«Cierro los ojos sobre esta tierra doliente, dramática y magnífica, implorando una vez más sobre ella la Bondad divina. De nuevo bendigo a todos. Especialmente a Roma, Milán y Brescia». Así, nombrando tres ciudades, resumía Giovanni Battista Montini retrospectivamente su vida en un testamento realmente inspirado: la juventud en Brescia, los treinta años transcurridos en el Vaticano en la Secretaría de Estado, los ocho como arzobispo de Milán, y los quince en la cátedra del apóstol Pedro con el nombre de Pablo VI (1963-1978). Una vida, decisiva para el catolicismo contemporáneo, que este libro presenta en su primera parte, profundizando en la segunda la relación de un hombre moderno con la santidad, una dimensión que cuando es auténtica consigue atraer la atención no solo de los creyentes.
Tutti i testi disponibili in lingua italiana utili per conoscere la figura di santa Chiara di Assisi in un unico volume. Le opere provengono da codici datati fine XII - XVI sec.: gli scritti di santa Chiara, i primi documenti ufficiali, le "Legende" minori (latine, in volgare, in tedesco e olandese), le testimonianze sulla santa, la corrispondenza con Chiara e alcuni documenti curiali, i testi liturgici latini e quelli poetici in italiano, sermoni per i fedeli. L'oggetto principale di queste fonti è dunque la persona di Chiara d'Assisi e al tempo stesso l'immagine che su di lei si è andata costruendo nei secoli, un'immagine di santità a cui si sono ispirate, e ancora oggi si ispirano, centinaia di donne inventando e riproponendo, di epoca in epoca, il loro modo di vivere. Le fonti rivelano la figura umana e religiosa di Chiara, una donna volitiva, dotata di intensa affettività e dal carattere deciso che impara a servire con affetto materno e ama le sorelle come fossero delle figlie. Un dono per i vicini e i lontani, non solo nel suo tempo, ma anche ai giorni nostri.
Questo studio concerne le fattispecie della soppressione, unione, modifica di parrocchie e della riduzione ad uso profano non indecoroso di edifici sacri. Una parte non irrilevante dell'attività svolta dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica nella trattazione di cause contenzioso amministrative riguarda proprio il ricorso contro queste tipologie di provvedimenti; a fronte dell'attualità del tema, però, non si è riscontrata una bibliografia altrettanto florida. Tramite questa ricerca, pertanto, si possono approfondire alcuni importanti specificazioni teologiche apportate dal Concilio Ecumenico Vaticano II, specialmente circa il rapporto tra fedeli laici e sacri pastori. Inoltre, tramite le pagine di questo volume, partendo dall'esposizione della giurisprudenza della Segnatura Apostolica ad oggi pubblicata circa le fattispecie oggetto della ricerca, si può sottolineare con maggiore efficacia sia l'importante ruolo che tale giurisprudenza riveste nella vita della Chiesa e la conseguente necessità che sia sempre più conoscibile attraverso una metodica pubblicazione, sia la bontà dell'istituto del contenzioso amministrativo canonico, segnalando però anche alcuni aspetti che meriterebbero di essere ulteriormente perfezionati, in modo tale che vi possa essere un più reale conseguimento della giustizia, certi della necessità che la Chiesa possa porsi ed essere realmente agli occhi del mondo uno "speculum iustitiae".
Quattro palazzine si stagliano alte e isolate nelle campagne di via Feletto, tra la roggia e la collinetta, dove finisce Udine e inizia Paderno. Segnano l’orizzonte di una periferia contadina, ne modificano il profilo piatto e monotono, ma costituiscono anche il piccolo mondo in cui famiglie provenienti da regioni lontane e diverse si incontrano e affrontano insieme un nuovo cammino. Sono le case popolari dei sottufficiali dell’Esercito, trasferiti in Friuli da tutta l’Italia nel periodo della guerra fredda e del miracolo economico, terminata la ricostruzione dopo il secondo conflitto mondiale. Alcuni momenti della vita nelle palazzine sono narrati in dodici racconti semplici e stringati, quasi a pennellate grezze.
Sergio Di Giovanni, Generale di Brigata dei Carabinieri, nasce nel 1952 a Udine, dove consegue la maturità classica presso il Liceo-ginnasio “Jacopo Stellini”. Dopo gli studi universitari e formatosi alla Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, presta servizio soprattutto in Lombardia, negli anni della minaccia terroristica del brigatismo rosso e poi in contesti caratterizzati da gravissimi fenomeni di criminalità comune e organizzata, anche di stampo mafioso. Da Ufficiale Superiore, per molti anni regge il comando di reparti territoriali e operativi nella città di Milano. Successivamente ricopre incarichi dirigenziali di Stato Maggiore.
Ora in congedo, lavora come consulente aziendale.
È un libro robusto e leggero, con le storie in rima che piacciono ai più piccini, e li aiuta ad aspettare la più bella festa dell'anno. Età di lettura: da 1 anno.
Con questo libro ogni bimbo è un artista! Basta appoggiare il cartone con la sagoma forata sul foglio e seguirne il bordo con una matita per disegnare alla perfezione un albero di natale, i pacchetti dei regali, Babbo Natale che vola sulla sua slitta, un omino di neve, la stella cometa. Età di lettura: da 3 anni.
Con questo suo lavoro l'Autrice completa le precedenti pubblicazioni in cui ci offre passo passo le sue riflessioni e il commento delle parole che compongono le principali preghiere del cristiano: Padre nostro, Ave Maria, Credo. L'autrice esprime in esso la sua gioia e il suo entusiasmo nel lodare il Dio Uno e Trino consapevolmente, come solo l'uomo può fare.
Il Gloria è canto di riconoscenza, celebrazione, missione di testimoniare la nostra relazione con i gloriosi Tre, comunicataci come mistero, come dono, ma anche come compito santificante che deriva dalla loro inabilitazione nell'anima, affinché in novità di vita coltiviamo la misericordia, il perdono, il servizio costruttivo, dando inizio, come figli della luce, pur in mezzo alle tragedie storiche, ad un mondo riconciliato.
"La realtà unitaria che è Gesù di Nazaret crocifisso e risorto, realtà saputa, confessata, espressa, ripensata nella fede e dalla fede a partire dal Nuovo Testamento fino ad oggi: ecco ciò di cui abbiamo inteso discorrere. Se un nucleo sintetico assolutamente comprensivo e degno di essere criticamente recuperato anche oggi con urgenza ci è apparso nel 'sapere Gesù' proprio della fede, esso è la singolarità di lui: obiettiva, intrinseca, costitutiva, in quanto egli è avvenimento di Dio, del Figlio unico del Padre." (Giovanni Moioli)
A cinquant'anni dalla comparsa della prima edizione, ritorna "Il gran teatro montano" di Giovanni Testori. È ancora oggi la migliore introduzione per chi voglia accostarsi a un luogo unico del nostro paese: il Sacro Monte di Varallo, che - proprio a partire da questo libro - è diventato persino per le pro loco o le agenzie di viaggi il "gran teatro montano". Le parole di Testori si sono impresse in maniera indelebile sulle cappelle, sugli affreschi, sulle statue e, verrebbe da dire, persino sui boschi e sui torrenti della verdissima Valsesia, oggi amministrativamente piemontese ma per secoli - fino al 1707 parte dello Stato di Milano. Il volume Feltrinelli del 1965, dal memorabile apparato illustrativo qui riproposto, è costituito da cinque saggi che testimoniano la passione dell'autore per il massimo responsabile del Sacro Monte: Gaudenzio Ferrari, un artista originario di Valduggia, in Valsesia, attivo appunto a Varallo, ma anche a Vercelli, a Novara e a Milano, dove muore al principio del 1546. Adesso il libro originario è stato arricchito da una serie di interventi di Testori su Gaudenzio, che dimostrano la lunga fedeltà a un autore particolarmente amato, e da due saggi e da due inserti fotografici di Giovanni Agosti, che definiscono le coordinate storiche che hanno visto nascere il volume e ne inquadrano il peso e il ruolo negli studi gaudenziani.
Libri per esplorare e conoscere il mondo, con buchi che conducono da una pagina all'altra, in ambienti magistralmente illustrati, e pagine trasparenti che trasformano le immagini per mostrarne l'evoluzione o metterne in evidenza i dettagli nascosti. Età di lettura: da 4 anni.
In un contesto in cui la frase "chi sono io per giudicare?" è diventata uno slogan agli antipodi rispetto alle intenzioni di chi l'ha pronunciata, la parola di Gesù (Matteo 23,23) che elenca assieme alla fede e alla misericordia, il "giudizio" per primo come punto più importante della Legge, deve senz'altro far riflettere: non si tratta di scegliere fra il giudicare e l'essere misericordiosi, bensì di tenere insieme, con la fede, il giudizio e la misericordia. In questo volume antologico vengono presentate alcune pagine sulla Misericordia tratte dagli scritti dei Padri della Chiesa. Il curatore ne introduce il senso e offre una guida alla lettura.