Ultima opera di Ulrich, Virginitas foecunda ripercorre tutti i principali temi del filosofo in forma meditativa. Nato come scritto occasionale per gli auguri natalizi per gli amici, questo commento teologico e filosofico della scena del Natale nei suoi intimi legami con l'evento della Croce, ha preso successivamente una forma più distesa e di ampio respiro. La luce dell'Incarnazione redentiva di Dio nell'umanità di Gesù getta ancora una volta luce sui drammi del nostro tempo, sulle sempre nuove edizioni dello scontro fra le astrazioni di Satana e la carne di Cristo, fra l'abissale vanità delle ricchezze del mondo e l'invano dell'umile amore di Dio che rende l'uomo partecipe della sua pienezza.
Lungo il fiume della vita, dove ogni coppia si esprime e si realizza, particolare attenzione riveste nel counseling l'esperienza sessuale, intesa come danza dei cuori. Operando sempre nella sua inscindibile totalità di conoscenze, abilità e convinzioni etiche, il counselor che sa armonizzare la competenza sessuologica e la prospettiva etica, più precisamente sul terreno comune e armonioso costituito dalla positiva visione cristiana della sessualità e dalla Gestalt Therapy, offrirà un aiuto decisivo per riportare la perla preziosa della sessualità alla sua luce naturale, per farla nuovamente brillare della sua lucente bellezza.
La Chiesa è chiamata dal Risorto a proclamare a tutte le genti il vangelo della salvezza, e ad accogliere in sé quanti credono alla sua predicazione. Con un approccio interdisciplinare, il volume intende offrire un contributo significativo alla riflessione sulla comunità cristiana e sulla sua vocazione universale di salvezza, in vista dell'inserimento degli uomini in Cristo, facendoli così divenire con lui una sola vita e un solo corpo.
Quali vie nuove oggi la teologia è chiamata a intraprendere, per non chiudersi in una compiaciuta speculazione autoreferenziale? Si tratta del tema che ha messo a fuoco l'XI Forum Internazionale della Pontificia Accademia di Teologia, tenutosi il 27 e 28 gennaio 2022 presso la Pontificia Università Lateranense, dal titolo: Nuovi itinerari in teologia, di cui il presente fascicolo costituisce la pubblicazione degli Atti.
Quando diciamo Tu a Dio non decliniamo un pronome che implica il riferimento a soggettività diverse soltanto per grado. Dio è Abyssus insondabile perché infinita perfezione nell'attualità del suo essere Verità necessaria. L'uomo è Abyssus in senso contrario, poiché raggiunge tanto meglio la sua autenticità quanto più sperimenta il suo essere contingente. Ma ciò non è ragione di disperazione malinconica né ribelle: la distanza dell'uomo nei confronti di Dio non é anche la distanza di Dio nei confronti dell'uomo.
"Pastorale" per Angelo Giuseppe Roncalli è tutt'altro che una mera applicazione dei principi dottrinali: è l'indole, la dimensione essenziale e costitutiva della dottrina, la sua stessa ermeneutica, ed è uno stile, una spiritualità, un modo di abitare il mondo che può essere sintetizzato in tre verbi: unire, nutrire, difendere. Privilegiando lo studio della predicazione dal 1925 al 1963, il volume è diviso in due parti, la prima segue l'evoluzione della prospettiva pastorale in Roncalli sullo sfondo del suo peregrinare da Sofia a Istanbul, da Parigi a Venezia e a Roma con la convocazione del Vaticano II. La seconda è dedicata allo studio della recezione del suo stile "pastorale" nel Vaticano II, con particolare attenzione alla prima sessione del Concilio e soprattutto alla Gaudium et spes, vero banco di prova per una Chiesa che vuol aprirsi al mondo e alla storia. Prefazione di Giuseppe Ruggieri.
Nel vastissimo panorama della letteratura di esegesi e critica dantesca, in Italia e all'estero, si inseriscono con una loro originalità i due saggi di Romano Guardini qui raccolti, "Gli angeli nella Divina Commedia" e "Paesaggio dell'eternità". L'angolatura non è la più consueta per indagini sull'Alighieri: essa è innanzitutto teologica e filosofica, pur non trascurando notazioni linguistiche e rilievi stilistici che testimoniano, insieme con un gusto sottile, l'amorosa familiarità col testo, che all'autore era stata instillata dal padre. La cultura che vi si dispiega è ricca di suggestioni, che scaturiscono da accostamenti e contrasti imprevisti, come tra le figure angeliche dantesche e l'enigmatica essenza dell'angelo di Rilke, o sottofondi sapienziali remoti, quali appaiono, ad esempio, nel riferimento alla "mistica rosa" del "Paradiso" alla struttura del mandala orientale, o negli inquietanti paralleli tra le metamorfosi dei ladri nell'"Inferno" e fenomeni di spersonalizzazione quasi da "lupo mannaro" nell'epos nordico. Agli studi danteschi ne viene l'apporto dell'apertura di orizzonti non abituali, dove la ricerca può svilupparsi fecondamente, tendendo a una comprensione del pensiero di Dante, oltreché dell'arte sua, più profonda e matura.
L'Ad Donatum è un affascinante testo di Cipriano di Cartagine rivolto all'amico Donato che ha ricevuto da poco il battesimo. Sembra composto a breve distanza anche dal battesimo di Cipriano stesso, che solitamente si ritiene avvenuto nel giugno 245 o 246. Attraverso uno scritto coinvolgente, il retore Cipriano vuole trasmettere l'entusiasmo per la fede cristiana: racconta il proprio passaggio da "una notte cieca" alla luce, non nascondendo le proprie esitazioni e spiegando la sicurezza e la libertà guadagnate. Questo narrare la propria genuina esperienza è un tentativo del tutto nuovo che dà inizio a un genere letterario: lo scritto autobiografico con valore storico.
Qesto manuale introduttivo alla teologia si propone di superare il metodo apologetico ed ecclesiastico di molta parte delle pubblicazioni di settore in Italia, di divulgare i risultati più convincenti della ricerca teologica degli ultimi due secoli e di collocarsi oltre le polemiche con la ragione moderna.
In questo tentativo il discorso acquisisce spesso la forma della narrazione storica: sembra ancora essere questo il metodo migliore e più immediato per aiutare a comprendere la strada che ha portato all’esperienza della secolarizzazione e allo studio della figura di Gesù di Nazaret e della sua interpretazione cristiana.
Sommario
Premessa breve. I. Teologia e secolarità: a partire da tre termini ambigui. II. Questioni teologiche attorno al testo biblico. III. Alla ricerca di un discorso storico su Gesù di Nazaret. IV. Gesù, l’ebreo. V. Giorni di morte e risurrezione. VI. Il cammino verso il dogma. VII. Ridire la fede cristiana: come conclusione.
Note sull'autore
Gianluca Montaldi insegna Teologia all'Università Cattolica di Brescia e alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma. È segretario della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e segretario operativo dell’International Association the Conciliar Theology; è inoltre membro del comitato internazionale della rivista Concilium e del comitato scientifico della collana “Vestire l’indicibile”.
In un tempo storico di grande confusione sull'amore umano e sul matrimonio, l'obiettivo di queste pagine è provare a fare un po' di chiarezza. La distinzione sessuale quale indispensabile premessa al libero consenso degli sposi, è il fondamento teologico delle nozze, un principio che affonda le sue radici nella tradizione ebraica, che si alimenta delle parole di Cristo e che si attualizza tramite le indicazioni del Concilio Vaticano II. A partire da questo dato iniziale, il concetto di "sponsalità" viene qui approfondito e messo in relazione con tutte le questioni aperte - spesso problematiche - che i cambiamenti culturali, sociali e religiosi pongono al credente. L'Autore, attraverso un percorso di approfondimento teologico, mostra come sia la fede l'elemento inamovibile, il cardine di ogni validità sacramentale e il fondamento del Mistero grande che lega gli sposi a Cristo e alla Chiesa Sua sposa.
Nei venti secoli della sua storia il cristianesimo ha conosciuto mistici e pensatori per i quali le immagini tradizionali del Divino costituiscono un muro più che ponte: celebre il "Prego Dio che mi liberi da Dio" di Maestro Eckart. Anche il gesuita belga Roger Lenaers si inserisce in questo filone di "atei" per amor di Dio: credenti e teologi per i quali le costruzioni teologiche - umane, troppo umane - annebbiano l'esperienza religiosa accessibile a ogni uomo e a ogni donna della Terra, indipendentemente dalla "religione" di appartenenza. In queste pagine egli espone - sia pur con tono mite, quasi sommesso - dei contenuti esplosivi: non solo per destrutturare, ma anche e soprattutto per aprire orizzonti nuovi fondati su una rilettura esegeticamente corretta dei testi biblici.
Testimoni dell'Invisibile e dell'Ineffabile, i mistici sono come degli esploratori che, entrati nella comunione delle divine Persone, sono poi tornati indietro a riferire ciò che hanno visto e udito, con un linguaggio che deve necessariamente fare uso di similitudini, metafore, analogie, invenzioni di figure letterarie. In realtà, ciò che più si avvicina a esprimere l'Ineffabile sono la musica, la poesia, le arti plastiche e figurative, che traducono con un linguaggio tutto proprio l'esperienza mistica, nata nell'anima sotto l'impulso dello Spirito.