Ecco che si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre e puntualmente Facebook ci propone un video, colorato e un po' pacchiano, che si intitola «Il tuo anno su Facebook». Dura circa un minuto, e vi si alternano le immagini e i post che nei dodici mesi trascorsi hanno ricevuto il maggior numero di like e commenti. Alla fine del video leggiamo: «A volte, uno sguardo al passato ci aiuta a ricordare quali sono le cose più importanti. Grazie di esserci!». Proprio questo sguardo al passato - su cui sempre di più si concentrano i social network - offre a Davide Sisto lo spunto per riflettere su come cambia nell'era digitale il nostro rapporto con la memoria e l'oblio. Il passato non esiste realmente: è solo una storia che raccontiamo a noi stessi. Ma cosa succede quando questa storia la raccontiamo non solo a noi ma anche ai nostri follower, registrandola, insieme ad altri milioni di utenti, all'interno dei nostri profili social e sul web, rendendola consultabile per sempre? I social network stanno diventando degli enormi archivi digitali, a partire dai quali è possibile costruire - in maniera del tutto inedita - una grande autobiografia culturale collettiva, in cui ciascuno contribuisce con parole e immagini a delineare tanto il proprio profilo biografico quanto quello degli altri, plasmando insieme la memoria personale e quella collettiva. Con gli strumenti della filosofia - che nelle mani di Sisto non ha paura di confrontarsi con i temi più caldi e controversi della cultura digitale - "Ricordati di me" ci aiuta a esplorare la rivoluzione digitale in corso, che lascerà agli storici del futuro un patrimonio di tipo nuovo. L'organizzazione collettiva dei testi e del linguaggio, che si verifica quotidianamente online, infatti, incoraggia una scrittura non creativa, che per la prima volta attribuisce valore al plagio, al furto, al copia e incolla, all'appropriazione dei testi altrui, ma anche alla cooperazione generale e alla solidarietà scientifica e letteraria.
Che cos'è l'ordine internazionale liberale e perché è a rischio di estinzione? Dai suoi esordi, all'indomani del primo dopoguerra, l'ordine liberale ha significativamente mutato trama, attori e toni della politica internazionale, mirando a creare istituzioni e norme che imbrigliassero le forze che per secoli hanno condotto le comunità politiche a farsi la guerra. Mai realizzato compiutamente, l'ordine liberale ha prodotto la più significativa rete di connessioni tra le società, giungendo a rendere la guerra improbabile nelle aree nelle quali si è affermato più in profondità. Un modello ambizioso che, rifiutandosi di separare lo spazio pacifico della democrazia liberale e quello internazionale degli stati vestfaliani, promette benessere diffuso, sicurezza e prospettive di progresso per i singoli individui e per i gruppi. Oggi, tuttavia, molto del liberalismo delle origini sembra essersi perduto. Al libero mercato si sono sostituiti oligopoli globali, alla centralità dell'individuo la politica dell'identità che ipostatizza l'appartenenza di gruppo; alla promessa di benessere per tutti sono subentrate crescenti ineguaglianze. Promesse mancate del liberalismo che lo hanno delegittimato, originando manifestazioni antagoniste che sostituiscono la fiducia nel progresso con lo scetticismo nei confronti delle forze che lo rendono possibile (la scienza, la tecnica, il sapere). Gli effetti sono evidenti sia internamente alle democrazie liberali sia a livello internazionale. Il volume analizza le fondamenta, l'evoluzione e la crisi dell'ordine liberale, sottolineando le sfide rappresentate dalle ricette neoliberiste all'economia globale, dalla rivoluzione digitale e dalla necessità di combinare sicurezza e diritti, rivendicazioni particolaristiche e vocazione universalista. L'elezione di Donald Trump, la Brexit, il populismo sovranista, la crisi del multilateralismo, l'euroscetticismo vengono interpretati nel quadro complessivo di un ordine vittima delle proprie mancate promesse. Il risultato è un quadro complesso e articolato, nel quale processi di natura tecnologica, sociale, politica ed economica si intrecciano, a livello globale, regionale e nazionale. L'esito finale induce più di una preoccupazione per le sorti dell'ordine internazionale fondato sul diritto, delle istituzioni nazionali basate sulla democrazia liberale e dei processi di integrazione politica come l'Unione europea. Le sfide sono tali per cui non basterà la capacità di resistere, ma occorrerà quella di adattarsi e trasformarsi. Solo così il sipario sull'ordine liberale potrà restare aperto.
La situazione generalizzata di recessione economica e finanziaria, che dal 2008 ha scosso buona parte delle nazioni industrializzate, ha prodotto effetti significativi sulla vita quotidiana degli italiani. In particolare, nel nostro Paese sono cresciute, in quanto efficaci strategie di fronteggiamento della crisi, esperienze di disintermediazione della filiera, come i gruppi di acquisto solidale, i mercati agricoli, gli affitti peer-to-peer, ma anche pratiche di condivisione, ad esempio di mezzi di trasporto, o di case vacanze, e forme di autoproduzione di diverso tipo, dagli oggetti agli elementi d'arredo, ai vestiti. Oggi sentiamo sempre più parlare di cohousing, coworking e swap party, ma questo libro ci rivela che si tratta di pratiche molto diffuse anche in passato in momenti di forte recessione, come per esempio negli anni Trenta o dopo lo shock petrolifero del 1973. Sono esperienze di reazione alla crisi che hanno preso nel tempo forme diverse, e che appaiono connotate da una maggiore consapevolezza. Inoltre, oggi, la disintermediazione della filiera, la condivisione e l'autoproduzione tendono non solo a mantenere livelli di vita e di benessere adeguati, ma promuovono nuove forme di consumi, di organizzazione del lavoro e di partecipazione civile.
"Non lo ripeterò mai abbastanza: avere un corpo è quanto di più bello possa mai capitare." Dopo il processo e il giudizio di Pilato, Gesù trascorre la sua ultima notte in cella, profondamente afflitto dalle incredibili testimonianze dei suoi miracolati. Nello spazio-tempo creato dalla penna di Amélie Nothomb prende vita questo romanzo in prima persona in cui la figura più universalmente nota al mondo occidentale, ma anche la più oscura, racconta di sé sulla soglia della propria morte. Ne viene fuori una preghiera urlata come un tributo alla vita, come un inno alla fragilità dell'umano, alla gioia del corpo, all'abbandono dei sensi, alla paura, alla sofferenza, alla compassione, a quella strana cosa che si chiama amore.
Padre Giuseppe Celli – cappuccino, impegnato nella formazione, le scuole della Parola, autore di successo ha al suo attivo numerosi libri con Lipa e Gribaudi - collabora con varie riviste a carattere formativo, con Telepadrepio e a Telediocesi-Salerno tiene una rubrica settimanale Incontro alla Parola.
In questo nuovo libro propone due lectio divina entrambe legate all’amore unico e speciale che Dio ha per ognuno di noi per farcene gustare ogni piccolo passo.
L’accento è sulla salvezza di Dio, “un Dio che non ci salva dall’alto della sua potenza, ma dal basso della sua umiltà” sottolinea Padre Celli. “Il Dio onnipotente può far paura. Il Dio Abbà, invece, guarda con tenerezza”. Quindi “Sì, possiamo amare Dio come si ama una persona. Egli non guarda i peccati, ma vede le nostre sofferenze. Non è attratto dalle perfezioni, ma conosce i nostri bisogni. Se ne fa carico e continua ad amarci”.
La favola vera di un Paese inaspettato: è l'Italia interna, lontana dalla grande città; marginale, spesso fragile ma allo stesso tempo viva e innovativa, che trova risorse dove in apparenza c'è solo abbandono. Questo libro restituisce parola e valore ai territori dove vivono ancora 12 milioni di persone, raccontando le forme di resistenza (o "restanza") e di ritorno in montagna e nelle aree interne. Ritorni senza i quali sono impensabili la cura e la tutela del patrimonio rurale, del paesaggio, delle "infrastrutture verdi" come i boschi, oltre che la salvaguardia dei saperi tradizionali. Ma per scongiurare l'abbandono e favorire queste sacche di resistenza è necessario attrezzare i territori marginali con i servizi essenziali, come presidi sanitari, scuole, trasporti e altre funzioni "comunitarie". È la missione della Strategia nazionale aree interne e di altri progetti, come AttivAree o le Associazioni fondiarie, di cui il libro rende conto. Un dialogo sull'Italia con illustri contributi, tra cui Fabrizio Barca e Franco Arminio. Prefazione di Alessio Maurizi.
Ana Blandiana è una delle voci liriche rumene più suggestive: una fama letteraria accompagnata dalla rilevanza del suo impegno civile e costruita attraverso una serie di volumi di versi e prosa fantastica che hanno definito via via la sua personalità creativa. La sua opera è un'incessante meditazione sulla creazione artistica e sulla natura umana: la purezza e la caduta nel peccato, la morte e la sopravvivenza, l'amore come aspirazione all'assoluto e insieme fuga dalla materialità contingente conferiscono alla sua poesia una dimensione fuori dal tempo. Il suo obiettivo è una solenne semplicità, che pone al centro del suo cosmo cose mortificate, vilipese e disadorne, anche se vive e trepidanti come la misteriosa natura dei paesaggi rumeni.
È il più recente volume del ben noto autore, che costituisce l’esito della ricerca e della visione teologico-spirituale del mondo in cui Egli si muove a suo agio con passione e scienza. Se c’è ambito di attenzione spontanea e dedizione scientifica che cattura il nostro interesse è proprio il campo che siamo noi stessi, ovvero la nostra umanità volta in tante direzioni semplici e complesse, che arriva da lontano ed osa intravedere il futuro. Eccoci davanti al significato essenziale dell’antropologia.
La filosofia del novecento già intuiva e poneva nell’antropologia il polo convergente e ineludibile del pensiero, della coscienza e della responsabilità.
L’autore coglie l’importanza antropologica e ci offre pagine ricche di contenuto scientifico e di prospettive sapienziali dando voce con sincerità a se stesso, a quanto pensa e sente, senza fermarsi alla rassegna pura e semplice di autori, trincerandosi dietro l’apparato delle loro citazioni.
Il disegno della ricerca parte e rispetta i principi della filosofia e della teologia; non si lascia sfuggire nessun dato chiaro o problematico dell’esistenza, facendo spazio alla psicologia, a tratti di letteratura, finanche alle neuroscienze, perché le discipline non si lasciano isolare, ma vivono in correlazione complementare tra di loro.
Riesce ad illuminare e a spiegare l’epistemologia della spiritualità e dell’antropologia, che si distinguono e si completano, senza identificarsi o sovrapporsi. Il discorso reca il pregio della profondità e dell’ampiezza con alcuni aspetti innovanti.
Il presente studio comprende il più ampio commento al mistero del concepimento del corpo di Cristo, con cui si avvia storicamen­te l’incarnazione del Figlio di Dio. Risalta l’impostazione teologica di san Tommaso, fondata sulla connessione tra il mistero dell’Incarnazione e i misteri della vita di Cristo, trascurata dalla riflessione teologica fin quasi ad oggi. Non solo, ma tale connes­sione s’inquadra all’interno della totale con­nexio mysteriorum, centrata sul Mistero dei misteri, quello della Trinità di Dio uno, per­so di vista da un riduttivo cristologismo ra­dicale. Da queste “novità” della teologia di Cristo tommasiana, ancor oggi “insuperata”, al dire di Papa Benedetto XVI, emerge come l’intera storia della salvezza, guidata dal my­sterion eterno della volontà di Dio, sia ordi­nata in senso eucaristico sul corpo vero di Cristo e sul suo corpo mistico che è la Chie­sa. Questa visione “summatica” del tutto di Dio, dell’uomo, del creato e della storia, è tutta fondata sulla Parola di Dio, trasmessa e insegnata dalla Chiesa. Si riscopre, così, un san Tommaso “biblico”, maestro in sacra Scrittura, dal quale dipende il sommo teolo­go, l’ardente mistico, il grande filosofo.
Realizzare un progetto imprenditoriale richiede attività e competenze molto disparate: occorre analizzare il mercato di sbocco e la concorrenza, definire il segmento di mercato al quale rivolgersi e il sistema di offerta, decidere come realizzare, vendere e distribuire il prodotto o il servizio, prevedere le conseguenze economico-finanziarie di tutte queste decisioni. Unendo rigore metodologico e concretezza, questo libro offre a tutti coloro che vogliono avviare un proprio business, o vogliono realizzare una nuova iniziativa all’interno di imprese già esistenti, una “scatola degli attrezzi” ricca di strumenti strategici e operativi utili per la messa a punto del progetto imprenditoriale.
L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante lo studio. MyLab offre la possibilità di accedere al manuale online: l'edizione digitale del testo arricchita da funzionalità che permettono di personalizzarne la fruizione, attivare la lettura audio digitalizzata, inserire segnalibri anche su tablet e smartphone. Le attività formative e valutative sono dettagliate nella pagina di catalogo dedicata al libro. Postfazione di Gabriella D'Agostino.
«Cierro los ojos sobre esta tierra doliente, dramática y magnífica, implorando una vez más sobre ella la Bondad divina. De nuevo bendigo a todos. Especialmente a Roma, Milán y Brescia». Así, nombrando tres ciudades, resumía Giovanni Battista Montini retrospectivamente su vida en un testamento realmente inspirado: la juventud en Brescia, los treinta años transcurridos en el Vaticano en la Secretaría de Estado, los ocho como arzobispo de Milán, y los quince en la cátedra del apóstol Pedro con el nombre de Pablo VI (1963-1978). Una vida, decisiva para el catolicismo contemporáneo, que este libro presenta en su primera parte, profundizando en la segunda la relación de un hombre moderno con la santidad, una dimensión que cuando es auténtica consigue atraer la atención no solo de los creyentes.