Nell'era di Gps e Google perdersi è visto come un inutile spreco di tempo. Eppure, è una delle più antiche strategie di conoscenza dell'umanità, e i suoi vantaggi sono innegabili: se fosse andato dove voleva, Colombo non avrebbe mai scoperto l'America, Hänsel e Gretel non avrebbero mai sconfitto la strega malvagia e anche noi avremmo molto meno da raccontare al ritorno dalle vacanze. Come ogni manuale che si rispetti, questa "antiguida" è suddivisa in tre parti. La prima, dedicata ai principianti, si concentra sui motivi per cui ci si perde e sulle strategie per tornare a casa sani e salvi. La seconda parte, dedicata agli avanzati, si concentra sui processi mentali che il nostro cervello attiva quando scegliamo un percorso, il tutto corredato da storie avventurose di viaggiatori (famosi e non) o anche di semplici gitanti fuori porta. L'ultima parte, dedicata agli esperti, si concentra sulle strategie utili a orientarsi, sui comportamenti più adeguati da tenere in caso di smarrimento e sulla filosofia del vivere qui e ora. Con sagacia e ironia, Kathrin Passig e Aleks Scholz mostrano come perdersi renda più intelligenti, ricchi e soddisfatti, e qualche volta faccia addirittura arrivare prima a destinazione.
Se volete conoscere la creatività dell'Italia andate a New York. Troverete l'orgoglio tricolore della sfilata del Columbus Day lungo la Quinta Strada, il patriottismo americano di chi è caduto a Ground Zero, il coraggio dei pompieri e dei marines in prima linea nella guerra al terrorismo, la babele di dialetti del mercato di Arthur Avenue, le trasformazioni sociali negli scritti di Gay Talese, i successi del business nelle trasmissioni tv di Maria Bartiromo e Charles Gasparino, la passione per la politica nelle battaglie di Mario Cuomo e Rudy Giuliani, l'immaginazione nelle creazioni di Gaetano Pesce, Renzo Piano e Matteo Pericoli, la provocazione nell'abbigliamento di Lady Gaga. New York somma e sovrappone le identità passate e presenti perché non tutti gli oltre 2,7 milioni italiani che vivono nella Grande Mela condividono la stessa dimensione storica. I top manager delle banche di Midtown, arrivati negli ultimi venti anni, sono proiettati nel XXI secolo mentre sulla Fresh Pond Road di Ridgewood le panelle vengono confezionate seguendo ricette che in Sicilia si tramandano da generazioni. Nella galleria di arte contemporanea di Larry Gagosian, il tempio dell'arte contemporanea sull'esclusiva Madison Avenue, è una stakanovista torinese quarantenne a reinventare Pablo Picasso, così come nei laboratori della New York University è una donna medico italiano a rappresentare l'avanguardia della lotta al cancro...
Cosa unisce le principali griffe italiane all'industria delle macchine di precisione che esportiamo in tutto il mondo? Cosa lega la produzione di pezzi di design in serie limitata e la realizzazione di luna park e grattacieli su misura? Il filo rosso che attraversa il Made in Italy di successo è ancora oggi il lavoro artigiano, un tratto della nostra cultura cui spesso non diamo il giusto valore. Questo libro descrive le tante realtà del nostro paese in cui il saper fare continua a rappresentare un ingrediente essenziale di qualità e di innovazione. Racconta i molti modi in cui è possibile declinare al futuro un'eredità che merita di essere proposta a scala internazionale. Il libro è un viaggio in un'Italia forse poco nota, ma vitale e sorprendente. La riscoperta del lavoro artigiano, non solo in Italia, supera i confini dell'economia. Ci costringe a riflettere su cosa dobbiamo intendere oggi per creatività e meritocrazia e sulle opportunità di crescita che si offrono alle nuove generazioni del nostro paese.
"In un mondo che è al contempo da crepacuore per l'orrore che presenta e mozzafiato per la bellezza che mostra, è davvero sacrosanta la ragione per andare in cerca di questa grande forza ammaestratrice nota come Nostra Madre. Per volerla trovare e restarle vicino." Così inizia il nuovo libro di Clarissa Pinkola Estés, un viaggio nell'universo femminile più profondo: quello spirituale. Dopo aver stimolato il risveglio della Donna Selvaggia attraverso racconti, fiabe e miti, la psicoanalista junghiana che ha conquistato milioni di lettrici con "Donne che corrono coi lupi" ci guida adesso alla scoperta dell'aspetto più intimo della psiche femminile, quello legato alla spiritualità intesa come forza creativa e feconda. In tutte le religioni e culture ancestrali, infatti, esiste una potenza fertile e prolifica riconosciuta come Grande Madre, nel cui grembo il mondo è stato concepito e a cui tutti apparteniamo. Una Grande Madre, benedicente e compassionevole, che accetta e supera la sfida di affrontare il mondo così com'è, bello e terribile allo stesso tempo.
Una società che investe sull'energia nucleare è una società che ha deciso di non fare i conti con l'estinzione nostra e della Terra. Le politiche energetiche attuali non prevedono un futuro, sia che si concentrino sui combustibili fossili, sia che scommettano sul nucleare: in un caso ci aspettano infinite guerre, nell'altro infinite Fukushima. La fine dei dinosauri. Testi per un altro futuro non è solo un libro contro il nucleare, ma la descrizione di un futuro possibile, purché gli investimenti si concentrino subito sulle energie rinnovabili, con un impegno generale, di cui i comuni, le regioni e i cittadini saranno i principali protagonisti. Hanno scritto Stefano Argirò (fisico), Federico M. Butera (fisico), Stefano Gaserini (climatologo), Marcello Cini (fisico), Guido Cosenza (fisico), Giuseppe Genna (scrittore), Roberto Natalini (matematico), Giuseppe Onufrio (fisico, Greenpeace Italia), Wolfgang Palz (fisico), Giorgio Parisi (fisico), Tommaso Pincio (scrittore), Francesca Sartogo (architetto, EuroSolar Italia), Hermann Scheer (premio Nobel alternativo '99 per l'Energia Solare), Stefano Sylos Labini (geologo), Junko Terao (giornalista), Paolo Valente (fisico).
"Rappresentare" il presente, graffiare il futuro, proteggere il passato dall'azione del tempo. E farlo attraverso frammenti pulsanti, che restituiscano il peso di un secolo. Dalla parabola del cinema all'ultimo grido del telegrafo, dal demoniaco Helter Skelter dei Beatles al delitto di Novi Ligure, dal contestato suicidio di Marilyn Monroe alla figura anonima di un lucidatore di scarpe ebreo, dall'invenzione del napalm alla tragedia dell'Undici Settembre, dalle cui ceneri nasce, funesta fenice, il nuovo millennio. Ciò che del passato emerge è in primo luogo l'anima devastatrice, la forza distruttiva, il carattere diabolico e irrazionale. Perché il Novecento, con i suoi genocidi, le pene capitali, gli orrendi delitti familiari, e poi con il trionfo della tecnica, l'annientamento della natura e degli animali, è soprattutto morte, apocalisse, rovina. E s'incarna in personaggi diversi, piccini o sublimi, diabolici o angelici o semplicemente umani, in un pazzo elenco. A difesa del mondo, e del genere umano, rimangono alcune tendenze (come il vegetarianesimo) e le testimonianze di autori illuminati che Ceronetti riporta generosamente. Ed è proprio questo S.O.S. di voci che echeggia nell'universo anche dopo la cessazione dei segnali Morse richiesta d'aiuto estrema e inconsapevole, da sempre e per sempre - che può forse rendersi udibile. Un libro in cui Ceronetti si fa cantastorie surreale del reale.
"Hai mai sistemato una bambina?" chiede insistente una contadina del villaggio alla giornalista Xinran, durante un'intervista. La giovane sposa di campagna sa bene che è suo dovere dare alla luce un maschio, ed è convinta che ogni donna, come lei, quando mette al mondo una femmina sappia altrettanto bene cosa fare: deve trovare il modo di "sistemare" la bambina, di sbarazzarsi di lei. Deve, suo malgrado, abbandonarla. L'abbandono delle bambine appena nate era, ed è tuttora, una pratica tristemente diffusa in Cina, e non solo nelle zone rurali, ma anche nel resto del paese, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l'amorevole accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo. Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi che hanno abbandonato le proprie neonate sulla strada di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina odierna per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.
In un lontano passato gli uomini hanno avuto poteri che consentivano loro di cambiare, inventare, modellare la realtà a loro piacimento. In questo libro Mike Dooley rivela come gli esseri umani possano ancora oggi ritrovare quella straordinaria capacità. Aprire la mente e il cuore alle infinite possibilità che l'universo offre significa trasformare la nostra vita e i nostri desideri in azioni, eventi, incontri, risultati concreti. Un libro che cambia totalmente la visione che abbiamo di noi stessi e del mondo e ci spiega come vivere una meravigliosa avventura.
Il volume raccoglie i saggi più significativi scritti da Tzvetan Todorov nell'arco degli ultimi venticinque anni. È la summa di un intellettuale di enorme prestigio e autorevolezza, che affronta i temi centrali della sua opera. Giovane e brillante studioso approdato nel 1960 a Parigi dalla Bulgaria sovietica, Todorov si è subito affermato come teorico della letteratura, usando gli strumenti dello strutturalismo e della semiotica. Ha poi dedicato saggi fondamentali alla scoperta dell'America e al rapporto-scontro con l'Altro. La sua riflessione si è poi concentrata sul rapporto tra l'etica e la storia nell'era dei totalitarismi. Negli ultimi anni, ha condotto una lucida riflessione politica sul ruolo e sul futuro dell'Europa tra globalizzazione e migrazioni; e al tempo stesso ha continuato a occuparsi dei capolavori della letteratura e dei loro autori. Attraverso un itinerario personale che illumina gli oggetti della sua riflessione (da Aron a Goethe, da Primo Levi a Mozart, da Stendhal a Beckett, passando per uno "Stalin visto da vicino" e una riflessione su "Artisti e dittatori"), Todorov traccia un affascinante autoritratto. Facendoci incontrare i libri e gli autori che si nascondono dietro di essi, "Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro" ci trasmette la saggezza di un umanesimo segnato dall'incontro con il male, che tuttavia evita rassegnazione e pessimismo.
In fondo, se ci pensate, non serve nessuna arte per camminare. L'abbiamo imparata da piccoli e non l'abbiamo più scordata. Basta alzarsi, uscire di casa, e mettersi in marcia. Ma per farlo in modo cosciente, occorre qualche premessa, qualche attenzione. L'arte del camminare è rivolto sia a chi non ha mai camminato per più di una giornata, sia a chi già trascorre il suo tempo libero camminando e vuole aggiungere qualcosa al proprio bagaglio di conoscenze. Come preparare uno zaino? Usare o non usare i bastoncini? È possibile dormire serenamente sotto le stelle? Che cos'è la meditazione camminata? Sono solo alcune delle domande cui l'autore risponde in modo chiaro ed esauriente. Questo libro è rivolto a chi vuole partire per un lungo cammino, per esempio andare a Santiago, ma anche a chi vuole fare semplici passeggiate con una maggiore consapevolezza. Prefazione di Wu Ming 2.
Genova, luglio 2001: un ragazzo di 23 anni ucciso dai carabinieri; 93 persone pestate e arrestate sulla base di prove false alla scuola Diaz; decine di fermati torturati nella caserma di Bolzaneto; in una vera e propria eclisse dei diritti costituzionali democratici, di fatto sospesi. Vittorio Agnoletto, all'epoca portavoce del Genoa social forum, e Lorenzo Guadagnucci, testimone e vittima del blitz alla Diaz, raccontano tutte le verità sul G8 di Genova e sui tentativi di fermare e condizionare i processi. Enrico Zucca, pm al processo Diaz, per la prima volta svela agli autori i retroscena dell'inchiesta genovese. I massimi vertici della polizia e dei servizi segreti, oltre a decine di agenti, sono stati condannati in secondo grado. Sono giudizi clamorosi, senza precedenti. Eppure tutti sono rimasti al loro posto e molti sono stati addirittura promossi, con l'avallo dell'intero arco politico parlamentare. La ferita aperta nel luglio 2001 non è stata ancora rimarginata. Nel 2001 un grande movimento nella sua fase nascente è stato criminalizzato, ma le sue idee non erano sbagliate: a Genova si parlava di un prossimo crac della finanza globale, del collasso climatico del pianeta, delle guerre come frutto naturale del sistema neoliberista. Scenari che si sono puntualmente avverati. In questo libro si racconta il volto autentico del G8 di Genova: un tracollo dei valori democratici, ma anche una proposta culturale e politica che resta vitale. Prefazione di Susan George.
"Quando venne fatto entrare i nostri sguardi si incrociarono appena e subito i suoi occhi inespressivi puntarono verso il basso. Spostò la sedia lontano da me e si mise a sedere. "Riima, ma lei morde?" "No." "E allora si avvicini che non mordo neanch'io"." Attraverso la lente delle sue indagini, Piero Luigi Vigna ripercorre i capitoli più oscuri del secondo Novecento italiano. Eventi - dallo stragismo degli anni di piombo ai delitti del Mostro di Firenze, dai rapimenti dell'Anonima Sequestri alle torbide trattative tra Stato e mafia le cui conseguenze ancora si ripercuotono sull'Italia dei nostri giorni. La tutela dello Stato è una partita infinita. Una strenua difesa che spesso costringe all'attacco. Una contesa che non si risolve nello scontro diretto con i criminali più noti - Senzani, Concutelli, Pacciani, Riina -, ma si popola di figure apparentemente minori. Sono i mandanti, i complici, i parenti delle vittime, i poliziotti, i politici, i giornalisti. Sono le figure con le quali Piero Luigi Vigna, nel corso della sua lunga carriera di magistrato, condotta allo stesso tempo con la razionalità dello stratega e l'istinto dell'uomo d'azione, non ha mai rifiutato il confronto, anche quando violento o equivoco. Così come ora, chiamato a colloquio da Giorgio Sturlese Tosi, non si sottrae al suo ruolo di testimone attivo e ci racconta la sua versione dei fatti. Le sue verità.