La genetica è da sempre argomento tabù per i non esperti: chi, ad esempio, saprebbe spiegare che cos'è il DNA? O che cosa sono le cellule staminali? A queste e altre domande risponde questa singolare favola scientifica che, attraverso gli esilaranti dialoghi di tre personaggi immaginari, affronta con un linguaggio chiaro i temi più controversi del dibattito scientifico attuale. Un libro che parla della vita con l'amore dello scienziato, e che costringe a riflettere su cosa sono l'eredità biologica e quella culturale, la malattia e la salute, su quello che l'uomo può o non può fare, in un mondo in cui il progresso non smette di offrire sempre nuove, allettanti e controverse possibilità.
Lo scopo di questo libro è quello di proporre ai materialisti, agli atei e agli agnostici di riappropriarsi in piena coscienza di una parola straordinariamente poetica, una parola che rimanda all'immaginario, una parola che fa riflettere e al tempo sognare, ma una parola che di solito è in mano ai religiosi
Viviamo nell'era dell'immagine. Come mai in passato, oggi la nostra coscienza è quotidianamente bombardata da innumerevoli e fugaci stimoli visivi: figure, icone, segni e simboli creati per catturare la nostra attenzione nell'inesausto tentativo di informarci o convincerci, sedurci o allarmarci, e un attimo dopo la loro capacità di richiamo è già esaurita. Ci sono altre immagini, invece, che fin dai tempi più remoti hanno saputo imprimersi in maniera indelebile nella mente dell'uomo per aver rappresentato momenti e passaggi cruciali nel processo di conoscenza della vita e dell'universo in cui abitiamo, diventando così gli emblemi, oltre che la documentazione, di una ben precisa visione del mondo.
L'idea originale di John D. Barrow è stata quella di selezionare e raccogliere le immagini più influenti e innovative di ogni disciplina scientifica ed epoca storica, e di raccontare, di ciascuna, la storia che ne illumina l'origine e il significato. Dalle prime rappresentazioni della volta celeste, della Terra e del corpo umano, alla visualizzazione di complessi concetti matematici per mezzo di grafici e diagrammi, vere e proprie armi del sapere, per arrivare agli affascinanti regni dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo: da una parte, i meravigliosi panorami cosmici visibili con il telescopio spaziale Hubble o ripresi da satelliti sempre più sofisticati; dall'altra, i disegni degli organismi viventi tratti dalle pionieristiche osservazioni al microscopio di Robert Hooke e le "impossibili" traiettorie delle particelle elementari, componenti fondamentali della materia.
E poi le immagini che hanno infranto i nostri pregiudizi antropocentrici sui limiti e la natura dell'esistenza: le prime, straordinarie fotografie della Terra vista dallo spazio, che stimolarono la riflessione sui problemi ambientali; il fungo prodotto dalle esplosioni atomiche e nucleari, divenuto sinonimo di morte e distruzione; il disco volante, la "prova" della possibilità della vita su altri pianeti.
Ma la storia di tali immagini, che tutte insieme ci danno un'idea dell'incredibile bellezza dell'universo, è anche quella degli uomini che le hanno concepite e realizzate, e del cammino, spesso curioso e bizzarro, che li ha portati alle loro straordinarie scoperte e alla fama eterna o, altrettanto facilmente, a un ignominioso oblio. Grazie a questo libro, anche i meno fortunati di loro tornano a occupare il posto che meritano tra i grandi artefici dello sviluppo della conoscenza umana.
SFIDE, INVENZIONI E SCOPERTE
NELLE PAGINE DEL CORRIERE DELLA SERA
Scrivere di scienza per un quotidiano significa trovare un equilibrio fra tecnicismi e divulgazione, tra narrazione e competenza specialistica, saper passare agilmente dal reportage al ritratto biografico, dal commento al pezzo curioso, popolare, di varietà. Le pagine del “Corriere” sono state in questo una vera palestra, che ha prodotto giornalisti di grandissima levatura, ma ha anche sapientemente messo a frutto firme eccentriche, non strettamente legate al mondo della scienza, misurando così l’impatto che scoperte e invenzioni hanno avuto sui modi del pensiero e del vivere sociale. Ma prima di ogni analisi, nell’avventura della scienza, spiccano sempre gli uomini e le donne che ne sono stati protagonisti, con le loro sfide, i loro dubbi, i trionfi e le sconfitte. E così la cronaca in presa diretta diviene una affascinante storia di vita, quella del rapporto dell’uomo con se stesso e con la sua evoluzione su questo pianeta.
La Fondazione Corriere della Sera ha tra i suoi compiti istituzionali quello di promuovere e di diffondere presso il pubblico la conoscenza del patrimonio storico del “Corriere della Sera”.
La collana Il Corriere racconta, diretta da Angelo Varni e realizzata in collaborazione con la casa editrice Rizzoli, si propone di ricostruire alcuni dei temi che hanno connotato il formarsi della società italiana nei suoi aspetti culturali, economici, politici, ideali, di costume, dall’ultimo scorcio dell’Ottocento a oggi. A tal fine si utilizza la traccia offerta dalle pagine del quotidiano, con le sue firme più illustri, le sue fonti iconografiche, i materiali documentari e illustrati tratti dal suo archivio e dal suo fondo di disegni originali.
Una storia, dunque, affidata all’immediatezza della testimonianza della cronaca giornaliera, alla sua vivacità, alla sua capacità di riprodurre atmosfere e sensazioni. E proprio per questo capace di uscire dalla caducità del quotidiano per assumere il valore di un insostituibile ritratto del tempo narrato, in grado di darci ancora oggi le sfumature e i toni più vividi degli eventi, dei personaggi, dei luoghi con un’immersione nel passato affidata alla guida di chi li colse e li narrò con la tempestività del giornalista di razza.
Nella stessa collana:
UN PALCO ALL’OPERA
Il Teatro alla Scala nelle pagine del Corriere della Sera
L’ITALIA IN NERA
La cronaca nera italiana nelle pagine del Corriere della Sera
RACCONTI DI GLORIA
L’epica dello sport italiano nelle pagine del Corriere della Sera
MILANO IN PICCOLO
Il Piccolo Teatro nelle pagine del Corriere della Sera
DAI NOSTRI INVIATI
Inchieste, guerre ed esplorazioni nelle pagine del Corriere della Sera
L'opera
Il mistero del cosmo è scritto nel linguaggio della matematica, e le equazioni sono le frasi che ne esprimono la bellezza e la profondità. Cercare di spiegare la scienza senza equazioni è come cercare di spiegare l’arte senza illustrazioni: partendo da questo presupposto, Sander Bais presenta una galleria delle principali equazioni della fisica, vere icone della conoscenza in cui sono racchiuse le leggi fondamentali della natura. Delle diciassette equazioni prescelte, Bais racconta il percorso scientifico, storico e umano che ha portato alla loro genesi. Di ognuna di esse viene sottolineato il ruolo svolto nel plasmare la nostra comprensione della realtà fisica, nei suoi molteplici aspetti: dalla meccanica all’elettrodinamica, dalla fluidodinamica alla relatività e alla fisica quantistica. Dopo una breve introduzione dedicata al vocabolario del linguaggio delle equazioni, costituito da concetti matematici e dai simboli che li rappresentano, il lettore può decidere liberamente il proprio percorso: le chiavi di lettura, infatti, possono essere diverse, così come i legami tra le equazioni. Il risultato, nelle parole dell’autore, è un volo che ci permette di con templare la bellezza di un paesaggio montuoso senza dover faticare sui sentieri accidentati che conducono alle vette. Ascoltiamo la natura che ci parla nella sua lingua.
I lettori
Studenti e insegnanti di matematica e fisica; chiunque voglia capire meglio il ruolo delle equazioni e, più in generale, del linguaggio matematico nell’evoluzione della conoscenza dell’Universo.
Il libro
Che cos’è il tempo? Perché sembra scorrere in una sola direzione? Sono possibili i viaggi nel tempo? Esiste il futuro? E che dire dell’idea, presente nella gravità quantistica, che il tempo non esista?
Questi e altri temi sono tra i più profondi e delicati che si possano porre ma Il tempo a fumetti li presenta per la prima volta in modo chiaro e coinvolgente. E ironicamente illustrati dai disegni di Ralph Edney.
Gli autori
Craig Callender insegna Filosofia all’University of California di San Diego. Ha pubblicato scritti su argomenti di fisica e filosofia.
Ralph Edney, matematico di formazione, illustratore e vignettista politico, ha collaborato con numerosi giornali di grande diffusione.
«L'universo non è piú quello di un tempo e non è ciò che sembra». Frank Wilczek decide di iniziare cosí questo suo libro, una folgorante carrellata di domande e di possibili risposte sulla struttura ultima dei componenti basilari dell'Universo. Usando costantemente un'ironia sottile e facendo uso di metafore illuminanti, Wilczek - Premio Nobel per la fisica, grazie ai suoi studi sulla cromodinamica quantistica - pone domande cosí «fondamentali» da sembrare spiazzanti. Cos'è la materia? Cos'è lo spazio? Le risposte, benché ancora parziali, rappresentano quasi una sfida al senso comune: «La massa è l'energia contenuta nei componenti piú elementari, in sé privi di massa»; «Lo spazio vuoto è un mezzo complesso, brulicante di attività spontanea».
La fisica contemporanea, presentata qui nell'avvincente racconto di uno dei suoi massimi esponenti, indaga la struttura dell'essere grazie a sofisticati esperimenti e a eleganti costruzioni matematiche, cercando di inglobare in una teoria unitaria anche la gravità - la piú elusiva e flebile delle forze della natura - in un quadro coerente, nel quale anche la bellezza gioca un ruolo importante. Wilczek ci restituisce cosí un mondo nuovo, immaginario ma suscettibile di verifica sperimentale, una possibilità che sarà piú vicina quando l'LHC, il nuovo acceleratore di particelle del CERN, a Ginevra, entrerà pienamente in funzione.
«Nei Principî matematici della filosofia naturale (1686) Isaac Newton formulò tre leggi del moto. Ancora oggi i corsi di meccanica classica di solito iniziano con qualche versione delle tre leggi di Newton. Queste leggi, però, non sono complete. Esiste un altro principio, senza il quale le tre leggi di Newton perdono gran parte del loro potere. Questo principio nascosto era talmente basilare per la sua visione del mondo fisico che Newton non lo considerava come una legge che governa il movimento della materia, bensí come la definizione di ciò che la materia è. Quando insegno la meccanica classica, inizio presentando l'assunto nascosto che chiamo "zeresima legge di Newton". E sottolineo il fatto che è sbagliato! Com'è possibile che una definizione sbagliata sia il fondamento di una grande opera scientifica?
Il leggendario fisico danese Niels Bohr distingueva tra verità ordinaria e verità profonda. La negazione di una verità ordinaria è una falsità. La negazione di una verità profonda è anch'essa una verità profonda. In quello spirito, potremmo dire che un errore è ordinario quando conduce in un vicolo cieco, mentre è profondo quando porta a un progresso. Chiunque può commettere un errore ordinario, ma solo un genio può fare un errore profondo».
Il libro prende l'avvio dall'ipotesi nebulare di Kant-Laplace sull'origine del mondo a partire da una nuvola e si conclude con tre ipotesi letterarie sulla fine del mondo collegata a una nuvola. Nel volume si affiancano due percorsi: un itinerario cronologico, mediante il quale si ricostruisce la "storia culturale" delle nuvole da Talete a Don DeLillo; un "tracciato" tematico in cui si affrontano una serie di questioni associate alle nuvole e di rilevanza solo marginalmente meteorologica (la forma delle nuvole e le possibili tassonomie che questa implica, le nuvole e i terremoti, le nuvole e i demoni, le nuvole "terrestri"). Viste "da vicino", le nuvole mostrano la loro ambivalenza costitutiva: da un lato rinviano a un modo d'essere distratto e stralunato, lontano dalla realtà ordinaria, ma dall'altro pongono l'uomo proprio di fronte a quella realtà dalla quale sembrerebbero distoglierlo. Come il dio della filosofia eraclitea le nuvole sono duplici, non temono la contraddizione, sopportano gli opposti. Alla fine, siano esse le minacciose nubi dell'apocalisse o l'oggetto di sublimi immaginazioni poetiche, le nuvole è di noi che "parlano".
Sono passati duecento anni dalla nascita di Charles Darwin (1809-1882), Si rende necessario un bilancio critico non solo del darwinismo, ma piu' in generale dell'evoluzionismo, un insieme composto da una teoria scientifica e da una teoria filosofica che si sorreggono a vicenda.
Come si può essere felici? Sembra questo, anche a livello evolutivo, il primo quesito che l'uomo si è posto fin dall'origine dei tempi. Un interrogativo cui, nei secoli, ha tentato di rispondere attraverso la religione, la filosofia, la letteratura, l'arte; ma che oggi, grazie alle ultime scoperte delle neuroscienze, trova una nuova spiegazione nell'ambito della ricerca scientifica. Andando a indagare le radici evolutive dei meccanismi che sono alla base della felicità, Eduardo Punset - il più famoso divulgatore scientifico spagnolo - ci spiega in cosa consiste realmente questa emozione e quanto le nostre reazioni di fronte ai problemi della vita dipendano da modelli comportamentali consolidati da milioni di anni, ancora, che il cervello umano - considerato «la macchina perfetta dell'Universo» non differisce poi molto da quello altri animali: di conseguenza, la nostra capacità di elaborare gli stimoli non solo deriva in gran parte al nostro retaggio primordiale, ma si affida ciecamente alla memoria individuale e collettiva per scegliere quale comportamento sia preferibile. Lasciandoci guidare dall'autore attraverso le più recenti indagini scientifiche in materia, andremo così alla scoperta del nostro affascinante passato, delle sue implicazioni immediate nella quotidianità, delle potenziali trasformazioni che possiamo ancora realizzare nel nostro immediato futuro per raggiungere una condizione di equilibrio che non sia solo un'assenza di infelicità.
Una stella, otto pianeti, un centinaio di lune e una miriade di corpi minori tra plutini, asteroidi, comete, satelliti artificiali. E per ognuno di questi oggetti, spiegazioni scientifiche che condividono la scena con narrazioni dettate dal mito, con visioni della fanstascienza e con suggestioni sonore scaturite dalla penna di grandi compositori. L'autore prova a districarsi nella babele di idiomi più o meno precisi che da sempre vengono usati dagli uomini per descrivere il Sistema Solare nell'intento di spiegarlo e di rendere il freddo spazio interplanetario un posto più accogliente. La letteratura, la fisica, il fumetto, l'illustrazione, la musica finalmente cooperano per delineare un possibile percorso, una traiettoria fra le tante, che condurrà il lettore dalle origini del linguaggio fino alla nube di Oort.