L'Europa costruita sulla base di parole chiave quali "sviluppo", "sicurezza", "competizione" e "euro", non implica l'apertura e l'accoglienza dei cittadini e degli stranieri. Non si tratta di un'Europa dell'interesse pubblico e dei lavoratori, ma una costruzione che tende a realizzare, attraverso il controllo degli abitanti e delle risorse, le migliori condizioni per la competizione economica neoliberista. L'allargamento rischia di tramutarsi in un mezzo per ottenere manodopera a prezzi sempre più bassi e per ridurre le protezioni sociali. Non è, insomma, un'Europa delle persone e dell'incontro delle culture, ma Europa dei capitali. Il volume indaga queste questioni in vista di un modello diverso, di un'Europa dei popoli costruita dal basso.
Da alcuni anni le relazioni pubbliche sono diventate materia di studio universitario e oggetto di un sempre maggior numero di corsi. Questo manuale si propone di colmare la lacuna di strumenti didattici pensati ad hoc per la realtà italiana. Grande attenzione è dedicata a un soggetto di notevole rilevanza nel nostro paese: le Piccole e Medie Imprese, che soltanto da poco e con grande circospezione, si stanno avvicinando alla comunicazione d'impresa.
Questo Profilo di storia del pensiero economico non è una rassegna cronologica delle scoperte scientifiche in economia politica, nè una galleria di ritratti dei principali autori. Tratto caratteristico di questa opera è quello di presentare le antiche teorie non come qualcosa del passato, ma come attualità; e le teorie contemporanee - quelle dell'ultimo cinquantennio - non come verità acquisite una volta per tutte, ma esse stesse come storia. Questo primo volume si occupa degli sviluppi del pensiero economico dalle origini, dall'umanesimo civile, fino a J. M. Keynes. Il libro si rivolge a studenti e studiosi interessati a conoscere le radici prossime e remote del discorso economico, così come oggi viene inteso.
Questo breve saggio di Hosea Jaffe affronta il tema dell'importanza della duplice piattaforma petrolio-automobile per il cosiddetto sviluppo dell'economia internazionale e le conseguenze che questo binomio ha nella vita di tutti noi, sia a livello quotidiano sia su scala mondiale: secondo l'autore l'accoppiata petrolio-auto è causa di molti conflitti del passato, del presente e lo sarà anche per il futuro. Jaffe mette in evidenza le ricadute negative di questa industria sia come costo in vite umane, sia come danno per l'ambiente, sia come fattore di sviluppo imperialistico. Per favorire lo sviluppo dell'industria auto-petrolio, inoltre, non si è dato corso allo sviluppo delle ferrovie e del trasporto pubblico.
I due più gloriosi e cruciali momenti della storia italiana analizzati attraverso coordinate concettuali dei nostri giorni. Dell'antica Roma l'autore analizza le ragioni del rapido sviluppo, il modello economico imperiale e il sistema agrario-mercantile a base schiavistica, le spese opulente degli imperatori, i dati della svalutazione durante la decadenza fino a giungere al momento della "rivelazione" cristiana. Dalla Roma in decadenza, l'analisi converge verso le capacità tecniche e politiche di Venezia, Genova e Pisa, la conquista dei mercati orientali che definiscono l'ecomonia-mondo rinascimentale con al centro la penisola e le sue Città-Stato. Tale primato industriale e mercantile è osservato fino al momento del nuovo lungo tramonto.
Il commercio equo e solidale sta attraversando un vero e proprio boom. Negli ultimi tre anni, con l'avvento della grande distribuzione, sono aumentati in modo vertiginoso i fatturati, la gamma dei prodotti e i soggetti coinvolti. Il commercio equo e solidale affronta una crisi di crescita ed è dunque a un punto di svolta. Superata la fase pionieristica e consolidate le strutture di base, si aprono i problemi di governo della crescita. Si tratta di accettare altre sfide, con il rischio di perdere parte della spinta ideale, ma anche di formare un'inedita classe imprenditoriale e nuove professionalità; significa, infine, allargare la scelta ai prodotti di massa e coinvolgere nuove aree geografiche.
Che cosa hanno imprese internazionali come Apple, Curad, Google, Ikea, Logitech, Starbucks che voi non avete? Perché queste aziende continuano a stupire con il loro successo, mentre le grandi marche di una volta arrancano a fatica? Le P tradizionali come prezzo, promozione, pubblicità, posizionamento e altre che gli uomini di marketing usano non funzionano più. Oggi, all'elenco, c'è da aggiungere un'altra P: quella di Purple Cow, la Mucca Viola. Che non è una funzione di marketing cui ricorrere a prodotto finito. La Mucca Viola è qualcosa di fenomenale, inatteso e assolutamente incredibile che è dentro il prodotto. Seth Godin spiega come mettere una Mucca Viola in tutto ciò che create per arrivare a una soluzione che non passi inosservata.