C'era una volta un uomo che aveva un vecchio asino, con cui aveva portato per molti anni i sacchi di farina al mulino. Un giorno l'uomo lo guardò, pensando: "Sei stanco, asino mio: domani mi libererò di te." Ma i somari sono intelligenti, e quando il nostro asino vide quello sguardo, non aspettò l'alba... Età di lettura: da 4 anni.
Un libro che vuole mettere in risalto il significato profondo dei Comandamenti. Questo breve trattato vuole mettere in risalto il significato profondo dei Comandamenti visti soprattutto come un cammino di liberta che Dio propone all'uomo instaurando con lui un dialogo di amore. Il decalogo viene presentato quindi non come un peso ma un dono che, se accolto e vissuto, permette all'uomo di orientare la sua vita verso la ricerca della verita che e Dio. Di ogni Comandamento viene proposta una breve trattazione spiegando le esigenze insite in ciascuno di essi
La nostra battaglia non e contro creature fatte di sangue e di carne, ma...contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Si: c'e una guerra in corso. Una guerra sanguinosa, con vittime. Fin da quando satana fu precipitato sulla terra". Dopo aver invano tentato di divorare il Figlio della Donna, si e infuriato "e se ne ando a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che sono in possesso della testimonianza di Gesu". Il Signore stesso ha preavvisato i suoi: "Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Non allarmatevi; e necessario che tutto questo avvenga". Ecco perche i discepoli di Cristo vivono in una situazione di guerra. Ma non bisogna esserne terrorizzati!. La Scrittura e ricca di racconti che sono anticipo e modello di questa guerra. Questo libretto raccoglie alcuni di questi racconti ed e dedicato ai giovani. "
Nel presente volume sono stati raccolti alcuni dei pensieri di Angelo Costa, ordinati alfabeticamente secondo l'argomento trattato, consentendo così di cogliere agevolmente i nuclei centrali delle sue riflessioni. Costa, primo presidente di Confidustria, fervente cattolica e convinto liberista, è stato un personaggio scomodo e anche, un profeta inascoltato. Le tesi che egli difese posseggono tuttora una dirompente attualità
Sul finire dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento si sviluppò in Germania un intenso dibattito intorno ai rapporti tra pensiero ed esperienza che, a partire dalla teoria dei due mondi di Lotze, coinvolse la corrente psicologista, il neokantismo, Dilthey, Lask e la fenomenologia. Attraverso le analisi husserliane, Heidegger poté abbozzare un programma di superamento delle contraddizioni contenute in tale discussione, in particolare riflettendo sulle condizioni di possibilità dell’intenzionalità, che riconducevano a un contesto finito costituito dall’apertura di un mondo. Si sviluppa così una prospettiva teoretica che riconduce il giudizio e il significato al mondo, inteso come totalità governata da regole di coerenza. In questo modo, i pensieri cessano di essere fatti coscienziali, poiché vengono resi possibili da un certo contesto di esperienza, la quale, tuttavia, non si contrappone al linguaggio in generale, ma solo all’uso che del linguaggio viene fatto nel giudizio. Di conseguenza, l’esperienza da cui procede il pensiero è costituita dagli enunciati d’azione, che si radicano nella vita del mondo. Heidegger delinea dunque una prospettiva che da un lato considera i significati qualcosa di ‘oggettivo’, poiché essi non sono relativi ai soggetti, e dall’altro evita di ritenerli ‘intemporali’, dato che i mondi all’interno dei quali essi possono apparire si danno temporalmente. Dal punto di vista della questione della verità, si avanza così l’ipotesi che l’impostazione heideggeriana, pur mantenendosi distante e critica verso una concezione soggettivista della verità, indichi tuttavia una posizione fondamentalmente antirealista.
Vincenzo Costa (San Cono, CT, 1964) insegna Storia della filosofia contemporanea presso la sede piacentina dell’Università Cattolica. Si è occupato della filosofia tedesca a cavallo tra Ottocento e Novecento, della filosofia francese contemporanea e della fenomenologia, alla cui analisi ha contribuito con numerosi saggi. Ha tradotto le “Lezioni sulla sintesi passiva di Husserl” (Milano 1992) e curato “Il problema della genesi nella filosofia di Husserl di J. Derida” (Milano 1992), il “Libro dello spazio” (Milano 1996) e le “Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologia” (Torino 2002) di Husserl. Ha pubblicato “La generazione della forma” (Milano 1996), “L’estetica trascendentale fenomenologica. Sensibilità e razionalità nella filosofia di Edmund Husserl” (Vita e Pensiero, Milano 1999) e (con P. Spinicci e E. Franzini) “La fenomenologia” (Torino 2002).
Questo saggio è nato sulla scorta delle riflessioni provocate dalla lettura del saggio di William James "le varie forme della coscienza". Le pagine di questo saggio, pertanto, riflettono un'analisi parziale e circoscritta rispetto alla vasta produzione Jamesiana. Questo studio su un presupposto generale: la centralità strategica che la tematica religiosa riveste all'interno dell'intero impianto scientifico di James e la conseguente influenza che la speculazione, nonché la tensione personale, per il dato religioso hanno esercitato nella sua esperienza umana
Il "Credo" è il "Magnificat" di ringraziamento a Dio per tutte le cose che ha fatto. Non ha nessun senso dire il Credo se poi la nostra vita non corrisponde a ciò che diciamo.
Tutti noi che lavoriamo, manager o professional, viviamo nel tempo. Ci troviamo così a fare i conti con una risorsa che spesso sembra non bastarci: tra i molti compiti non sempre siamo in grado di stabilire le priorità, gestire le urgenze, sviluppare le forme di collaborazione più efficaci. Questo volume nasce che nasce dall'esperienza di due consulenti e formatori di professione, ci aiuta a ripensare il nostro rapporto con il tempo e a riconsiderare il modo in cui investiamo nel tempo le nostre energie.
L'opera presenta e discute le relazioni fra cinema e arti visive, intrecciando la prospettiva teorico-metodologica con quella storica. Le dinamiche dell'interazione e degli scambi tra differenti modi di rappresentazione e di fruizione vengono affrontate dal punto di vista teorico-metodologico. La prospettiva storica è stata scelta per studiare i momenti fondamentali dell'interazione fra settori diversi, in particolare le avanguardie storiche e le neoavanguardie.