Questo breve compendio delinea la natura della teologia spirituale.
Il titolo del libro 'Affidàti alla Chiesa', ci ricorda una grazia e un dovere: la grazia è quella d'aver avuto da Dio una madre cui affidarci; il dovere è quello di amare questa madre, la Chiesa
Quanto profondo è il legame tra l'Italia e l'Australia? A quando risale il primo contatto tra il Belpaese e l'affascinante, e allo stesso tempo misteriosa, Terra Australi incognita? A queste e ad altre domande risponde l'autore di questo studio partendo dal confronto di varie fonti storiche e soprattutto statistiche. Un volume dedicato all'emigrazione italiana con il quale ancora una volta - come si legge nell'introduzione del Direttore Generale mons. Perego - la Fondazione Migrantes vuole ribadire "l'importanza dello studio costante e dell'approfondimento continuo dell'emigrazione italiana, soprattutto per gli operatori Migrantes nelle nostre diocesi e per i presbiteri, i/le consacrati/e e i laici impegnati nelle nostre comunità italiane all'estero". Questo contributo di natura storico-statistica "ci aiuta a guardare all'Australia con gli occhi dell'emigrazione italiana e, al tempo stesso, ci permette di guardare anche come Chiesa alle trasformazioni in atto nel mondo della mobilità umana".
Cercando di mettere a fuoco lo stretto legame tra fede e carità, ecco il primo numero di una nuova collana: Prossimamente". E' un piccolo vivaio di voci diverse tutte tese ad approfondire, da angolature diverse, il tema della gratuità e del dono. "
Un testo sulla gratuità, attraverso il volontariato e la preghiera.
In un'epoca di grave crisi economica, solo coltivando un costante e profondo rapporto con il Signore, specialmente nel Sacramento dell'Eucaristia, possiamo poi essere in grado di recare il fermento del Vangelo nelle attività lavorative e in ogni ambito della nostra società
Nel mondo contemporaneo la distinzione dominante non è più quella tra lavoro intellettuale e manuale, ma quella tra lavoro e non lavoro, tra tempo occupato e tempo libero, tra ciò che è utile per l'individuo e la società e ciò che appartiene al gioco e alla festa.
La lettera sugli esercizi spirituali di S. Alfonso (1696-1787) testimonia la sollecitudine del pastore verso il suo gregge. Nella lettera, il santo indica l'efficacia che gli esercizi spirituali hanno per la vita: "riconosco di dovere a questa santa pratica la mia conversione e la decisione che ho preso di lasciare il mondo". Riflessione, solitudine e silenzio sono elementi utili che aiutano il credente a formare la perla dell'amore a Dio: "la conchiglia, quando ha ricevuta la rugiada dal cielo, subito si chiude e scende nel fondo del mare e così forma la perla". Il papa Pio XI definisce gli esercizi spirituali come "una scuola di educazione in cui la mente impara a riflettere, la volontà si rafforza, le passioni si dominano"; lo stesso pontefice non indugia a definire la lettera alfonsiana: bellissima epistola.
Ricercare la verità dovrebbe essere un dovere per tutti; saperla comunicare senza inseguire successi e affermazioni personali, è prerogativa di pochi. È il caso di questo libro che parla di fatti, di persone piccole e gran di, illustri o umili, chiamate col proprio nome, con garbo ed equilibrio innati, e senza curarsi del politicamente corretto, ricorda che c'è amore e speranza per tutti; anche nelle circostanze apparentemente più oscure e senza via d'uscita. La fame, la sete, la lebbra, i bambini-soldato, le ingiustizie e le crudeltà, le morti patite da tanti giusti e innocenti che incontriamo in queste pagine sono di quelle che umanamente spingono alla rabbia e alla ribellione. Ma "se Gesù è morto perdo nando, non è più possibile odiare" dice un uomo nel l'Albania degli anni '90, al quale pochi giorni prima di Pasqua avevano ucciso il figlio. La legge tribale prevede la vendetta, ma il venerdì santo l'uomo consegna il kalashnikov al sacerdote che era andato a trovarlo in casa. C'è, nei vari racconti, un costante richiamo al magistero della Chiesa che affonda le sue radici nella tradizione e nella Parola di Dio: ciò che sorprende è scoprirne i riscontri più inaspettati nella sapienza e nella testimonianza degli umili e dei poveri.
Nella lettera pastorale sono raccolte alcune semplici riflessioni sul sacerdozio, ricordi personali di mons. Molinari e accenni all'esperienza di cinquant'anni di ministero pastorale.