Italiano di nascita, era diventato russo di cuore. Amava la Russia con tutto il suo grande cuore aperto a tutti: cattolici, ortodossi, credenti e non credenti. Le sue capacità intellettuali e organizzative, la sua profonda spiritualità e preghiera erano a servizio dell'amore per tutti. Speranza contro ogni speranza, instancabile lavoro giorno e notte hanno meritato a lui una grande riconoscenza del popolo russo. Bastava dire "Don Bernardo" e tutti sapevano di chi si parlava.
Come noto, Jacques Derrida dedicò gran parte della propria vita all’insegnamento: prima alla Sorbona, poi, per una ventina d’anni, presso l’École normale supérieure di rue d’Ulm e infine, dal 1984 alla morte, presso l’École des hautes études en sciences sociales, oltre che in molte università nel mondo (regolarmente negli Stati Uniti). Presto aperto al pubblico, il suo seminario richiamò un uditorio vasto e plurinazionale. Nonostante molti dei suoi libri prendano spunto dal lavoro che conduceva, questo rimane una parte originale e inedita della sua opera. Con il presente volume inauguriamo quindi una vasta impresa: la pubblicazione di questi seminari. A partire dal 1991, presso l’EHESS, con il titolo generale di Questions de responsabilité, affrontò le questioni del segreto, della testimonianza, dell’ostilità e dell’ospitalità, dello spergiuro e del perdono, della pena di morte. Infine, dal 2001 al 2003, tenne quella che doveva essere non la conclusione, ma l’ultima tappa di questo seminario, che prese il titolo di La bête et le souverain. Ne pubblichiamo qui la prima parte: l’anno 2001-2002. In questo seminario Jacques Derrida affronta, per dirla con parole sue, una ricerca sulla «sovranità», «la storia politica e onto-teologica del suo concetto e delle sue figure», ricerca presente da molto tempo in molti dei suoi libri, in particolare in Spectres de Marx (1993), Politiques de l’amitié (1994) e Voyous (2003). Questa ricerca sulla sovranità incrocia un altro grande motivo della sua riflessione: il trattamento, sia teorico che pratico, dell’animale, di ciò che, in nome di un «proprio dell’uomo» sempre più problematico, viene chiamato abusivamente, al singolare generale, «animale», sin dall’alba della filosofia e ancora ai giorni nostri. Partendo dalla celebre favola di La Fontaine, Il lupo e l’agnello, nella quale confluisce una lunga tradizione di pensiero sui rapporti tra forza e diritto, tra forza e giustizia, a monte e a valle, in una minuziosa analisi dei testi di Machiavelli, Hobbes, Rousseau, Schmitt, Lacan, Deleuze, Valéry o Celan, Derida tenta «una sorta di tassonomia delle figure animali del politico» e della sovranità, esplorando così le logiche che ora determinano la sottomissione della bestia (e del vivente) alla sovranità politica, ora svelano una sconcertante analogia tra la bestia e il sovrano, così come tra il sovrano e Dio, che condividono una posizione in qualche modo esterna rispetto alla "legge" e al "diritto".
La vita e le opere di padre Cesare Pesce, missionario del Pime in Bengala per 54 anni. Quando la Santa Sede mando i missionari del P.I.M.E. In Bengala (1855), quel territorio dell'India veniva definito dai colonizzatori inglesi la tomba dell'uomo bianco". Oggi non e piu cosi, ma vivere in Bengala non e facile. Eppure padre Cesare Pesce, originario di Novi Ligure, vi arriva nel 1948 e vi rimane fino al 2002, anno della sua morte: 54 anni spesi per il popolo bengalese con la gioia nel cuore, nonostante le difficolta e le sofferenze patite. Sempre vivace, appassionato e innamorato di Gesu Cristo, ha speso la sua vita in un popolo fra i piu poveri della terra, ma anche fra i piu cordiali, geniali, simpatici. La sua biografia non ha nulla di strabiliante, ma proprio per questo dimostra la grandezza e la bellezza della vocazione missionaria. "
quarto numero del 2002 de il mondo della bibbia", rivista illustrata di aggiornamento su storia, geografia, archeologia, arte, societa, religione nella terra santa. "
"Una vita per il suo verso" è un'antologia che raccoglie l'opera poetica di Corrado Calabrò, presentandola cronologicamente: dai componimenti degli anni Sessanta e Settanta (Ressa, Prima attesa, Vertigine...) a quelli degli anni Ottanta (Sole di maggio, L'argilla di Eva, Subway...) fino ai testi composti negli ultimi decenni (Entra negli occhi senza farmi male, Contro natura, Circuito chiuso, Ecce tibi filius, Marelungo, Ostenda...).