Quanto dovremo aspettare prima che venga detta la verità su alcuni alimenti, additivi, coloranti e molto altro che arriva sulle nostre tavole? O sulla contaminazione senza confini della chimica nell'agricoltura e nell'allevamento?
Dopo vent'anni di inchieste che hanno scosso l'opinione pubblica e i palazzi del potere, Sabrina Giannini conosce bene le tattiche con cui si eludono i regolamenti, o le strategie per insinuarsi nelle pieghe delle norme e non dichiarare informazioni che allerterebbero il consumatore. Riprendendo e approfondendo alcuni dei temi scottanti che ha affrontato nelle sue indagini sull'industria alimentare, la giornalista denuncia e rivela come lobby, aziende e anche molta politica avallino verità scientifiche discutibili per salvaguardare i propri interessi, mettendo ogni giorno nel piatto di noi cittadini sostanze rischiose per la salute. Ma afferma anche che come consumatori abbiamo il potere di avviare una vera rivoluzione, scegliendo che cosa mettere nel carrello. Dall'inganno delle «dosi accettabili» allo scandalo dei fanghi di depurazione, dai pesticidi che fanno strage di api ai semi ibridi che minacciano la biodiversità, questo libro svela molte verità capaci di disinnescare pericoli e abusi e ci fornisce una mappa chiara per fare le scelte giuste per la nostra salute e per l'ambiente.
Le irresistibili protagoniste di Festa di famiglia tornano a sorprenderci in questo romanzo imprevedibile come la vita, magico come i sogni di ogni donna. Una storia di nuovi inizi e di affetti da custodire come tesori preziosi.
Un anno volge al termine e uno nuovo sta per cominciare, carico di speranze, buoni propositi e qualche rimpianto. Mentre cerca un po' di pace nella bellissima Villa Sans-souci a Paraggi, che ha ricevuto in eredità dalla nonna materna, Maria Sole ripensa al grande inganno che ha determinato la fine del suo matrimonio poche settimane prima. Si chiede come abbia fatto a non accorgersi che suo marito non era quello che sembrava, pur conoscendolo sin dall'infanzia, e come i genitori di entrambi, che sospettavano da sempre, abbiano potuto tacere. Ripercorrendo i ricordi racchiusi nelle stanze della villa, la giovane donna si rende conto che la sua famiglia è sempre vissuta di segreti, per non sporcare l'immagine della propria rispettabilità. Ma ora Maria Sole vuole scrollarsi di dosso tante ipocrisie e riprendere in mano la vita, anche per amore del suo bambino. Per fortuna, ha accanto le sue tre amiche soccorrevoli: Carlotta, Andreina e Gloria, pronte a sostenersi vicendevolmente nei momenti di difficoltà. Ognuna delle quattro «amiche del giovedì» - così le chiama la proprietaria del ristorante dove s'incontrano una volta a settimana - si affaccia al nuovo anno con una sfida da affrontare: chi un ritorno di fiamma, chi una gravidanza inattesa, chi una scelta d'amore che sconvolge ogni certezza. Di fronte a quelle svolte, la loro forza sarà il legame che le unisce come sorelle. Come una famiglia sincera.
Berlino, 2016. Quel grande appartamento nel quartiere di Prenzlauer Berg è uno spazio inesplorato, ancora tutto da scoprire. Per Alicia, appena arrivata da Madrid, essere lì è come ascoltare l'inizio di una delle vecchie storie di sua nonna Paulina: colei che è sempre stata la sua confidente e la sua migliore amica, la sua protettrice e la sua complice; che le ha fatto da mamma quando Alicia, da bambina, ha perso la sua, le ha insegnato ad affrontare le prime delusioni, le ha trasmesso l'amore per i libri. A lei Alicia ha sempre confidato tutto, senza mezze verità, ma forse - se ne rende conto solo ora - quella sincerità non è stata reciproca. E quell'appartamento, di cui nessuno in famiglia conosceva l'esistenza, ne è la prova. Alicia non può affrontare la nonna e chiederle spiegazioni, perché Paulina è mancata. Proprio adesso che la vita privata di Alicia sta andando in pezzi e ora più che mai avrebbe bisogno di una sua parola di conforto. Ciò che resta di lei è un vuoto incolmabile, un vecchio album di foto e quella casa misteriosa che le ha lasciato in eredità. Da lì Alicia partirà per un viaggio di scoperta a ritroso nel tempo, immergendosi nel passato della nonna: dall'infanzia nell'inferno della Berlino nazista alla sopravvivenza nella stessa città durante la brutale occupazione sovietica, fino alla fuga nella Spagna franchista; dal ricordo straziante degli affetti più cari strappatile durante la guerra all'amore incondizionato per i figli e la nipote. Sempre sorretta dalla determinazione feroce con cui aveva imparato ben presto a sfidare il destino: consapevole, da sopravvissuta, che avrebbe dovuto fare affidamento esclusivamente su se stessa. È in quella vecchia casa, inizio e fine di tutto, che Alicia potrà ritrovare l'origine della forza che ha mosso Paulina e trarne l'esempio necessario, oggi, per dissipare le nubi del suo futuro. Scoprendo nell'ultimo segreto della nonna il più grande regalo che potesse farle.
Curata da Stephen King insieme a Bev Vincent, suo amico e collaboratore da sempre, "Odio volare" è una raccolta di racconti horror che hanno un particolare filo conduttore: sono tutti ambientati ad alta quota, a bordo di un aereo. Ed essendo horror, naturalmente raccontano tutto quello che di orribile può succedere quando sei sospeso in aria a diecimila metri di altezza, chiuso in una scatola di metallo (e il riferimento non è per niente casuale) che sfreccia a più di 800 chilometri l'ora, insieme a decine di sconosciuti che potrebbero fare qualunque cosa. King, che sicuramente non ama viaggiare in aereo, ha fornito il suo personale contributo al volume aggiungendovi un'introduzione, le note a ogni storia e soprattutto un racconto originale "L'esperto di turbolenze". Inoltre ha reclutato Joe Hill che ha scritto "Siete liberi", altra storia ad hoc completamente inedita. Il resto del libro contiene un mix di storie nuove e già pubblicate di autori famosi e meno noti, tra cui Sir Arthur Conan Doyle, Richard Matheson, Ambrose Bierce, Dan Simmons, Ray Bradbury, e altri ancora. King ha raccontato così le origini del libro: «Allora, eravamo seduti a cena prima della proiezione de 'La Torre Nera' a Bangor, e sapevamo che molte persone sarebbero arrivate in aereo per partecipare all'evento. Io ho confessato che odio volare e la conversazione si è concentrata su storie di aerei, alcune spaventose, altre divertenti. Ho notato che non era mai stata pubblicata una raccolta di racconti horror sul volo, anche se me ne erano venuti in mente diversi sul tema. Qualcuno avrebbe dovuto farla. Bev Vincent, che è un incredibile pozzo di scienza, ha accettato di curarla con me e ora eccola qui. Bev e io pensiamo che sia una lettura ideale da aereo, specialmente durante gli atterraggi turbolenti».
Victoria McQueen ha il potere straordinario di trovare le cose: un braccialetto smarrito, una foto perduta, risposte a interrogativi che non hanno soluzione. Vic tiene segreta questa sua insolita abilità, perché sa che nessuno le crederebbe. Anche Charles Talent Manx ha un potere tutto suo. La sua Rolls-Royce del 1938 con la targa personalizzata NOS4A2 gli permette, entrando in una dimensione parallela, di trasportare bambini innocenti nello straordinario parco dei divertimenti e degli orrori che Charlie chiama Christmasland. Un giorno, Vic esce per cercare guai e la sua strada incrocia per caso quella di Charlie, ma la ragazza riesce a sfuggire al male implacabile dell'uomo. Ora Vic è diventata una donna disperata che cerca di dimenticare. Ma Charlie Manx non ha mai smesso di pensare all'eccezionale Victoria McQueen e non si fermerà finché non avrà avuto la sua vendetta. Vuole dare la caccia a qualcosa di molto speciale, qualcosa che Vic non potrà mai sostituire.
Sicilia, oggi. Dal fondo del mare emergono i resti di un aereo inabissatosi durante la Seconda guerra mondiale. Tra i reperti, una vecchia macchina fotografica con due iniziali perfettamente leggibili: M.R. Quelle di Moritz Reincke? Quando Nina era piccola, bastava menzionare quel nome perché calasse un silenzio di ghiaccio: in famiglia, il nonno Moritz era un tabù. Cineoperatore dell'esercito tedesco di stanza in Nord Africa, non aveva mai fatto ritorno a Berlino. Sul perché, solo tre parole: «Disperso nel deserto». Forse per questo Nina è diventata archeologa, per chiarire misteri irrisolti. Ma proprio ora che la verità sembra venire a galla insieme al relitto, una sconosciuta si fa avanti con una storia che stravolge ogni certezza. Nata a Tunisi, dice di essere figlia di Moritz - o meglio, Maurice: il nome della sua seconda vita. Tunisi, 1942. Nel quartiere chiamato «Piccola Sicilia» convivono da sempre ebrei, cristiani e musulmani. Tanti gli immigrati italiani, come la famiglia ebrea dei Sarfati: il dottor Albert e sua moglie Mimi; il figlio maggiore, Victor, affascinante pianista; e Yasmina, salvata dall'orfanotrofio e cresciuta come una figlia, animo inquieto che trova rifugio nei sogni e nell'adorazione per Victor. Con l'arrivo della guerra l'equilibrio del loro piccolo angolo cosmopolita inizia a vacillare. Tra gli invasori tedeschi, un giovane soldato filma quel mondo prossimo alla fine. Il suo nome è Moritz. Taciturno ma straordinario osservatore, preferisce restare ai margini dell'inquadratura, senza farsi coinvolgere dagli eventi. Non sa che una scelta di umanità sta per legare in maniera irreversibile il suo destino a quello di Victor e Yasmina. A costo della sua stessa vita. Perché non si può vivere senza scegliere, e non si può amare senza perdere l'innocenza. Sullo sfondo epico della storia in cui affondano le radici del nostro presente, s'intessono le sorti di due famiglie, spezzate e unite a loro insaputa. Un intreccio di destini in cerca di un luogo da chiamare casa, di un nome in cui trovare rifugio, di una storia in cui riconoscersi e sciogliere i nodi dell'anima.
È tarda sera, la stanza è vuota. Fuori dalla porta sono allineate infinite palle da tennis numerate. Quando mancano 30 secondi alla mezzanotte, nella stanza vengono gettate le palline 1 e 2, ma la 1 è subito espulsa. Passano 15 secondi: entrano la 3 e la 4, ed è respinta la 2. Lo schema si ripete così senza sosta: via via che il tempo si dimezza, due palline rotolano dentro e una fuori. Quante ce ne saranno a mezzanotte? Infinite e nessuna, entrambe le risposte sembrano valide e da tempo autorevoli sostenitori si battono per dimostrare l'una o l'altra. È il famoso paradosso di John Littlewood, che nella sua semplicità dimostra la vastità della matematica: rigorosamente logica, frutto del pensiero più puro, ma anche acrobazia intellettuale aperta a tutti i ragionamenti e le contraddizioni. Haim Shapira, pensatore acuto con il gusto per le implicazioni filosofiche della matematica, ha raccolto i più stimolanti paradossi, equazioni, dimostrazioni e controdimostrazioni che ruotano intorno al concetto di infinito, da Pitagora a Hilbert, e li espone in questo libro con umorismo e leggerezza. Ponendosi un solo limite: utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti e attenersi alle quattro operazioni di base. Dietro l'apparente semplicità, si nasconde una vera palestra per la mente, accessibile e stimolante, che dimostra al contempo la finitezza del nostro orizzonte e l'infinitezza del nostro sguardo.
Londra, 1501. Quando la giovane e orgogliosa Caterina d'Aragona lascia la sua amata Spagna e giunge alla corte dei Tudor per sposare l'erede al trono d'Inghilterra, la principessa Margherita le prende subito le misure. Non desidera un'altra principessa a corte, né è disposta a lasciarsi conquistare dagli occhi celesti e i modi gentili della futura cognata. La vista, poi, della fastosità delle nozze non fa che accenderne l'invidia. Il matrimonio è una dichiarazione al mondo della ricchezza e della grandiosità dei Tudor. Il re ha speso una fortuna per una settimana di giostre, festeggiamenti e banchetti, le fontane versano vino e si arrostiscono buoi. Così, quando arriva il suo turno e viene data in moglie al re di Scozia per consolidare la pace tra i due regni, Margherita accetta il suo destino. Nonostante le paure iniziali, s'innamora di quella terra. Tuttavia, quando l'esercito del marito si scontra con quello del fratello, divenuto re Enrico VIII, deve fare una scelta. E non va meglio alla principessina Maria, la prediletta della famiglia Tudor, adorata in tutta Europa per la bellezza e il fascino, che re Enrico VIII offre, appena diciottenne, all'anziano re di Francia. Diventate regine d'Inghilterra, Scozia e Francia, le tre donne si ritrovano unite dalla lealtà degli affetti e divise dalla violenza della politica, costrette a schierarsi l'una contro l'altra in battaglia e a difendere i rispettivi troni da tradimenti e pericoli. Ma il loro legame sarà sempre più forte di tutto, più potente di qualsiasi uomo, persino di un re.
Tutti i giorni, a Parigi, Juliette prende il metrò: stessa ora, stessa linea. Quando non è troppo assorta in un romanzo, ama perdersi a osservare i lettori intorno a lei: il collezionista di libri rari, la studentessa di matematica, la ragazza che piange a pagina 247. Li guarda con curiosità, come se dai loro gusti letterari potesse entrare in qualche modo nella loro vita e dare colore alla sua, così monotona, così prevedibile. Fino al giorno in cui decide all'improvviso di scendere qualche fermata prima e fare una strada diversa dal solito per andare al lavoro: un cambio di percorso che segnerà la sua vita oltre ogni aspettativa. Perché in quelle strade sconosciute incontrerà Soliman, che vive circondato di vecchi volumi ed è convinto che un libro, se donato alla persona giusta, può cambiare il corso del destino. Grazie ai consigli e alla saggezza di Soliman, e all'esuberanza della sua figlioletta Zaïde, Juliette compirà un viaggio incredibile alla scoperta dei romanzi e di se stessa, che stravolgerà i suoi orizzonti per sempre.
La ragazza che leggeva nel metrò è una favola moderna sulla magia dei romanzi e la poesia delle piccole cose. Una storia incantevole, piena di luce e ottimismo, che conquisterà lettori di ogni tipo: chi legge in treno, sbirciando da sopra la spalla del vicino, in pausa pranzo oppure nella solitudine della propria casa, su una poltrona comoda o tra le bolle della vasca da bagno.
Prima di inventare i suoi alter ego, prima di cucirsi addosso una vita da leggenda, Romain Gary aveva inventato l'unica cosa che aveva perso per sempre: un padre. È la fine di gennaio del 1925, a Vilna, e Roman Kacew è un bambino di dieci anni, gracile ma pieno di vita, che guarda il mondo disperato degli adulti con stupore e senso di attesa. Che cosa succederà alla mamma Nina? Lei ha perso il lavoro di modista, il marito l'ha lasciata per un'altra, i creditori le stanno portando via tutto e sente che quella città, e specialmente il ghetto ebraico che tutti chiamano la Gerusalemme del nord, le sta stretta. Il suo sogno è partire per Parigi, dove forse qualcuno vorrà ancora i suoi bellissimi cappelli. Il suo sogno è partire con Roman, il figlio amatissimo, l'unico affetto che le rimane. E che cosa succederà al padre Arieh, che vive già con l'altra e non ha un lavoro stabile per provvedere a nessuno? Roman non lo sa e allora fa quello che farebbe qualunque bambino: inventa una storia. Scrive la leggenda di un padre famoso, da portare con sé nel suo viaggio verso un'esistenza tutta nuova. Quella che trasforma il piccolo Roman nel grande Romain Gary. Laurent Seksik scava nelle vite dei personaggi che racconta, per restituire non tanto una verità biografica, quanto le ragioni e i sentimenti alla base della personalità di un grande scrittore.