Particole grandi diametro 7,5 cm in busta.
Confezione da 50 pezzi.
Particole senza glutine diametro 3,5 cm in scatola.
Confezione da 50 pezzi.
Progettare esperienze coinvolgenti e significative è una condizione fondamentale per differenziarsi dalla concorrenza, soddisfare i clienti e, di conseguenza, raggiungere gli obiettivi aziendali. Aziende e professionisti dimostrano sempre più interesse per il design delle esperienze, e questo libro fa finalmente chiarezza sulla disciplina, ne fissa le basi e ne dà una visione completa e concreta. User eXperience Design spiega come un approccio human-centered consenta di individuare soluzioni desiderabili per le persone, realizzabili tecnicamente e profittevoli per le aziende. Nel contempo, illustra passo passo un processo di progettazione che conduce alla scoperta di strade innovative, iniziando dalla individuazione del problema da risolvere. Il libro descrive tutte le fasi di lavoro con le relative attività da svolgere e fornisce strumenti pratici, alcuni scaricabili dal sito www.uxlab.it. Gli elementi della strategia di UX design proposti nel libro si basano su un requisito imprescindibile: il coinvolgimento di utenti e aziende, necessario per ideare e testare soluzioni e costruire esperienze di valore. Oggi design, marketing e business sono chiamati a collaborare per dissolvere le divisioni aziendali, adottando una visione condivisa, olistica e omnicanale dell'esperienza utente, e User eXperience Design sposa questo approccio, dimostrandone la validità. Grazie a questa guida pratica e completa sullo UX design, la prima in italiano, imprenditori, manager e designer possono capire e sfruttare il grande potenziale del design per progettare prodotti e servizi in grado di fare la differenza.
Il volume costituisce un valido strumento per la preparazione alla prova preselettiva e alle prove scritte di selezione del Concorso. Per ciascuna materia, vengono infatti trattate in maniera chiara ed esaustiva le nozioni teoriche, in modo tale da fornire al candidato la possibilità di apprendere i concetti e di ripassare velocemente i contenuti oggetto di studio.
Rispetto alla vastità delle materie trattate si è ritenuto indispensabile fornire uno strumento esaustivo, ma allo stesso tempo snello, attraverso un’accurata selezione dei contenuti e un adeguato bilanciamento del loro livello di approfondimento.
La fede è estremamente feconda e bella poiché ci mette direttamente in contatto con Dio ed è la vera forza che ci permette di appoggiarci a Lui. Come custodirla e alimentarla? Jacques Philippe, sacerdote della Comunità delle Beatitudini e autore di numerose opere di spiritualità come "Imparare a pregare per imparare ad amare", "Ritrovare la gioia di pregare" e "Accogliere la pace ci guida attraverso 9 meditazioni" aiuta a coltivare la fede, dono di Dio a ognuno di noi, forza potente per affrontare i dolori e condividere le gioie della nostra vita. Un libro per chi ha poco tempo, da leggere a casa o in vacanza, in metropolitana o sul treno... anche solo dieci minuti al giorno.
L'etnografia antica ha il suo vertice nel filosofo stoico Posidonio di Apamea (135-50 a.C. circa), una mente universale alla Leonardo, che nelle Storie purtroppo giunte fino a noi solo in frammenti - elimina con l'autopsia secolari pregiudizi nei confronti dei barbari e con un'accurata critica delle fonti errori e leggende, spiegando con una salda teoria filosofica l'uguaglianza di fondo e al contempo le diversità tra i popoli. Al centro delle sue ricerche, che riguardano comunque tutte le genti gravitanti attorno al mondo greco-romano, ci sono i Celti, coraggiosi, forti e sani, contrapposti ai popoli orientali, in piena decadenza tra lussuria e superstizione. Ma Posidonio si rivela anche grande scrittore, capace di descrizioni precise e divertenti in uno stile limpido e vivace. Non è certo un caso che Cesare, Diodoro, Strabone e Plutarco gli siano profondamente debitori.
Prefazione di Giovanni Filoramo
E. Bianchi - F. Sbardella, La parola al non-detto
Prassi del silenzio
E. Bianchi, Silenzi e omissioni in nome del Buddha. Codifica del non-detto nei codici monastici cinesi
M.C. Giorda, Il silenzio è il lessico famigliare monastico? L'esperienza dei monaci del Dominus Tecum
A. Herrou, Dall'atmosfera «calorosa e rumorosa» alla quiete. Uso moderato di linguaggio e silenzio presso i monaci taoisti oggi in Cina
F. Sbardella, Silenzi e non-detti. Controllo discorsivo nella clausura cattolica contemporanea (Francia, 2006-2014)
Narrazioni del silenzio
S. Boesch Gajano, Voci nel silenzio. Clamori demoniaci e armonie angeliche nell'agiografia altomedievale
M. Garzaniti, Le forme del silenzio. Narrazione agiografica e istruzione spirituale negli scritti del patriarca bulgaro Eutimio (1320/1330- ca. 1402/1409)
D. Campo, Raccontare il silenzio. Lo spazio interiore descritto dai monaci buddhisti cinesi
Iconografie del silenzio
N. Celli, Il silenzio nei dettagli. La formazione dell'iconografia del Vimalakirt?nirde?a nell'arte cinese del V e VI secolo
F. Marcattili, Silentium denuntiat. Veli e bavagli tra modelli greci e tradizione romana
Parole e silenzio
A. Iacovella, Silenzio e linguaggio emblematico nel Kitâb Kashf al-Asrâr 'an Hukm al-Tuyûr wa'l-Azhâr di 'Izz al-Dîn al-Muqaddasî
I. Cariddi, La dialettica del silenzio nel Racconto dell' Oasita eloquente e nella letteratura sapienziale egiziana di Medio Regno
G. Pellegrini - F. Squarcini, Le dighe e il contadino. Sul silenzio, la parola e la semiosi del dividere nella metodica degli Yogasutra
È facile essere gentili. È sufficiente dire grazie, regalare un sorriso, tendere la mano, condividere... Questo dolcissimo libro insegna che, se siamo gentili con gli altri, gli altri lo saranno a loro volta con noi. Età di lettura: da 3 anni.
L'Odissea è l'opera che più ha influito sulla psicologia e sulla letteratura europee: senza il racconto omerico Cervantes, Defoe, Stevenson, Kafka, Joyce non avrebbero scritto i loro capolavori. È il poema epico al quale l'Occidente ha affidato il senso più profondo della ricerca, del viaggio, della fantasia, del sogno, della lucidità, dell'ironia, della maschera, dell'infinita capacità di metamorfosi: esso riveste una posizione preminente e un'importanza senza eguali nella formazione dell'identità occidentale.
Questo libro è un'introduzione ragionata all'antropologia culturale rivolta ai futuri insegnanti, ma anche a tutti coloro che sono chiamati a progettare e realizzare interventi educativi, e non soltanto in contesti multiculturali. Questa disciplina, che è per sua natura votata a comprendere la diversità culturale, compie la propria funzione nella misura in cui riesce ad assumere uno sguardo decentrato e relativizzante, che riconosca anche nella nostra cultura di appartenenza una cultura specifica da non dare per scontata nella relazione educativa. Il nostro modo di pensare, di agire, di usare il corpo e persino di concepire cosa significhi insegnare o educare è infatti tutt'altro che ovvio e merita di essere discusso e reso manifesto, per farne oggetto di una riflessione consapevole. Antropologia per insegnare è diviso in tre parti. Il concetto di cultura presenta una disamina delle diverse risposte che, a seconda degli approcci, l'antropologia ha dato alla domanda centrale «che cos'è la cultura?»; mette in evidenza i momenti-chiave della storia dell'antropologia ed è propedeutica alle due parti successive, sia per gli strumenti di base che fornisce, sia perché problematizza una nozione usata in maniera non sempre accorta nel nostro linguaggio quotidiano; Identità individuali e collettive affronta il tema dell'identità e della differenza, individuale e collettiva, attraverso l'esplorazione di alcune categorie che informano il nostro senso comune: razza, razzismo, multiculturalismo, etnia, sesso, genere, famiglia e religione; Antropologia dei processi educativi e della scuola, infine, punta l'attenzione sul tema educativo, mostrando alcune prospettive di ricerca sviluppate dagli antropologi culturali; mostra come la scuola, al pari di qualsiasi altro setting educativo, non assume una rilevanza antropologica solo in quanto luogo di incontro e confronto tra persone di culture diverse, ma che essa è, già di per sé, espressione di una propria particolare cultura, che influenza in maniera profonda il modo in cui si delineano i processi di insegnamento e apprendimento, così come la forma che assumono le relazioni al suo interno.
Basato sulla storia vera del famigerato Blocco 31. Alex Ehren è uno dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all'orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure Alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato Blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l'unica attività proibita a cui Alex si dedica... Questo romanzo è ispirato alla vera storia di Otto B Kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un'oasi di normalità.
"La terra promessa" è l'ultimo romanzo di Erich Maria Remarque, l'opera a cui lavorò fino alla sua morte, avvenuta nel 1970, e che non ebbe perciò il tempo di terminare. Come tuttavia scrive Maurizio Serra nello scritto che accompagna questa edizione, «l'incompiutezza di quest'opera ne illumina la tormentata grandezza». Romanzo di formazione, alla stregua del "Wilhelm Meister" di Goethe che Remarque aveva sempre sul tavolino, il libro narra dell'esilio di Ludwig Sommer dalla Germania nazista e del suo impossibile approdo, negli Stati Uniti, all'autentica terra promessa. A New York, mentre i suoi compagni d'emigrazione, gli Emigranten rifugiatisi nel fatiscente hotel Rausch, sono preda di ripicche, delazioni e ambizioni frustrate, Sommer diventa un ricco e stimato mercante d'arte, capace di conquistare il cuore di Maria Fiola, un'enigmatica giovane donna dall'«eleganza severa, quasi pericolosa». La trasformazione, però, è soltanto esteriore. In quella città senza passato, fatta di pietra, cemento e asfalto, dove dall'alto non si scorgono passanti, ma soltanto semafori e file d'automobili, la vita dell'esule Sommer scorre come in un sogno in cui tutto ciò che accade, persino l'amore, è accolto sotto lo stigma dell'estraneità. Basta però una visita a Yorkville, il quartiere tedesco sull'Ottantaseiesima Strada, in compagnia di Maria Fiola, perché l'atmosfera quieta, quel miscuglio di tradizione, asettica cordialità e acritica obbedienza ridestino in Sommer il ricordo crudele del passato, dei campi di concentramento in cui i gerani fiorivano davanti alle baracche della morte e la domenica l'orchestra suonava mentre i deportati venivano frustati a sangue o impiccati lentamente. E allora riaffiora nella sua mente il pensiero che lo tormenta dalla fuga dalla Germania, l'idea che niente possa andare avanti, niente possa realmente accadere finché gli assassini non abbiano pagato con la vita gli orrendi crimini commessi. Come tutti gli eroi di Remarque, anche Ludwig Sommer si trascina così dietro «un conto da regolare con il male» (Maurizio Serra).