
In oltre duemila anni di cristianesimo, pittori, scultori, orafi e incisori hanno contribuito con la loro arte e sensibilità religiosa a tenere viva nella memoria dei contemporanei l'immagine del crocifisso e della crocifissione. Tra le tante "prove d'autore- che il tempo ha conservato e i restauri hanno restituito al loro primitivo splendore abbiamo scelto oltre duecento opere, confrontandole e catalogandole poi dal punto di vista iconografico come teologico in quattro grandi suddivisioni tematiche: la storia dell'iconografia del crocifisso, il popolo del Golgota, il rapporto mistico dei santi con Gesù crocifisso, il simbolismo della croce. Il volume rappresenta per il lettore un'esperienza non solo estetica ma anche emotiva poiché viene accompagnato a scoprire nuovi significativi nelle opere presentate. Ogni soggetto artistico è messo in parallelo con testi di teologia, poesia e liturgia che ne aiutano la lettura. Le quattro parti del volume: Parte prima: La storia del Crocifisso; Parte seconda: L'umanità ai piedi del Golgota; Parte terza: L'abbraccio della Croce; Parte quarta: Il simbolo della Croce. "Il volume di Tradigo lascia parlare l'arte e la spiritualità dei credenti dei vari tempi, mostrando come la Croce abbia plasmato non solo la fede cristiana ma l'intera cultura occidentale." (S. E. Card. Gianfranco Ravasi)
Un libro su uno dei più antichi monumenti superstiti nell'Insula episcopalis di Napoli (il battistero di San Giovanni in Fonte, a Napoli), e i suoi mosaici.
Gianfranco Spagnesi svolge una sintesi critica emozionante del percorso dell'architettura dall'umanesimo sino al XX secolo. Solo uno studioso abituato a concepire l'architettura nel suo contesto storico poteva tentare una sintesi di tal genere. Oggetto di questa riflessione è l'area culturale dell'occidente, per conoscere le radici della sua attuale contemporaneità, ricostruendone l'identità in vista dell'inevitabile confronto con le importanti culture delle altre aree geografiche. Le singole architetture e le diverse intenzionalità figurative del loro progetto vengono presentate all'interno del proprio momento storico complessivo, rifiutando sempre le classificazioni stilistiche e le interpretazioni psico-sociologiche. Una storia intesa come la più possibile e completa ricostruzione degli avvenimenti che hanno concorso alla formazione e alla realizzazione, o trasformazione nel tempo, dei diversi organismi architettonici.
Lungo un arco di generazioni che va dall'inizio del Quattrocento alla fine del Cinquecento, il Rinascimento italiano è nella storia del mondo una delle epoche più esaltanti dello spirito e della mente dell'uomo. La meravigliosa testimonianza dell'arte ci ha lasciato immagini appassionanti, in un percorso che va dagli ori dell'ultimo gotico alla scoperta della prospettiva, dalla scienza geometrica al lusso delle corti, dalla competizione tra i grandi maestri alla diffusione dell'arte sul territorio, fino alle raffinatezze del manierismo e alla grande pittura sacra. In questo spettacolare volume sono raccolti alcuni dei massimi capolavori del Rinascimento italiano, seguendo una successione cronologica, ma con una scelta editoriale particolare: avvicinare l'occhio del lettore alle opere attraverso riproduzioni di un formato finora mai visto, per "entrare" quasi fisicamente in contatto con i dipinti, scoprire i loro segreti, mettersi di fianco agli artisti in una posizione privilegiata e ravvicinata. Attraverso una selezione di opere celeberrime e di capolavori "nascosti", muovendosi tra le grandi capitali dell'arte e affascinanti luoghi "di provincia", il lettore potrà immergersi nelle raffinatezze di tecniche e di materiali dei maestri dell'ultimo gotico, come Gentile da Fabriano e Pisanello; individuare "dal vivo" la logica costruttiva su cui si fonda lo spettacolare risultato delle tarsie dello studiolo del duca di Urbino o il rigore intellettuale di Piero della Francesca.
"Steve McCurry, Le storie dietro le fotografie" offre uno sguardo inedito sul "dietro le quinte" del lavoro di Steve McCurry, uno dei più coraggiosi creatori di immagini dei nostri tempi. Questo libro esplora il modo in cui il celebre fotografo trova, scatta e seleziona le sue famose fotografie. "Steve McCurry, Le storie dietro le fotografie" presenta un archivio unico e personale di materiali: 14 fotoreportage, realizzati in tutto il mondo nel corso della sua lunga carriera. Ogni storia è illustrata con appunti, immagini e oggetti raccolti da McCurry durante i suoi lunghi viaggi - e circa 120 tavole fotografiche con i suoi lavori più significativi. Le storie abbracciano una vasta gamma di temi e soggetti, tra cui le ferrovie indiane (1983), gli effetti del monsone (1984) e gli eventi legati all'11 Settembre (2001). Il volume presenta anche lavori meno noti, come quello sulle conseguenze ambientali della prima guerra del Golfo (1991) e sulla tribù hazara in Afghanistan (2007). Riportate in luce da nuovi saggi scritti per l'occasione, queste storie raccontano gli spunti, le idee sulla ricerca, l'esperienza e gli eventi che si nascondono dietro ogni scatto, svelando una nuova e affascinante visione del lavoro del fotografo e presentano una biografia per immagini di una vera leggenda vivente della fotografia moderna.
"La vita non è in rima" vuol dire da un lato che i conti non sempre tornano. Dall'altro che, per fortuna, non siamo costretti a vivere secondo uno schema precostituito. E anche questo libro ha uno schema libero. Al centro c'è la scrittura di Ligabue, in tutte le sue forme. Si parte dalle parole - delle sue canzoni, dei suoi libri, dei suoi film - e si arriva a parlare del suo modo di vedere il mondo. La lingua e il dialetto, la famiglia e la politica, il dolore, la speranza, l'arte, il calcio, il sesso, l'amore, l'amicizia, la memoria, la felicità di riuscire a sentirsi - anche solo per un momento - "leggero, nel vestito migliore, nella testa un po' di sole ed in bocca una canzone". Dentro la scrittura di Ligabue c'è una scelta delle parole che rappresenta un punto di vista sulla vita. Ma soprattutto c'è tanta musica, che trasforma e amplifica il senso di ogni parola. Perché per ogni cosa detta c'è sempre un motivo e quel motivo è spesso il modo in cui la canzone ci entra nelle vene, diventa parte di noi. Un libro pieno di spunti sorprendenti - di acume, di dolcezza, di ironia - che farà scoprire Luciano Ligabue a chi ancora non lo conosce bene, ma stupirà anche chi (come ognuno dei suoi tantissimi fan) pensa di sapere già tutto di lui.
Per Dacia Maraini il teatro è sempre stato impegno e poesia, e in questo ricco ed esauriente libro-intervista la grande autrice ci guida alla scoperta della sua scrittura teatrale: dalle letture onnivore fatte in gioventù all'attività di ricerca negli anni Sessanta, dal grande interesse per la componente tecnica e scenografica alle opere più recenti. Il libro descrive il valore poetico e civile che il teatro ha sempre avuto per Dacia Maraini e racconta la passione della scrittrice per un luogo capace di catturare istanti di vita e trasformare la parola in realtà. Nel far emergere la costante tensione tra l'amore della donna di teatro per il lavoro collettivo e la spinta della scrittrice alla creazione solitaria, quest'opera ci restituisce tutto il fascino di un'autrice unica nel cogliere e mettere in scena le sfumature profonde dell'esistenza umana. Prefazione di Dario Fo.
È il 20 settembre 1905. Davanti a Porta Pia si proietta "La presa di Roma" diretto da Filoteo Albertini. Nasce così il cinema italiano. Evento pubblico che chiama in causa memoria storica, coscienza civile e passioni contrapposte: dai tempi eroici del muto all'ibridazione dei media, l'autore ci spiega cosa è stato il cinema nel nostro paese e cosa oggi ancora è. Ne evidenzia i caratteri originali - attraverso la tipologia dei generi, degli attori e delle opere - e le linee di tendenza, tratteggiando un profilo dell'industria cinematografica come capitolo importante nella storia della formazione dell'identità italiana.
"Ma cos'è questa crisi?" si chiedeva Rodolfo de Angelis in un celebre ritornello della prima metà del Novecento. Ripercorrendo sessant'anni di storia italiana, il libro misura la crisi come condizione naturale della cultura del nostro paese. È una contraddizione solo apparente che il malessere deflagri proprio nell'epoca del boom, nel vivo dei favolosi anni Sessanta. E da allora assume forme via via diverse, prolungando la propria ombra fino alla stagione presente. Tra letteratura e cinema del malessere, gli antieroi passati in rassegna hanno i volti e i nomi dei personaggi di Risi, Calvino, Bianciardi e Volponi, per incarnare poi in tempi più recenti i tratti grossolani del cinema dei Vanzina, quelli melanconici dei libri di Tondelli o, infine, quelli ossessivi della "Gomorra" di Saviano.
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il progresso scientifico e tecnologico modificò radicalmente la vita quotidiana dei popoli occidentali. L'arte, naturalmente, non poteva non essere coinvolta in un simile cambiamento.
Il critico berlinese Walter Benjamin fu tra i primi e più acuti indagatori di tale fenomeno. Nei suoi saggi il filosofo intravede e teorizza la nuova funzione e la nuova natura dell'opera d'arte, che da capolavoro dal valore puramente estetico avvolto da un'aurea quasi magica, grazie ai nuovi media tecnologici, capaci di diffonderla indefinitamente su scala planetaria, assume un ruolo politico e sociale, come già stava emergendo nella fotografia, nei film di Ejzenstejn e Chaplin e come si preparava a affare la radio. Nell'introduzione di Giulio Schiavoni, autore della limpida traduzione, guida il lettore nel percorso critico e ideologico dell'autore.
Sophia Loren in una veste insolita: quella della donna di casa, che propone un libro composto da più di 200 ricette. Uscito con successo negli anni Settanta, viene riproposto in una versione arricchita da contenuti speciali: oltre alle ricette, intervallate da testi su vari argomenti (il bon ton a tavola e l'arte di apparecchiare, ma anche i ricordi di un infanzia di guerra fino all'invito, rivolto agli uomini, a prendere almeno ogni tanto le redini della cucina) la nuova edizione propone fotografie inedite che ripercorrono i momenti clou della carriera di Sophia Loren, tratte dai suoi film o da momenti pubblici della sua vita fino a oggi.
Fra il 1518 e il 1520 Machiavelli, condannato al confinio e all'inattività politica nel podere dell'Albergaccio a Sant'Andrea in Percussina, scrisse la "Mandragola", capolavoro del teatro rinascimentale. Dall'alto della sua esperienza di diplomatico, osservatore privilegiato ed esterno della vita di città, Machiavelli gettò uno sguardo acuto sulla società fiorentina: la descrisse in una commedia amara, che facesse ghignare e riflettere. I personaggi che a Firenze si incontrano, gli sposi Nicia e Lucrezia, l'astuto Ligurio, il cupido Callimaco, sono privi di determinazione morale o ideale, pronti all'inganno per raggiungere i propri scopi: ciò che importa è la soddisfazione prepotente degli istinti, vivi negli uomini antichi come nei contemporanei. Una commedia arguta e vivace, apprezzabile oggi da tutti i lettori grazie alla traduzione in italiano moderno di Guido Davico Bonino.