La vita riserva a tutti stress, passaggi impervi, lutti, traumi improvvisi, la cui gravità varia anche in funzione della nostra capacità di reagire. La forza d'animo, che con termine più specifico viene detta "resilienza", cioè la resistenza alle avversità unita alla capacità di ricostruire positivamente la propria realtà, è una qualità fondamentale, che va coltivata in noi stessi, nei nostri figli, nelle nostre famiglie. Ma la capacità di far fronte alle difficoltà che la vita comporta è innata o si può apprendere? Come dimostra Anna Oliverio Ferraris in "Pronti per il mondo", versione rivista e aggiornata di "La forza d'animo", l'infanzia e l'adolescenza sono fasi cruciali in cui i ragazzi possono apprendere i meccanismi necessari per reagire alle complessità della crescita: partendo dai primi anni di vita, l'autrice passa in rassegna l'inevitabile alternanza tra alti e bassi, entusiasmi e paure, per spiegare come imparare a fronteggiare i cambiamenti, acquisire maggiore autonomia e costruire un proprio progetto di vita. E ci mostra che, con i giusti accorgimenti, "la forza interiore e la fiducia in se stessi diventano la risorsa cui fare appello, sia per proteggere la propria integrità fisica e mentale sia per creare una vita degna di essere vissuta a dispetto delle circostanze avverse".
L’infradito rappresenta la categoria di persone non vendute al consumismo, non nascoste dietro i piedi scalzi ma in cerca di modi genuini per amare, aiutare, far crescere, ascoltare gli altri. L’infradito rappresenta la fatica per smuovere i piedi nudi verso la scuola, la formazione, l’impegno politico, la promozione sociale, e smuovere anche i portatori di scarpe a cambiare politica passando dall’elemosina, dai concerti benefici, dalle partite del cuore, dai contenitori di vestiti usati, al riconoscimento dei pari diritti e dei pari doveri, alla condivisione di beni, alla promozione dei popoli depressi.
Gli aUToRi Gabriella Ballarini si occupa di formazione in contesti nazionali in seno all’Associazione Educatori senza Frontiere (Onlus ESF). Negli anni ha svolto attività di volontariato con svariate organizzazioni nei Balcani, in Irlanda e in America Latina. Giuseppe Vico è stato Ordinario di Pedagogia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Con don Antonio Mazzi ha fondato l’Associazione Educatori senza Frontiere (Onlus ESF).
Un nuovo titolo si aggiunge alla serie di libri attivi ispirati ai principi del metodo Montessori e dedicati ai piccoli. Tante attività stimolanti e divertenti, proposte secondo una logica di complessità progressiva, aiuteranno i bimbi a familiarizzare con il mondo esterno inteso come spazio fisico. Disegni coloratissimi, testi brevi e semplici e una serie di giochi e attività coinvolgenti sono arricchiti in ogni volume da una raccolta di adesivi, da attaccare e staccare a piacimento per stimolare attraverso il gioco l'apprendimento attivo e autonomo. Età di lettura: da 3 anni.
Nella stesura di questo lavoro c’è un solo punto di partenza: lo sguardo, sempre diverso ma vivo, di tanti bambini, giovani e adulti eredi di una o più culture in movimento nel Belpaese. Un transito di culture, questo, che produce inizialmente un senso di “stranierità”, il primo step di un processo in cui l’entrare in contatto con una persona di cultura straniera, sconosciuta, diversa, obbliga al “confronto/scontro” tra menti diverse.
I disagi che ciò comporta coinvolgono tutti (autoctoni, vecchi e nuovi arrivati), senza alcuna distinzione di sorta (studenti, dirigente, insegnanti, personale ausiliario, amministrativo, esperti esterni, incluso lo stesso mediatore interculturale).
Quanto accade nella Scuola, dunque, non è altro che lo specchio fedele di ciò che avviene fuori, nella vita di tutti i giorni.
Le nostre radici culturali, che devono pur restare quale tratto distintivo dell’identità di ciascun individuo, dovrebbero essere considerate una delle tante sfumature di una tavolozza di colori da cui tutta la collettività possa attingere e trarne giovamento, con l’obiettivo di cogliere il meglio di ogni cultura per una società interconnessa in cui ognuno possa occupare un posto, rivestire una funzione, quella più consona alle proprie caratteristiche, attitudini ed esperienze, per la realizzazione del bene comune. Meglio, quindi, educare alle sfumature, alla pluralità, insegnare che nelle diversità c’è più gusto.
Il metodo proposto in queste pagine, adottato e sperimentato dall’autrice, è da intendersi come un preparare il terreno a diventare fertile in una realtà sempre più plurale, a misura di differenze e in un mondo così “networkizzato” come quello di oggi, dove i confini spazio-temporali stanno scomparendo.
Perché nella mediazione interculturale ciò che conta non è il risultato, come dall’alto di una cattedra ci hanno insegnato, ma quello che accade proprio dal basso, in maniera orizzontale; appunto, tra i banchi di scuola.
Il libro propone un'analisi scientifica della personalità del bambino. Con un'esposizione sempre piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacità del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, questo libro segna il tentativo di delineare attraverso l'educazione i tratti di una comunità mondiale pacifica e armonica.
Questo libro offre integralmente le parole pronunciate da due importanti personaggi del nostro tempo davanti a un pubblico numeroso e attento in una serata speciale. La senatrice Segre e l'Arcivescovo Delpini uniscono memoria, intelligenza e passione per offrire al nostro tempo una risposta all'emergenza educativa che lo segna profondamente. Si rivolgono a tutti: giovani, educatori, genitori, insegnanti, semplici cittadini, istituzioni e associazioni, convinti che l'amore - parola chiave dei loro interventi - possa sempre educare al bene e renderlo possibile.
Una strada notturna, per andarsene da una città di perdenti e solcare la terra, spinti da una speranza e una promessa. Basta ascoltare il capolavoro di Bruce Springsteen "Thunder Road" per trovarvi tutti i temi del suo grande romanzo americano. "The Boss", che da ragazzo "odiava la scuola", può farla amare grazie a questo percorso che evidenzia nelle sue canzoni i tanti riferimenti utili alla didattica: la geografia, l'ancoraggio alla storia, il debito verso poeti, scrittori, filosofi... Così, il maestro del rock diventa un vicino di banco che molto può insegnare sulla vita. Prefazione di Antonio Spadaro.
Fare memoria attualizzante" di don Bosco per decifrare e affrontare i problemi dell'oggi. "
Le "conversazioni" che compongono il volume leggono il presente con gli occhi di don Bosco per ricomprenderlo nell'attualità e proiettarsi verso il futuro. In ogni intervento si parte dal presente, problematico dal punto di vista di scala di valori, mentalità e costume, che si traducono poi nei comportamenti di un popolo in una fase storica. Si passa poi alla lettura dell'esperienza di don Bosco sull'argomento, riflettendo infine sul modo di essere Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice nell'attuale panorama culturale.
Affrontando le questioni scomode, le lotte sociali, l’alfabetizzazione degli adulti, le miserie del progresso, che hanno accompagnato la sua riflessione e la sua vita, in questi ultimi scritti Freire chiama in giudizio le contraddizioni e le ipocrisie che minano da secoli il colosso del benessere dei pochi. Lo fa, però, senza mai abbandonare la prospettiva pedagogica, e senza mai smettere di ricordarci che siamo soggetti e non oggetti della Storia: perché la constatazione dell’oppressione non si traduca in rassegnazione, ma diventi progetto di una realtà diversa.
È corretto che un bambino a due anni si intrattenga per ore davanti al tablet e a dieci anni abbia uno smartphone? I videogiochi vanno vietati o solo limitati? La tecnologia, insomma, farà male o farà bene? E siamo sicuri di avere gli strumenti per valutare le conseguenze, negative e positive, dell'utilizzo dei nuovi strumenti digitali da parte delle giovanissime generazioni? Attingendo alle ultime ricerche nei campi della psicologia, filosofia, economia e pedagogia, questo libro dimostra come grazie al digitale, ai videogiochi, a internet e ai social, i bambini saranno in grado di creare nuovi modelli di cittadinanza globale, di connessione e comunità. I genitori, gli insegnanti e gli educatori devono imparare a inquadrare questi cambiamenti epocali, modificando abitudini, schemi mentali e aspettative. Shapiro offre consigli concreti e pratici ai genitori su come educare i bambini in modo efficace e fornisce strumenti e tecniche per utilizzare la tecnologia in modo da coinvolgere i bambini e aiutarli a imparare e crescere. Confrontando il presente con le grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, il libro ci restituisce un'immagine consapevole e ottimistica del futuro delle giovani generazioni, riconoscendo in loro la potenzialità per creare un mondo più aperto, iperconnesso, una prospettiva che gli adulti di oggi possono a stento immaginare.
"Questo libro scrive Naranjo nella prefazione riflette la mia presa di coscienza della tragica realtà dell'educazione, che è per la maggior parte una forma di addomesticamento forzato alla cultura del "patriarcato", cioè agli usi e costumi della società cosiddetta "civile". Il mio desiderio è che un giorno i responsabili della politica dell'educazione possano giungere a collocare l'educazione degli esseri umani al di sopra della loro robotizzazione, che possano capire come dal trascendere la visione patriarcale dipenda la nostra stessa sopravvivenza. Proprio come la vita procede solo dalla vita, una coscienza si risveglia al tocco di una coscienza e nulla potrà essere più importante per la trasformazione dell'educazione della "guarigione" e dell'illuminazione di docenti ed educatori"
Il Saggio dà voce alla sociologia e alla psicologia del cuore umano, con particolare attenzione al mondo giovane. Il testo, dedicato a genitori ed educatori, utilizza un approccio interdisciplinare e numerosi riferimenti ai media e alla vita quotidiana. Fornisce chiavi di lettura e proposte concrete, per accompagnare i ragazzi in modo sapiente ed efficace nel loro percorso di vita in fieri, per affiancarli a riflettere sulla natura e le dinamiche dei new media e su una sana educazione alle emozioni ai tempi dei social.