Grazie alla neuroplasticità, ogni volta che interagiamo con l'ambiente e con le macchine, i nostri neuroni mutano: si potenziano o si atrofizzano, attivano nuove connessioni o interrompono quelle già esistenti. La struttura del cervello è simile a una materia liquida e viscosa, capace di riplasmarsi. Dato che oggi molti stimoli ambientali provengono dalle tecnologie, che riescono a incastonarsi nelle nostre abitudini quotidiane, il rapporto tra mente e macchine diventa fondamentale. Quando utilizziamo un sistema digitale o un utensile "intelligente" ne subiamo l'azione. Ciò non è necessariamente un male, ma è indispensabile analizzare il fenomeno con un approccio multidisciplinare, che tenga conto degli aspetti tecnologici, psicologici e sociologici. Ad esempio, le macchine anti-edonistiche - sviluppate con il fine di delegare la forza di volontà alla tecnologia - stanno cambiando radicalmente l'essenza della nostra umanità. Calcolatrici e navigatori satellitari provocano la fossilizzazione cognitiva della mente. La digitalizzazione dei rapporti sociali ci fa innamorare con modalità imprevedibili. Macchine che stimolano in maniera incoerente la vista e il tatto possono potenziare le capacità sensoriali. Le modalità di condizionamento sono molte e variegate e di alcune abbiamo poca consapevolezza malgrado la loro diffusione. Forte di un'attiva ricerca nel settore della robotica e dell'intelligenza artificiale, Paolo Gallina mescola con equilibrio e ironia risultati scientifici ed esperienze quotidiane, facendoci comprendere i meccanismi consci e inconsci con cui la mente si fa condizionare, aiutare o persino "violentare" dalle macchine.
L'ultima edizione di questo volume, aggiornata alle ultime novità introdotte dal Ministero dell’Università, rappresenta uno strumento sia di esercizio sia di studio guidato. Contiene centinaia di quesiti, suddivisi per argomento, seguiti da un commento esaustivo che illustra il metodo e le strategie di risoluzione più rapidi ed efficaci.
Il libro permette di svolgere esercitazioni mirate su tutte le materie oggetto dei test (capacità logiche e di ragionamento, cultura generale, conoscenze scientifiche, comprensione di testi, conoscenze linguistiche e socioeconomiche). Viene inoltre proposto un test corredato da una scheda di autovalutazione per mettersi alla prova simulando lo svolgimento dell’esame ufficiale.
Il nuovo software Alpha Test Player, scaricabile gratuitamente, permette di svolgere numerose prove simulate del test ufficiale visualizzando subito i risultati, anche in forma grafica.
Richiede Windows 7 o superiore oppure macOS 10.9 o superiore.
Autori: Valeria Balboni, Massimiliano Bianchini, Fausto Lanzoni, Carlo Tabacchi e Giuseppe Vottari e sono tra i massimi esperti in Italia nel campo dei test utilizzati per l’accesso all’università e da molti anni fanno parte del corpo docente Alpha Test.
L’intuizione gestaltica del libro di Rosaria Lisi è che l’isteria funziona come una cartina di tornasole. Se il limite di Freud era stato quello di pensare che il suo contesto culturale fosse paradigmatico e non temporaneo (e che l’isteria fosse il modello dello star male), il limite delle teorie post-freudiane è stato quello di aver pensato che l’isteria non esistesse più. Lisi ci riporta all’isteria, perché lì da dove abbiamo iniziato, dal luogo in cui ci siamo separati, si possono trarre nuovi orizzonti per la teoria e per la clinica. Dal Saggio introduttivo di Giovanni Salonia
La lettura fenomenologica dell’esperienza isterica rivaluta l’importanza di questa patologia e ci fa capire come il paziente ‘abbia sempre ragione’, anche quando ciò risulta a prima vista incomprensibile. È compito del terapeuta interrogarsi sempre e comunque in una doverosa apertura intellettuale testimoniata qui con forza e acutezza. Il libro di Rosaria Lisi è in definitiva un lavoro completo, attento e a tratti suggestivo [...] arricchisce la letteratura gestaltica (e non solo) di un notevole contributo scientifico per la comprensione dell’intervento clinico. Dalla Postfazione di Valeria Conte
Quali sono le problematiche che un bambino con dislessia evolutiva incontra nel suo percorso scolastico? Quali sono le possibilità di intervento? Quando poi è veramente necessario intervenire? Per quanto tempo? Soprattutto, con quali strumenti? A queste domande intende dare una possibile risposta questo piccolo manuale operativo. Gli autori innanzitutto propongono un'approfondita analisi della letteratura a seconda della tipologia del disturbo, dei deficit evidenziati e delle loro interpretazioni. Poi forniscono, è questo il cuore del volume, numerose indicazioni operative per tutti coloro che a vario titolo si occupano di disturbi specifici dell'apprendimento. Viene documentato un percorso che guiderà il clinico all'identificazione delle prove discriminative per ogni componente necessaria all'acquisizione della tecnica della lettura e della scrittura, fino agli strumenti di intervento per il recupero dell'abilità del bambino. Le procedure di trattamento selezionate sono quelle che si propongono nella letteratura esistente come teoricamente fondate e di facile riproducibilità e reperibilità. Infine, vengono fornite indicazioni pratiche rivolte a insegnanti e genitori su come comportarsi con il bambino.
Sposarsi, cambiare lavoro, intraprendere un percorso di studi, ma anche quali scarpe mettere o cosa mangiare. Ci sono sempre più persone che di fronte alle scelte si bloccano, si tormentano e si dibattono fra dubbi e paure, temendo di non essere in grado di capire cosa è meglio per loro.
È ormai acquisito che nelle decisioni da prendere, grandi o piccole che siano, siamo condizionati non solo dalla ragione, ma anche da una fitta rete di giudizi e pregiudizi, consci e inconsci, norme sociali e intime convinzioni, che esistendo in filigrana dentro di noi rendono impervie le nostre scelte.
Tuttavia, gli aut aut nei quali i dubbiosi si dibattono sono una specie di mappa: proprio grazie alle continue esitazioni si riesce spesso a intuire le cause dei malesseri che li affliggono. L’indecisione è quindi una guida preziosa, una sorta di radiografia della psiche.
Partendo da questi presupposti, Gianna Schelotto racconta dieci casi illuminanti, che parlano di indugi, priorità, amori, tradimenti, traslochi, segreti e rimpianti. Un mosaico di dilemmi, ansie e contraddizioni che affligge chi, più o meno frequentemente, si dondola sull’altalena del “vorrei” e “non vorrei”.
Gianna Bochicchio Schelotto è nata a Rionero in Vulture (Potenza), ma è genovese di adozione. Psicologa specializzata in terapia della coppia e in psicosomatica, collabora con numerosi quotidiani e settimanali. Tra i suoi libri pubblicati da Mondadori ricordiamo Equivoci & sentimenti (2000), Per il tuo bene (2001), Distacchi e altri addii (2002), Uomini altrove (2004), Ti ricordi, papà? (2005), E io tra di voi (2007), Un uomo purché sia (2009), Noi due sconosciuti (2011) e S.O.S. Cuori infranti (2013).
L’analisi dell’architettura del cervello consente di identificare svariate scorciatoie o trappole mentali che svolgono un ruolo determinante nei processi di tipo valutativo. Tali scorciatoie, innestandosi nelle stime giudiziarie, soprattutto quando svolte in condizioni d’incertezza o incompletezza delle informazioni o di scarsità di tempi e risorse disponibili, sono alla base di diffusi e documentati biases cognitivi e decisionali. Il libro, alla luce di un dialogo fruttuoso tra diritto, scienze cognitive e neuroscienze, illustra con ricchezza di esempi i processi cognitivi e le reazioni emotive coinvolti nel giudizio, dalle fasi iniziali alla sentenza, nonché le distorsioni sistematiche alle quali sono esposti gli operatori di giustizia.
Si parla moltissimo di performance in tutti i campi, è una parola di moda e non solo la parola. È un atteggiamento nei confronti del "fare" che pervade la società occidentale. Dunque è particolarmente interessante analizzarla, capire come funziona, chi sono le persone che hanno la possibilità di sviluppare questo tipo di atteggiamento nei confronti della prestazione. Giorgio Nardone ha lavorato molto su questo aspetto aiutando manager, sportivi, attori, speaker, artisti, studenti, musicisti, chirurghi e molti altri a gestire le loro performance, a capire come dare il meglio di sé superando incertezze, paure, blocchi, ansia.
Per curare la sua ira funesta Achille avrebbe avuto bisogno di un bravo psichiatra? E Ulisse, capace di autoanalisi, ne avrebbe potuto fare a meno? Quando siamo arrabbiati siamo più Achille o Ulisse? Partendo da queste domande provocatorie, Alberto Siracusano analizza i molti aspetti della rabbia, un'emozione che, nonostante la sua enorme diffusione, è ancora poco studiata. Infatti, se la rabbia è sempre reazione a un evento scatenante, come delusione, frustrazione, paura, il sentire minacciati sé o i propri confini, si declina però in forme diverse - ira, collera, stizza -, in cui si intrecciano, in modo a volte caotico, stati d'animo difficili da riconoscere, da comprendere, da controllare. E spesso sfocia nel male di rabbia, una condizione psicopatologica caratterizzata da comportamenti devianti, talvolta dalle gravi conseguenze, attuati nei confronti di chi la subisce. Il femminicidio ne è una dimostrazione, come lo è il terrorismo, manifestazione di una rabbia intollerante che può portare all'atto estremo di uccidersi per uccidere gli altri. Attraverso esempi illustri - letterari, artistici e anche legati a casi di cronaca - e il racconto di storie di vita, si scoprono le differenze tra la rabbia al femminile e quella al maschile, e tra le varie espressioni che la caratterizzano nelle diverse età, fino ad arrivare alla cosiddetta rabbia 2.0, quella che trova su internet, e in particolare nei social network, il proprio sfogo naturale, ma che si esprime anche attraverso alcune forme di musica o i tatuaggi. E si comprende come la rabbia guasti il nostro vivere quotidiano e inquini il campo delle nostre relazioni, da quelle di coppia a quelle familiari, da quelle scolastiche a quelle lavorative. L'ira funesta di omerica memoria e la sua distruttività sono dunque il rischio in cui incorre chi non impari a riconoscere e controllare la rabbia, perché «una mente arrabbiata è una mente limitata».
Cosa hanno in comune un terrorista e un banchiere dell'alta finanza? L'industria delle armi e quella dell'intrattenimento? I crimini ambientali e la pena capitale? Bandura descrive il meccanismo grazie al quale gli individui riescono a «disimpegnarsi» temporaneamente dalla morale senza sentirsi in colpa, come se questa fosse un interruttore che si può accendere e spegnere a proprio piacimento. Un libro che ci mostra come gli esseri umani riescano a fare cose crudeli e a continuare a vivere in pace con se stessi.
Jessica Benjamin, autrice del pionieristico "Legami d'amore", amplia qui la sua teoria del riconoscimento reciproco visto come unica alternativa alla tirannica complementarità del "chi agisce-chi è agito". La sua teoria innovativa colloca lo sviluppo del Terzo nelle fasi evolutive precoci attraverso il movimento tra riconoscimento e rottura, e mostra come esso corrisponda agli enactment nella relazione psicoanalitica. Le riflessioni di Benjamin illuminano il profondo potenziale del concetto di "riconoscimento" sia nella guarigione del trauma individuale e sociale sia nella creazione di una riparazione relazionale, che divengono possibili soltanto nello spazio trasformativo della terzietà. Le originali formulazioni dell'intersoggettività di Benjamin sono dunque una lettura fondamentale sia per gli psicoanalisti sia per i teorici delle scienze umanistiche e sociali.
Pochi pregiudizi nella società occidentale sono più forti di quelli riguardanti l’invecchiamento. Fino a non molto tempo fa, abbiamo ritenuto che l’invecchiamento fosse una questione di perdita e declino. Ma c’è una verità completamente diversa. Sì, è possibile “insegnare a un vecchio cane nuovi trucchi”. C’è un segreto per restare giovani? In realtà ce ne sono molti e tutti suggeriscono di coltivare le relazioni che abbiamo per favorire la salute del cervello, mantenendoci così più felici e più sani. Poiché i lettori di questo libro impareranno a essere saggi, ad avere migliori relazioni sociali, ad aprirsi all’adattamento e alla flessibilità (mentale, se non fisica!), potranno mettere in pratica queste indicazioni man mano che invecchieranno.
Il trattamento basato sulla mentalizzazione (MBT) promuove la capacità del soggetto di interpretare il comportamento altrui nonché di comprendere l'impatto dei propri atteggiamenti e delle proprie azioni sulle persone che lo circondano. Questo libro è una guida clinica all'applicazione del modello MBT in un trattamento a breve termine, da 9 a 12 sedute, rivolto ai bambini di età compresa fra i 6 e i 12 anni con manifestazioni cliniche quali ansia, depressione e difficoltà relazionali. Gli autori descrivono nei dettagli l'assessment dei sintomi, la formulazione del caso in termini di tecniche di mentalizzazione, l'approccio del terapeuta e la conclusione dell'intervento. Il modello si basa sui principi psicodinamici tradizionali, integrati con i risultati della ricerca sull'attaccamento, lo studio empirico della mentalizzazione ed elementi di altri approcci evidence-based. L'illustrazione dei singoli casi presentati si snoda attraverso il susseguirsi dei capitoli. L'appendice elenca le misure del funzionamento riflessivo nei bambini e nei genitori.