La Replica a Giuliano imperatore è il primo testo composto da un autore cristiano, intorno al 380 d.C., in risposta all'opera Contro i Galilei, scritta dall'imperatore poco prima di morire nel 363. Autore della Replica è il più importante teologo della scuola esegetica di Antiochia, Teodoro di Mopsuestia. Dell'opera sono rimasti solo ampi frammenti, pubblicati da Augusto Guida nel 1994 nella collana di Biblioteca patristica. Solo in seguito è emerso un nuovo ampio passo che arricchisce notevolmente l'opera, al quale si aggiungono le ricerche condotte negli ultimi decenni sull'opera di Teodoro e sul testo della Replica. La nuova edizione critica si compone di: introduzione, testo critico dei frammenti greci con traduzione italiana; commento filologico e storico; appendice su altri testi di Teodoro riguardanti obiezioni pagane ai Vangeli; indice completo del testo greco. L'opera si presenta quindi non solo arricchita di nuovi passi e testimonianze, ma completamente rivista e aggiornata in base agli studi più recenti riguardanti sia Teodoro e il suo metodo esegetico sia le controversie fra pagani e cristiani nel IV secolo, uno degli argomenti divenuti centrali in questi ultimi anni negli studi storici sul Tardo antico.
La vita consacrata attraversa una stagione di crisi che gli abusi nella Chiesa hanno ulteriormente accentuato. Come si può esprimere oggi l'identità ecclesiale dei consacrati? Come determinare la maturità umana e spirituale dei giovani attratti da queste forme di vita? Le comunità religiose possono ammalarsi, ma possono anche guarire se riescono a considerare pienamente i bisogni affettivi e psicologici delle persone consacrate. Questo il libro percorre due strade, una di psicologia sistematica e una di teologia spirituale. L'approccio psicologico esamina le forme con cui un gruppo - una comunità - si struttura e matura, in fedeltà alla propria missione e vocazione, mentre la dimensione spirituale approfondisce soprattutto i processi formativi anche come modalità di prevenzione degli abusi.
La prima è Ipazia, astronoma e studiosa eclettica nella dotta Alessandria tra il IV e il V secolo, rimasta vittima di un pogrom ante litteram. Poi vengono Ildegarda, la visionaria che intuì l'importanza del corpo (idea pericolosamente controcorrente nel Medioevo), Madame de Chatelet, compagna di Voltaire, e Sophie Germain, amica di Gauss, entrambe amanti della scienza e donne anticonformiste nell'Età dei Lumi. Questo è solo l'inizio di una meravigliosa sfilata femminile, anch'essa controcorrente. A essere presentate in Il genio delle donne non sono infatti le classiche top models ma menti brillantissime che dovrebbero essere considerate "vere modelle" da ambo i sessi. È una sfilata che, per fortuna, diventa sempre più numerosa man mano che passa il tempo, grazie alla graduale caduta degli stereotipi sessisti e degli ostacoli nell'accesso agli studi scientifici. Con maschile ammirazione, Odifreddi ricostruisce i percorsi di vita, le difficoltà affrontate, i colpi di genio, la dedizione assoluta e la libertà di pensiero di figure quali Rita Levi Montalcini e Maryam Mirzakhani (prima Medaglia Fields in rosa), Marie Curie e l'astronauta Judith Resnik, l'imbattibile scacchista Judit Polgár e la farmacista cinese Tu Youyou, Nobel per la Medicina. La lettura di questo libro è un viaggio entusiasmante nella versatilità della mente femminile, capace di raggiungere le massime vette in tutte le discipline portando avanti il cammino dell'umanità. Al tempo stesso può servire da sprone alle ragazze di oggi, affinché finalmente si affaccino agli studi scientifici senza un ingiustificato senso di inadeguatezza.
"Vasta sinfonia in pietra, opera colossale di un uomo e di un popolo." Con queste parole Hugo descrive la facciata della cattedrale di Notre-Dame, teatro e incarnazione delle vicende della gitana Esmeralda, dell'arcidiacono Frollo e del campanaro Quasimodo. Alle porte della Parigi del 1482 giunge una tribù di zingari, con le loro danze, il loro teatro e il vivace accampamento, pittorescamente battezzato "Corte dei Miracoli". Sono decisi a farsi notare dai cittadini, ma è la bella Esmeralda a portare scompiglio nella città. Di lei si invaghiscono Frollo e Quasimodo, insieme a molti altri. Per lei verranno commessi delitti e rapimenti, sulla sua testa graverà una terribile condanna a morte. Un capolavoro della letteratura che traccia un vero e proprio affresco della Parigi del Quindicesimo secolo, completamente illustrato con le immagini originarie di illustratori contemporanei di Hugo. Un canto della città e una vicenda tragica, una storia che non cessa mai di essere raccontata. Introduzione di Giovanni Bogliolo.
Si possono conoscere in anticipo gli argomenti dell’esame scritto di avvocato? Serve davvero portare foglietti da nascondere nei vestiti? Quale valore hanno le opinioni dei commissari? Come gestire nel modo più saggio lo stress nei tre giorni dell’esame? Superare l’esame dipende soprattutto dalla fortuna? Sono queste alcune delle domande che affollano la mente dei 20.000 candidati i quali ogni anno sostengono la prova scritta dell’esame per diventare avvocato. Domande alle quali candidato numero 3897 risponde puntualmente, ripercorrendo in queste pagine la sua concreta esperienza di concorsi sta e riassumendola in 28 regole pratiche, indispensabili per affrontare consapevolezza e superare i tre giorni (e le tre notti) dell’esame. Attraverso un linguaggio arguto, disincantato e sincero, candidato numero 3897 demolisce uno a uno tutti gli stereotipi che accompagnano i candidati, e ci mostra le vicende dell’esame di avvocato da un punto di vista completamente nuovo.
Da sempre, di fronte ai grandi cambiamenti che investono la società in ogni ambito (politico, economico, relazionale, valoriale), questa ha fatto appello all’educazione, da cui è partita per costruire nuovi paradigmi in grado di affrontare il moderno. La società, la scuola, la Chiesa e le comunità in genere sono così chiamate oggi ad abbandonare i vecchi sistemi relazionali ed educativi basati sull’autorità e sulla forza per dare spazio a nuove capacità relazionali al cui centro stia un nuovo modo di interpretare l’uomo, non più individuo accanto ad altri individui, ma “uomo mondo”, un uomo cioè che ha come punto di riferimento non tanto la sua realizzazione o i suoi desideri, ma la comunità. Essendo un essere sociale, infatti, egli tende a realizzarsi solo nel rapporto con gli altri, all’interno della grande famiglia umana.
Il racconto della nascita dello scooter più famoso del mondo
La storia di Enrico Piaggio, il geniale industriale che nell’immediato dopoguerra credette nel progetto di un mezzo di trasporto dalla carrozzeria improbabile, adatto a essere guidato da tutti. Nacque così la Vespa, lo scooter più
venduto e conosciuto al mondo, simbolo del dinamismo creativo italiano nella sua espressione più riuscita. Da allora la storia dell’azienda Piaggio ha mutato il suo corso ma oggi, dopo oltre settant’anni da quella storica intuizione, il
marchio resta legato nell’immaginario collettivo di ciascuno di noi a uno stile di vita spensierato e ancora capace di guardare con speranza al futuro.
Dopo Trento e il Concilio Vaticano II, il narratore per eccellenza dei concili, conclude la trilogia con un altro appassionante e documentato capitolo della storia della Chiesa. L'indiscutibile e perdurante influsso planetario della Chiesa cattolica ha molte ragioni: il suo appeal spirituale e intellettuale, i successi missionari, i potenti mezzi, la rete diplomatica, una gerarchia stabile. E il Papa. Ma nella prima metà del 1800 le cose non stavano così, anzi. Le fondamenta su cui la Chiesa aveva poggiato per secoli vennero scosse dalle parole d'ordine libertà, uguaglianza e fraternità. L'illuminismo, con i suoi risvolti politici e sociali, metteva in discussione un ordine consolidato da secoli. Nel Concilio Vaticano del 1869-1870 la Chiesa fece un imponente sforzo per far fronte a questa minaccia definendo la dottrina dell'infallibilità del Papa, elemento cardine del ricompattamento identitario del cattolicesimo. In questo libro il grande storico della Chiesa John O'Malley ci guida nelle aspre controversie sull'infallibilità papale, che a un certo punto sembrarono spaccare in due la Chiesa. Il conflitto tra le due fazioni, qui descritto anche nei suoi risvolti politici (entrarono nella mischia anche personaggi come Gladstone e Bismarck) fu risolto perentoriamente da Pio IX, il cui zelo per la definizione dell'infallibilità del pontefice fu così eccessivo da suscitare dubbi sulla legittimità del Concilio. Queste tensioni teologiche ed ecclesiastiche venivano esasperate dalla drammatica vicenda della conquista dello Stato pontificio da parte dell'esercito italiano e dal suo incombente esito - la conquista di Roma - che interruppe i lavori del Concilio. Con il Vaticano I la Chiesa cattolica divenne ancora più centrata sul papa che nei secoli precedenti. E tale rimase per quasi un secolo, fino al Vaticano II. Ancora non era stata scritta una storia così documentata e avvincente del primo Concilio che ha conferito rilievo assoluto al papa nella Chiesa cattolica.
L'individuo deve ricrearsi la fede con un atto di decisione; perché la fuga, non più la fede, esiste oggi come mondo oggettivo. La fuga davanti a Dio è un pamphlet scritto nel 1934, in piena epoca nazista. In un clima storico in cui si assiste all'affermarsi dell'industrialismo e del dominio tecnologico della macchina, del culto futuristico della velocità, al disfarsi dei legami sociali, alle mattanze dei totalitarismi e delle guerre mondiali, Picard descrive la fuga dell'umanità dalla divinità, dal fondamento dell'essere, dal paradigma stesso dell'esistenza. La sua diagnosi è netta: «Nel mondo della fuga l'uomo non esiste come singolo essere delimitato, ma come coacervo di sensazioni, volontà e azioni continuamente mutevoli». La critica di Picard risuona oggi lungimirante e visionaria. La sua analisi della mobilità inesausta, dell'accelerazione della vita e del continuo cambiamento dei rapporti tra gli esseri umani individua problematiche sollevate da filosofi come Morin, Baudrillard, Virilio, Debord. La sua descrizione del dissolvimento dell'oggettività e dell'avvento di una realtà virtuale e fantasmagorica costituita da grumi di materiali informativi fluttuanti in un continuum di immagini, ci ricorda la società liquida di Bauman e il dominio planetario della rete. La lezione di Picard oggi assume un valore particolare in riferimento al cuore stesso delle sue riflessioni: ricentrare l'essere umano intorno ad alcuni nuclei essenziali e imprescindibili, per riconoscere il mondo come donazione, ma anche per riaffermare le ragioni neglette di un principio di umanità da opporre alle forze omologanti che oggi sembrano imporsi su scala planetaria. Come scrive Hermann Hesse nel testo che lo accompagna: «Molte sono le ragioni che rendono importante questo libro... È un'opera spaventosa e confortante allo stesso tempo, ma lasciamo che il libro parli da sé.
Grazie soprattutto ai suoi romanzi L'isola del tesoro e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, veri capolavori di scrittura intelligente e divertente insieme, per tutti noi Robert Louis Stevenson è davvero il Narratore di Storie, come lo chiamavano gli abitanti dell'isola di Samoa dove visse i suoi ultimi anni. Ma questa definizione è insufficiente a dare ragione del «caso Stevenson», come lo chiama Alberto Manguel, il grande scrittore argentino che firma la presentazione di questo libro. Per arrivare a conoscere il segreto della sua magia di scrittore, occorre andare oltre l'immagine che Stevenson proiettò sul mondo (o che il mondo gli cucì addosso) di avventuriero in cerca di emozioni forti, nella vita come nella pagina. Questa raccolta vuole essere una piccola e insolita chiave d'accesso allo Stevenson intero, uomo e scrittore a tutto tondo. Sono testi dell'ultimo decennio della sua breve vita, di genere diverso ma accomunati da una luminosa fiducia nella cura amorevole di Dio e nella intrinseca bontà e onestà dell'uomo. Nel Sermone di Natale scritto per la famiglia dopo la morte del padre, nel saggio autobiografico Pulvis et umbra, nelle poesie e nelle preghiere composte per il rito serale nella casa samoana, persino nella lettera indignata in cui dice il fatto suo a un reverendo che aveva pubblicamente infangato la memoria di un sant'uomo, troviamo uno sguardo benevolo verso l'uomo destinato non al successo, ma semplicemente a fare ogni cosa al meglio delle sue capacità. Ecco la magia di Stevenson: nelle parole di Manguel, «una filosofia felice, grata per le piccole e grandi benedizioni della vita», che sa lasciare anche nei suoi lettori un senso di felicità.
A Bologna il medioevo fu animato da un fiorente clima multiculturale, favorito sia dalla posizione strategica della città sulla Via Emilia - tra gli Appennini e le direttrici verso l'Oltralpe - sia dalla nascita nel tardo XI secolo di una celebre scuola giuridica: una realtà cosmopolita, che ha garantito un impulso costante agli scambi internazionali, ai commerci e allo sviluppo urbano, ma anche alle commissioni artistiche, tra cui quelle di arredi liturgici e tesori ecclesiastici destinati a soddisfare le crescenti esigenze devozionali. Di questi manufatti rimane oggi assai poco, come documenta la scultura lignea medievale che, anche a causa della deperibilità del materiale, a Bologna conta soltanto pochi esempi, e ciò rende ancora più emblematico il valore delle testimonianze locali superstiti presentate in queste pagine: rarissimi capolavori lignei di elevata qualità esecutiva, alcuni dei quali sottoposti a una recente opera di restauro, che offrono il punto di partenza per l'approfondimento condotto in questo volume.
La religione, nella modernità, è divenuta superflua ed è quindi destinata a scomparire? Nella storia del cristianesimo europeo mai la vita religiosa cristiana si è eclissata come negli ultimi vent'anni. Scopo di questo libro è cercare cli comprendere a fondo tale evoluzione. Robert Spaemann e Hans ]oas, entrambi pensatori cattolici, dialogano sul futuro della religione toccando temi quali il ruolo del Concilio Vaticano II in questo processo cli decadenza, la figura di Benedetto XVI e il fenomeno Francesco, la morale sessuale cattolica e il sacerdozio femminile.
Le concordanze e le differenze fra loro rispecchiano I'ampiezza e la pluralità del mondo cattolico, restituendo fiducia nella fecondità del dialogo intellettuale capace di diradare la nebbia del nostro tempo.