Rendere accessibile a chiunque tutto ciò che è scritto, parlato, ritratto, filmato. Decretare la validità delle conoscenze con un voto di maggioranza. Scegliere le cure in base alla popolarità. Ritornare con l’intero pianeta alla condizione arcaica del villaggio, dove i comportamenti di ognuno erano sotto gli occhi di tutti. Questo è il futuro che ci annunciano Google, Wikipedia, YouTube, Facebook & Co. Forse.
È un’idea molto diffusa oggi che la tecnologia sia il motore e anche la guida dello sviluppo, che progredisca secondo i suoi disegni e determini con le sue ricadute gran parte delle nostre vite. Nulla è più lontano dalla realtà. Innanzitutto perché molte volte il puro e semplice caso gioca in questi processi un ruolo determinante: quasi mai le innovazioni più importanti – dal treno, alla radio, a Internet – sono state generate per lo scopo per il quale hanno poi avuto fortuna. Spesso gli stessi protagonisti non sanno quello che stanno facendo, come nel caso di Google, responsabile simultaneamente del più grande successo e del più grande insuccesso degli ultimi dieci anni. E infine a volte sono proprio le cosiddette ricadute a costituire l’innovazione, come mostra lo straordinario fenomeno del social networking. In queste condizioni conviene, allora, raccontare storie, storie vere, piuttosto che cercare di teorizzare: si capisce di più e meglio. È quanto fa questo libro con Google, Netflix, YouTube, Wikipedia e altro ancora.
Indice
Prologo – 1. In fila con Yelp – 2. Vere (e false) innovazioni tecnologiche – 3. Netflix – 4. Google – 5. YouTube – 6. Piccola riflessione sull’innovazione – 7. Entusiasti, incazzati e prime donne – 8. Il mito dell’accesso – 9. Attendibile o verificabile? – 10. Su cosa votiamo – 11. Venezia, Las Vegas - Epilogo
L'uomo e i suoi strumenti comunicativi.
Un testo per riflettere sull'arte: una chiave di accesso alla comprensione del mondo e di noi stessi.
Come raccontare il periodo che va dalla fine degli anni Sessanta a oggi? Per comprendere quanto è avvenuto, le categorie tradizionali della cultura e della politica sembrano inadeguate. Ci si è trovati dinanzi a eventi, come il Maggio francese del '68, la Rivoluzione iraniana del 1979, la caduta del muro di Berlino del 1989 e l'attacco alle Torri gemelle di New York dell'11 settembre 2001, nei confronti dei quali tutti hanno esclamato: "Impossibile, eppure reale!" Questi fatti hanno avuto grandissime conseguenze su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, destabilizzando radicalmente le istituzioni, i costumi sessuali e il modo di sentire di intere generazioni. È nato un nuovo regime di storicità, caratterizzato dall'esperienza di fenomeni che sono vissuti ora come miracoli e ora come traumi, perché sembrano inaccessibili a una spiegazione razionale e a una narrazione coerente. L'autore, che ha vissuto con partecipazione emozionale e con vigilanza intellettuale le vicende di questo periodo storico, prestando una continua attenzione ai mutamenti e interrogandosi sul loro significato, propone criteri di intelligibilità che aiutino a cogliere la sostanziale unità di questo quarantennio, nel quale la possibilità di una vera azione politica, sessuale e letteraria è venuta meno: in tutti questi ambiti il posto dell'azione è stato preso dalla comunicazione, con effetti insieme devastanti e comici.
Quattro quesiti referendari, diciotto sentenze della Corte costituzionale, un paio di crisi di governo: per trent'anni, la questione televisiva si è intrecciata con le vicende politiche italiane. Non è successo in nessun altro Paese occidentale; in nessuno il proprietario di quasi metà dei canali televisivi nazionali si presenta alle elezioni cinque volte in quattordici anni, per tre volte le vince e diventa capo del Governo. Più di trent'anni è durata la "guerra" televisiva. Le sue radici affondano nella critica all'industria culturale. Le sue battaglie sono state parte di un gioco che aveva per posta l'assetto politico del Paese: gli anni Ottanta, l'ascesa del Cavaliere, il formarsi dell'Ulivo e la sua fine con la caduta del Governo Prodi, le leggi Maccanico, Gasparri e Gentiloni, la travagliata esistenza del PD, il naturale alternarsi dei cicli politici. E, ora, i giorni scuri in cui alcuni potrebbero perdere fiducia nel futuro del capitalismo. Da trent'anni la questione televisiva ingombra la scena politica italiana. Può essere piantata come bandiera dell'opposizione al centrodestra berlusconiano. Oppure può essere studiata per capire le cause delle tante anomalie italiane, di cui fa parte.
"Comunicazionepuntodoc" è la rivista del Dottorato in Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma. In questo numero la nuova generazione dialoga con i maestri. Intervste a: Tullio De Mauro, Franco Ferrarotti, Gianfranco Bettetini, Luciano Gallino, Paolo Fabbri, Mauro Calise.
Il fenomeno Facebook è rapido, mutevole ed in frenetica espansione, tanto che risulta difficile oggi definirlo, contenerlo o addirittura padroneggiarlo con l'aiuto di definizioni o di descrizioni. La complessità e insieme il fascino di Facebook si possono allora meglio comprendere, e in qualche modo stringere dappresso, attraverso l'impiego della analogia e dello studio degli ambiti che Facebook attraversa, che è quanto sin dal titolo cerca di fare questo libro. Ci sono infatti campi e domini che Facebook felicemente contamina e numerosi sono gli ambiti sociali che impiegano Facebook per i propri scopi. È questa la strada che hanno scelto i curatori del presente volume: vale a dire indagare l'uso che si fa in politica, in economia, nel gioco delle relazioni e in quello delle identità sociali del più importante tra tutti i social network. Per comprendere come mai oggi Facebook è un fenomeno planetario occorre investigare come e perché funziona in numerosi e differenti ambiti. Il libro è una lettura importante per tutti gli utilizzatori di Facebook e per coloro che vogliono comprendere il come mai di un tale successo.
L'analisi dell'opinione pubblica assume un ruolo sempre più significativo nelle società moderne perché ne determina le scelte politiche, istituzionali ed economiche. Il rischio, però, è che i sondaggi e le ricerche di mercato divengano mezzo di persuasione più che di spunto, che finiscano per "creare" quelle opinioni che avrebbero dovuto esclusivamente "misurare". Un volume per capire come sta cambiando la società italiana e come si intrecciano i rapporti tra opinione pubblica, mass media, Chiesa e politica.
Quali sono le caratteristiche del social network per creare una comunità di lettori? Come si può costruire una propria biblioteca online e condividerla con altri navigatori? Perché è utile realizzare il trailer di un libro come si fa con un film e dove divulgarlo? Come ideare un programma culturale in tv? Lo spiegano gli autori di questo testo dove si trovano tutti gli strumenti dal web al digitale che hanno siglato la pace tra vecchi e nuovi media e la lettura. Viene analizzata, inoltre, l'esperienza de La Compagnia del Libro, il programma e il sito di Sat2000 che si occupa di lettura ed editoria. Il tutto corredato da una serie puntuale di esempi pratici ai quali ispirarsi, interviste a esperti e operatori del settore, risorse per continuare a navigare.
La peculiarità del libro è data dalla concretezza del pensiero; l'obiettivo è quello di fornire gli strumenti utili per poter operare nei campi della comunicazione e del giornalismo. Grazie alla sua grandissima esperienza (maturata sul campo in oltre vent'anni di carriera) Igor Righetti fornisce in questo libro tutti gli strumenti necessari a chi si occupa o si vuole occupare di comunicazione o di giornalismo. Preso atto che le lezioni di stile lasciano il tempo che trovano, il volume si concentra sugli aspetti pratici, sui trucchi del mestiere, su quelle mille piccole cose che sono il pane quotidiano di chi lavora con la comunicazione (a tutti i livelli, dal giornalismo all'ufficio stampa, dall'autore al conduttore radiotelevisivo, dal marketing alle relazioni pubbliche, dal creativo fino all'organizzatore di eventi).
Si dice abitualmente che viviamo nella "civiltà delle immagini", esposti a un flusso di impressioni visive che ci sollecita incessantemente. Ma essere immersi in una dimensione non è la posizione migliore per rendersi conto né della nostra condizione né della natura dell'ambiente che ci avvolge. Sopraffatti dalle immagini, non sappiamo dire più che cosa sia davvero un'immagine, quali siano le sue funzioni e i suoi poteri. Sono dunque necessari strumenti che ci aiutino a interpretare la "cultura visuale" in cui viviamo, senza relegarci nella posizione di spettatori passivi. "Teorie dell'immagine" risponde a questa esigenza. Proseguendo e al contempo trasformando in profondità la tradizione delle indagini intorno all'immagine (arti visive, fotografia, cinema, televisione, nuovi media), dieci saggi degli esponenti più significativi di quel nuovo campo di studi conosciuto sotto i nomi di visual culture studies e Bildwissenschaft presentano al pubblico italiano le più interessanti linee di ricerca su quella che potremmo chiamare Viconosfera contemporanea.