«L'udienza particolare con Giovanni Paolo II è avvenuta il giorno 21. Ed è durata circa quindici minuti. Dopo aver passato otto guardie, presentato quattro volte il "biglietto" della Prefettura della casa pontificia e attraversato cortili, corridoi e saloni. Il papa, con un gesto, mi ha invitato a parlare, seduti entrambi intorno a un tavolo». Prefazione di Alfio Filippi.
La fine dei regimi autoritari di destra e di sinistra e la crisi del neocapitalismo liberista hanno restituito credibilità a una visione della politica in grado di intrecciare, senza indebiti unilateralismi, libertà e giustizia, individuo, società e Stato, principio di sussidiarietà e principio di solidarietà. Sta in questo la ragione principale dell'attualità del cattolicesimo democratico, che è essenzialmente un modo di stare nella politica, facendo riferimento a presupposti valoriali che affondano le loro radici nel concetto di "persona" e nel riconoscimento della sua assoluta dignità. La politica, che rifugge dalle logiche individualiste e collettiviste, diviene così il luogo della mediazione tra istanze personali e sociali e di esercizio di una democrazia partecipativa che ha come obiettivo il perseguimento del "bene comune".
Il colloquio diretto con Loris Capovilla integra la memoria di grandi eventi con i colori in affresco dell'immediatezza e della quotidianità: il Concilio Vaticano II e prima il cardinale Roncalli, e prima ancora il cardinale Ferrari; le Chiese locali della Rerum Novarum; Giovanni XXIII "maestro inatteso" e la Pro Civitate Christiana in Assisi; i cammini di testimonianza e di ricerca in ogni terra e cultura e religione del mondo. I retroscena del viaggio a Loreto e ad Assisi di papa Giovanni alle soglie del Concilio, per chiudere un tempo e aprire il futuro; il magistero semplice e radicalissimo: "la mia persona conta niente?"; e poi, ancora, l'angolo minuscolo dell'universo in cui "Verbum caro factum est" e il sorgere di Obama e i tanti profeti di un tempo - questo tempo - dove "troveremo dieci giusti" e in cui "?uomini di buona volontà, certamente ce ne sono".
Il volume contiene gli atti delle tre giornate di studio e approfondimento promosse dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, svolte a Roma dal 2 al 4 ottobre 2013, sull'Enciclica giovannea Pacem in terris. La Lettera Enciclica fu pubblicata l'11 aprile 1963 - come ricorda il cardinale Peter K. A. Turkson nella Premessa - "in piena Guerra fredda, a pochi mesi di distanza dalla crisi dei missili a Cuba che vide protagonista l'allora papa Giovanni XXIII [...] In quel clima di "scampato pericolo", la Pacem in terris ampiò e approfondì lo scenario teorico, non affrontando in modo diretto la Guerra fredda o il ruolo delle istituzioni coinvolte, ma concentrando la propria attenzione sull'idea di essere umano, proponendo, così, una prospettiva antropologica alla quale legare le prospettive della Pace. Si tratta di una visione in cui la persona umana è chiamata alla coesistenza sviluppando una rete di relazioni che vanno da quelle interpersonali a quelle fra gli Stati". Le tre giornate celebrative del 2013 hanno richiamato un cospicuo numero di studiosi ed esperti di tutto il mondo i quali hanno provato a costituire uno strumento per comprendere non solo la nostra storia ma anche il nostro presente con la speranza di poter abituare al sentimento di pace e a metterla in pratica.
Testo integrale con le indicazioni dell'arcivescovo Angelo Scola all'inizio dell'anno pastorale. Il documento, approfondisce e attua la lettera pastorale Educarsi al pensiero di Cristo. Scrive l'Arcivescovo: "Ci aiuti in questo affascinante percorso l'intercessione della Vergine Maria. "Io sono la madre del bell'amore" (Sir 24,18). Queste parole del libro del Siracide vengono riferite dalla tradizione spirituale alla Madre di Dio. [...] Lasciamoci dunque attrarre dall'amore di Cristo, viviamo dello Spirito che "è vita per la giustizia" (Rm. 8,10). Alla Madre del bell'amore affidiamo, pieni di fiducia, le nostre comunità e il cammino di questo Anno Pastorale 2016-2017".
"Io amo la scuola, l'ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da vescovo."
In diverse circostanza papa Francesco si è rivolto a insegnanti e studenti ricordando la prima maestra avuta a sei anni e gli incontri con la realtà scolastica a Buenos Aires, l'esperienza di don Lorenzo Milani, il prete di Barbiana e il proverbio africano secondo cui "per educare un figlio ci vuole un villaggio".
Occasione di apertura alla realtà, luogo di incontro e non parcheggio, tappa fondamentale nell'età della crescita come complemento alla famiglia, la scuola deve educare al vero, al bene e al bello. L'educazione, secondo il papa, non può essere neutra e non deve mai separare le tre lingue che vanno usate insieme: quella della mente, quella del cuore e quella delle mani. Perché a scuola si possono e si devono imparare contenuti e assumere valori.
Dopo Youcat, il Catechismo della Chiesa Cattolica spiegato ai giovani voluto da Benedetto XVI, arriva in Italia Docat, un nuovo progetto internazionale fortemente voluto da papa Francesco. Docat è un compendio della dottrina sociale della Chiesa, la guida per l’impegno sociale del cristiano pensata e realizzata per i giovani. Del libro papa Francesco scrive: «Si tratta di una sorta di manuale che con l’aiuto
del Vangelo ci aiuta a cambiare prima di tutto noi stessi, poi il nostro ambiente e alla fine il mondo intero». Il libro si sviluppa con una struttura a domande e risposte ed è arricchito da citazioni e sezioni antologiche, indici tematici, approfondimenti, illustrazioni e immagini a colori. I capitoli si concentrano sul ruolo dell’individuo nella Chiesa e nella società, sulle tematiche economiche e ambientali, sulla questione delle migrazioni e della povertà, sul ruolo della famiglia nella comunità, sul senso dell’impegno civile in favore della pace e della giustizia ecc. Il tema centrale è l’amore che può cambiare le vite di tutti noi.
Voi predicate speranza arricchisce ulteriormente la Collana della Libreria Editrice Vaticana – Le parole di Papa Francesco – e contiene i discorsi tenuti nel corso del viaggio apostolico in Polonia dal Santo Padre in occasione della trentunesima Giornata Mondiale della Gioventù (27-31 Luglio 2016). Gli interventi di Papa Francesco sono delle vere e proprie catechesi rivolte ai giovani e alla famiglia strutturate e pensate nel segno della Misericordia e nel ricordo di san Giovanni Paolo II, ideatore e promotore della GMG e guida del popolo polacco lungo il cammino verso la libertà. La raccolta è arricchita da un inserto fotografico del viaggio.
Papa Francesco invita le comunità monastiche a intessere un dialogo con la storia umana salvaguardando i valori fondamentali della vita contemplativa. Attraverso il silenzio, l'ascolto, il richiamo all'interiorità, essa può e deve costituire una sfida per la mentalità di oggi.
Dopo le precedenti lettere Rallegratevi, Scrutate e Contemplate continua con questa quarta Lettera - il percorso di riflessione sulla Vita consacrata, che si snoda sul fil rouge del libro del Cantico dei Cantici: "Portare lo sguardo nel profondo del nostro vivere, - si legge nell'introduzione chiedere ragione del nostro pellegrinare alla ricerca di Dio, interrogare la dimensione contemplativa dei nostri giorni, per riconoscere il mistero di grazia che ci sostanzia, ci appassiona, ci trasfigura". Il testo richiama ogni consacrata e ogni consacrato ad annunciare la Parola di Gesù ed evangelizzare le genti. Alla fine del testo sono inoltre presenti delle riflessioni del Santo Padre Francesco, tratte dai suoi Angelus ed udienze generali.
Francesco, in apertura del documento, ribadisce che le "comunità di oranti, attuando le esigenze del battesimo, costituiscono un'istanza di discernimento e convocazione a servizio di tutta la Chiesa". Seguono cinque parti: Stima, lode, e rendimento di grazie per la vita consacrata e la vita contemplativa femminile: excursus sulla storia della vita consacrata e consapevolezza che la Chiesa può contare su preghiera e offerta delle contemplative. Accompagnamento e guida della Chiesa: ripresa dei documenti ecclesiali che, a cinquant'anni dal Concilio, hanno segnato il cammino, tenendo conto delle mutate condizioni socio-culturali. Elementi essenziali della vita contemplativa: appassionata ricerca del volto di Dio, che si esprime nella preghiera personale e comunitaria, avendo come modello Maria. Temi oggetto di discernimento e di revisione dispositiva: formazione, preghiera, centralità della parola di Dio, sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia, vita fraterna in comunità, l'autonomia dei monasteri, le federazioni, la clausura, il lavoro, il silenzio, i mezzi di comunicazione, l'ascesi. La testimonianza delle monache: comunione con la Chiesa e partecipazione alla costruzione di un mondo più evangelico. Ultima parte del documento, la Conclusione dispositiva, costituita di 14 articoli che spaziano su vari argomenti.
Le persone consacrate, che per la stessa consacrazione "seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico", sono chiamate a scoprire i segni della presenza di Dio nella vita quotidiana, a diventare interlocutori sapienti che sanno riconoscere le domande che Dio e l'umanità ci pongono. La grande sfida per ogni consacrato e ogni consacrata è la capacità di continuare a cercare Dio "con gli occhi della fede, in un mondo che ne ignora la presenza", riproponendo all'uomo e alla donna di oggi la vita casta, povera e obbediente di Gesù come segno credibile e affidabile e divenendo, in questo modo, "esegesi vivente della Parola di Dio".