Libro di ottima divulgazione sul tema dell'evoluzione e della creazione.
IL LIBRO
Viviamo in un cosmo immenso, ogni dettaglio del quale ha preso forma nel corso di un processo inconcepibilmente lungo e straordinariamente complesso. Si sono sviluppati gli astri e le galassie, e dai grandi calderoni stellari sono sorti gli elementi. Quando ogni cosa ha trovato il giusto posto si è determinato un ambiente favorevole alla vita, che nelle sue molteplici forme, a poco a poco, ha popolato la Terra. Dobbiamo pensare che tutto questo sia frutto del caso o possiamo invece riconoscervi un disegno, uno scopo?
Owen Gingerich – astronomo dell’Università di Harvard – crede in un universo dotato di un progetto, di cui noi uomini possiamo ipotizzare di far parte. La libertà di cui godiamo dimostrerebbe come coscienza e responsabilità partecipino a loro volta al disegno, e in questa prospettiva persino il dolore e la sofferenza avrebbero un senso. L’universo potrebbe finalmente essere comprensibile.
Scegliendo Keplero come guida e modello, Gingerich sostiene la perfetta compatibilità tra il ruolo dello scienziato e la fede nel disegno divino. E spiega che anche lo scienziato ateo non può che osservare con un senso di meraviglia e mistero la sorprendente congenialità della natura all’uomo.
Quello che in Cercando Dio nell’universo Gingerich vuole portare alla luce è «uno spazio teista», che permetta di contemplare un universo in cui Dio abbia un ruolo. Un ruolo che la scienza nel suo procedere deve ignorare, ma che non può in alcun modo escludere.
L'AUTORE
OWEN GINGERICH (1930) è professore di astronomia e storia della scienza all’Università di Harvard, oltre che astronomo emerito presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory. È una delle massime autorità su Giovanni Keplero e Niccolò Copernico. Ha curato, tradotto o scritto molti libri e centinaia di articoli. Tra le sue opere, va ricordata Alla ricerca del libro perduto. La storia dimenticata del trattato che cambiò il corso della scienza.
RECENSIONI
Luigi Dell'Aglio, «Avvenire», 21 settembre 2007
«Profondo come "teologo per passione" non meno che come scienziato.»
Fede e Ragione e' un argomento di grande attualita' e lo spessore culturale dell'autore fa del testo un libro che si impone all'attenzione del dibattito in corso.
Insostenibilita' dell'evoluzionismo e dimostrazione del creazionismo e disegno intelligente. Darwin formula la sua teoria sull'origine delle specie in un periodo storico in cui si ignoravano ancora le leggi dell'ereditarieta' (scoperte da Mendel), il codice genetico e lo stesso DNA, tutta la citologia e l'anatomia moderna, la fisiologia che studiano i nostri medici e, soprattutto, la vastissima e complicatissima biochimica cellulare. L'essere vivente ci appare oggi - sui nostri testi scolastici - come una complessita' irriducibile", ovvero come un sistema che svolge un insieme di funzioni che non sono ne' prevedibili ne' incluse nei "pezzi" di cui e' composto. "
Spesso l'incontro tra le scienze e la teologia viene presentato in termini di conflitti, scontri e incomprensioni. La storia passata e presente è piena di contraddizioni implicite o esplicite tra gli uomini di scienza e quelli di fede (come l' "affare Galileo" o il dibattito sull'evoluzionismo). Contro il concordismo - che confonde e mescola indebitamente scienza e teologia - e il discordismo - che mette "muso a muso" le due discipline - il presente lavoro si basa sulla speranza di poter realizzare un dialogo che non mutili né la verità scientifica né quella teologica. Nel primo capitolo Lambert fornisce una definizione del fenomeno scientific('); quindi espone la teologia cattolica della creazione e della ragione; ~amina successivamente le diverse 'modalità di dialogo scegliendo quelle che rispondono meglio alle sollecitazioni provenienti dall'uno e dall'altro campo. Un testo stimolante non solo per gli addetti ai lavori, ma per quanti, credenti o non, desiderino capire come la teologia cattolica resti pensabile quando si confronta con il pensiero scientifico contemporaneo.
Da quattro secoli, e in particolare nell'ultimo, si è imposta in Occidente una "moderna religione civile" che ha inteso soppiantare le religioni tradizionali e ha reso "sacre" la scienza e la tecnologia. Tutto ciò che non è misurabile secondo i criteri della scienza è stato sospinto ai margini o negato. Ma in questo modo l'uomo occidentale si vieta la comprensione di una parte importante della realtà. Con il suo libro, Raimon Panikkar esorta a ricondurre la scienza entro i suoi confini, a riconoscere che la creatività umana può assumere forme non inquadrabili in un unico sistema e a lavorare affinché metodo scientifico e tradizione religiosa diano vita, rinunciando al proprio imperialismo culturale, a una simbiosi del pensiero umano.
Rappaport sostiene che la religione svolga un ruolo primario nel far sì che la vita possa continuare a evolversi, sebbene il primato intellettuale della religione sia stato sostituito dalla nascita della scienza moderna. La religione può e deve essere riconciliata con la scienza. Utilizzando un approccio adattabile di tipo cognitivo per studiare l'umanità, l'Autore costruisce un'analisi esauriente del significato evolutivo della religione, interpretandola come intimamente collegata all'invenzione del linguaggio e quindi della cultura così come la conosciamo. In contemporanea, compila uno studio approfondito sul componente principale della religione: il rito, il quale ha elaborato quelle concezioni da noi ritenute religiose e ha svolto un ruolo centrale nello sviluppare la capacità di adattarsi all'umanità. Il testo alla fine si rivela come un manuale per un efficace ritualismo, illustrato da esempi tratti dall'antropologia, la storiografia, la filosofia, la religione comparata e altre fonti.
Destinatari
Studenti delle scuole di Teologia, sacerdoti e laici interessati ad approfondire il rapporto tra religione, rito e uomo.
Autore
Roy A. Rappaport ha insegnato all'università del Michigan «Ann Arbor» dal 1965 fino alla morte, avvenuta nel 1997. È stato presidente della American Anthropological Association dal 1987 al 1989. Tra le sue numerose pubblicazioni: Maiali per gli antenati, 1968 e 1984 e Ecologia, significato e religione, 1979.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno "Le implicazioni ontologiche dei saperi scientifici" organizzato dal SEFIR in collaborazione con Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana e la Pontificia Università Lateranense di Roma. L'obiettivo dei lavori, documentato in queste pagine, è stato quello di sollecitare alcune discipline scientifiche a mettere in luce le questioni di carattere ontologico emergenti dal seno stesso delle loro indagini. Senza con ciò compromettere l'autonomia meteodologica, ma invitandole a un dialogo costruttivo con quelle altre discipline, in particolare la filosofia e la teologia, che prendono a loro oggetto, pur con formalità diverse, le questioni che toccano il significato stesso della realtà e della sua semplice interpretazione.
La ricerca biomedica avanza, il progresso segue il modello della genetica: l'autore mostra dove stanno i problemi morali, quando il futuro deventa fantascienza e si rinuncia ai valori essenziali.
Volume inaugurale della collana dell'area di ricerca internazionale denominata SEFIR (Scienza e fede sull'interpretazione del reale), costituita tra la P.U.L. E la C.E.I. Viene approfondita una riflessione interdisciplinare sul concetto di realta.
QUESTO LIBRO PARLA DELL ESISTENZA DI DIO E TENTA DI CONIUGARE LA MENTALITIA SCIENTIFICA CON UNA FEDE CONVINTA ED ESEMPLARE.