Il binomio fede-liturgia coinvolge esperienze, gesti e parole che accompagnano la vita di ogni individuo nella sua apertura allo Spirito.
Papa Benedetto XVI ha approntato il «motu proprio» col quale «ripristina» la messa in latino. La «novità» è che il «motu proprio» rende possibile celebrare la messa col Messale in uso prima del Vaticano II e riformato secondo il concilio di Trento (1570) e solamente «aggiornato» nell’edizione promulgata da papa Giovanni XXIII (1962). Non tutti hanno chiari i termini della questione. Il noto direttore di «Rivista Liturgica», don Manlio Sodi, ci aiuta con la sua riconosciuta chiarezza e competenza a entrare nella problematica storica e teologica e ci fa capire – nel rispetto delle opinioni di tutti e al di là di ogni scontata polemica – la portata dell’evento.
Destinatari
Tutti.
Autore
MANLIO SODI, salesiano, è specializzato in liturgia presso l'Istituto Sant'Anselmo in Roma. Decano emerito della Facoltà di Teologia dell'Università Pontificia Salesiana e professore ordinario nella stessa Facoltà. È membro della Pontificia Accademia di Teologia, e socio della Pontificia Academia Mariana Internationalis. Dirige la collana «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» della Libreria editrice vaticana ed è direttore di «Rivista Liturgica».
Uno strumento pratico ed agile ad uso dei ministri di culto, dei sacristi e di quanti si occupano della cura dei luoghi di culto e del decoro delle azioni liturgiche. Il testo, che nasce più da una pratica pastorale che da elevate disquisizioni teologiche, è a servizio della Liturgia Latina di Rito Romano.
Un commento delle messe feriali del Tempo di Pasqua, per favorire la lectio divina e la celebrazione.
questo volume costituisce il nucleo centrale del manuale di liturgia programmato in 3 tomi, in quanto la celebrazione dei sacramenti e`la finalita di tutta quanta la liturgia.
La sfida della complessità sta pro- vocando anche la comunità cristiana, dalla professione di fede alle sue forme rituali, dal teologare alle prassi pastora- li, in una irreversibile tensione sinodale. Il presente volume, opera di ricerca dei liturgisti della Facoltà Teologica di Sici- lia in dialogo e collaborazione con litur- gisti di altre istituzioni accademiche, è pensato come l’avvio di un percorso secondo il metodo interdisciplinare. Ri- leggerà il contesto ecclesiale e liturgico attuali secondo il paradigma della complessità, ripasserà la grammatica e la sintassi rituali per mettere alla prova la prassi sacramentale e celebrativa, per raccoglierne le provocazioni, sco- prirne la forza profonda e aprire a nuo- ve piste di riflessione e approfondimen- to pastorale.
Una proposta per l’adorazione eucaristica che può essere usata sia individualmente che in comunità. Attingendo al grande patrimonio della chiesa, dapprima vengono presentati vari brani di autori che evidenziano l’importanza e il senso profondo dell’adorazione; in seguito cinque schemi di adorazione, in cui ogni «momento» si apre con un brano biblico commentato, in modo che il silenzio adorante sia nutrito dalla parola di Dio; infine alcune preghiere per aiutare quella contemplazione di Cristo che immerge nel cuore della Santa Trinità.
Destinatari
Sussidio per l’adorazione eucaristica individuale che in comunità.
Autore
SANDRO CAROTTA monaco benedettino presso l’Abbazia di Praglia (Padova), collabora con varie riviste di spiritualità e ha pubblicato con le nostre Edizioni diversi sussidi di intonazione liturgica.
La giusta accoglienza della nuova edizione chiede di non perdere un’occasione preziosa, così è stata definita anche dai Vescovi italiani nella lettera con cui “riconsegnano” il Messale alla Chiesa italiana, per riscoprire la fecondità del celebrare l’Eucarestia e far riemergere tutta la bellezza di questo rito che forse, troppo spesso, rischia di sfiorire sotto il peso della routine pastorale. Cogliamo al volo la possibilità di far risplendere la celebrazione dell’Eucaristia in tutte le sue potenzialità, così come l’ha pensata il Concilio e come ci è stata consegnata nella Riforma liturgica. La liturgia è fatta per essere vissuta, per essere celebrata e sperimentata in modo che quello che celebriamo si faccia vita: le innovazioni introdotte hanno la funzione di rispondere al mutato linguaggio e alla mutata sensibilità dei fedeli del nostro tempo per aiutarli a comprendere più pienamente e consapevolmente la realtà dell’Eucaristia: la presenza e la centralità di Cristo, che celebra la propria morte e resurrezione per la nostra salvezza. La vera liturgia presuppone che Dio, parlandoci, ci mostri come possiamo adorarLo e testimoniarLo con la nostra vita. Un valore carismatico che possiamo riscoprire proprio a partire da don Bosco, ricordando l’importanza da lui attribuita a particolari espressioni della vita liturgica, quali la frequente Confessione, la frequente Comunione e la Messa quotidiana, ritenute le colonne del suo sistema educativo. Ciò si invera ancora di più pensando a tutto l’ardore che veniva vissuto a Valdocco nella preparazione delle celebrazioni dell’anno liturgico, soprattutto le più importanti.
Un sussidio per riscoprire il dono e la preziosità dell'Eucaristia. L'autore esamina i tanti nomi attribuiti all'Eucaristia per scoprire le prefigurazioni, le immagini, i simboli nell'Antico e nel Nuovo Testamento e giungere poi al momento della sua istituzione nell'Ultima Cena. Dopo un breve sguardo storico fino ai nostri giorni per osservare la fedeltà e l'evoluzione nella comprensione dell'Eucaristia lungo il cammino della Chiesa, l'autore esplora ogni singola parte della celebrazione eucaristica lasciandosi avvolgere e coinvolgere dal suo mistero d'amore. Infine, riflette sull'importanza della comunione ai malati e sul mistero dell'adorazione eucaristica.
La Liturgia delle Ore attende di ritrovare il proprio posto nella vita dei battezzati. In nove agili capitoli, il libro ripropone la struttura e gli elementi rituali di questa preghiera oraria della Chiesa. Un aiuto prezioso per dischiudere il vero senso del tempo, santificarlo e trasfigurarlo come kairós, "tempo della visita di Dio". Non mancano stimoli e suggerimenti per recuperare la dimensione personale, familiare, comunitaria e pastorale.
Esiste una metodologia liturgica nella lettura della Bibbia? La risposta è totalmente positiva. Sì, esiste una lettura liturgica della Scrittura. La consuetudine liturgica testimonia come la Chiesa abbia celebrato lungo i secoli - ne fanno fede i Comites, gli Epistolari, gli Evangeliari, i Lezionari -, servendosi di vari modi nel proclamare la Parola (pericope integra, pericope eclogadica, pericope composta, ecc.). I Praenotanda, poi, pongono delle regole interpretative ben chiare: gerarchizzazione delle formule bibliche, la lettura tematica e semicontinua, il valore primario dei temi (nominali, contenutistici e articolati), i legami tematici tra le formule bibliche di uno stesso formulario e tra le formule di un ciclo, ecc. Il testo latino della Nova Vulgata, inoltre, contiene già nella sua traduzione un'interpretazione che la Liturgia romana ha fatto sua, senza per questo disconoscere il valore del testo biblico originale (ebraico, aramaico, greco). La fisionomia della pericope è essenziale: la formula biblica del Lezionario non sempre corrisponde esattamente alla pericope biblica della scrittura: la Liturgia ha compiuto dei "ritocchi" sul testo (delimitazione della pericope non sempre conforme alla delimitazione dell'esegesi, modifica dell'incipit, soppressione di versetti, ecc.). Sotto il profilo interpretativo, infine, si comprende benissimo il valore del contesto. Il contesto celebrativo è l'ultimo, ma non meno importante, elemento ermeneutico di una formula biblica del Lezionario. Il dialogo profondo e sottile tra le formule bibliche, l'eucologia della celebrazione e il tempo liturgico costituiscono la lettura liturgica della pericope biblica.
Se il contributo delle teologhe è cresciuto in questi anni per quanto riguarda i diversi ambiti del sapere teologico, in particolare biblico e sistematico, ciò non è accaduto in quello liturgico. Qual è dunque il contributo della riflessione teologica delle donne alla teologia liturgica? Quali possibilità esistono di tracciare un ponte tra gli insegnamenti magisteriali, in modo particolare di Sacrosanctum concilium, e le sfide liturgiche di genere? L'autrice affronta il rapporto tra gli studi liturgici e il contributo delle donne nelle sue varie correnti. Parte da un recupero storiografico che mostra come, in tutti i tempi, sono esistite donne che hanno fatto della liturgia il perno dell'esperienza religiosa. Su questa base storica si affrontano questioni attuali. Non manca lo spazio dedicato a disegnare il futuro e lo sviluppo del pensiero delle donne sulla liturgia, con la valorizzazione del ruolo dei laici nel processo di simbolizzazione e di ritualizzazione che investe le attuali società ad alta differenziazione. Nella cultura teologica italiana, animata da una giusta e crescente attenzione alla rilettura teologica in prospettiva di genere, lo spazio per la ricezione del presente volume appare aperto e promettente.