Oggi il mondo è a un crocevia. Una piccolissima minoranza di musulmani sembra essere decisa ad appropriarsi della religione islamica per condurla a un conflitto perpetuo con il resto del mondo. A causa delle loro azioni risulta difficile comprendere la reale differenza tra l’islam come è sempre stato e le distorsioni contemporanee. A partire da alcuni versetti di dodici sure del Corano, questo libro intende illustrare criticamente ciò che l’islam effettivamente è – ed è sempre stato – e ciò che, al contrario, non è. Un’appendice sull’Isis consente di comprendere i meccanismi, il funzionamento, l’amministrazione e il reclutamento dei jihadisti di Daesh.
Sommario
Introduzione all’edizione italiana (A. Melloni). Prefazione (Abdullah II ibn al-Hussein). Notizie sull’Autore. Ringraziamenti. Nota all’edizione inglese sulla traduzione. Nota all’edizione italiana sulla traduzione. Introduzione. I. Cos’è la religione? II. Cos’è l’islam? III. «Chi è il tuo Signore?». IV. Perché dio ha creato le persone? V. Cosa sono il paradiso e l’inferno? VI. Che cos’è il corano? VII. Chi è il Profeta Muhammad ? VIII. Che cos’è «il cuore»? IX. Cos’è la vita terrena? X. Cos’è la shari‘ah? XI. Cos’è jihad? XII. Cos’è il governo? XIII. Poscritto cos’è la felicità? XIV. Appendice 1. La grande tenda dell’islam. XV. Appendice 2. Tre domande per ogni musulmano. Appendice 3. La crisi dell’ISIS. Indice analitico. Indice degli ahadith citati, seguiti dall’autore della raccolta di cui fanno parte. Indice dei versetti coranici citati. Indice delle poesie. Glossario delle parole arabe. Recensioni di Guida all’Islam per persone pensanti.
Note sull'autore
Ghazi bin Muhammad, principe giordano, è professore di Filosofia islamica e primo consigliere per gli Affari religiosi e culturali di Re Abdullah II ibn Al-Hussein di Giordania. Ha studiato nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Egitto. Il suo libro Love in the Holy Qur’an ha avuto dieci edizioni ed è stato tradotto in diverse lingue.
L'ormai consolidato flusso migratorio proveniente dai paesi islamici ha generato in Occidente una serie di problematiche legate alla convivenza. Nei rapporti con i musulmani, continuiamo a chiederci per quale ragione avanzino pretese che spesso sono in disaccordo con i nostri principi religiosi, etici e civili, mentre i notiziari ci martellano con notizie di attacchi contro chiese oppure contro chi non rispetta il nome del loro Profeta. Partendo dal presupposto che l'islam è il Corano e che solo partendo da quest'ultimo si può "leggere" la visione delle cose dei suoi fedeli, l'autore ripercorre la storia della convivenza tra cristiani e musulmani nei Paesi dove questi ultimi sono diventati maggioritari, da Maometto fino al XX secolo. Dallo stato di "protetti" (?imm?) in quanto seguaci di una religione del Libro, alla progressiva emarginazione, dall'occupazione di cariche di responsabilità nell'apparato statale alla quasi completa estromissione, fino alla sottoscrizione di veri e propri "contratti" tra le comunità cristiane e l'autorità islamica. Un libro per capire tanti episodi di attualità, frutto di studi approfonditi sul testo sacro islamico, la tradizione (sunnah) e le maggiori opere di autori musulmani e arabo-cristiani dell'epoca. Un'opera che fa luce sul passato per aiutarci a decifrare il presente.
«A noi non tocca scegliere qual è il “vero volto” dell’islam ma continuare a pensare che ce ne sono parecchi. Non perché questo ci faccia piacere, ma perché è proprio così» Adrien Candiard
Sull’islam pensiamo di sapere tutto: dall’11 settembre la religione islamica è stata analizzata in centinaia di testi. I talk show ci bombardano di pareri e opinioni, lasciandoci smarriti e confusi.
Spesso la discussione pubblica viaggia sulla strada della semplificazione. E semplificare una religione che coinvolge oltre un miliardo di persone non le rende giustizia.
Adrien Candiard, che l’islam lo studia da anni abitando in terra islamica, ci consegna in queste pagine una fotografia più realistica di cosa sono e di cosa significano gli islam: esistono quello sciita, quello sunnita e quello di altre minoranze; «salafita» non è sinonimo di islamista; non tutti i credenti in Allah parlano l’arabo: lo stato islamico più popoloso al mondo è l’Indonesia, in India troviamo più musulmani che in tutto il Medio Oriente arabo.
Grazie a una conoscenza approfondita del passato e a uno sguardo sagace sull’attualità, Candiard smaschera tanti pregiudizi e ci apre a un dialogo intelligente insegnandoci il rispetto per la pluralità.
Il volume, che si inserisce tra le iniziative promosse dall’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, si propone di illustrare e favorire l’incontro e il dialogo tra cristiani e musulmani.
La comprensione dell’islam in Italia - spiegano gli autori - passa attraverso la conoscenza delle organizzazioni musulmane, del diritto ecclesiastico, della figura dell’imam, ma anche tramite l’incontro concreto nei luoghi della vita: la comunità, la scuola, l’oratorio, il carcere, l’ospedale. Senza dimenticare la dimensione quotidiana dell’islam – dalle regole alimentari alle feste – e l’attenzione concreta nei confronti dei poveri.
Sommario
Prefazione (G. Bassetti). I. Parametri per la comprensione dell’islam in Italia. 1. Organizzazioni musulmane e diritto ecclesiastico italiano (A. Angelucci). 2. La figura dell’imam dall’islam classico alla situazione italiana contemporanea (D. Tacchini). 3. La visita alla comunità islamica «di prossimità» (A. Ferrari - V. Ianari). II. Convivere in fraternità. 4. La scuola e i musulmani: una sfida interculturale (A. Cuciniello). 5. Musulmani all’oratorio (A. Negri). 6. Musulmani in carcere (I. De Francesco). 7. Incontrare i musulmani in ospedale (I. De Francesco). III. Interpretare l’islam nel quotidiano. 8. Islam: regole alimentari, digiuno e feste (A. Cuciniello - M. Rizzi). 9. La questione delle immagini nell’islam (M. Bombardieri). 10. La zakāt. L’islam e la concreta attenzione nei confronti dei poveri (S. Paternoster). IV. Temi a margine. 11. Troppa accoglienza? Dati e spunti per discutere di immigrazione, asilo, solidarietà (M. Ambrosini). Postfazione (A. Spreafico - C. Bettega).
Note sull'autore
Antonio Angelucci è docente di Diritto ecclesiastico europeo all’Università degli Studi del Piemonte Orientale di Novara e di Introduzione al diritto islamico alla Facoltà di Teologia di Lugano. È autore di monografie e fa parte del Gruppo per l’Islam dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana.
Maria Bombardieri, dottore di ricerca in Scienze sociali, studiosa delle comunità musulmane e dell'islam in Italia (associazionismo, moschee, radicalizzazione giovanile), ha tenuto l’insegnamento di Immaginari dell’alterità e ha collaborato con le cattedre di Sociologia e di Pluralismo sociale e conflitti culturali all’Università degli Studi di Padova.
Antonio Cuciniello, arabista e islamologo, è docente a contratto di Cultura e letteratura araba contemporanea all'Istituto di Alti Studi SSML Carlo Bo di Milano. Fa parte del Gruppo per l’Islam dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI.
Davide Tacchini è Research Fellow and Project Coordinator alla Jena Center for Reconciliation Studies della F.-Schiller-Universität a Jena, in Germania, e professore a contratto di Lingua e letteratura araba all’Università di Parma.
Gualtiero Bassetti, cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, è presidente della CEI.
Ambrogio Spreafico, vescovo della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, è presidente della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo.
Cristiano Bettega, docente di teologia presso lo Studio Teologico Accademico di Trento, è direttore dell’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Cei.
Telecomunicazioni, trasporti, sanità, diritto, sono alcune delle grandi conquiste che l'umanità ha conseguito grazie all'evoluzione, lo studio e l'impegno di molte società. E le società islamiche? Loro non hanno contribuito a questa evoluzione, rimanendone passive beneficiarie. Fanalino di coda nelle graduatorie internazionali per democraticità, le società islamiche risultano essere, al contrario, ai primi posti per corruzione, nonostante nella loro religione risieda la soluzione a tutti i problemi socio-politici e giuridici. Diffamazione e islamofobia sembrano un pretesto per non accettare semplici constatazioni, come la chiusura delle frontiere alle migrazioni e le relative responsabilità.
L’Islam è una religione che si basa su cinque pilastri. Ma dalla lettura del Corano e della Vita di Maometto emerge un sesto pilastro che potremmo chiamare ‘sesso’. Per il musulmano l’amore erotico è un’ossessione quasi psicopatologica ma, su questo versante, non si discosta poi molto dal Cristiano medio. Infatti, per entrambe le religioni del Libro la donna indossa sempre la stessa subalterna veste.
Note sull'autore
Alessandro Meluzzi, medico chirurgo, specialista in psichiatria. Psichiatra, psicologo e psicoterapeuta, riceve i suoi pazienti presso gli studi di Torino, Roma e Rimini. Negli anni ’80 del secolo scorso ha collaborato con Henri Laborit nel laboratorio di Parigi. Baccalaureato in Filosofia e Mistica presso l’Ateneo Sant’Anselmo di Roma. Già docente di Genetica del comportamento umano di Siena, di psichiatria forense dell’Università Sapienza di Roma, di psiconeuroendocrinologia presso l’Università di Torino. Attualmente è docente del Master in Criminologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, è direttore del Master in Criminologia e Diritto Penale (analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana) presso l’Unicusano di Roma, è titolare del corso di Psicologia di Comunità all’IUSTO Rebaudengo dell’Università Salesiana di Torino, è direttore dell’Istituto di Psicoterapia analitico-esistenziale IPAEM. Giornalista pubblicista, autore e opinionista televisivo, ha firmato oltre duecento pubblicazioni scientifiche e oltre trenta monografie in materia di psicologia, psicoterapia, psichiatria e antropologia filosofica. Già deputato e senatore della Repubblica. Dal 2007 diacono della Chiesa greco-melchita in Siria e dal 2015 metropolita primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala. Andrea Grippo, laureato in Lettere Comparate con una tesi in Storia delle Religioni, dal 2008 collabora con il professor Meluzzi come editor. Dal 2016 cura un blog di racconti. Nel 2017 pubblica un romanzo breve di fantascienza per ragazzi sull’immigrazione intitolato ‘La pecorella che viaggiò nello spazio e nel tempo’, edito da Voce in Capitolo.
La presenza dell'Islam in Europa ne fa già oggi un "problema politico", come dice il titolo del Rapporto ma, continuando le attuali tendenze demografiche e immigratorie, lo sarà sempre di più in futuro. Questo tema, in altre parole, non mancherà nell'agenda della comunità politica per i prossimi anni. Con la sua analisi dell'islam come problema politico, il volume invita ad una profonda riflessione sulla religione, le religioni, la vita politica e la pace, sostenendo, in fondo, che essa non può essere conseguita cancellando le identità delle religioni e, quindi, il loro rapporto con la verità della politica. Le religioni hanno una propria identità, una struttura dottrinale e di prassi che la politica non può e non deve annullare in un generico "supermercato delle religioni" considerate tutte uguali e quindi sostanzialmente indifferenti al potere politico. Piuttosto, il potere politico deve "guardare in faccia" le religioni per comprendere il loro impatto nella vita pubblica della comunità. Con saggi di: Stefano Fontana, Lorenza Formicola, Giulio Meotti, Centro Studi Livatino.
L'autore affronta il tema non con gli occhi di un occidentale o di un cristiano, ma basandosi su ciò che si insegna nella predicazione in moschea e soprattutto nella scuola, dall'infanzia fino all'università, attraverso i libri scolastici di religione, in particolare quelli usati in Giordania. Il testo espone la teologia islamica illustrando molti dei 99 nomi che il Corano conferisce ad Allah e che sono a fondamento sia della fede sia dell'etica: rivelano infatti l'essenza divina e diventano norme di comportamento per il fedele. Viene trattata perciò anche la vita del credente, che rivolge ad Allah ogni azione, a lui offre obbedienza e sottomette la propria volontà. Prefazione di Fabrizio Mandreoli.
Il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune è lo storico risultato di un viaggio altrettanto storico. In poche pagine, i due leader religiosi affermano la concreta possibilità del dialogo, unica scelta possibile - e ammissibile - per chi crede in Dio e considera l'altro come fratello.
Ma le parole di Papa Francesco e dell'Imam Ahmad Al-Tayyeb vanno oltre, individuando un terreno comune di convivenza, di fronte ai grandi mali del mondo moderno. Una collaborazione nella difesa del creato e delle creature, in primo luogo le più deboli, e nella promozione della libertà e dell'uguaglianza, senza distinzioni: «La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani».
Convinto della necessità che la scienza si trasformi in abbrivio all'azione, la tesi capitale di Fadlallah è che l'Islam rifiuta il quietismo e incita alla ribellione, poiché è il Corano stesso che mobilita gli oppressi secondo il principio della potenza (quwa). Una potenza che è principio di movimento costituente per il bene di tutto l'Islam. Questo libro frutto di attente ricerche sul camp, si avvale di traduzioni dai testi originali in arabo mai pubblicate prima in Italia, aprendo una prospettiva intrigante che obbliga a interrogarsi oltre gli stereotipi dell'Islam per natura violento e dell'Occidente "unico fortilizio assediato della civiltà".
La fede porta il credente a vedere nell'altro un fratello da sostenere e amare. Partendo da questo valore trascendente, questo documento ragionato con sincerità e serietà si evidenzia come una dichiarazione comune di buone e leali volontà, tale da invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazie divina che rende tutti gli esseri umani fratelli.
L'incontro e il dialogo hanno profondamente segnato la personalità e la vita di Pierre Claverie, vescovo di Orano, assassinato nel 1996: ha lavorato incessantemente per mettere in relazione le persone più diverse e si è egli stesso messo in gioco nella scoperta degli altri. Le considerazioni semplici e piene di buon senso che ci offre in questo scritto permettono di riflettere sui diversi fattori che conducono al successo o al fallimento delle relazioni. Dopo aver evocato le figure di Abramo, Mosè e Maria nel cristianesimo e nell'islam, medita su un certo numero di incontri, riusciti o no, di Gesù, così come sui suoi rapporti con gli altri e con il Padre. L'autore considera il testo delle Beatitudini come la legge dell'incontro, di cui la fede, la preghiera, la vita ecclesiale e la vita religiosa sono altrettante applicazioni pratiche. Secondo lui, la differenza dell'approccio di Dio nelle tradizioni musulmana e cristiana rivela le loro rispettive ricchezze (sono citati numerosi testi di mistici musulmani) ma anche l'originalità del cristianesimo, il carattere insieme straordinario e scandaloso del messaggio di Gesù Cristo. Queste meditazioni sono un invito caloroso a fare il punto sul nostro modo di essere con Dio e con gli altri, perché l'incontro e il dialogo sono per noi delle sfide permanenti nelle nostre comunità umane: vita familiare, vita professionale, vita religiosa, vita ecclesiale...