Nel 1919, Eugen Bleuler, che già aveva pubblicato un fortunato Trattato di psichiatrìa, decide di dare alle stampe questo pamphlet destinato a creare scompiglio nella classe medica (e non solo). Secondo lo psichiatra svizzero la lotta che da sempre l'umanità ha ingaggiato contro le malattie e la morbilità è il correlato del tentativo, anche questo millenario, di volgere a proprio favore il destino avverso. Nasce così un pensiero che, rinunciando all'esercizio della critica logica e a un controllo rigoroso dei risultati nella realtà, spesso è analogo a quello che si riscontra nello schizofrenico autistico: il «pensiero autistico-indisciplinato». La medicina è tutt'altro che estranea all'esercizio di questo «pensiero autìstico». Il desiderio di aiutare chi soffre induce infatti il medico a "tentare" ogni via di soluzione, anche se palesemente inutile: l'esigenza di non privare il paziente della convinzione di poter fare ancora qualcosa contro il suo male porta spesso la scienza medica a una sottovalutazione dei limiti del suo operare. Una lezione attuale ed efficace ancora oggi.
Le "Meditazioni cartesiane", ampliamento delle "Lezioni parigine" tenute da Husserl il 23 e 25 febbraio 1929 alla Sorbonne, rappresentano un vertice dell'elaborazione della fenomenologia trascendentale e rendono possibile afferrare l'articolazione sistematica che unisce in una totalità coerente le analisi specifiche condotte da Husserl. Esse, delineando l'intero arco delle ricerche fenomenologiche, indicano con chiarezza le stratificazioni dell'esperienza e fanno emergere gli intrecci tra questioni apparentemente diverse, come i piani di fondazione dei problemi filosofici da un punto di vista fenomcnologico-trascendentale. Vengono così presentati nel loro nesso unitario i problemi della percezione, delle oggettualità ideali, la questione teleologica, gli strati che costituiscono la vita egologica, il rapporto tra passività e attività e, infine, il tema dell'alterità e della costituzione intersoggettiva. In questo modo le Meditazioni cartesiane offrono il quadro d'insieme che collega le singole ricerche e permettono di cogliere l'unità del progetto fenomenologico nelle sue autentiche ambizioni filosofiche.
Queste pagine nascono dalla volontà di "accompagnare" il Messaggio del Papa per la 51a Giornata delle Comunicazioni Sociali. Il tema - Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo - è approfondito a più voci, partendo da prospettive e sensibilità diverse. Completa il testo una proposta di strumenti per l'uso pastorale del messaggio, con schede operative per genitori ed educatori. Sommario: Papa Francesco, "Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo"; Ivan Maffeis, "Introduzione". Commenti: Pier Cesare Rivoltella, "Mediare i media"; Adriano Fabris, "Logica dello spettacolo e «logica della "buona notizia"»"; Francesco Occhetta, "Post-verità o post-coscienza? Le responsabilità del giornalista"; Salvatore Natoli, "Incredibilità della fede e praticabilità del cristianesimo"; Giuseppe Lupo, "Narrare per attendere l'alba".
Se lo stato giuridico dell'insegnante di religione cattolica (IdR) presenta peculiari atipicità, la religione cattolica è un insegnamento curricolare ma facoltativo: fattori che provocano frequenti incomprensioni e richieste di chiarimento su varie questioni, dentro e fuori la scuola. Frutto di una riconosciuta attività di consulenza svolta dall'autore, il libro si propone come compagno di viaggio per gli IdR, i dirigenti scolastici e gli altri operatori della scuola, offrendosi alla lettura anche degli studenti degli istituti superiori di scienze religiose che ambiscono all'insegnamento. La prima parte presenta una carrellata sulle principali "parole della scuola" legate alla pedagogia, alla didattica e alla legislazione scolastica. Nella seconda parte alcune schede aiutano a comprendere i temi più prossimi, per esempio, alla ricostruzione di carriera o alla partecipazione dell'IdR all'interno degli organi scolastici. La terza parte elenca 144 quesiti - e le relative risposte - ricevuti dall'autore su vari aspetti normativi della professione di IdR e sui problemi che emergono dalla quotidianità scolastica; essi sono il risultato di un dialogo costante con i docenti che abitualmente visitano il sito www.culturacattolica.it. La quarta parte è dedicata a una appendice normativa, con note ministeriali, decreti presidenziali e la giurisprudenza su casi concreti riguardanti aspetti generali e contrattuali legati all'insegnamento della religione cattolica.
La genesi teorica, il profilo metodologico e alcune prime possibili applicazioni dell'approccio delle Tecnologie di comunità: un nuovo spazio di ricerca e di intervento nell'ambito della Media Education e del lavoro sociale e di prevenzione fondamentale in una società sempre più tecnologizzata. Può diventare una occasione per la costruzione di legami, la (ri)costruzione della comunità, la liberazione delle risorse e delle energie di un territorio. Oggi il divario digitale costituisce una forma di esclusione e di negazione della cittadinanza che colpisce gli anziani, gli abitanti delle periferie, i migranti: sviluppare competenze digitali diviene sempre di più un obiettivo delle politiche pubbliche.
Nell'ambito dell'azione sociale, e in particolare nel mondo della scuola, valutare costituisce un'esigenza imprescindibile. A tal punto che in questi ultimi anni si è imposta un'autentica frenesia valutativa. Ma si ha sempre una chiara consapevolezza di che cosa comporti l'attività di valutazione, dal triplice punto di vista dei fini, delle modalità e della deontologia? Perché la valutazione non avvenga nel segno di facili illusioni (e quindi della delusione), è urgente mettere ordine nelle idee e dare un senso alla prassi. Nel momento in cui gli istituti scolastici diventano sempre più autonomi, o si moltiplicano e si diversificano le azioni educative (progetti educativi d'istituto, interventi didattici ed educativi integrativi), e in cui si lanciano operazioni di ampio respiro (flessibilità dei curricoli, percorsi di apprendimento personalizzati...), è necessario proporre un quadro capace di aiutare i protagonisti della scuola (dirigenti, insegnanti, genitori) a valutare in maniera pertinente. Vale a dire mettere davvero la valutazione al servizio dell'azione educativa. «È questa valutazione, la valutazione formatrice, che il libro di Hadji profeticamente propone in anticipo di oltre trentanni rispetto al dibattito e alla normativa attuale della scuola. I vantaggi di questo modo di lavorare sono indiscutibili» (P.C. Rivoltella).
Non v'è ambito dell'esperienza moderna che non abbia ricevuto il contributo creativo e innovativo di studiosi, filosofi e teologi del giudaismo. Più che una storia degli ebrei-filosofi, questa è una sinfonia del grande contributo del giudaismo alla cultura occidentale e alla sua avventura intellettuale, scientifica e culturale: dalla Septuaginta e Filone d'Alessandria a Mosè Maimonide, dalla qabbalà alla modernità, passando attraverso il caso Spinoza e l'illuminismo ebraico, l'haskalà. Nell'età contemporanea assistiamo a un'esplosione di "pensieri ebraici" frutto della contaminazione con le diverse filosofie otto-novecentesche: dall'idealismo al vitalismo, dai nazionalismi all'esistenzialismo, fino alle più recenti scuole ermeneutiche e post-moderne. Ma questa è, al contempo, una storia delle idee ebraiche, del loro impatto sulle società nelle quali gli ebrei hanno vissuto e vivono, della loro vitalità etica e politica.
Un testo ormai classico, un «piccolo capolavoro» di un maestro della filosofia del diritto, con una nuova introduzione, di Francesco D'Agostino, che ne mostra tutta l'attualità. Le domande e le questioni fondamentali per capire il diritto, che affonda le radici nella natura stessa dell'uomo e costituisce un formidabile strumento per gestire paure, insicurezze e conflitti e per superare le contraddizioni dell'esistenza. Perché interrogarsi sul diritto? Qual è il suo fondamento? Che rapporto esiste tra diritto, politica e giustizia? Quali sono i confini del diritto?
Una presentazione degli elementi costitutivi e metodologici della sociologia dei processi culturali. Tracciando non solo una ricostruzione storica o una sintesi teorica, il volume privilegia un approccio operativo per affrontare i temi emergenti nell'analisi sociologica. Una prospettiva particolare sulla disciplina, messa alla prova con l'esame della modernità, intesa come esempio paradigmatico di processo culturale. La chiave è data dalla scelta di attribuire una particolare attenzione allo statuto del soggetto, colto dentro le opportunità e i vincoli della contemporaneità. Modernità e individuo costituiscono così le due polarità di un particolare rapporto tra la società, vista nella forma di un preciso evento storico culturale che la ridisegna, e il soggetto, che in questa si trova a vivere e a ridefìnire strategie e valori di riferimento.
Studiare sociologicamente l'educazione significa analizzarne gli scopi, i valori, i metodi e le tecniche, mettendoli in relazione con il contesto sociale e culturale. Occorre spingere lo sguardo fino a cogliere l'essenza del fenomeno educativo: che cosa possono imparare gli uomini? Fino a che punto la natura umana può venire plasmata dagli influssi educativi? Quali sono le limitazioni al contributo dell'insegnante? Qual è il significato di clima educativo? Se l'allargamento dell'educazione scolastica obbligatoria costituisce un aspetto importante della "democratizzazione fondamentale della società", l'affermazione del nazismo nel cuore dell'Europa sta a ricordarci che si può avere la barbarie in mezzo all'abbondanza di educazione.
Quali sono i significati collegabili ad una relazione d'amore che si conclude? Che dinamiche di relazione e di comunicazione sono implicate? Da quali cause dipendono e che effetti educativi generano? E inevitabile che un amore finisca, a un certo punto? Cosa pongono in rilievo i racconti emergenti da diverse situazioni di terapia di coppia c familiare in ambito consultoriale? Questi e molti altri interrogativi sui significati della separazione e del divorzio sono alla base di una ricerca che rappresenta lo sforzo comune di pensare la fine di una relazione d'amore da angolature disciplinari diverse: l'antropologia culturale, la filosofia, la psicologia, la pedagogia. Un'indagine che, lungi dall'offrire considerazioni definitive ed ultimative sulla tematica, suggerisce possibili vie per interpretare la multiforme, problematica realtà delle relazioni in-finite. 11 volume, oltre che per il lettore interessato ai problemi affrontati, è pensato in particolar modo per la formazione degli studenti delle Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione, degli operatori dei consultori c dei terapeuti di coppia e familiari.
Incontriamo la Chiesa sorella ortodossa curato da Laura Gloyer, responsabile del Segretariato Attività Ecumeniche per la zona di Brescia, presenta un ritratto lineare della religione ortodossa, che rappresenta la più importante presenza di cristiani non cattolici in Italia, con quasi due milioni di fedeli: la storia, la teologia, la spiritualità, la liturgia e il canto, come icona sonora. La testimonianza di eminenti voci della Chiesa romena, greca e russa e di studiosi aperti al dialogo permettono di accostarsi a questa realtà e contribuire così ad una convivenza consapevole ed includente, nella nuova Europa.