Massimo Borghesi Pasolini e Del Noce. Il '68 al potere SEZIONE MONOGRAFICA Pasolini a cento anni dalla nascita, a cura di Fabio Pierangeli Fabio Pierangeli Introduzione. L'interrogazione del sacro. Pasolini a cento anni dalla nascita Raffaele Manica L'epigramma di Pasolini per Chiaromonte Roberto Chiesi L'acqua delle origini e il ritorno al Mare: la storia di Yùnan ne Il Fiore delle Mille e una notte Fabio Moliterni «Però vorrei ricominciare da capo». L'ultimo Pasolini e il Volgar'eloquio Arte Sara Damiani «Visibilità esacerbata»: il miracolo della gamba nera dei santi Cosma e Damiano Filosofia Riccardo Saccenti, Una totalità vivente. Bonaventura e il Medioevo nella lettura di Romano Guardini Camilla Della Giustina, L'individuo dopo la catastrofe nel pensiero di Capograssi Storia Antonio Scornajenghi, Qualche osservazione sul sistema politico italiano dall'Unità alla prima guerra mondiale Parola ai classici Aldo Onorati, «Più lieve legno convien che ti porti» (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inf., III, 93) Dialoghi e anniversari Stefano Pignataro, Conversazione con Filippo La Porta. Omologazione, ideologia e linguistica in Pasolini nell'anno del centenario Rassegna bibliografica-letteratura Roberto Carnero, Viaggio in Italia alla scoperta di Pier Paolo Pasolini: un'inchiesta a cent'anni dalla nascita Interventi critici Vincenzo Di Marco, Dialoghi di profughi.
«Il volume non si limita ad entrare, con un approfondito scavo archivistico, nella vicenda di per sé complessa e divisiva che porta, dopo l'approvazione della legge numero 194/1978, al referendum abrogativo, ma si pone sul piano di una ricerca che riguarda l'identità del cattolicesimo politico di fronte alle sfide del tempo. Tema altrettanto appassionante che investe la storia della Chiesa e del Movimento cattolico (ivi compresa la sua componente politica) in una fase interessante, quella che si apre anche in Italia dopo il Concilio Vaticano II. Due differenti livelli di lettura, entrambi costruiti con le fonti archivistiche e le pubblicazioni del tempo e verificati con un'ampia storiografia» (dalla Prefazione di Ernesto Preziosi).
Il volume, con alcune riflessioni di Mons. Matteo Zuppi, Pierluigi Castagnetti, Piergiorgio Grassi, ripercorre gli avvenimenti lieti e dolorosi legati alla vita di Zaccagnini attraverso le lettere ritrovate nell'archivio di famiglia: da Mazzolari alla FUCI di Montini e Righetti, dall'amicizia con Sandro Pertini, ai giorni del tormento per Aldo Moro, dall'amicizia con La Pira al rapporto con i suoi Vescovi, viene qui riscoperto l'uomo di fede impegnato sia nella Chiesa che nella Polis.
L'opera di Giacomo Cives si è sviluppata, a partire dalla metà del secolo scorso, in una molteplicità di direzioni che hanno toccato pressoché tutti gli ambiti della ricerca pedagogica e storico-educativa. Il volume intende offrire una raccolta dei principali scritti di questo studioso, esponente di una visione "laica" della cultura e dell'educazione, ma aperta al confronto con tradizioni di pensiero diverse, anche di matrice religiosa. Tutto il lungo percorso di questo studioso è rappresentato dagli scritti proposti, con un inquadramento introduttivo che mette a fuoco nel loro complesso le caratteristiche di fondo del pensiero di Cives, un inquadramento degli scritti antologizzati e un saggio conclusivo che si concentra sui suoi testi più recenti. Il confronto di Cives con gli autori da lui maggiormente studiati, specialmente in prospettiva storico-educativa, da Giuseppe Lombardo Radice a Maria Montessori, da John Dewey a Edgar Morin, è, inoltre, tenuto in costante riferimento per una comprensione adeguata della visione della pedagogia come mediazione interdisciplinare, da Cives sostenuta per quasi mezzo secolo e applicata in prospettiva filosofica, politica e didattica.
Grazie soprattutto a "Umanesimo integrale" (1936) e al progetto di "nuova cristianità" ivi proposto (e del quale non sono sempre state fornite in Italia felici interpretazioni), Jacques Maritain è prepotentemente entrato, a partire dal 1946, nel percorso della cultura italiana, sia pure attraverso interpretazioni non sempre del tutto condivisibili. La presente ricerca propone alcune nuove linee di lettura che pongono in evidenza la ricchezza e la profondità di un pensiero ancora attuale (al di là del suo "consumo politico" del passato). I vari inediti che, con specifico riferimento al contesto italiano, corredano il volume, avvalorano l'importanza della sua lezione e mostrano un Maritain, quello degli anni della sua Ambasceria romana (1946-49), assai attento alle cose italiane ed osservatore alquanto preoccupato delle "commistioni" fra politica e religione tipiche del contesto italiano di quegli anni.
Francesco Bonini, La tradizione cattolica di Studium SEZIONE MONOGRAFICA In ricordo di Francesco D'Agostino A cura di Laura Palazzani Laura Palazzani, Francesco D'Agostino: maestro della bioetica e della biogiuridica Raccolta di saggi e scritti di Francesco D'Agostino Oltre la confusione dei personalismi. Impariamo a dire fratelli Troppi silenzi «laici». Ma sull'aborto è l'ora d'un dibattito nuovo Una stringente questione antropologica. Come fronteggiare l'aborto «dilatato» Pericoloso effetto-Covid anche sui paradigmi bioetici Paradigmi rimossi. La maternità fonda il mondo (amore, non solo rispetto) Meglio andare alle radici del consenso per Putin Bioetica e biogiuridica Il Pluralismo in Bioetica L'identità del medico tra scienza ed etica Letteratura Alberto Di Franco, «Una piccola Italia pellegrinante a traverso l'Impero dei Sceriffi!». Edmondo De Amicis in Marocco Storia Alessandro Ferioli, La buona battaglia dell'Argine, periodico della Diocesi di Ravenna-Cervia (1945-67) Alessio Leggiero, Il colera al tempo di Vincenzo Gioberti Damiano Lembo, Il governo Fortis. Genesi, sviluppi, crisi (1905-1906) Dialoghi/anniversari Francesco Bonini, Matteo Negro, Fabio Pierangeli, Intervista a S.E. Mons. Giuseppe Baturi Rassegna bibliografica-filosofia A cura di Massimo Borghesi Interventi critici Andrea Bixio, Francesco Paolo Casavola: sapientiae doctor La nostra biblioteca Daniel Ruffini
Ricostruendo un complesso intreccio di azione diplomatica, politica, assistenziale e culturale, il volume analizza il ruolo della Santa Sede nel processo di decolonizzazione dell'Algeria nel quadro internazionale della crisi delle relazioni euro-africane e nel contesto religioso della revisione dei modelli missionari. La documentazione inedita utilizzata, proveniente dagli archivi vaticani recentemente aperti del pontificato di Pio XII e da quelli della Chiesa di Francia, getta nuova luce sulle questioni della diffusione dell'islam e del nazionalismo arabo, della propaganda marxista nei paesi extraeuropei, dell'emergenza umanitaria successiva al colpo di Stato del maggio 1958 e degli effetti destrutturanti della crisi algerina sul sistema politico francese nel passaggio dalla IV alla V Repubblica fino agli accordi di Évian del 1962.
Il tema dell'identità relazionale dell'essere umano, dal punto di vista antropologico ed etico, diventa, nell'attualità, una questione incalzante per cogliere la sua specificità irriducibile nell'ordine dei viventi. Tale identità istituisce dalle/delle/nelle/con/tra le relazioni, in quanto ogni umano nasce da una relazione originaria (verticale) in relazione con essa (filiazione-paternità-maternità), e si costituisce nelle trame relazionali originali estese (orizzontali), che si esprimono in una molteplicità di rapporti (fraternità/sororità-maschio/femmina-sposo/sposa-marito/mogliecittadino/cittadina-individuo/comunità, e altro ancora). Dato che queste trame contraddistinguono in un'apertura relazionale l'intero dell'umano, diviene necessario tornare a riflettere sulla sua dimensione relazionale, che si determina come categoria originaria e fondamentale dell'antropologico e dell'etico sia per la costituzione identitaria della soggettualità, sia per l'insieme complesso delle esperienze antropo-etiche che il soggetto concreta nelle forme pratiche della vita "tessendo" relazioni, le quali, non rimanendo sullo sfondo, hanno una profonda valenza strutturante il volume totale della persona.
L'Istituto Paolo VI di Brescia pubblica il terzo tomo (1928-1929) del Carteggio che Giovanni Battista Montini intrecciò negli "anni fucini" (1924-1933), durante i quali fu l'Assistente Ecclesiastico generale della Fuci ed ebbe relazione con moltissimi studenti, non pochi professori e intellettuali, cristiani e non, e con esponenti significativi della Chiesa e della politica italiana. Si va precisando così il ruolo di formatore di giovani, per i quali egli propose e attuò una salda formazione intellettuale, teologica e filosofica, con l'obiettivo di colmare la frattura tra la cultura laica e quella dei credenti. Il "carteggio fucino" segue il volume in due tomi che pubblicò le lettere degli anni 1914-1923 (gli anni dello studio a Brescia, fino alla ordinazione sacerdotale, dell'impegno nelle associazioni giovanili e degli scontri con i gruppi fascisti e quelli massonici, e poi i primi tre anni di studi a Roma). Dilata ora lo sguardo sull'orizzonte religioso, culturale, civile della società italiana, sempre più segnata dalla affermazione del fascismo, nella quale gli studenti e i giovani intellettuali cattolici affrontavano le sfide poste loro dalla cultura filosofica idealista e dalla cultura scientifica, spesso agnostica. In questo contesto Montini seppe dare agli studenti della Fuci orientamenti e strumenti rigorosi ed efficaci, che formarono la futura classe dirigente cattolica del Paese. La corrispondenza si allarga a giovani di grande futuro, a sacerdoti che avranno ruoli di primo piano nella Chiesa, a intellettuali e scienziati influenti. A questo tomo ne seguiranno altri due, per gli anni 1930-1933.
Secondo il filosofo Aristotele, la forma ha una priorità anche logica in quanto «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale» (Metafisica, Libro VII, 1035a). Il presente volume affronta il tema della forma della Chiesa a partire dalla complessa categoria di evento, quale luogo cristologico del dirsi e darsi di Dio Trinità nella storia, in un elaborato e "inedito" confronto con la filosofia, la liturgia eucaristica e l'arte, e persegue 'obiettivo di recuperare una possibile forma Ecclesiae, ossia la costante che caratterizza la Chiesa (e che dice la sua natura) nella variabilità delle espressioni storiche assunte lungo i secoli. In questo tragitto un posto di rilievo è occupato dall'actio liturgica, vista nel suo dinamismo di evento, che già dai primi secoli "tenta", nelle diverse celebrazioni, di ritradurre l'ineludibile struttura teandrica della comunità cristiana.