Carlo Azeglio Ciampi per quasi quindici anni ha ricoperto diversi ambiti di responsabilità istituzionale: prima capo del governo, poi ministro del Tesoro, infine presidente della Repubblica. È possibile e forse utile provare a ragionare sul significato delle due decadi che abbiamo alle spalle e sul filo rosso della traiettoria di Ciampi all'interno del mare tempestoso che ha attraversato. Il volume nasce dalla ricerca di nuovi percorsi partendo da una selezione di temi emersi dai colloqui tra l'autore e il presidente Ciampi e dallo spoglio delle sue agende sulle quali era solito annotare appuntamenti, impegni, impressioni, talvolta commenti e giudizi. Dalla crisi finanziaria del 1992 alla caduta della prima Repubblica, da Tangentopoli alla 'discesa' in campo di Berlusconi, dall'ingresso dell'Italia nell'euro alla recente crisi economica e istituzionale: un contributo alla storia della Repubblica nel quindicennio compreso tra lo scorcio finale del Novecento e l'inizio del nuovo secolo. Ne emerge uno spaccato significativo, un punto di vista che permette di seguire alcuni snodi cruciali della transizione italiana: una griglia di interrogativi che si spingono fino a noi, alle inquietudini di un presente incerto e imprevedibile. Un'ipotesi interpretativa, uno sguardo che vuole anche essere uno stimolo per non disperdere un patrimonio prezioso di idee e di speranze.
Come disse il sindaco Giulio Carlo Argan negli anni Settanta: Roma è una città di case senza gente e di gente senza case. Un'immagine perfetta che non si è scolorita con il tempo. Ieri come oggi nella Città Eterna la politica non governa: la rendita e la speculazione edilizia continuano a disegnare la metropoli mentre migliaia di famiglie ogni anno vengono sfrattate dalle proprie abitazioni. Roma è la città dei costruttori, il comune che ospita il Vaticano, la capitale della politica e dell'informazione. Roma è il centro nevralgico degli interessi, convergenti ma anche divergenti. Sullo sfondo le amministrazioni spesso appiattite sui voleri dei "Padroni" della città. Dopo Napoli, Torino, Milano e Firenze l'inchiesta Chi comanda indaga sui poteri forti della Capitale, vero crocevia degli affari nazionali. Una ricostruzione che abbraccia gli anni di Rutelli e del Giubileo, quelli di Veltroni e del Piano regolatore dei Palazzinari fino all'evidente fallimento della giunta Alemanno e all'ascesa di Marino. Un ritratto sconcertante di come la politica non comanda ma asseconda. Un racconto che si avvale della testimonianza degli ultimi tre assessori all'Urbanistica del Comune: Morassut, Corsini e Caudo, i quali con i potenti hanno dovuto e dovranno concertare la loro azione politica. Chi governa veramente? E, soprattutto, a vantaggio di chi?
Un percorso quasi rettilineo da nord a sud collega, nel cuore della città antica di Brescia, una serie di monumenti che negli ultimi tempi sono stati aperti alle schiere di studenti delle Facoltà Umanistiche dell'Università degli Studi di Brescia. Si tratta di edifici storici, relativi ad un arco cronologico che va dal XV al XVIII secolo, quasi sempre di vecchia appartenenza demaniale o comunale, chiusi da decenni, perché dismessi dalla Pubblica Amministrazione, a volte abbandonati ad uno stato di obsolescenza e in qualche caso di notevole degrado. Affidati a vario titolo all'Ateneo bresciano, hanno visto in pochi anni una rinascita straordinaria non solo come centri di vita culturale, ma anche in una rinnovata condizione di recupero architettonico, come manifestazione dello splendore di nobili provenienze di storia e di arte.
«È un peccato essere noiosi», diceva Enzo Biagi. È un peccato annoiare e, se si tratta di predicazione, è anche un’occasione persa per la crescita nella fede dei fedeli. Viviamo nell’era della comunicazione e delle immagini: l’attenzione alle nostre parole da parte di chi ascolta è sempre più limitata. La sfida di ogni domenica è quella di trasmettere il desiderio di ritrovarsi insieme, per fare con gioia memoria della risurrezione di Cristo.
L’autore offre in queste pagine un ricco commento alla liturgia dell’Anno C. Per ogni domenica e solennità: introduzione, presentazione delle letture, riflessioni e testimonianze attinte dalla parola di Dio, dalla tradizione ecclesiale e dall’attualità. Pagine utili per l’approfondimento personale e per costruire la propria omelia nei giorni di festa.
Ex magistrato di Cassazione, ex presidente della Corte di Assise di Torino ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura, Elvio Fassone è stato dieci anni in Senato.
A partire da piccoli aneddoti emblematici, da "disadattato alla politica", come ama definirsi, in questo libro ricostruisce dall'interno tessere eloquenti di una politica spesso dimentica di equità, senso delle istituzioni, etica, spirito di servizio e competenza.
Vengono così alla luce le vere regole del gioco, dall’impreparazione, la faziosità e la mentalità predatoria ai conflitti con la magistratura e ai tentativi di fare del Parlamento un organo di ratifica dell’esecutivo.
È possibile far andare le cose diversamente? E se è possibile, perché non accade?
Elvio Fassone
Dalle origini della civiltà minoica alla fine dell'età ellenistica: quasi due millenni trascorrono dall'antica Creta all'ultimo tentativo di ribellione ai Romani. Un periodo in cui nascono e fioriscono idee e valori in cui possiamo riconoscerci: dai modelli di comportamento della mitologia greca alle forme di ragionamento e alle dimostrazioni geometriche, dal sistema politico della democrazia ateniese alla versione eroica dello sport, dall'educazione che pone le proprie radici nella paideia greca alla ricerca continua di dare ordine alla realtà. Molto di quello che noi ancora oggi viviamo ci rimanda alla civiltà dell'antica Grecia.
La visión del autor sobre los dos tratados enunciados en el título es profundamente renovadora, y supone una gran aportación al enfoque actual de la lectura y estudio de la Escritura. La Biblia es por un lado la palabra de Dios, espiritualidad y teología; pero por otra parte es literatura en sus distintos géneros (poesía, historia, narrativa...) y, como tal, es preciso analizarla con los criterios de un texto literario. Esta doble perspectiva está perfectamente abordada y armonizada a lo largo de estas páginas.
“El ritmo de un poema puede ser el ritmo de una oración. En la sorpresa de un verso se agazapa a veces, como ciervo entre arbustos que enseguida huye, el reclamo de una gracia. Todas las palabras pasan, menos la suya. ¿Nos empujará al menos el vaivén de nuestras estrofas hacia su orilla?”.
Saboreando la palabra es fruto de la participación de Nuria Calduch como experta en la XII Asamblea Ordinaria del Sínodo de Obispos sobre la Palabra de Dios en la vida y en la misión de la Iglesia, de la lectura de la exhortación apostólica postsinodal Verbum Domini y, en fin, de su experiencia como guía y formadora de grupos que practican la lectio divina en diversos ámbitos de la Iglesia.
La obra se divide en tres partes principales. La primera, de carácter teórico e informativo, se ocupa de la lectio divina en el Sínodo de la Palabra y en la exhortación Verbum Domini, de la historia de la lectio divina, de dicha expresión y su definición, de la descripción de la lectio divina y, por último, de su práctica. La segunda parte, de carácter práctico, propone dos ejemplos de lectio divina (Ez 37,1-14 y Mt 25,35.43). La tercera parte es de carácter documentario. En ella presentamos el texto íntegro de la carta de Guigo II a su hermano Gervasio sobre la vida contemplativa y los números de la Verbum Domini dedicados a la lectio divina. La obra concluye con una breve bibliografía destinada a todas aquellas personas que deseen seguir profundizando sobre el tema
Una selezione delle stampe" dello Zocchi offerte agli amatori di Firenze in una versione di grande formato. "