L'Autore ricostruisce la storia del Messico per comprendere, e far comprendere, come si sia giunti alla guerra civile fra l'esercito messicano e gli insorti, prevalentamente contadini cattolici, chiamati i combattenti di Cristo Re, i cristeros.
«End? affronta il mistero della fede cristiana, e per estensione il mistero stesso della fede» (Martin Scorsese). Sh?saku End? (1923-1996), definito il «Graham Green giapponese», è stato tra gli scrittori del Novecento più letti e tradotti in Occidente. Nelle sue opere, che per oltre trent'anni hanno occupato posizioni di rilievo nelle classifiche dei bestsellers, ha affrontato tematiche inconsuete per la mentalità del Giappone, in particolare il rapporto con il cristianesimo. Nel romanzo storico Silenzio (1966), considerato una delle sue opere più riuscite e ora portato sullo schermo da Martin Scorsese, End? ambienta la vicenda nel «secolo cristiano» (dal 1549 al 1638), il doloroso periodo di persecuzione inaugurato dallo sh?gunato Tokugawa, che mise al bando l'attività dei missionari occidentali. In Europa giunge la voce che il venerato maestro Christovão Ferreira, ex padre provinciale portoghese e capo riconosciuto della missione cattolica in Giappone, abbia abiurato dopo sei ore di agonia nella fossa. Tre suoi allievi decidono di compiere il rischioso viaggio verso le isole nipponiche nella speranza di rintracciarlo e di convincerlo a ricongiungersi alla fede cristiana. Solo due dei tre missionari riescono ad approdare sulle coste giapponesi ma vengono arrestati e condotti difronte alle autorità. Sono due i grandi temi del più noto romanzo di Sh?saku End?: il silenzio di Dio dinnanzi alla sofferenza del credente e l'inadeguatezza della teologia occidentale per comprendere le persecuzioni subite dai cristiani.
Amato e discusso in ogni fase della vita, Joseph Ratzinger è stato uno dei grandi protagonisti della seconda metà del Novecento e della svolta del millennio. Nato in Germania nel 1927, la sua vita venne segnata dall'ascesa del nazismo, dalla guerra, dal comunismo, come quella di Giovanni Paolo II che, dopo la sua sorprendente elezione, lo volle insistentemente al suo fianco. Eletto a sua volta papa nel 2005, Ratzinger decise di chiamarsi Benedetto XVI a indicare la scelta per Dio, la via della pace operosa nel rispetto degli uomini e del creato. Alla Chiesa, colpita dagli scandali sessuali e finanziari, propose un percorso di purificazione; all'Europa suggerì ripetutamente di valorizzare le radici cristiane; alle religioni domandò un atteggiamento di dialogo al servizio dei popoli e delle nuove urgenze dell'umanità. Da molti non compreso, nel 2013 Benedetto XVI stupì il mondo con le dimissioni dal papato, un gesto clamoroso che a tanti sembrò il segno del tramonto del cattolicesimo. Era, al contrario, il seme sotto la neve, il passaggio obbligato per aprire la Chiesa a una dimensione più universale, a un rinnovamento cui sta lavorando il suo successore, Francesco. Elio Guerriero, che da molti anni ha un rapporto di consuetudine con il papa emerito, ha tracciato un ritratto a tutto tondo del pensatore e uomo di Chiesa che molti hanno appreso ad amare e rispettare dopo le sue dimissioni. Prefazione di papa Francesco.
Un libro sulla vita di sette figure significative di frati e suore del secolo scorso morti in concetto di santità. L'Ordine Domenicano nei suoi otto secoli di storia ha dato alla Chiesa moltissimi santi e l'ideale per il quale è stato fondato - la predicazione del Vangelo - è oggi più che mai attuale, stimolante e tale da suscitare nuove vie di santità. L'Autore ha scelto sette figure significative di frati e suore del secolo scorso morti in concetto di santità, i quali, a suo giudizio, meritano di esser fatti conoscere perchè possano giungere ad esser dichiarati beati dalla Chiesa.
C’è una espressione della spiritualità russa che indica i «folli di Dio»: lo jurodivyj è il portatore di una sapienza che può abitare solo nella «stoltezza» (1 Cor 1,27), che suscita inquietudine e allarme. Il fenomeno dei «folli di Dio» non ha molti emuli nella tradizione occidentale, costruita attorno a paradigmi di santità molto diversi. Il volume raccoglie alcune di queste figure italiane di «folli di Dio», che, conquistati dal Vangelo, hanno imboccato una via di autoriforma.
Dall’Introduzione di Alberto Melloni.
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana... Nell'Antico e nel Nuovo Testamento non compaiono solo figure maschili ma anche tante donne. Sono fondatrici di stirpi, profetesse, donne qualunque che si trovano perciò a svolgere un ruolo cruciale, memorabile nella storia della loro comunità e della loro religione. Sono donne che hanno la forza di essere protagoniste del proprio destino. Osano sfidare Dio, come Eva, la madre dei viventi, che trasgredisce l'ordine divino e si assume la responsabilità di una vita autonoma; osano opporsi all'autorità maschile, come Miriam che rivendica il proprio ruolo di profetessa con Mosè, o come Giuditta che uccide il nemico Oloferne; osano anteporre alle leggi umane principi superiori, come le levatrici che salvano Mosè contravvenendo alle leggi del faraone, o come Ester che aiuta il suo popolo sfidando le leggi dell'Impero persiano; osano piegare le leggi maschili a difesa dei diritti delle donne, come fanno Tamar e Rut. Compiono scelte ardite ma sono ugualmente difese e accolte da Dio. Oltre a loro, ci sono teologhe che hanno letto diversamente il racconto dei testi sacri e ne hanno tramandato un'altra versione. La presunta inferiorità femminile ricavata dall'interpretazione di certi passi della Bibbia è servita soprattutto a legittimare discriminazione e subalternità della donna, ma non è scontato che questo ne sia l'autentico e unico senso. Prefazione di Marinella Perroni.
Due originali drammi, ancora non pienamente conosciuti al grande pubblico, del futuro ed amato Giovanni Paolo II.
Nella storia del Giappone il numero dei cristiani non ha mai superato l'1% della popolazione. Eppure, quella del Cristianesimo in Giappone è certamente una storia affascinante. Dal 1868, con la caduta dell'ultimo shogun e con la modernizzazione del Paese, la fede cristiana fu libera di tornare nell'Arcipelago. Dopo secoli di persecuzioni, se non divenne mai una religione largamente diffusa fra la popolazione, fu in grado tuttavia di conquistare i più alti scranni della società. Con la graduale formazione di uno Stato autoritario e con la proclamazione di un "nuovo ordine" in Asia, il Paese si avviava verso la sua tragica avventura bellica. Nonostante ciò il Cristianesimo non scomparve mai dalla scena pubblica e contribuì in maniera sostanziale allo sviluppo sociale e politico, e, in ultima analisi, alla ricerca della pace. Il testo analizza circa due decenni di storia giapponese quelli del periodo autoritario - attraverso gli occhi dei suoi cristiani.
Con questa battuta, pronunciata alla vigilia del plebiscito dell'aprile 1938 che avrebbe sancito l'Anschluss, Pio XI sintetizzava il suo giudizio sui protagonisti delle vicende che portarono alla fine ingloriosa della prima repubblica austriaca. In effetti, nel momento in cui risultava a tutti ineluttabile il crollo del piccolo Stato alpino, e tutti apparivano rassegnati all'evento, quella della Santa Sede si trovò ad essere l'unica voce, in Europa, decisa ad opporsi all'espansionismo hitleriano. Coglieva quindi nel segno l'affermazione di un alto prelato, secondo cui "dalla Cupola di San Pietro l'aspetto del mondo è più vasto e più vero". Proprio da tale ottica l'autore di questo saggio ha ricostruito le complesse vicende che precedettero e accompagnarono la fine dell'indipendenza austriaca. E lo ha fatto con cognizione di causa, sia perché sostenuto da un'attenta, approfondita analisi della letteratura sull'argomento, sia per il fatto di potersi avvalere di un'ingente messe di documenti vaticani riservati, solo di recente resi accessibili agli studiosi.
Un teologo e un fedele laico riflettono insieme sulla figura del laico,alla stre-gua dei discepoli,inviati a due a due dal Signore. L’identità del laico è rilevata nella sua universale sacralità umana,valore,soggettività e interiorità,ancor prima dell’adesione a qualsivoglia credo religioso. L’excursus storico sul laicato cattolico si dipana dal periodo evangelico e post-apostolico, inoltrandosi nel mondo tipico del medioevo, quando i laici cominciano a essere presenti nel pensiero sociale e politico,con il quale sovente s’identificano. A cominciare dalla trattazione del conflitto Stato-Chiesa nel Risorgimento italiano,la ricerca si restringe alla considerazione degli eventi che coinvolgono il laicato cattolico nel nostro Paese,in cui la Chiesa fin dall’inizio dell’ottocento è particolarmente sollecita nell’educare il popolo al senso cristiano. Completate le ultime righe sull’ottocento,l’interesse degli autori si concentra sulla figura e le opere del Beato don Giacomo Alberione, nato verso la fine del suddetto secolo e nel cui carisma la presenza di laici al maschile e al femminile è notevole e organizzata. Gli autori chiudono il lavoro con indicazioni concernenti la formazione, la spiritualità,l’azione apostolica del laico cattolico.
AUTORI
Angelo De Simone è sacerdote della Società San Paolo e dottore in teologia. È Assistente spirituale dell’Istituto maschile “San Gabriele Arcangelo” di vita secolare consacrata fondato dal Beato Giacomo Alberione. Ha pubblicato: Per un totale amore (1982), Come Francesco(1982),Gli uccellini sono fatti per volare(1988), Guida alla Liturgia delle Ore(1997), Bella la vita(2003).
Odo Nicoletti, riminese, incontra don Alberione nel 1955; dal 1958 fa parte dell’Istituto «San Gabriele Arcangelo», sul quale ha pubblicato due saggi: Crescete solidi come querce (2003) e Il cammino dei laici nella Chiesa e nella Famiglia Paolina (2005).
"Santo padre, nonostante la nostra insistenza, lo Ior non ci ha mai fornito i documenti richiesti."
Da un incontro di papa Francesco con i membri della Commissione referente sullo Ior da lui costituita, autunno 2013
"La nostra è un'organizzazione modesta... Non abbiamo segreti."
Da una lettera di Paul Marcinkus al dipartimento di Stato americano, 3 aprile 1979
Una storia che si ripete. Questo libro ripercorre le imprese rocambolesche di un monsignore senza scrupoli, vicinissimo al papa e ai suoi più stretti collaboratori, intimo di ministri e capi di Stato, manager e banchieri, arricchendole di dettagli venuti alla luce solo di recente, di nuove testimonianze e di documenti inediti.
A distanza di trent'anni dall'uscita di scena di Marcinkus, cosa resta di lui nelle stanze del torrione di Niccolò V, sede dell'Istituto per le opere di religione? È vero che lo Ior si è ormai quasi totalmente rinnovato, come assicura il suo attuale presidente, grazie alla vigilanza dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa sede e alle nuove normative sulla trasparenza entrate in vigore in Vaticano? Oppure persistono ombre e torbide manovre per ostacolare il cambiamento voluto da papa Francesco?
Un racconto che attraversa più di cinquant'anni di storia delle finanze maledette del Vaticano, con lo sguardo sempre rivolto all'attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. Di nuovo legati alla gestione del denaro, del potere e degli affari.
Fabio Marchese Ragona, giornalista, lavora come vaticanista per il Gruppo Mediaset. Da anni segue le vicende d'oltretevere anche per il quotidiano "Il Giornale". Conduce ogni settimana sul canale all-news Tgcom24 la rubrica domenicale "Stanze Vaticane". È autore del documentario su Giovanni Paolo II "Il sorriso di Karol". Ha scritto: "Potere Vaticano" (Edizioni Il Giornale 2016) e "Tutti gli uomini di Francesco" (Edizioni San Paolo 2018).