romanzata, Anne Lise Marstrand-Jørgensen ne segue il percorso più intimo, dalla prima infanzia alle imprese nel mondo. Scopriamo che fin da bambina Ildegarda ha visioni profetiche, parla con gli animali, comunica con i fiori, le piante e la natura. Ma la sua estrema sensibilità e l'incrollabile fiducia di essere guidata dalla voce di Dio, la metteranno in conflitto con la famiglia e i suoi maestri. E moltiplicheranno le difficoltà che dovrà superare per affermare la propria personalità. Da mesi in testa alle classifiche dei libri più venduti in Danimarca, La guaritrice è un magistrale romanzo storico ambientato in un medioevo inedito, allo stesso tempo realistico e magico.
Scoprire che la Legge dell’Amore
è in grado di cambiare radicalmente le nostre vite
è la cosa più straordinaria che ci possa capitare.
Dopo Il Libro dei Desideri, Pierre Franckh ci offre un altro bestseller ricco di suggerimenti e consigli per affrontare la vita di ogni giorno in piena armonia con gli altri, riscoprendo l’essenzialità di ogni relazione affettiva.
Con la forza dei nostri sentimenti possiamo cambiare ciò che ci sembra immutabile. E non c’è sentimento più forte, più trascinante dell’amore.
“Donne. Soltanto donne.
Donne con cui deve essere stato difficile convivere.
Donne assenti, lontane.
Donne che non sono mai riuscite a vivere nel presente.
Incapaci di fermare l’attimo perché sempre protese verso l’altro sfuggente…
Donne che desiderano mondi lontani, mai reali.
Donne bambine, che detestano le loro madri e finiscono per assomigliarle.
Che non vogliono crescere e vivono di ricordi di amori inventati o mai vissuti.
Innamorate di fantasmi e ormai spettri anch’esse…
Adesso resto solo io, l’ultima semina, e questa pianta deve spuntare.
Fiorire. Dare un senso al passato.
Perché i fantasmi possano finalmente dormire in pace.”
“Partiri? E dove avemu a jiri?” domandai.
“A la Merica”, rispose seria Nanna.
La Merica?! Ma io la Merica non sapevo manco dove stava!
Rosalia è una bambina di 10 anni quando, all’inizio del Novecento, abbandona la sua amata isola di Stromboli per la “Merica”, la terra promessa. E nel “Paese Nuovo” continua la sua vita, tanto simile a quella di milioni di emigranti che sperano di lasciarsi alle spalle stenti e povertà. Questa è la sua storia. Ma è anche la saga di due continenti, l’Italia e l’America a cavallo di due secoli, e di una famiglia che viene seguita con meticoloso amore da una scrittrice che in America ha vissuto, lavorato e condiviso con la propria famiglia, quella vera – la famiglia Barzini –, un tempo che in quel Paese sembra scorrere più in fretta. È la storia di una ricetta, la parmigiana di melanzane, che unisce o divide come un sottile filo rosso le protagoniste. È un intreccio di affetti, di separazioni, di rimpianti e di rimorsi, di gioie e di dolori, di risa e di pianti, di quattro generazioni che si incontrano, si scontrano, si rincorrono.
Sono molti gli scrittori e i libri che hanno descritto quel mondo. Sono molte le sollecitazioni che nel Novecento e non solo hanno portato l’America a conoscenza del pubblico europeo, snodo mai risolto fra Vecchio e Nuovo Continente, basterebbe ricordare con una vena di ironia America di Kafka. Eppure Stefania Barzini riesce a cogliere in questa sequenza un suono dolce e drammatico. L’ingrediente perduto parrebbe un racconto fra donne, di donne ma è molto di più. Perché Rosalia, Connie, Sandy, Sarah incarnano la storia del nostro passato, delle nostre origini, della nostra emigrazione, delle miserie, delle speranze, delle delusioni e dei successi, e anche delle loro ricette che le hanno aiutate, nel bene e nel male, a sopravvivere.
Il protagonista del romanzo è un simpatico trentenne che lavora in un sex-shop, il cui destino ha in serbo due grandi incontri. Una sera, all'improvviso, si trova di fronte Dio, che vuole diventargli amico. Dio non gli chiede niente in cambio, vuole solo parlare con lui, farsi conoscere. E, a essere sinceri, una spalla del genere serve sempre, soprattutto quando il ragazzo farà il secondo incontro fondamentale della sua vita: Alice, la donna dei sogni. Alice è una studentessa di psicologia alla Sorbona, che lo conquista subito. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa di speciale e raro. Unico. Come unico è il rapporto con Dio, perché Dio è affascinante, onnisciente, preoccupato per l'umanità, premuroso, con un senso dell'umorismo talvolta sorprendente. Come grandi amici, il ragazzo e Dio parlano, scherzano, discutono, ridono, litigano. Dio è un amico così formidabile da fargli quasi dimenticare chi è. E Dio c'è sempre, anche nei momenti più brutti della sua vita. Una domanda, tuttavia, richiede una risposta: perché lui? Perché, fra tutti gli uomini, Dio ha scelto proprio lui come suo migliore amico?
Dalia Rota è psicotraumatologa a Trastevere e collabora con la polizia come criminologa. Solo due persone sanno che è in cura lei stessa per un disturbo di personalità multipla: Roberta, la sua migliore amica, e il professor Cardone, loro mentore e supervisore. Dalia conosce bene alcune delle proprie alter ego. Delle altre ignora perfino il numero. Sa solo che, a volte, si risveglia dopo periodi di assenza di cui non ricorda nulla. Quando la polizia la chiama a collaborare alle indagini sul cosiddetto "killer degli occhi bucati", Dalia scopre di avere avuto motivi di risentimento nei confronti di tutte le vittime. L'insicurezza tipica della malattia la spinge a temere di essere lei la serial killer. Mentre nella sua vita irrompe il dinamico ispettore Fabrizio Spadafora, la giovane psicoterapeuta comincia a indagare in segreto su se stessa e sulle proprie personalità nascoste. Intanto, ogni nuova vittima le è più vicina delle precedenti. Come in una spirale omicida destinata a centrarsi, infine, su di lei.
L'amore è ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Tuttavia, oggi abbiamo spesso la sensazione di non saperlo più cogliere né tanto meno coltivare, sia nel privato sia come membri di una società. La stessa sensazione che Socrate aveva nel suo tempo, lui che giunse ad affermare di non ricordare un momento in cui non fosse stato innamorato. Lui, padre della filosofia, che ne fece il fulcro del proprio pensiero esplorandone ogni via. Appassionato organizzatore di gruppi di discussione filosofica molto popolari in America, Christopher Phillips segue l'esempio di Socrate per capire i volti che ha assunto l'amore oggi. A questo scopo, adotta il metodo del grande ateniese: parlare con le persone, scavare nelle loro esperienze per "far partorire" le idee, rischiarare gli angoli bui. Eccolo quindi partire per un giro del mondo e parlare d'amore nei luoghi più disparati con amanti e spose di differenti culture, con bambini e soldati, con buddhisti, musulmani e cristiani, in una bisca di Las Vegas e in un parco di Hiroshima, nel ghetto di Soweto e in una casa de L'Avana, in una riserva sioux e in un ristorante di Belfast.
"Ci sarà Romain..." Bastano tre parole perché Florence dimentichi tutto il resto e venga sopraffatta dai ricordi. Sono passati diciotto anni da quando lui è partito per l'Africa, lasciandola disperata e libera per Denis. Ai tempi dell'università e dell'impegno ideologico, in una Parigi percorsa da una vitalità vibrante e spregiudicata in cui tutto sembrava possibile, Denis e Romain hanno amato Florence liberamente, audacemente. E Florence li ha amati entrambi. Ma non poteva durare, a costo di una sofferenza che prima o poi lascia il segno. Il loro triangolo aveva retto nel periodo dell'utopia e della spensieratezza, finché non era giunto il momento delle vere scelte. Romain aveva deciso di partire. Florence aveva sposato Denis: un matrimonio senza figli, sereno anche se un po' noioso, fino a quella sera... Quella sera Romain è di passaggio a Parigi e la festa é solo una scusa per rivedere Florence. Perché non l'ha mai dimenticata. Perché la vuole tutta per sé. Non gli importa più del legame profondo che lo univa a Denis, non gli importa della gelosia che all'improvviso si scatena nell'ex amico. E Florence è lacerata dai dubbi. Nell'arco di una sola serata prende coscienza di non aver mai deciso della propria vita. Ha accettato, non ha scelto. E adesso che lo potrebbe fare il futuro le appare insopportabile...
Quando, dopo lo sbarco in Normandia, Sam Hall viene rimandato a casa, dove lo attendono la moglie Jenny e il figlio appena nato Ned, dalla vita vuole solo tre cose: alcool, poker e prostitute. Il matrimonio ben presto va a rotoli e lui non trova di meglio che dileguarsi. Per molti anni Ned racconterà agli amici che il padre è morto, finché un giorno l'imprevedibile Sam si presenta a scuola e si porta via il figlio per il weekend. Al loro ritorno Jenny è fuori di sé e a Sam non resta che filarsela di nuovo. Dopo questo "eccitante" intermezzo Ned riprende la sua vita normale e solitaria, ma la tranquillità dura poco: a dodici anni viene catapultato in un mondo di bari e sale da bigliardo, di affari loschi e gioco d'azzardo. Un'infanzia e un'adolescenza turbolente che potrebbero fare di Ned uno sbandato e che invece lo rendono sempre più determinato a non seguire le orme paterne. E quando - ormai adulto - dovrà tornare a Mohawk per occuparsi ancora una volta di Sam, si riconcilierà con il proprio passato.
A "La Milesia", il lussuoso bordello gestito da Aspasia, vedova del grande Pericle, si aggirano i più bei nomi di Atene - da Aristofane a Protagora - e, fra clienti ed etere, si intrecciano storie di passione e d'odio, di lascivia e di vendetta. La dodicenne Neobula viene brutalmente iniziata al sesso dall'emergente politico Anito e giura di farlo prima o poi pentire del suo comportamento sadico e rozzo. L'affascinante Aspasia, invece, è corteggiata dal sofista Prodico ma, per un equivoco, lui, offeso, fa repentinamente ritorno nella sua isola natale. A un tratto, però, avviene un fatto sconvolgente: Anito, di recente asceso a un'alta carica nel partito avverso a quello di Socrate, viene trovato accoltellato nel postribolo. Terrorizzata di dover chiudere bottega, Aspasia richiama ad Atene Prodico pregandolo di aiutarla a risolvere il caso. E l'abilità dialettica del sofista si dimostrerà cruciale...
Tenerissimi, ingenui, talvolta sfrontati, i bambini delle scuole elementari si rivolgono a Gesù con le loro domande sul mondo (chi disegna i confini degli Stati?), sulla morale (ci si può baciare in chiesa?), sui misteri religiosi (sei davvero invisibile?). Oppure gli danno consigli, gli indirizzano reclami - grazie per il fratellino, ma avevo pregato per un cane - e gli parlano come un amico o a un fratello maggiore.