La prospettiva dell’Enciclica Laudato si’ non è esclusivamente «ecologica», nel senso che il suo contenuto non si limita a fenomeni – peraltro molto importanti – quale il cambiamento climatico. La Laudato si’ è una vera e propria Enciclica sociale a tutto campo. Il presente volume ne propone il testo integrale, con i commenti di alcuni padri gesuiti. Non è una «guida» che «spiega» l’Enciclica, ma una raccolta di riflessioni che accompagnano il lettore in alcuni approfondimenti, indicandogli piste da seguire. Il testo di Francesco, infatti, è di lettura immediata anche per persone non specialiste. Ci proponiamo quindi di aiutare a comprendere lo spessore del documento papale, illustrandone il significato a partire da punti di vista differenti. Aggiungendo la sua voce a quella dei suoi predecessori, Papa Francesco solleva domande e ragionamenti sulla casa comune che è il creato. Confidiamo che molti, accogliendo la sfida in termini di fede e di scelte operative, saranno profondamente ispirati all’azione dal fatto che un leader mondiale qual è Papa Francesco abbia avuto il coraggio di richiamare tutti a un futuro più sostenibile e inclusivo.
In una società digitale e multiculturale ha ancora senso parlare di umanesimo ad ispirazione cristiana? A questa fondamentale domanda intende rispondere questo nuovo testo di insegnamento o dottrina sociale della Chiesa (= DSC). In esso si offre, in particolare, una sintesi aggiornata della DSC. Infatti, dopo la sua pubblicazione, il Compendio di dottrina sociale della Chiesa, promulgato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (2004), non è ancora stato integrato, includendo gli importanti apporti della Caritas in veritate di papa Benedetto XVI e dei documenti sociali di papa Francesco quali, ad esempio, le esortazioni apostoliche Evangelii Gaudium, Amoris laetitia, Querida Amazonia, e le encicliche Laudato sì’ e Fratelli tutti.
Questo testo di DSC si colloca al punto di sintesi di precedenti studi. Tra i suoi capitoli include pure un’ampia riflessione sui temi dell’ecologia integrale, dei nuovi mass media e delle migrazioni. Esprime l’esigenza imprescindibile di dare corpo, nella costruzione della società, alla dimensione sociale della fede, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali. I christifideles laici, in particolare, se sono chiamati a partecipare, mediante l’assunzione di diversi ministeri, alla costruzione della Chiesa, sono pure mandati da Cristo ad annunciare il Vangelo nel mondo e a partecipare alla realizzazione della «nuova creazione».
S. Ecc. Mons. MARIO TOSO è vescovo di Faenza-Modigliana. Già Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana e Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha al suo attivo numerosi saggi e scritti. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: Welfare Society. La riforma del welfare: l’apporto dei pontefici, LAS, Roma 2013; Democrazia e libertà. Laicità oltre il neoilluminismo postmoderno, LAS, Roma 2006; Per un’economia che fa vivere tutti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2015; Per una nuova democrazia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2016; La non violenza, stile di una nuova politica per la pace, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2017; Cattolici e politica, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 20193; Ecologia integrale dopo il coronavirus, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2020.
Il volume si inserisce nella collana della L.E.V. dedicata alla conoscenza del Collegio Cardinalizio e in particolare raccoglie le omelie e i discorsi tenuti dal Cardinale Franc Rodé durante i suoi anni di ministero, prima come Arcivescovo di Lubiana e poi come Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nei testi qui riportati il Cardinale si sofferma su fondamentali tematiche religiose, quali la pastorale liturgico-sacramentale e il valore dell'Eucaristia, la vita consacrata, il ruolo del laicato, l'importanza dell'educazione e della cultura cattolica per le nuove generazioni.
Che cosa porta di nuovo Amoris laetitia rispetto al magistero tradizionale della chiesa? In questo suo commento all'Esortazione apostolica di papa Francesco, Brambilla mostra che il documento getta uno sguardo nuovo sulla vita di coppia e della famiglia: introduce uno stile, un linguaggio e un'attenzione particolare all'esistenza concreta delle famiglie, alla fenomenologia della coppia e alla storia della trasmissione fra le generazioni.
Il dibattito suscitato dall’Esortazione papale sull’amore nella famiglia non tiene sufficientemente conto che ogni atto di magistero è una ripartenza dall'inizio, per fare un ulteriore passo avanti, no è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. E' l'atto dell "traditia tradens"che non si limita a trasmettere dottrina e morale, ma cerca di interrogarle sempre da capo, ritornando alla freschezza della sorgente e al gesto di mettere il lievito del Vangelo nella pasta del vissuto umano. In cinque percorsi pastorali di introduzione al matrimonio cristiano, così ci viene dato di sperimentare che dono del Vangelo e vita della coppia possono rinascere e rinascere insieme.
Franco Giutio Brambilla, già ordinario di cristologia e di antropologia teologica alla Facoltà teologica dell'Iltalia settentrionale (e preside della stessa dal 2006 al 2012), nel 2012 è diventato vescovo dl Novara. Presso l'Editrice Queriniana ha pubblicato: Il Crocifisso risorto (2021); Antropologia teologica (2014); Liber pastoralis (2018); Praticare e raccontare i “santi segni” (2020).
In questo testo vengono raccolti i discorsi di Papa Francesco e le testimonianze rese da varie persone davanti al Santo Padre durante il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan (31 gennaio - 5 febbraio 2023). Un documento prezioso e importante, che unisce la voce profetica di Francesco a testimonianze ricche di sofferenza e di fede. Prefazione di Chimamanda Ngozi Adichie.
Quando oggi si parla di giovani e con i giovani s'impongono queste domande: è rimasto un terreno comune? Come preservarlo? Come farli entrare nella dimensione del patto per dare loro appieno la dignità che meritano e ricucire lo sfilacciato legame tra passato e futuro? Vittorio Robiati Bendaud prova qui ad abbozzare un meditato spunto di risposta. Perché i giovani ritrovino fiducia devono poter sentir parlare con autorevolezza, dignità e onestà del senso delle realtà concrete, che normalmente esperiscono, a cominciare dal loro corpo. Devono inoltre poter fare davvero affidamento su una scuola seria ed esigente, che permetta loro di districarsi nel mare nella complessità, come pure sul senso di famiglia e di responsabilità per loro nutrito dalle principali comunità religiose. Devono poter avvertire, infine, che c'è fiducia nel Dio della Bibbia e nelle Sue promesse.
«Il 9 dicembre 2019, papa Francesco ha ricevuto in udienza il Seminario Regionale di Bologna, che celebrava i suoi cent'anni. Il Papa, dopo aver salutato i presenti e ringraziato il cardinale Zuppi per il suo discorso, ha voluto ricordare monsignor Bettazzi, "quasi coetaneo del Seminario". In realtà, sono nato nel 1923, ed ero stato alunno di quel seminario dal 1938 al 1942, insegnante dal 1950 al 1963. Ho approfittato dell'incontro per offrire al Santo Padre una copia del mio ultimo libro Il mio concilio Vaticano II, essendo rimasto io l'ultimo Padre conciliare italiano vivente. Un vescovo importante del Vaticano ha commentato con una battuta sorridente: "Sarà una delle sue solite eresie!". L'ho presa bene, pensando che la parola "eresia" originariamente, dal greco, significa "scelta, preferenza"».
«Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7). Papa Francesco nel suo VII Messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri invita tutti alla riflessione attraverso il Libro di Tobia. Un invito alla riflessione e al discernimento, affinché non si abbia da offrire ai poveri il superfluo o lo scarto delle nostre esigenze quotidiane. L'Introduzione è di mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell'Evangelizzazione nel mondo.
Il discorso ecclesiologico attuale è incentrato sulla dottrina del Vaticano II e sui suoi approfondimenti teologici successivi. L’obiettivo di questo libro, invece, è quello di inquadrare meglio il Concilio all’interno della storia del pensiero cristiano sulla Chiesa e, in particolare, leggere l’evento nell’orizzonte del secolo XX. Lo studio, da questa prospettiva, ripercorrerà tre grandi questioni dell’ecclesiologia: i diversi paradigmi della Chiesa, il rapporto tra lo Spirito Santo e la Chiesa e, infine, il rapporto tra Salvezza e Chiesa. L’intento è quello di contribuire alla formazione di una visione dei grandi argomenti discussi nell’assise conciliare più contestualizzata, all’interno di un arco di tempo che comprende tutto il secolo XX fino ai nostri giorni.
MIGUEL DE SALIS AMARAL è un sacerdote portoghese. Dal 2001 è professore della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce e dal 2015 è vicedirettore del Centro di Formazione Sacerdotale della stessa Università. È laureato in Ingegneria Civile e dottore in Teologia dogmatica. Nel suo lavoro teologico si è dedicato principalmente all’ecclesiologia, al dialogo ecumenico, alla teologia orientale e al Concilio Vaticano II. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Dos visiones ortodoxas de la Iglesia: Bulgakov y Florovsky (Eunsa 2003), poi tradotto in romeno e pubblicato dalla casa editrice della Facoltà di Teologia Ortodossa dell’Università di Cluj-Napoca, e Concittadini dei santi e familiari di Dio. Studio storico-teologico sulla santità della Chiesa (pubblicato in questa stessa collana nel 2009), poi tradotto in portoghese (con la casa editrice San Paolo). Dal 2002 è consultore della Congregazione delle Cause dei Santi.
Sinodo non significa soltanto scegliere di governare la Chiesa in comunione con i Vescovi; la sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione, e si manifesta nella partecipazione all’ufficio profetico di Cristo da parte di tutti i battezzati, ministri e laici, per interrogarsi su quale sia il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del Terzo millennio.
Ponendo l’esercizio sinodale come modalità fondante dell’essere Chiesa, papa Francesco può dirsi a pieno titolo “il papa della sinodalità”.
Il Documento della Pontificia Commissione Biblica sull'interpretazione della Bibbia nella Chiesa. Lo studio della Bibbia è come l'anima della teologia. In questo campo il Magistero della Chiesa cattolica ha più volte preso posizione con importanti documenti, tra cui questo, pubblicato la prima volta nel 1993.
La gioia del Padre nel contemplare l'opera compiuta nella sapienza del Verbo per potenza di Spirito Santo è la benedizione che accompagna tutta la vicenda umana e tiene viva la speranza della beatitudine, anche nelle molte spaventose ombre che segnano la storia di tutti i tempi, del nostro tempo. La Pasqua di Gesù è la rivelazione della via che porta alla gloria: la via della vita donata, dell'amore fino alla fine. Non intendo limitarmi a presentare la "proposta pastorale per l'anno 2023/2024", ma suggerire attenzioni doverose e costanti che devono qualificare le proposte della comunità cristiana. Richiamo tutti alla vigilanza, alla lucidità, alla fortezza per evitare di essere reticenti, intimoriti o arroganti in un contesto caratterizzato da opinioni diffuse che confondono il pensiero, le parole, le proposte in ambito educativo e pastorale. Il punto di partenza irrinunciabile è la professione di fede che riconosce la vita come dono di Dio. In questo senso si deve intendere la vita come "vocazione ad amare". Per dare un contenuto a queste affermazioni ci riferiamo con pensosa disponibilità alla Parola di Dio, alle indicazioni di papa Francesco e del magistero della Chiesa per accompagnare tutti a vivere temi particolarmente complessi e problemi che non possiamo ignorare con la fiducia del credente e la sapienza che viene dall'alto. Nel contesto in cui viviamo, la proposta cristiana può essere considerata come una sorta di stranezza d'altri tempi, può essere disprezzata come ridicola, può essere intesa come la pretesa di giudicare, come una invadenza fastidiosa. Ma i cristiani non vogliono e non possono giudicare nessuno. Sperimentano però che, vivendo secondo lo Spirito di Dio e l'insegnamento della Chiesa, ricevono pienezza di vita, hanno buone ragioni per avere stima di sé e degli altri, affrontano anche le prove animati da invincibile speranza. Non ritengono di essere migliori di nessuno. Sentono però la responsabilità di essere originali e di avere una parola da dire a chi vuole ascoltare, un invito alla gioia. Con questo spirito incoraggio tutti a non rinunciare alla responsabilità della testimonianza, della proposta, dell'accompagnamento educativo sui temi che riguardano l'educazione affettiva, la preparazione al matrimonio religioso, l'accoglienza della vita, il lavoro, la pace, il tempo della terza età.