Rivista Internazionale di Teologia e Cultura.
«Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza».
Papa Paolo VI
"Questo è un libro che avrei preferito non scrivere" dichiara Hans Kung, ma non ha potuto tirarsi indietro di fronte allo spettacolo della sua Chiesa che si condanna alla morte. Negli ultimi tre decenni infatti la Chiesa cattolica ha affossato gli impulsi promettenti del Concilio Vaticano II e ha abbracciato di nuovo una visione retrograda della società e del proprio ruolo: per esempio, l'appello costante alla tradizione non è un richiamo alla purezza delle origini, ma un tentativo di mantenere un papato autocratico e medievale che ha già irrigidito la struttura ecclesiastica e la dottrina morale. Dalla Controriforma alla condanna della scienza, dalla negazione dell'evoluzionismo alla visione ristretta della sessualità, Roma ha scelto di rimanere cieca e sorda di fronte ai problemi dei fedeli, perdendo la presa sulla realtà. Né ha saputo riconoscere le questioni che tormentano i suoi ministri, prima fra tutte l'obbligo del celibato, una delle cause del calo di vocazioni che condiziona negativamente la cura pastorale. La dura analisi di Küng ripercorre la storia e gli errori del Vaticano, ne diagnostica con chiarezza i mali e propone le uniche cure possibili per risanarlo e riportarlo, presente e vivo, in mezzo alla gente: lasciarsi alle spalle i vecchi pregiudizi, condannare (non solo a parole) gli sbagli del passato, abolire le gerarchie a favore di una struttura democratica, e instaurare un dialogo aperto con i credenti e le altre confessioni.
Due spettri gemelli prendono sottobraccio la Chiesa cattolica in Italia. Il primo chiama in causa il rapporto con la politica e la società. Si è sviluppato dopo la dissoluzione del partito cattolico negli anni Novanta e con la scelta dei vescovi di tenere direttamente le fila dei rapporti con la politica e le istituzioni, fino a fornire indicazioni concrete di voto. Rapporti e indicazioni che hanno privilegiato in maniera strumentale l'elettorato cattolico nell'area politica di centro-destra, ma hanno avuto l'effetto di un silenzio fragoroso sulla crisi etica della vita pubblica e sociale del paese. Il secondo spettro soffia potente per cancellare la strada nuova aperta dal Concilio Vaticano II. Nel lontano 1965 si era delineata l'importanza di un diverso e consapevole ruolo dei laici, invece negli ultimi vent'anni è stata ratificata la subalternità dei laici rispetto alle scelte e alle decisioni prese dal vertice dell'episcopato. L'associazionismo è diventato strumento delle decisioni prese in altra sede dai vescovi. I due spettri sono gemelli, rovesci del medesimo problema che chiama in causa il difficile rapporto con la società italiana in rapido mutamento.
Per il credente, il farsi carne del figlio di Dio è luogo storico-salvifico ed escatologico che ha reso possibile la piena comprensione del valore della corporeità, e da Cristo e in Cristo il corpo è anche il luogo del farsi della Chiesa, nuova umanità. Scegliendo il corpo come luogo teologico della sua indagine, lo studio propone diversi itinerari disciplinari che, nella circolarità tra presupposti antropologici ed esiti teologici (ed ecclesiologici, in particolare) prospettino una rinnovata comprensione del compiersi del corpo ecclesiale.
«La comunità che sarete chiamati a fare non sarà quella che sognate, ma nemmeno quella che temete! È altro da quello che voi sognate o temete: sarà semplicemente un’altra cosa. Ci sarà un po’ del sogno che vi fa vibrare di gioia e un po’ di quella fatica che ora vi spaventa» Danila e Massimo Nicolai. «L’amore unisce i diversi. Questa è l’azione divina che dà felicità all’uomo, perché lo realizza: ognuno diventa se stesso in relazione all’altro» Silvano Fausti. «Una vita comune riuscita, quale che ne sia la forma, non dipende mai dalla somma delle ricchezze e delle forze, delle competenze e della abilità di ciascuno, ma piuttosto dalla condivisione delle debolezze e delle fragilità, della povertà e dei limiti di ognuno» Luciano Manicardi.
La Miniguida sulla comunità raccoglie tre testimonianze di vita che hanno segnato e continuano a interrogare il cammino del Mondo di Comunità e Famiglia. L’omonima associazione (MCF), nata nel 2003, trae origine dall’esperienza della comunità di Villapizzone, fondata a Milano nel 1978 da Bruno ed Enrica Volpi insieme a Massimo e Danila Nicolai e ad un gruppo di padri gesuiti. Motore ed essenza di MCF è la convinzione che le persone e le famiglie, valorizzando la loro diversità, possano sperimentare un altro modo di vivere, giocando le proprie relazioni in un contesto di fiducia, accoglienza, sobrietà, solidarietà, condivisione e responsabilità, attraverso cammini di vita comunitaria o dando vita a esperienze che promuovano occasioni di incontro e di confronto. Degli scritti raccolti, due, quello di Massimo e Danila Nicolai e quello di padre Silvano Fausti, raccontano Villapizzone a partire dal vissuto delle due “anime” della comunità: un gruppo di famiglie e una comunità di religiosi. Il terzo intervento di Luciano Manicardi, monaco della comunità di Bose, testimonia il desiderio e il bisogno di aprire l’orizzonte su un confronto con altre realtà di vita comune, nella ricerca delle ragioni e delle radici del vivere insieme da fratelli. A chi è destinato questo libretto? Certamente a chi sogna, per il proprio cammino di persona e di famiglia, l’esperienza della vita comunitaria, ma anche a tutti coloro che credono sia possibile vivere più profondamente la propria umanità nell’incontro vero con l’altro e che da qui passi la strada per una più piena realizzazione della propria vocazione.
Due questioni di scottante attualità, quella della laicità e quella del laicato, spesso, però, trattate in maniera distinta, come se riguardassero una solo il rapporto Stato/Chiesa e l'altra solo dinamiche intraecclesiali. La sfida del libro è tenerle insieme, in un dittico che presenta una parte strettamente filosofica e una di carattere maggiormente teologico. Emerge una metafora: i laici come uomini del "ponte", del dialogo, della relazione. "Laico" è chi lascia emergere ciò che unisce, più che ciò che divide. Da un lato, allora, l'obiettivo diventa la ricerca di un ethos comune (una possibile etica sociale della laicità). Dall'altro lato, invece, si profila la necessità di ripensare "modelli" e "strutture", per consentire alla molteplicità propria del postsecolarismo di fecondare il mosaico dell'iride ecclesiale e sprigionare la logica profetica delle pietre di scarto.
Sacerdote deriva dal latino sacra dare: dare, fornire, celebrare l'azione sacra. Per cui il sacerdozio è la funzione religiosa-sociale che un uomo esercita come intermediario tra una comunità umana e la relativa divinità. Una tale funzione è sempre esistita sin dai primordi dell'umanità in tutte le civiltà. Si richiede perciò una trattazione distinta: 1) il sacerdozio nelle altre religioni; 2) il sacerdozio nella religione rivelata prima di Gesù Cristo: quella ebraica; 3) il sacerdozio nella religione rivelata e definitiva: quella di Gesù Cristo, ossia nel cristianesimo. In questo breve ma intenso trattato vengono affrontati temi quali il sacerdozio nelle religioni non bibliche e nell'islam; sacerdozio e sacrifici nella religione rivelata dell'antica alleanza; Gesù Cristo: sacerdote, vittima ed altare della nuova alleanza. Al fine di fornire al lettore gli strumenti necessari per comprendere il ruolo fondamentale e oggi quanto mai importante della Chiesa cattolica nel mondo. Inoltre, vengono analizzate con parole semplici e chiare i ruoli delle varie figure carismatiche all?interno della Chiesa: i preti autentici, santi e dotti; i vescovi, intrepidi annunciatori del vangelo e coraggiosi pastori del gregge del Signore; i diaconi, occhio, orecchio, mano e cuore del vescovo; i laici nella chiesa, preparati per rendere più umana e cristiana la società.
In questo volumetto l'autore affronta con calma ed esemplare chiarezza temi spinosi quali l'omosessualità e la pedofilia, il relativismo e il secolarismo, la grande confusione tra ecumenismo e indifferentismo, e altri ancora. Ci mette in guardia contro le eresie che tuttora straziano il corpo della Chiesa e contro la Massoneria che l'attacca da dentro e da fuori, ci aiuta a rileggere il Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione. Leggendo questa piccola raccolta nasce una grande serenità, perché ci si accosta, finalmente, alla Parola, spiegata con estrema chiarezza e sempre con carità verso chi ha commesso errori e devianze.
Il volume raccoglie le cinque Lettere pastorali che hanno scandito il cammino degli ultimi undici anni della Diocesi di Terni-Narni-Amelia: l'Eucaristia, la Parola di Dio, la Carità, la Chiesa e la Città, l'Iniziazione cristiana. Nella prima Lettera, in verità, vi è già tutto: l'Eucaristia, come insegna il Vaticano II, è "fonte e culmine" della vita della Chiesa. La centralità della Eucaristia domenicale è posta a fondamento delle indicazioni che presentano le altre Lettere. Ciascuna di esse sviluppa le conseguenze spirituali e pastorali per la comunità cristiana. Un orizzonte però fa da sfondo a tutte: il rapporto tra la Chiesa e la Città. Un rapporto dinamico che lega in maniera profonda le due realtà. L'Eucaristia spinge la Chiesa a legarsi alla Città, sino ad esserne come l'anima.
Le parole chiave di quest’opera sono casa e comunione intesi come luoghi che accolgono, che edificano le nostre persone, contesti umani che ci possano educare giorno per giorno, senza troppe regole o richiami, come fa una famiglia sana con i suoi figli; la parola amicizia che descrive una dimensione fondamentale del cristianesimo; le parole padre, autorità e maestro ovvero coloro che alla luce della loro esistenza, contribuiscono a insegnare il senso della vita, le esperienze che valgono, i giudizi che illuminano; infine lo Spirito Santo che rende possibile la casa, l’amicizia, la comunione e a cui sono dedicate le ultime pagine del libro.
Destinatari
Un ampio pubblico di credenti.
Autore
Massimo Camisasca, ordinato prete nel 1975, ha fondato la «Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo», di cui è superiore generale. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003), Questa mia casa che Dio abita. Riflessioni sulla vita comune (2004), Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008) Don Giussani (2009), Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010).
Punti forti
Un autore noto, con un suo pubblico consolidato.
Un testo agile dalla scrittura intensa.
Un forte richiamo allo spirito e alle parole di don Giussani.
Presenza al Meeting di Rimini 2011.