
Il giovane nobile Bernardo (1090-1153), dopo un'esperienza militare nella dissolutezza, cambia vita per farsi monaco e convince, tra fratelli, parenti e amici, altri 29 uomini a unirsi a lui per entrare in monastero; insieme vestono il saio cistercense. Dopo un paio d'anni Bernardo, alla guida di un gruppo di monaci, è inviato a fondare una nuova abbazia, che si chiamerà di Clairvaux o di Chiaravalle. Egli, ordinato sacerdote, guiderà, con saggezza e zelo, l'abbazia fino alla morte.
Nasce nel 1789 in Liguria e, giovane sacerdote, contraddistingue la sua attività con una serie di innovazioni pastorali e con la creazione di varie istituzioni tra le quali spicca quella destinata all'educazione delle ragazze povere. Fonda la Congregazione delle 'Figlie di Maria Santissima dell'Orto' conosciute come 'Gianelline' Nel 1938 viene nominato vescovo di Bobbio.
Padre Leopoldo svolge la sua missione a Bassano del Grappa, a Capodistria e a Thiene, dedicandosi esclusivamente al sacramento della Riconciliazione e alla direzione spirituale. Nella primavera del 1909 i superiori lo inviano nel convento di Santa Croce a Padova. In pieno conflitto mondiale, padre Leopoldo, nel 1917, è costretto a lasciare Padova e a trasferirsi nel Sud Italia. Terminata la guerra può tornare a Padova, dove rimarrà fino alla fine dei suoi giorni. Muore il 30 luglio 1942. È beatificato da Paolo VI il 2 maggio 1976 e canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1983. Il 6 gennaio 2020 viene eletto patrono dei malati di tumore.
Nasce a Possagno (TV) il 13 agosto 1933, in una famiglia numerosa di contadini. A tredici anni Ettore va a studiare a Montecchio Maggiore, presso i Giuseppini del Murialdo. Dal 1988 al 1994 è nominato Superiore Provinciale per l'Italia centromeridionale. Terminato l'incarico, nel novembre 2000 arriva a Fier in Albania, dove i Giuseppini operano in una scuola professionale e in un oratorio per giovani in difficoltà. L'8 ottobre 2001 viene ucciso da un giovane, dando suprema testimonianza del suo amore a Dio e ai fratelli con il martirio. È in corso la causa di beatificazione.
Il volume si apre con una breve presentazione biografica dei protagonisti, gli sposi Santa Gianna Beretta e Pietro Molla, e con la cronaca, attraverso le testimonianze dirette, dei momenti più significativi della loro vita matrimoniale. Segue un'analisi del loro percorso coniugale attraverso il loro stesso epistolario, con la messa in luce dei tratti distintivi del loro rapporto di fidanzati, sposi e genitori. Infine, la loro quotidiana spiritualità viene comparata con i testi del Magistero e i messaggi dei Pontefici su fidanzamento, matrimonio, preghiera in famiglia, lavoro e l'essere genitori. Ne scaturisce quanto Gianna e Pietro possano essere considerati sia precursori e incarnazione del Magistero a loro successivo, sia valido esempio anche oggi.
Dio ci dimostra che il suo perdono, che è uno degli aspetti fondamentali del suo amore, precede e causa il pentimento e la conversione. Come veri figli di Dio, come fratelli e discepoli di Cristo, come creature ricolme dello Spirito d'Amore siamo chiamati a perdonare, ad essere cioè misericordiosi come il Padre che ci ha creati, e a saper accettare con umiltà e gratitudine il perdono e a renderlo fruttuoso. Solo così potremo fare personale esperienza efficace della Pasqua di risurrezione. In questo sussidio per la preghiera nel tempo di Quaresima, ci accompagneranno nella riflessione quotidiana e nel nostro personale itinerario di conversione, insieme alla potenza della Parola di Dio, alcuni testimoni della fede e della carità grazie ai quali approfondiremo ancor di più il tema del perdono. Le varie tappe del cammino quaresimale sono introdotte da brevi racconti originali, ispirati ai personaggi dei Vangeli e incentrati sul perdono.
Nel 1950 comincia la sua esperienza di predicazione alla radio, con Radio Vaticana e con la RAI. Dal gennaio 1955 inizia la sua intensa e appassionata attività di apostolato televisivo (che durerà 17 anni), inventando e conducendo tre rubriche "La Posta di Padre Mariano", "In famiglia" (dal 1958) e "Chi è Gesù?" (dal 1959). Con la sua simpatia, la sua schiettezza e serenità, la sua saggezza e spiritualità profonda guadagna presto una grandissima popolarità, lasciando nel cuore degli italiani un ricordo indelebile. Alla fine del 1971 gli viene diagnosticato un male incurabile. Muore il 27 marzo 1972. Papa Benedetto XVI lo dichiara Venerabile il 15 marzo 2008.
Girardus Tinctor (Girardus de Tinctoribus) nasce nel 1134 a Monza in una "famiglia antica e honorata" di ricchi produttori e tintori di stoffe. Rimasto orfano, continua con successo l'attività famigliare, fino a quando decide di dedicarsi ai poveri ammalati, destinandovi il patrimonio ereditato dal padre. Gerardo fonda in casa sua un ospedale, dando personale assistenza ai malati, ai pellegrini, ad anziani e orfanelli e ben presto diviene un punto di riferimento importante per quanti in città sono in stato di necessità. Gerardo fa voto di castità, consacrandosi a Dio. Pur non avendo competenze mediche specifiche, dimostra che la generosa carità, la buona volontà e la preghiera sono efficaci per guarire le malattie, tanto che in poco tempo si diffonde la voce del suo potere taumaturgico; si tramandano numerosi suoi miracoli in vita e dopo la morte. Mentre con gli anni l'ospedale si ingrandisce, Gerardo può contare sull'aiuto di alcuni compagni, che organizzerà in vita comune, povera, con una precisa disciplina, con l'impegno del celibato ma senza i voti religiosi, tra assistenza ai malati e tempi di preghiera. Gerardo muore il 6 giugno 1207.
Maria Pasqualina Luciani nasce a Montegranaro (FM) il 2 maggio 1920. Trasferitasi nel 1927 con la famiglia a Morrovalle, durante la giovinezza comincia a maturare nel suo cuore il desiderio di consacrarsi al Signore. Il 4 giugno 1945 entra nel monastero delle Passioniste di Ripatransone. Il 22 agosto dell'anno successivo veste l'abito passionista e assume il nome di Maria Addolorata del Sacro Costato. Il 15 novembre 1947 emette la professione religiosa. Cominciano a manifestarsi vari problemi di salute. A settembre del 1950 viene ricoverata all'ospedale di Macerata. Rientrata in monastero, il 30 novembre emette la professione perpetua. A giugno dell'anno dopo deve passare un altro periodo di degenza in ospedale lasciando a malincuore l'amata clausura. Ritorna in monastero a ottobre, per poi ricoverarsi ancora a dicembre all'ospedale di Ripatransone. A luglio del 1952 continua il calvario: malata di tbc lascia per sempre il monastero ed è portata prima al sanatorio di Groppino (BG); qualche giorno dopo all'Ospedale Maggiore di Bergamo; infine, il 31 marzo 1954, è trasferita al sanatorio di Teramo, dove muore il 23 luglio. L'8 novembre 2018 è dichiarata Venerabile da Papa Francesco.
La venerazione della Madonna "che scioglie i nodi" ha origine da un dipinto votivo del '700 conservato ad Augsburg in Germania. Il quadro rappresenta Maria Immacolata nell'atto di sbrogliare un lungo nastro aggrovigliato apparentemente inestricabile; il nastro mirabilmente sciolto e senza nodi è poi presentato da un angelo ai fedeli osservatori. L'ex voto testimonia la risoluzione felice di una disperata situazione coniugale e il ritorno dell'armonia famigliare, grazie all'intercessione amorevole ed efficace della Vergine Maria.