«Auguro ai Lettori, e a me, la testimonianza che ebbe a dire di don Primo Mazzolari un suo parrocchiano: "Lo vedevamo passare in mezzo a noi... per noi era come il pane!"» (dalla Prefazione).
In sette capitoli, l'opera propone un'interessante selezione di brani del parroco di Bozzolo, su altrettanti temi legati all'Eucaristia.
Un strumento in vista e oltre il Congresso eucaristico nazionale di Ancona (3-11 settembre 2010).
Prefazione (mons. A. Caprioli, presidente del Comitato congressi eucaristici nazionali). 1. Il pane, il vino. 2. La messa. 3. La Comunione. 4. Ripercorrendo il Vangelo. 5. Il mistero della presenza. 6. In sacrificio per voi. 7. Sacramento della carità.
Don LUIGI GUGLIELMONI è parroco e catecheta. Collabora a varie riviste di catechesi e pastorale e ha pubblicato una cinquantina di libri, alcuni dei quali tradotti in varie lingue.
FAUSTO NEGRI, coniugato e con un figlio, è stato docente di religione cattolica ed è impegnato nella pastorale giovanile e familiare.
INSIEME, sono autori di numerosi testi e sussidi educativi. Presso le EDB hanno pubblicato Il tredicesimo in campo. Atleti di Dio con Paolo di Tarso (22009) e di P. Mazzolari hanno curato L'amore più grande. Via Crucis (2009), La mia miseria, la tua misericordia. Preghiere (2009) e Seminatori della Parola. Don Primo Mazzolari ai catechisti e agli operatori pastorali (2009).
«La nonna di Cappuccetto Rosso forse oggi presiede il consiglio di amministrazione di una multinazionale. Oppure ha deciso di trasferirsi a vivere in una zona residenziale meno pericolosa della casetta in mezzo al bosco». Oggi la terza età ha in effetti mutato le proprie caratteristiche e già si parla di quarta età, distinta dalla precedente per un diverso grado d'indipendenza e di autonomia delle persone.
Si dice che si comincia a invecchiare quando si comincia a guardare indietro. Il cristiano sa di poter continuare a guardare avanti, perché il fulcro della sua vita è oggetto di speranza.
Redatto secondo lo schema vedere-giudicare-agire, il testo disegna, nella prima parte, gli orizzonti della vecchiaia nella società contemporanea. Prosegue poi raccogliendo i passi fondamentali sulla vecchiaia presenti nella rivelazione biblica e nel magistero recente della Chiesa. Torna quindi a volgere lo sguardo verso la realtà per collaborare ad aprire a Dio e ai fratelli il cuore che vive la sua terza o quarta età. Una ulteriore parte è dedicata alla confessione di fede nel Dio di Israele e Gesù: essa tenta di chiarire il senso della vecchiaia cristiana.
JOSÉ-ROMÁN FLECHA ANDRÉS, sacerdote della diocesi di León, in Spagna, è professore emerito di teologia morale alla Pontificia Università di Salamanca; ha pubblicato nel settore di sua competenza diversi manuali di studio nonché riflessioni bibliche e pastorali, tra cui Cercatori di Dio, figure bibliche. Dal 1995 vive nella residenza per anziani delle Piccole sorelle dei poveri di Salamanca.
Quando si parla di ospitalità necessariamente viene chiamata in causa la propria visione di Dio, il modo di rapportarsi con lui, con se stessi e con gli altri. "Non è spirituale solo il credente che sa ospitare Dio, lo è anche chi sa ospitare l'uomo. Anzi proprio partendo dalla capacità di ospitare quest'ultimo si ha la certezza di ospitare Dio (Mt 25,40). Per queste ragioni è bene riflettere sul tema dell?ospitalità, cercando di coglierne le dinamiche e le caratteristiche nella convinzione che la spiritualità cristiana si radica sull'ospitalità" (dall'Introduzione). L'autore disegna la mappa di una spiritualità dell'accoglienza, ricavando dai testi biblici suggestioni ed evocazioni che aiutano a delineare il volto di un'autentica disposizione all'ospitalità. In un tempo in cui spesso gli atteggiamenti di xenofobia tradiscono la paura del diverso, ripercorrere il vangelo dell'accoglienza significa dire una parola di umanità e di fede al cuore e alla mente dei cristiani.
Prendersela con calma, concedersi del tempo per vivere in modo più consapevole. Nel libro proprio di questo si parla: «Concediti del tempo. È la tua vita!» è l'invito dell'autore. In mezzo allo stress e alla frenesia del mondo moderno si può ancora trovare la calma? E con tutta la pressione che ci assale dall'esterno è ancora possibile essere sovrani del proprio tempo?
In quanto abate primate, p. Wolf è la persona di riferimento per 800 monasteri sparsi in tutti i continenti del mondo. Per svolgere i propri compiti, talora gli capita di vivere come un manager, tra un aeroporto e l'altro, con l'agenda fitta di appuntamenti. D'altra parte, come monaco è immerso in un ritmo temporale scandito da un ordine completamente diverso. E la tradizione benedettina, di cui è intessuta la sua vita, gli fornisce buoni suggerimenti sul come fare a umanizzare il tempo.
Il tempo è prezioso, perché è limitato. La durata della vita non si può comprare, ma è un dono. In questo suo incalzare è dunque di fondamentale importanza cercare di trovare il «proprio» tempo: «la vita ha bisogno di tempo. se io non me lo concedo o non me lo prendo più, la vita non ha alcun valore» (dalla Premessa).
Sommario
Premessa. 1. Nati per la gioia. 2. La grande domanda. 3. Senso e limiti del lavoro. 4. Non è possibile uscire. 5. Velocità e ritmo della vita. 6. Liberarsi dalla pressione. 7. La pausa rinvigorisce. 8. Ogni momento è sacro. 9. Il tempo dei monaci. 10. Il battito cardiaco della vita. 11. Il tesoro della domenica. 12. Affrettarsi, incedere, ingannare il tempo. 13. Essere del tutto presente. L'anima della meditazione. 14. Presenza: felicità è l'arrestarsi del tempo. 15. Il momento giusto. 16. Attesa, impazienza e pazienza. 17. Quando il tempo diventa l'inferno. 18. Civette e allodole. 19. Tempo sprecato e sperperato. 20. Riti: occorre tanto tempo. 21. Tempo di sognare, tempo di crescere. 22. Valori: atteggiamenti duraturi. 23. Grati ogni giorno. 24. Benedire il temporale (Rendere l'anima a Dio).
Note sull'autore
NOTKER WOLF osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee nei pressi di Monaco e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'ordine dei Benedettini e risiede a Roma. Ha particolarmente a cuore la collaborazione con paesi come Cina e Nord Corea e con le altre religioni. Presso le EDB ha pubblicato: L'arte di dirigere le persone, con Enrica Rosanna (22010), Dio vi benedica! Nuove intuizioni per la vita di quaggiù (2010), Da un cielo sereno. Idee e ispirazioni per vivere quaggiù (2010) e Regole per vivere. I dieci comandamenti: provocazione e orientamento per oggi con Matthias Drobinski (2010).
«Siamo solo due persone attorno a un tavolo, due persone tra loro molto diverse che hanno iniziato a raccontarsi cosa significhi oggi sperare, a conoscersi nella lunga prospettiva di un futuro da costruire per tutti. Siamo diversi. I nostri cammini sono e saranno diversi. Credevamo addirittura paralleli. Invece, alla fine, abbiamo scoperto che i punti di incontro, i centri focali dell'esistenza di ognuno sono i medesimi».
Risultato di questo dialogo tra i due autori sono le pagine confluite nel volume. Anche se i linguaggi e i contenuti sono differenti, poiché il tema della speranza viene evocato dall'uno, frate francescano, come fede religiosa e dall'altra, insegnante laica, come fede civile, alla fine entrambi i percorsi paiono confluire sulla stessa via: la profonda essenza dell'uomo, che è, per eccellenza, "animale che spera".
Sommario
Avvenne... I. LA MANO DEL SEMINATORE (C. Dallari). Per iniziare. 1. Il buon seme. 2. Sassi, rovi e zizzania. 3. Il seminatore. 4. La mano del Seminatore. 5. Fiducia nel seme. 6. La speranza non va da sola. 7. Potenza di un piccolo seme. 8. La letizia di un uomo di speranza. 9. Nel segno di Maria. E, per finire, dieci passi sul sentiero della speranza. II. SPERARE OGGI: RESISTENZA E DISOBBEDIENZA (P. Luppi). 1. Orizzonti oscuri. 2. Libertà è partecipazione. Partecipazione è speranza.
Note sugli autori
CARLO DALLARI è sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori. Insegna ecumenismo allo Studio teologico S. Antonio di Bologna e alla Facoltà teologica dell'Emilia-Romagna. Presso le EDB ha pubblicato Quando dici Dio. Il cristiano tra fede e idolatria (2004) e Nel cuore del Padre. Riscoprire il Padre nostro con san Francesco (2006); Padre Nostro... insieme a Maria (2008). Ha curato la traduzione delle opere di Olivier Le Gendre, Le maschere di dio (2001); Il rischio di Dio (2002); Nella casa del Padre mio (2004); I Vangeli dei genitori (2007); e del volume di Michel Hubaut, Non disperare mai (2010).
PATRIZIA LUPPI, bolognese, insegnante elementare a riposo, tra i vari hobby coltiva quello della scrittura creativa e degli studi storici; appassionata di storia italiana e del territorio, collabora come volontaria con l'Associazione Arte e Cultura del '700 e con l'Unione Campanari Bolognesi con articoli e ricerche. Ha curato, assieme a p. Dallari, la traduzione delle opere di Olivier Le Gendre e Michel Hubaut.
Fatti di Vangelo: sono le storie che attestano una particolare attualità del Vangelo nell'Italia di oggi. Un'attualità riscontrabile nella cronaca d'ogni giorno e nelle storie di vita: il perdono, la fede pagata con la vita, ogni fattiva misericordia dell'altro e ogni compassione, la riscoperta della preghiera e la sua presenza sulla scena pubblica, l'accettazione della sofferenza, della vecchiaia e della morte nella speranza della risurrezione.
Sono 139 storie dei nostri giorni, narrate con nomi e cognomi, date e luoghi. Un giornalista famoso le racconta dal vivo per favorire la crescita di una pedagogia testimoniale: «Agiscono da contravveleno per ogni scoraggiamento di fronte al peccato dei credenti e riconciliano tra loro le diverse componenti ecclesiali» (dalla Premessa).
Premessa. Che cosa cerco e come. 1. Nuovi martiri in terra d'islam. 2. Madri che danno la vita. 3. Il perdono agli uccisori dei parenti. 4. La reazione all'handicap. 5. Anche in ospedale si può essere felici. 6. La vita è mutata ma non è tolta. 7. Celebrazione ecclesiale della propria morte. 8. La voce dello sposo e la voce della sposa. 9. Coppie in missione come Aquila e Priscilla. 10. Padri e madri di vocazione. 11. Dalla droga, dall'AIDS, dalla strada e da ogni male. 12. Il corpo in dono. Donazioni e trapianti. 13. Qui è perfetta letizia. 14. Eremiti e pellegrini del terzo millennio. 15. Preghiera pubblica. Indice dei nomi.
LUIGI ACCATTOLI, giornalista prima alla Repubblica (1975-1981) e poi al Corriere della Sera (1981-2008), collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent'anni di pontificato: Karol Wojtyla. L'uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: «Io non mi vergogno del Vangelo» (Romani 1,16). Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (102008); in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi, Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (42005); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell'avventura cristiana nella città mondiale (2002); Islam. Storie italiane di buona convivenza (2004); Il Padre nostro e il desiderio di essere figli. Vademecum di un giornalista per abitare a lungo nella preghiera di Gesù (22006); Via Crucis. Schema Biblico di Giovanni Paolo II (2006).
«Il testo narra l'utopia di uomini e donne che, pur ponendosi gli interrogativi esistenziali come tutti, si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, che illumina la loro esistenza. È un modo per offrire un segmento della storia di chi, consacrandosi, cerca Dio con passione e crede e vede la sua presenza nelle umili o grandi storie dell'umanità».
Il volume è costituito da un insieme di brevi meditazioni sviluppate sul modello della lectio divina e adatte pertanto alla riflessione silenziosa personale e alla preghiera. Spesso i testi si riferiscono a feste dell'anno liturgico, ad avvenimenti della vita della Chiesa o ad altre circostanze occasionali. Nati in un contesto di vita consacrata, interpellano ogni credente.
Presentazione (E. Rosanna). Introduzione. I. Un cammino insieme. II. Una giornata di preghiera per i consacrati e poi?... III. Scegliere ogni giorno chi servire. IV. Testimoni credibili del Risorto. V. Chiamati a umanizzare la Terra. VI. Convocati dall'eucaristia. VII. Tempo per Dio, per sé, per gli altri… VIII. Esserci nella vita. IX. Rendere visibile il Vangelo. X. È ancora attuale la santità?... XI. Il sì di Maria, di Giuseppe, dei pastori… dei consacrati. XII. Nel villaggio globale come gli eletti dispersi.
Note sull'autrice
DIANA PAPA, Sorella Povera di S. Chiara del Monastero delle Clarisse di Otranto, ha pubblicato L'Emmanuele sulle strade del mondo, Paoline, Milano 2001 e Il Risorto sulle strade del mondo, Paoline, Milano 2003 e curato il volume di G. Bini, Audite, Sorelle. Un itinerario per rifondare la vita consacrata, Messaggero, Padova 2005. Collabora con la rivista «Consacrazione e Servizio» del Centro studi USMI. Presso le EDB ha pubblicato Le Sorelle povere di santa Chiara. «La forma di vita» e l'identità (2007).
«Credo che non ci sia miglior punto di partenza per descrivere la situazione spirituale del nostro tempo che la famosa frase di K. Rahner: "Il cristiano del futuro o sarà un 'mistico', cioè una persona che ha 'sperimentato qualcosa', o non sarà cristiano, perché la spiritualità del futuro non si baserà su di una convinzione unanime, manifesta e pubblica, né su di un ambiente religioso generalizzato, precedente all'esperienza e alla scelta personale"» (dal Prologo).
A partire da tale presupposto l'autore sottolinea l'importanza decisiva dell'esperienza di Dio per la vita del credente, ovvero di un evento nel quale Dio, presente da sempre nell'uomo, gli si manifesta portandolo all'essere e chiamandolo all'unione con Lui. Alla scuola dei grandi mistici, egli testimonia come sia possibile fare esperienza di Dio in ogni tempo, anche laddove il Signore sembra 'assente'. In questa nostra epoca dominata dalla mancanza di fede siamo dunque chiamati in maniera speciale a scoprire i segni della presenza di Dio e a incarnare l'esperienza di Lui in una spiritualità adeguata alla gente che vive nel mondo secolarizzato.
Sommario
Prologo. I. L'ESPERIENZA DI DIO. 1. Il fenomeno dell'esperienza. 2. Fede ed esperienza. 3. Le varietà dell'esperienza. 4. Struttura dell'esperienza. 5. Tratti essenziali dell'esperienza mistica. II. NEL MEZZO DELLA VITA: DALLA CRISI ALLA PIENEZZA. 1. Alcuni esempi reali. 2. Aspetti caratteristici. 3. Raccomandazioni. III. LE TAPPE DELLA VITA SPIRITUALE. 1. Prima tappa: l'ingenuità felice. 2. Seconda tappa: la fase del disincanto. 3. Terza tappa: l'esperienza della fede. IV. L'ESPERIENZA DELLA CONVERSIONE. 1. I convertiti di oggi. 2. La conversione di santa Teresa. 3. Gli effetti della conversione. V. L'ESPERIENZA DI DIO NEL MEZZO DELLA NOTTE. 1. Il poemetto «In una notte oscura». 2. Titolo, data di composizione e significato del poemetto. 3. Topografia del cammino mistico: strofe 1-4. 4. Incontro e rivelazione a mezzanotte: strofa. 5. L'eguaglianza dell'amore: strofe 6-8. 6. Conclusione: un simbolo di fede. VI. LA PREGHIERA, CAMMINO DI ESPERIENZA. 1. Teresa di Gesù, maestra di esperienza. 2. Aiuti iniziali. 3. Basi fondamentali. 4. Metodo di raccoglimento. 5. Vita di preghiera. 6. Difficoltà della preghiera. 7. Pregare con Teresa del Gesù. Epilogo.
Note sull'autore
SALVADOR ROS GARCÍA (1955), carmelitano scalzo, risiede a Segovia (Spagna). Dopo aver compiuto gli studi teologici all'Università Pontificia di Salamanca, si è licenziato in teologia spirituale al Teresianum di Roma, specializzandosi come teresianista. Docente in varie sedi accademiche della Spagna e dell'America latina, tiene regolarmente corsi e conferenze sulla spiritualità carmelitana. Coordinatore di congressi internazionali e opere collettanee su Teresa d'Avila e Giovanni della Croce, attualmente lavora a una nuova edizione degli scritti di santa Teresa. Ha al proprio attivo numerosi articoli e pubblicazioni, in particolare ha curato: Santa Teresa: Libro de la Vida, BAC, Madrid 2001; Santa Teresa: Castillo Interior y Cuentas de Conciencia, BAC, Madrid 2006; Santa Teresa: Camino de Perfección, San Pablo, Madrid 2008.
«Giovanni Cristini è uno dei più immediatamente fruibili tra i poeti cristiani del nostro Novecento, che sono tanti e alcuni davvero grandi: da Ungaretti e Luzi a Quasimodo e a Cristina Campo, a Rebora e Turoldo, a Bertocchi e Caproni, a Elena Bono. Nella grande famiglia, Cristini è uno dei meno noti, ma dei più comunicativi» (dalla Presentazione).
Pur essendo - come lo definisce Accattoli - «tutto e solo comunicazione», il volumetto non era originariamente destinato alla pubblicazione. Si tratta infatti di uno scritto dichiaratamente familiare e privato, consegnato sotto l'albero natalizio, che ha come destinatari i quattro figli di Cristini - Jacopo, Nicola, Luca e Giovanna - cui egli affianca, come ideale ispiratrice, la moglie Annamaria. Egli li invita a fare memoria, per la vita, della vocazione cristiana che ha tentato di trasmettere loro. E raccomanda di mettere l'amore prima di tutto e sopra tutto, di farne il segreto di una felicità che non cede neanche di fronte al dolore.
Un testo attuale anche per la serrata discussione sulla montante laicità che Cristini ingaggia con i figli, un testo da raccomandare a chiunque abbia a cuore il passaggio del testimone cristiano da una generazione all'altra.
Sommario
Presentazione (L. Accattoli). Prefazione (L. Santucci). LE ARINGHE DI CHARLOT. LETTERA AI FIGLI. Chi di voi… (Mt 7,9). 1. Dai loro frutti… (Mt 7,16). 2. … Uno solo… (Mt 23,8). 3. … Che l'uomo dorma o vegli… (Mc 4,27). 4. Guardate gli uccelli del cielo… (Mt 6,26). 5. E com'ebbe assaggiato l'acqua… (Gv 2,9). 6. Non chiunque mi dice… (Mt 7,21). 7. … E il grano, invece… (Mt 13,30). I PESCI DI GENEZARET. Simone gli rispose… (Lc 5,5). 1. Appena scesi a terra… (Gv 21,9). 2. «Anche nel Vangelo c'è un lago…». 3. «Ma nel Vangelo c'è un'altra pesca…». 4. «Le aringhe affumicate di Charlot…». Poesie familiari. Postfazione (M. Beck).
Note sull'autore
GIOVANNI CRISTINI (1925-1995), bresciano, si era trasferito a Milano nel 1955. Qui ha svolto un'intensa attività giornalistica ed editoriale. Ha diretto il mensile bibliografico e culturale Il Ragguaglio Librario. Come autore ha esordito in poesia a 25 anni con La strada della croce (Il Gallo, Genova 1950). Tra le sue raccolte di liriche ricordiamo: Cartoline dalle Dolomiti del Brenta: poesia a due voci, in collaborazione con Aldo G.B. Rossi (I.P.L., Milano 1985); Weekend in terra straniera (I.P.L., Milano 1986); Poesie (1978-1995) (I.P.L., Milano 1997). Ha pubblicato tra gli altri: due saggi sui favolisti Perrault e I Grimm (La Scuola, Brescia 1954 e 1966); Invito alla lettura di Luigi Santucci (Mursia, Milano 1976); un libro per ragazzi, I grandi poemi dell'umanità (Rizzoli, Milano 1964); un libro di prose autobiografiche, Sulle rive del lago (Edizioni Paoline, Milano 1990).
«Per mia fortuna posso dire di non aver mai dovuto temere un Dio che impone dei comandamenti. Non ho mai conosciuto, infatti, un Dio severo, repressivo, costrittivo. [...] I comandamenti mi indicano cosa c'è da fare, illuminano la mia strada, mi orientano. Animato da uno spirito di continua ricerca compio un passo dietro l'altro, inciampo, sbaglio strada, mi dilungo in percorsi inusuali. La luce è tuttavia sempre là, e resta ferma. Anche il libro deve infondere fiducia in Dio. Deve trasmettere il coraggio di mettersi in cammino anche quando è impervio, quando si può inciampare e ci si può perdere: ne vale la pena» (dalla Prefazione).
Con stile piacevole e di facile lettura, il lettore è accompagnato a trovare una casa accogliente tra moderno e postmoderno, a imparare una regola per vivere bene.
Sommario
Una prefazione personale (N. Wolf). "La parola concisa ed eterna". Breve storia dei dieci comandamenti. Il primo comandamento: Non avrai altri dèi di fronte a me. Il secondo comandamento: Non ti farai idolo né immagine alcuna. Non pronuncerai invano il nome del Signore. Il terzo comandamento: Osserva il giorno del sabato (della domenica) per santificarlo. Il quarto comandamento: Onora tuo padre e tua madre. Il quinto comandamento: Non ucciderai. Il sesto comandamento: Non commetterai adulterio. Il settimo comandamento: Non ruberai. L'ottavo comandamento: Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Il nono e il decimo comandamento: Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo. Il Decalogo: guida verso la libertà.
Note sugli autori
NOTKER WOLF osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee nei pressi di Monaco e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'ordine dei Benedettini e risiede a Roma. Ha particolarmente a cuore la collaborazione con paesi come Cina e Nord Corea e con le altre religioni. Presso le EDB ha pubblicato: L'arte di dirigere le persone, con Enrica Rosanna (22010), Dio vi benedica! (2010) e Da un cielo sereno (2010).
MATTHIAS DROBINSKI è giornalista e responsabile dell'informazione religiosa presso il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung.
"Un cristiano, membro cioè di un mondo religioso che si appella al soprannaturale, vive da laico quando si muove nell'ambiente naturale; non rinuncia all'aspetto soprannaturale né lo ridimensiona, ma lo vede con gli occhi di chi prescinde dal soprannaturale, per poter interloquire con ogni essere umano, di qualsiasi religione e cultura, e far accogliere con attenzione e rispetto anche le sue proposte, che possono derivare da visuali di carattere soprannaturale ma vengono presentate appunto nella loro dimensione laica" (dal capitolo 4). Al di là del significato corrente del vocabolo, che è abitualmente quello di "ostile alla religione", e anche del significato etimologico - dal greco laos, popolo di Dio - per mons. Bettazzi il termine "laico" acquisisce il senso pieno di "umano". Proprio come Gesù, che essendo "vero Dio" ha voluto essere anche "vero uomo", quale vescovo, col massimo impegno di evangelizzazione cristiana, egli sente di dover essere insieme "laico", ovvero "pienamente umano".
La parola "missione" rimanda spesso alla vita della Chiesa nei paesi lontani, ma in realtà invita ogni credente a interrogarsi sull'identità cristiana. La missione costituisce infatti la dimensione fondamentale della vita cristiana: «Abbiamo sempre bisogno di essere evangelizzati. E proprio da coloro che vorremmo evangelizzare. Poi, una volta evangelizzati, ci rivolgiamo agli altri, vicini e lontani. Solo andando verso i fratelli diventiamo noi stessi figli. La missione realizza la nostra vocazione: "chi accoglie voi, accoglie me", dice Gesù identificandosi con i suoi inviati (Mt 10,40). La missione verso i fratelli ci rende uguali a Lui, il Figlio».
Commentando i brani della missione, presenti nei Vangeli, Fausti conduce a riflettere sui modi in cui noi viviamo il nostro cristianesimo.
Sommario
Elenco dei brani biblici commentati. Missione, affare di pochi o compito di tutti? È figlio chi si fa fratello. Il problema dei mezzi. Il regno di Dio in mezzo a noi. Maria, modello dell'evangelizzatore. Che c'è tra noi e te? Il battesimo del discepolo. Tre doni necessari per la missione. La messe e gli operai. La croce, compimento della missione. Beatitudini: l'identikit di Cristo e della Chiesa. Azione o contemplazione? Un falso dilemma. La missione e la croce. Alle fonti della missione: le ferite del Risorto. La missione dei Dodici. Annuncio del Vangelo, luogo di relazioni. Pane: missione e vita nuova. Cristo in missione verso i dimissionari. L'asino maestro. L'ultima missione: portare l'uomo dentro di sé. L'ultima parola. Missione, salvezza per tutti. Al servizio di un Dio «operaio». Preghiera e missione. Vincere il male con il bene. Povertà: condizione per essere agnelli. Inculturazione e annuncio. Missione ed eucaristia. L'amore rifiutato. I frutti della missione. Fine della missione: Dio è tutto in tutti. Il Crocifisso, scandalo e rivoluzione. Benessere, felicità e il dio-tappabuchi. Cristiani senza Chiesa? Mangiare l'altro o mangiare con l'altro? Abusi sessuali e celibato.
Note sull'autore
SILVANO FAUSTI s.j., dopo avere completato gli studi di filosofia e teologia con un dottorato sulla fenomenologia presso l'Università di Münster, è stato docente di teologia. Ora vive in una cascina alla periferia di Milano (Villapizzone) con una comunità di gesuiti dediti al servizio della Parola e operanti in un contesto di emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni biblico-teologiche, sia di studio sia di divulgazione; tra le più recenti: Ricorda e racconta il Vangelo. La catechesi narrativa di Marco, Àncora, 1990; Lettere a Sila. Quale futuro per il cristianesimo, Piemme, 1991; Una comunità legge il Vangelo di Luca, EDB, 112006; Una comunità legge il Vangelo di Matteo, EDB, 82007; assieme a T. Beck, U. Benedetti, G. Brambillasca e F. Clerici, Una comunità legge il Vangelo di Marco, EDB, 72008; Una comunità legge il Vangelo di Giovanni. Volume unico, EDB-Àncora, 2008; Per una lettura laica della Bibbia, EDB, 2008.
Il libro dei Salmi è un condensato di tutta la Bibbia, l'anima dell'antica e della nuova economia di salvezza. Lungo venti secoli di storia, la Chiesa vi ha attinto abbondantemente per ispirare antifone, introiti, offertori, canti al Vangelo. Nei Salmi si coglie tutta la gamma dei sentimenti umani e religiosi; in essi si ripropongono tutte le situazioni del vivere feriale: gioie e dolori, trepidazioni e sollievi, vittorie e sconfitte, grandezze e miserie, slanci e disfatte, sviluppi e ripiegamenti...
L'autore considera i Salmi una grande scuola di preghiera. Per aiutare a valorizzarli in tal senso, ne sceglie alcuni come prototipo di una situazione o di un genere letterario, cosicché a partire da questi sia agile il passaggio alla lettura del resto del salterio. Di ogni Salmo esaminato egli indica la struttura letteraria, mettendo a fuoco l'argomento centrale attorno al quale si articola la composizione; fa seguire il commento esegetico, che individua elementi storici, teologici e spirituali; propone un'attualizzazione, per prolungare la riflessione nel concreto della quotidianità.
Sommario
Introduzione. 1. Salmo 8: "Quanto è mirabile il tuo nome". 2. Salmo 13: "Fino a quando, Signore?". 3. Salmo 15: "Signore, chi abiterà nella tua tenda?". 4. Salmo 19: "I cieli narrano la gloria di Dio". 5. Salmo 23: "Il Signore è il mio pastore". 6. Salmo 42-43: "Come la cerva anela ai corsi d'acqua". 7. Salmo 51: "Pietà di me, o Dio, nel tuo amore". 8. Salmo 57: "Pietà di me, pietà di me, o Dio". 9. Salmo 84: "Quanto sono amabili le tue dimore". 10. Salmo 90: "Signore, tu sei stato per noi un rifugio". 11. Salmo 103: "Benedici il Signore, anima mia". 12. Salmo 107: "Rendete grazie al Signore". 13. Salmo 121: "Alzo gli occhi verso i monti". 14. Salmo 122: "Quale gioia quando mi dissero…". 15. Salmo 136: "…Perché il suo amore è per sempre". 16. Salmo 139: "Signore, tu mi scruti e mi conosci".
Note sull'autore
UBALDO TERRINONI, religioso cappuccino di Viterbo, laureato in teologia dogmatica e licenziato al Pontificio Istituto Biblico, insegna Nuovo Testamento all'Istituto filosofico-teologico di Viterbo. È stato ministro provinciale dei cappuccini del Lazio e presidente della Conferenza dei superiori provinciali cappuccini d'Italia. È consultore della Pontificia congregazione per le cause dei santi. Tra le sue pubblicazioni: Lineamenti di pedagogia evangelica, Borla, Roma 1990; Messaggi biblici per vivere, Borla, Roma 1991; presso le EDB: «Se tuo fratello...» (Mt 18,15). Sui sentieri evangelici della vita fraterna (1995); Il vangelo dell'incontro. Riflessioni su Luca (22000); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche (22005); C'è l'Aldilà? Indagine biblica sulle ultime realtà dell'uomo (2006); La sapienza del cuore. Meditazioni bibliche (2007); «Buono è il Signore» (Sal 103,8). Il messaggio biblico della misericordia (2008); Alba di nuova speranza. Via Crucis (2010). Collabora con riviste dell'Ordine (Laurentianum e Italia Francescana) e con riviste scientifiche nazionali (Rivista Biblica e Parole di Vita).
«Con il passare degli anni ho compreso come la misericordia di Dio renda possibile l'amore umano. L'ho capito in tre particolari tipi di rapporto: con la mia famiglia, con i miei amici e con la mia comunità di gesuiti al n. 10 di Martin Street. La misericordia di Dio e il loro affetto mi aiutano a vivere. [...] In queste pagine vorrei spiegare come si è realizzata la misericordia di Dio verso di noi e come noi la realizziamo nei confronti degli altri. Cercherò di scoprirlo attraverso le Scritture e attraverso le numerose vie in cui, nel corso dei secoli, la Chiesa ha manifestato la sua misericordia. Nell'esporre queste vie, metto la misericordia in primo piano, definendola come la disponibilità a entrare nel caos degli altri, per andare incontro alle loro necessità» (dall'Introduzione).
L'autore prende in esame le opere di misericordia corporali e quelle spirituali, riflette su quella che è l'effettiva opera di misericordia nella preghiera della Chiesa, in particolare nell'eucaristia, affronta infine il rapporto tra la misericordia e il caos che regna nella vita personale e familiare delle persone e nel mondo. Un capitolo è espressamente dedicato alla meditazione sul sacerdozio alla luce degli scandali nella Chiesa.
Sommario
Riconoscimenti. Introduzione. Prefazione alla nuova edizione. 1. La Misericordia è il distintivo della morale cattolica. I. LE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE. 2. Le opere di misericordia corporale. 3. Visitare i carcerati. 4. Accogliere i senzatetto. 5. Dare da mangiare agli affamati. 6. Dare da bere agli assetati. 7. Seppellire i morti. 8. Visitare gli ammalati. 9. Vestire gli ignudi. II. MEDITAZIONE SULLA MISERICORDIA ALLA LUCE DELL' 11 SETTEMBRE 2001. 10. Seppellire i morti. III. LE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE. 11. Le opere di misericordia spirituale. 12. Lo spirito di conciliazione. 13. Essere vigilanti. 14. La preghiera. IV. MEDITAZIONE SUL SACERDOZIO ALLA LUCE DEGLI SCANDALI AVVENUTI NELLA CHIESA. 15. Essere ministro di misericordia. V. LA MISERICORDIA E LA LITURGIA EUCARISTICA. 16. Il rito d'ingresso. 17. La liturgia della Parola. 18. Liturgia dell'eucaristia. 19. La Comunione. VI. MEDITAZIONE SULL' HIV/AIDS IN UN MONDO CHE HA BISOGNO DI MISERICORDIA. 20. Meditazione sull'HIV/AIDS in un mondo che ha bisogno di misericordia. VII. La misericordia e la vita ordinaria. 21. Entrare nel proprio caos. 22. Entrare nel caos della vita familiare. 23. Entrare nel caos del mondo.
Note sull'autore
JAMES F. KEENAN sj è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1970 e nel 1982 è stato ordinato sacerdote. Ha conseguito il dottorato in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana; insegna teologia morale alla Weston Jesuit School of Theology di Cambridge ed è stato visiting professor al Boston College. Ha pubblicato più di 200 saggi, articoli e recensioni. Presso le EDB ha curato un'importante rassegna sulla situazione mondiale della teologia morale: Etica teologica cattolica nella Chiesa universale. Atti del primo Congresso interculturale di teologia morale (2009).
Descrizione dell'opera
La fede cristiana è una forza che si afferma nella vita di ogni giorno: sono questi l'esperienza e insieme il convincimento che fanno da legame agli 81 brevi articoli raccolti nel volume. Apparsi in una rubrica di un settimanale femminile tedesco di grande fama, inducono a pensare, sollevano domande, talora suscitano obiezioni. E guardano alle preoccupazioni di ogni giorno, che toccano la vita delle donne e degli uomini contemporanei.
L'autore racconta che le riflessioni sono sorte nelle occasioni più svariate: in viaggio, nel trambusto, nel silenzio. Sono idee balenate d'un tratto, come raggi improvvisi di luce, capaci di dare forza e fiducia nella vita.
Sommario
Introduzione. Idee balenate da un cielo sereno. Benedetto XVI, ambasciatore di verità e d'amore. Orgogliosi di noi stessi. C'è ancora qualcosa da salvare. La croce di Madonna. Esultare contro i giorni neri. Fiducia per la vita. Momenti di felicità. Motivo sufficiente per credere in Dio. Il telefonino o l'uomo? Domande imbarazzanti per cristiani e musulmani. Se solo parlassimo di nuovo l'uno con l'altro. Tutto un imbroglio? Ci vuole coraggio per l'amore del prossimo. Chi ha fiducia, può sorridere di sé e degli altri. Si può rinunciare a una comunità spirituale? Tolleranza. Vedere nell'altro l'immagine di Dio. Aspetto esteriore e atteggiamento interiore. Rimanere calmi, anche quando tutto va storto. Donare, per aprire il cielo. Un'anima bella non ha bisogno di alcun intervento di chirurgia estetica. Il bambino nella mangiatoia. Natale o la gioia di godere insieme. Fare piazza pulita per l'anno nuovo. I giochi-killer recano danno ai bambini. Se l'uomo è vuoto, almeno il giorno deve essere pieno. Talvolta il silenzio è più consolante di qualsiasi parola. Nessun problema per Dio. Il diavolo perfettamente consapevole. Più coraggio per la vita reale. Uomini che non vogliono essere stressati. Dio. Non c'è nulla di meglio contro la paura. Un segno di grandezza: la grazia. Speranza che supera la morte. In fondo non c'è bisogno di Dieter Bohlen. Quando riesce difficile amare qualcuno. Come mai sono perseguitato dalla fortuna? L'amore del prossimo, un rimedio contro la depressione. Un mondo senza pena e dolore è inabitabile. Uno che è morto per il suo essere pacifico. Mangiare non significa riempirsi lo stomaco. Non si può sfuggire a un dialogo aperto. I figli hanno soprattutto bisogno di una cosa: padri e madri. Destinati alla felicità celeste. Lo Spirito di Dio. Uno Spirito democratico. Perché si dovrebbe voler essere qualcosa di meglio? La gioia di vivere è la dieta migliore. Si può contrastare la tentazione del doping? I figli devono seguire la propria strada. Gli ultimi tabù. Quando la vita di una persona vale ancora solo un biglietto d'ingresso. Solo un qualcosa per deboli? Disarmare con il proprio esempio. Quando ai bambini «viene staccata la spina». Vedere i propri simili con occhi diversi. Il cristianesimo offre sempre qualche sorpresa. La «Casa Benedetto» in Afghanistan. Ogni chiesa nasconde un mistero. Buddha o Gesù? Una sola parola di perdono. Musica dagli auricolari - oppure meglio forse cantare nel coro? Ognuno ha bisogno di una famiglia. Perché i complimenti dei bambini ci rendono così felici? Essere pazzi. Proprio secondo il cuore di Gesù. I dolori di Maria. Un motivo per celebrare e far festa. Possiamo imparare dai musulmani. La ricetta della felicità. Ci si deve accorgere dei miracoli. Dio, dov'eri? Quando i vecchi non hanno più nulla da dire. A metà della vita le cosa vanno meglio. Rispetto per i bambini. Se a scuola non va bene, non è poi così tragico. Perché certi uomini devono essere difficili. Parità di condizioni. Solo con strette regole. Dimenticare il passato per un sorriso. La visione cristiana: una grande famiglia umana. La fede non è un aspirapolvere. Una svolta copernicana. Tempo d'Avvento. Sfavillio di luci per un senso diverso. Senza Natale: una pace celestiale? I disturbi sono irruzioni spontanee della vita. Nella hall di un hotel.
Note sull'autore
NOTKER WOLFosb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee nei pressi di Monaco e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'ordine dei Benedettini e risiede a Roma. Ha particolarmente a cuore la collaborazione con paesi come Cina e Nord Corea e con le altre religioni. Presso le EDB ha pubblicato: L'arte di dirigere le persone, con Enrica Rosanna (2010) e Dio vi benedica! (2010).
«Questo libro è una testimonianza di ciò che viviamo e scopriamo all'Arca, trascorrendo la vita insieme a uomini e donne che hanno un handicap mentale. Il loro gridare il bisogno di relazione, di amore autentico e di fecondità molto più profondo del loro desiderio di piacere sessuale - ci ha rivelato il grido profondo per la relazione, l'amore autentico e la fecondità presente in ogni essere umano» (dalla Conclusione). Molte donne e molti uomini che hanno un handicap sognano di essere unici per qualcuno e di vivere in intimità con lui. Sono anche inevitabilmente influenzati dai valori e dalle idee del loro ambiente e dai mass media, che presentano il sesso come sorgente di felicità. Così i loro corpi cercano spesso la tenerezza che non hanno avuto nella loro infanzia. L'esperienza della comunità dell'Arca testimonia come, anche nella particolare condizione dell'handicap, sia possibile e necessario - non diversamente da ciò che accade per ogni essere umano - un cammino di maturazione dell'affettività, di crescita sul piano umano e spirituale. E in questo percorso costituisce un grande aiuto la vita comunitaria, come luogo di relazioni autentiche e positive, di guarigione, in cui mantenere viva la dinamica dell'amore e della speranza.
Abate della basilica di San Paolo fuori le mura a Roma dal 1980 al 1987, don Giuseppe Nardin (1931-1990) fu un 'testimone del Regno'. A vent'anni dalla morte, l'azione pastorale, le riflessioni, la grande carica umana e l'intensa spiritualità che lo hanno contraddistinto sono sedimentati nel cuore di tanti come un tesoro prezioso da condividere. Così i capitoli del volume ricostruiscono il suo sentire attraverso gli ambiti nei quali ha dispiegato la propria attività. Sono parole di lui e su di lui, perché il profilo è delineato attingendo abbondantemente dai suoi scritti: «Aspirava a rendere il monachesimo una presenza viva oggi, ma con lo sguardo verso il futuro» (P. C. Carini, abate emerito dell'abbazia S. Pietro, Assisi); «Il tempo di Nardin è stato quello di una bella primavera ecumenica il cui profumo è ancora tra noi» (pastore R. Bertalot). «Qual è il ruolo della vita religiosa oggi?», gli fu chiesto in pubblico. Senza esitazioni rispose: «Formare persone felici e soddisfatte»; e il cardinale benedettino P. A. Mayer sottolinea divertito che molti religiosi si scandalizzarono: non sapevano - nota - che questo è «lo spirito di san Benedetto».
«"Ho un papà famoso". Questo pensiero si è fatto strada a poco a poco nella mia coscienza, nel corso della vita. Quando passeggiavamo per strada, quante persone lo salutavano, quante telefonate cominciavano a disturbare i rari momenti in cui rimanevamo soli; i viaggi all'estero sempre più frequenti, i contatti con persone "importanti", i bagni di folla cui si sottoponeva volentieri mio padre, sempre così carico di umanità verso tutti; i discorsi pubblici, i riconoscimenti ufficiali della sua attività! Ma che significato dare a tutto ciò, che valore attribuirgli?». La risposta era evidentemente da ricercarsi nell'attività svolta dal professore a favore dei sofferenti di tumore, affinché questi potessero vivere i momenti più difficili della malattia e gli istanti più significativi della vita adeguatamente assistiti e circondati dall'affetto dei propri cari in un ambiente familiare.
Franco Pannuti (1932) e l'ANT costituiscono un binomio inseparabile: primario della Divisione di Oncologia dell'ospedale Malpighi di Bologna, nel 1978 egli fonda con altri dodici amici l'«Associazione Nazionale per la Cura e lo Studio dei Tumori solidi», diventata poi, più brevemente, «Associazione Nazionale Tumori» (ANT). Trasformata nel 2002 in Fondazione ANT Italia Onlus, l'associazione si configura più chiaramente dandosi il Progetto Eubiosia (Progetto Vita buona). Finora l'ANT è riuscita ad assistere fino all'ultimo giorno più di 75.000 sofferenti di tumore e per circa 100 giorni ognuno; l'80% dei malati deceduti è morto in casa, con un decorso a misura d'uomo per paziente e familiari. È presente in 9 regioni italiane: Emilia-Romagna, Puglia, Campania, Marche, Toscana, Lazio, Basilicata, Lombardia, Veneto.
«In occasione della commemorazione del trentesimo anniversario della fondazione dell'ANT ebbi la possibilità di vedere con i miei occhi, attraverso gli applausi scroscianti e sincerissimi di tanta gente in risposta alle parole di affetto di mio padre, rivolte ad un vasto uditorio, la riconoscenza di tante persone a motivo del suo impegno. In seguito ad altre vicende dolorose, sentii il desiderio forte, l'esigenza di dare a mio padre la possibilità di "raccontarsi", affinché la sua figura, ormai inesorabilmente diventata pubblica, potesse rimanere nel ricordo di tante persone che gli vogliono bene e che lo ammirano, così come egli si vede» (dall'Introduzione).
Il testo è arricchito da 4 pagine di fotografie a colori che ripropongono alcuni momenti significativi della storia dell'associazione.
Note sull'autrice
Francesca Pannuti, figlia di Franco, è laureata in filosofia e appassionata di filosofia greca. Ha pubblicato Socrate, la morte di un laico e altri saggi, Aracne, Roma 2009.
Descrizione dell'opera
«L'effetto della benedizione di Dio non è semplicemente misurabile, visibile. Per quanto l'effetto possa essere buono, non rende automaticamente felici. Avviene piuttosto dell'altro: la benedizione che sperimentiamo si trasforma in gratitudine. Da questa gratitudine scaturisce la gioia autentica per quanto si è raggiunto. In quanto benedetti siamo colmi di felicità. E da questa gioia per la felicità attingiamo una forza nuova, insospettata. Per me è così ogni giorno. Vi auguro la stessa esperienza» (dalla Premessa).
In 74 agili capitoli, pieni di calore umano e di amore per il prossimo, l'autore si dedica alle grandi e piccole questioni che ogni giorno ci interessano. Pratico, capace di immedesimarsi e talora provocatorio, mai moraleggiante, parla di coraggio civile, fedeltà, umanità e dei limiti della ragione. E inoltre di come, con l'aiuto di Dio e con la sua benedizione, ci si possa accostare con fiducia al difficile progetto della vita.
Sommario
Premessa. Natale non venga una sola volta all'anno. Fermarsi: il primo passo per un mondo migliore. Il peso della colpa e come toglierlo. Diventa di peso per altri! Chiacchiere al cellulare: perché sono combattuto tra due cose. Il coraggio civile contro la violenza nelle piccole cose. Il papa dovrebbe essere un tipo spavaldo, asciutto e giovanile? Esercitare lo sguardo benevolo per la strada. Un salvadanaio contro la rabbia. A mani tese forzare i limiti della ragione. Salvare le nuove generazioni dal culto del bambino. Nessuno deve aggirarsi nella terra di nessuno della violenza. Tutto sperperato e tuttavia amato. I sostenitori di un mondo senza fumo non perdonano nessuno. Oggi gli adulti vogliono perdere la faccia. Ma l'amore corporeo non è qualcosa di intimo? Meno cupidigia e più coscienza. Gesù non amava i digiuni. La scomparsa veloce e senza tracce dell'uomo moderno. «Sono tutti infedeli: e tu?». Non lasciarsi scoraggiare. Cercasi un alleato per la vita. Un mezzo contro l'ingenuità nelle cose del mondo: il lavoro. Lo Spirito Santo: sconosciuto e incomprensibile? Quello che non capiranno mai gli uomini dallo sguardo maligno. Una lettera è una dichiarazione d'amore. Chi non vuole aver ragione, vince su se stesso. Essere un inetto con l'aiuto di Dio. La predica domenicale: un capitolo doloroso. La visione di una grande famiglia umana. Teste di giaguaro contro l'irriverenza degli europei. Con i Deep Purple contro la dittatura dell'irreligiosità. Grazie a Dio si può cambiare. «Lei non ha bisogno dell'alcool». I fantasmi del passato non devono durare per tutta la vita. Il cristianesimo: una religione rivoluzionaria. I crampi allo stomaco servono a qualcosa. Certo che si può cancellare Dio dalla propria vita. E poi? Non sempre è necessaria la chitarra elettrica. Ogni uomo è un passero impertinente. Non limitarsi a chinare il capo: religiose su carri armati. Una lezione sul superfluo. Devo far battezzare mio figlio? Staccato dal mondo. Il futuro sarà piuttosto variopinto. Bevormunden: una specialità dei politici. Uniformi scolastiche? Una splendida idea! L'acqua significa purezza e nuovo inizio. Il punto debole di Dio: il suo cuore. La guerra non sia un gioco neanche per i bambini. Ritornano gli eremiti. Se non resta che metterci a piangere. Mai pensato all'autodisciplina? La minaccia maggiore è la nostra stessa ingordigia. Le pari opportunità: un compito per tutti noi. Possiamo donare molto più di quanto crediamo. Le persone pretenziose possono far pena a qualcuno... Meglio dare controvoglia piuttosto che non dare nulla. Dio: un «giudice spietato»? A Roma i matrimoni sono la cosa più importante del mondo. «Fare da soli». Prevalere un po' meno per vincere tutti. La famiglia: un luogo per la peggiore guerra di trincea? Vanno molto gli angeli custodi. Di tanto in tanto non c'è nulla di più bello della solitudine. Il racconto biblico della creazione: una favola di tempi antichi? Pregare diversamente in America. Sfornare biscotti contro le preoccupazioni quotidiane. Guida all'osservazione dei bruchi. È difficile credere? Peccato. Come i romani festeggiano il Natale. Salmi, prosecco e panettone: Natale a Sant'Anselmo. Ogni religione può degenerare nel fanatismo. Gesù si è sforzato di stare con gli uomini.
Note sull'autore
Notker Wolf osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'ordine dei Benedettini e risiede a Roma. Ha particolarmente a cuore la collaborazione con paesi come Cina e Nord Corea e con le altre religioni. Presso le EDB ha pubblicato con Enrica Rosanna L'arte di dirigere le persone (2010).
Descrizione dell'opera
«Abbiamo più di mille ragioni di disperarci per noi stessi, per gli altri e anche per Dio... Eppure, ci sono altrettante ragioni per sperare ancora!» (dall'Introduzione).
Dopo una rapida presentazione dei vari ambiti del mondo contemporaneo che la speranza sembra avere abbandonato, l'autore va alla ricerca delle radici della speranza cristiana nella Parola di Dio, facendo parlare i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con una lettura sapienziale attenta alle domande dell'uomo di oggi. Delinea quindi il parallelismo tra i momenti di difficoltà e la necessità di nutrire uno sguardo non racchiuso nei confini del presente. Riprende infine i temi della contemporaneità, con l'intento di dimostrare che non ci sono ragioni per farsi sopraffare dallo sconforto se si cammina sulle vie della speranza tracciate da Gesù.
Un testo di cui oggi si sente il bisogno, proprio per il difficile clima sociale ed economico del momento presente; una meditazione che invita a non disperare e mette in luce i molti motivi che alimentano fiducia nel domani.
Sommario
Quasi un'introduzione. 1. Una società che non crede nel proprio futuro. 2. L'humus delle speranze dell'uomo. 3. La guerra dei cacciatori di aurore. 4. Nomadi della speranza. 5. Una speranza che nasce al ritmo della storia. 6. I nuovi sviluppi della speranza. 7. Quando la speranza si fa carne. 8. Il Seminatore è uscito per seminare la speranza. 9. Germogli di vita e germogli di morte. 10. Non vado all'avventura: la speranza in san Paolo. 11. Una fiducia che fa crescere. 12. Nutri le tue radici! 13. Non lasciar spegnere la fiamma della speranza. 14. Non aver paura. 15. La segreta energia dello Spirito che abita in te. 16. Il perdono è una vera miniera di speranza. 17. Pronti a rispondere della speranza. 18. Verso una teologia politica.
Note sull'autore
Michel Hubaut è francescano, conferenziere, animatore di ritiri e incontri spirituali; ha lavorato a lungo nei media ed è ora responsabile del santuario delle Grotte di Sant'Antonio a Brive-la-Gaillard. Ha pubblicato decine di volumi di spiritualità.
Descrizione dell'opera
La direzione spirituale non consiste nel dare consigli, in quanto il vero direttore spirituale è sempre Gesù. Il rapporto della direzione spirituale è infatti quello della persona con il Figlio e con il Padre nell'unità dello Spirito Santo: il direttore spirituale prova solo a facilitarlo. Così la direzione spirituale cristiana necessariamente si basa sulla preghiera e sulla vita di preghiera della persona.
Frutto dell'esperienza degli autori nella direzione spirituale, che essi hanno sempre incentrato sulla preghiera soprattutto contemplativa, il volume è concepito per un utilizzo pratico, quale strumento facilmente comprensibile e di indubbia validità per quanti svolgono questo delicato compito.
Sommario
Presentazione (R. Cantalamessa). Nota per il lettore: come usare questo libro. Preghiera iniziale. I. La preghiera contemplativa. 1. Uno sguardo d'amore. 2. Conoscere attraverso l'amore. 3. Il buio nella contemplazione. 4. Entrare nel cuore di Gesù. 5. Come ricevere il dono della contemplazione. 6. Condizioni: fedeltà, libertà, semplicità. 7. La contemplazione ignaziana. 8. La preghiera d'incentramento. 9. Cosa possiamo imparare da Maria? 10. Il dono delle lingue. 11. Introduzione all'itinerario della preghiera. 12. Santa Teresa d'Avila: le acque - il giardino. Schema traiettoria della preghiera. 13. Santa Teresa d'Avila: il castello interiore. 14. I doni della preghiera. 15. San Giovanni della Croce: il buio nella preghiera. 16. Mansioni e notti. 17. Doni e carismi. II. La direzione spirituale. 18. Un'esperienza che nasce dall'ascolto. 19. Direzione spirituale e amore. 20. Direzione spirituale e preghiera. 21. Primo passo: conoscere i fatti. 22. Secondo passo: tre domande. 23. Terzo passo: aiutare a pregare meglio. 24. Differenze nei direttori spirituali. 25. Trasferimento e trasferimento opposto. 26. Liberazione nella direzione spirituale. 27. Chi ne ha bisogno? Chi dovrebbe darla? 28. Casi particolari. 29. La crescita nella preghiera. 30. Il deserto. 31. Il discernimento degli spiriti. 32. L'arte del discernimento. 33. Scheda personale.
Note sugli autori
Robert Faricy, membro della Compagnia di Gesù, è professore emerito di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Marquette University di Milwauke (Wisconsin). È impegnato in Italia e negli Stati Uniti a promuovere una spiritualità carismatica con la predicazione e con gli scritti. Ha pubblicato una ventina di volumi.
Luciana Pecoraio, laica consacrata, è fondatrice della «Comunità Cuore di Gesù» e della «Fondazione di Gesù» a favore dell'infanzia abbandonata. È impegnata nel ministero di guarigione, liberazione, intercessione, direzione spirituale e dell'evangelizzazione, per una spiritualità carismatica. Da trentacinque anni opera negli istituti di pena per un reinserimento sociale dei detenuti.
Insieme, i due autori hanno pubblicato: Gesù e lo Spirito Santo nella mia vita, Cittadella, 2006; Preghiera per la meditazione contemplativa, AdP, 2009; Via Crucis e Misteri del Santo Rosario meditati alla Messa dei Malati, Vocepiù, 2008.
Descrizione dell'opera
«Non mi stanco mai a leggere storie di vita purché siano vere e oso garantire al lettore che si addentrerà in questo vivo boschetto che qui non incontrerà nulla di artificioso. Sono racconti utili a conoscere ma anche ad agire, tanto sono aderenti alla vita reale. Facilmente ognuno che legga potrà intendere che qui di lui si narra. [...] Abbiamo bisogno di parabole come queste ai nostri giorni, per conoscere da vicino l'umanità minuta che vive senza pretese - eppure con impensabile generosità - la propria avventura cristiana» (dalla Presentazione di L. Accattoli).
In venticinque quadretti, dallo stile agile e gustoso, l'autore propone altrettante storie di comuni credenti in Cristo, immersi, con le loro fatiche, nella nostra società secolarizzata. Sono uomini (e soprattutto donne, non casualmente) che definiremmo talvolta marginali, comunque eccentrici - perlomeno interiormente - rispetto al tipo del «praticante» e del «regolare». In ogni caso le loro ordinarie vicende di annuncio, di preghiera e di amore fraterno trasudano una speranza: saranno anch'essi tra i benedetti e piccoli del Regno, di cui parla il Vangelo.
Sommario
Presentazione. Qui di noi si narra... (L. Accattoli). Introduzione. La mia speranza. I miei debiti. L'annuncio. Far l'amore da cristiani. Risposta esatta. Fedele sempre. Fedele sempre/2. Il prete che odiava i tartufi. Fare memoria (G. Catti). Nel mondo, del mondo. Cattolica e mite. Il gesto di Fulvia. La preghiera. Treno in un solo Dio. Giorni da ricordare. Una bella festa. Piena di grazia. Vedrai che salta fuori. Pregare per Meredith. Funerali, che problema. Senza rete. L'amore fraterno. Famiglia transitoria (L. Drusiani). Un enigma, come Dio (T. Gabrielli). Diciotto anni. Una famiglia di cristiani. Storia di un'adozione (S. Magnani). Serve una mano? Come un film americano. Non sarò mai povera (E. Raule).
Note sull'autore
Guido Mocellin (Bologna 1957), giornalista, sposato, con due figli, si occupa di informazione religiosa e dei rapporti tra le religioni e la società. È caporedattore del quindicinale Il Regno per la sezione «documenti» e direttore del mensile I Martedì; insegna Giornalismo religioso alla Scuola superiore di giornalismo «Ilaria Alpi» dell'Università di Bologna e partecipa alla vita della comunità ecclesiale.
Descrizione dell'opera
Le persone non si possono gestire. Dovunque si tratti con donne e uomini - in un'azienda o in un monastero -, il management deve tradursi in direzione. Ma l'arte della direzione delle persone si può imparare? Probabilmente no e le qualità dirigenziali sono per lo più dono di natura. Tuttavia chi arriva ad assumere un tale ruolo può abusare del proprio carisma e rivolgere la propria autorità contro i collaboratori.
In questa prospettiva, Notker Wolf è certo che la regola di san Benedetto sia stata per lui di grande aiuto: essa «porta l'impronta di un uomo che è convinto dell'importanza della libertà e del valore dell'individuo. Questo la rende inossidabile». Benedetto non ha cercato di mettere in riga le persone con delle norme minuziosamente precise. Egli non ha dato nessun programma e coloro che nell'Ordine svolgono funzioni direttive non possono trincerarsi dietro le sue prescrizioni, ma devono continuamente interrogarsi allo scopo di trovare nel pensare, nel parlare e nell'agire la giusta misura.
In un libro a due voci, forti di esperienze e prospettive che si completano a vicenda, gli autori mettono in luce gli errori più diffusi e che cosa è veramente importante nel dirigere le persone. L'accento è posto dapprima sull'impresa e la politica, poi sulla scuola e l'educazione.
Sommario
1. Dare sempre il buon esempio e fungere da modello. Sull'attualità della regola di san Benedetto. 2. Le tentazioni del potere. La personalità decide. 3. Bisogna voler bene alle persone. L'impresa come spazio libero dalla paura. 4. Chi è in grado di fare, lo può fare. La direzione collaborativa. 5. Nessuna paura dell'uomo forte. I capi veri e falsi. 6. I capi devono essere artisti. Cosa mi aspetto da un dirigente. 7. Si sente dire che… Come si superano le crisi e si compongono gli scontri. 8. Beato chi è in grado di distinguere un granello di sabbia da una montagna. Sul lodare, criticare e motivare. 9. Una cultura a due voci. Arringa in favore di uno stile direttivo femminile. 10. Mentalità riassicurativa. Coraggio e viltà nel quotidiano aziendale. 11. Una forza magica. L'ascolto e la concentrazione sull'essenziale. 12. Coraggio di resistere. Cosa ci si aspetta dagli educatori. 13. Credere nella propria autorità. Come possiamo superare la crisi educativa. 14. Il dialogo esistenziale. Come aiutiamo i figli a ritrovare se stessi. 15. Basta fingere di essere la buona fatina? Che cosa dobbiamo ai nostri figli. 16. Risvegliare l'interesse latente. Guidare le persone nell'insegnamento scolastico.
Note sugli autori
Notker Wolf osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'Ordine dei Benedettini e risiede a Roma.
Enrica Rosanna, della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane), è nata a Busto Arsizio (VA) ed è sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (prima donna a ricoprire tale incarico). A coronamento degli studi accademici in scienze religiose e in sociologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze sociali presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha insegnato alla Pontificia Università Salesiana, alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Facoltà di scienze dell'educazione Auxilium, ove è stata preside per 9 anni. Ha pubblicato una dozzina di volumi su temi di sociologia applicata alla vita religiosa e su aspetti della formazione, oltre a numerosi articoli e saggi.
Descrizione dell'opera
«Fra Tabgha e Cafarnao c'è una piccola chiesa; si affaccia su una bellissima insenatura che scende sul lago. Mi sono tolta i sandali e ho cominciato a camminare a piedi nudi sul bagnasciuga. Circa duemila anni fa su questa riva hanno lasciato le proprie impronte i piedi di alcuni pescatori e i piedi vivi del Figlio di Dio, il Risorto.
Mi sono seduta sulla spiaggia, in un angolo dell'insenatura… "in disparte, in un luogo solitario…". Alzandomi, ho notato qualcosa di chiaro, che brillava in mezzo ai sassolini neri della spiaggia. Era una conchiglia, piccola e bianchissima, una conchiglia fossile, forse molto più antica di duemila anni fa. L'ho raccolta e l'ho stretta nel pugno, e non l'ho più mollata, neanche quando sono entrata in chiesa. Il mio sguardo non si è mai staccato dal tesoro che stringevo nella mano. Non a caso l'avevo trovato. Il Caso è uno dei nomi di Dio. E io - per caso - ho incontrato Gesù in una conchiglia».
Il viaggio in Israele compiuto dall'autrice sfocia in un diario in cui ella condivide racconti, suggestioni e sentimenti provati di fronte a un luogo, alla terra, a una pagina biblica che li richiama. Grazie allo stile lineare, capace di suscitare curiosità e interesse, il lettore è invitato a riflettere sui luoghi della Bibbia e, perché no, sentirà crescere in sé il desiderio di conoscerli personalmente.
Sommario
Prologo. 29 agosto. 30 agosto. 31 agosto. 3 settembre. 4 settembre. 5 settembre. 7 settembre.
Note sull'autrice
Raffaella Susco (Roma, 1943) è impegnata nel volontariato cattolico e nella catechesi.
Descrizione dell'opera
Sacerdote romano, l'autore fu missionario in Brasile dal 1967 fino alla morte. Nella difficilissima situazione politica, sociale e religiosa che il paese attraversava in quegli anni, si dedicò alla carità, alla pastorale e alla promozione umana, culturale e religiosa della gente, in particolare dei giovani, convinto che di lì si dovesse partire per cercare di dare nuova speranza al Brasile. Le lettere che spediva agli amici italiani testimoniano la sua profonda umanità, il suo impegno spirituale, la fatica di avviare, tra gli ultimi - poveri di strumenti materiali e culturali - modalità di intervento nuove che ponessero le istanze di rinnovamento pastorale e teologico che gli venivano dalla sua formazione italiana, a servizio della realtà ecclesiale e della mentalità popolare locali.
Il volume ne raccoglie una nutrita selezione, in una nuova edizione corredata di maggiori commenti e migliorata nel linguaggio per aumentarne la comprensibilità. La lettura dei resoconti dell'autore costituisce una preziosa testimonianza per meglio conoscere la sua figura, ma anche per comprendere la realtà del Brasile di quegli anni e l'importanza dell'attività dei missionari italiani.
Sommario
Introduzione alla seconda edizione. Il vangelo annunciato ai poveri. Introduzione alle lettere dal Brasile di Nino Miraldi (G. Ruggieri). Ricordo di don Nino Miraldi, prete romano (dal quotidiano Avvenire del 7 ottobre 1990). Lettere dal Brasile. Dall'arrivo il 28 luglio 1967 al 31 dicembre 1969. Dall'1 gennaio 1970 al 31 dicembre 1979. Dall'1 gennaio 1980 al luglio 1990. Lettera del vescovo di Nova Iguaçu dopo la morte di Nino Miraldi.
Note sull'autore
Nino Miraldi (Roma 1930 - Nova Iguaçu, Brasile 1990), seguì i corsi di filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana come alunno del Collegio Capranica. Ordinato nel 1957, dopo dieci anni di ministero in parrocchia decise di partire per il Brasile; dal 1967 al 1980 operò nella diocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro, e dal 1980 al 1990 nella diocesi di Nova Iguaçu. Dedicò la sua attività missionaria all'evangelizzazione e alla promozione sociale, ma soprattutto umana e culturale, della popolazione locale, in particolare dei giovani. Nel suo nome si è costituita un'associazione culturale formata dai suoi ex-ragazzi di strada che, fra le altre attività, gestiscono una biblioteca a lui dedicata.
Descrizione dell'opera
L'autrice prende in esame la Regola di san Benedetto con l'intento di far emergere i tratti salienti della sua antropologia e scoprire che cosa soggiace alle prescrizioni e alle norme della vita quotidiana nel monastero benedettino. Richiama inoltre l'attenzione sull'attualità della Regola, che non può essere relegata a un periodo storico determinato, poiché interpella ancor oggi l'uomo in ricerca.
Dall'analisi emerge che la Regola esprime una concezione antropologica fortemente biblica, unitaria e non dualistica, nella quale le virtù cardinali - specialmente la prudenza - si compenetrano con le virtù teologali. In essa il livello naturale non può essere separato da quello soprannaturale, perché intimamente congiunti: ciò che sta a cuore a Benedetto è la crescita dell'uomo spirituale, l'uomo rinato nella grazia, chiamato a ritrovare la sua somiglianza con Dio attraverso un cammino di conversione.
Tracciando un itinerario per vivere il Vangelo, l'autrice giunge ad affermare che la Regola «offre una risposta alle molte fratture che lacerano gli uomini e le donne del nostro tempo: quella tra affettività e razionalità, tra esigenze dell'anima e del corpo, tra bisogno di libertà e desiderio di legami stabili e rassicuranti, tra individuo e collettività, tra bisogno di comunicazione ed esigenza di silenzio interiore. Indicando Dio come unica origine e unico scopo dell'esistenza, risponde al bisogno di unità e di armonia dell'uomo e gli fornisce i mezzi per un pieno sviluppo della sua umanità» (dalla Conclusione).
Sommario
Introduzione. I. Benedetto, l'uomo di Dio. II. Il concetto di «regola» e la Regula Benedicti nella tradizione monastica. III. La radicalità della Sequela Christi come cammino di liberazione e realizzazione della persona umana. IV. La discrezione: equilibrio, armonia e realismo antropologico. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autrice
Myriam Fiori è nata a Milano e si è laureata in filosofia all'Università Cattolica. È entrata giovanissima nel monastero delle Benedettine dell'adorazione perpetua in Milano.
Descrizione dell'opera
Nonostante la sovraesposizione televisiva, la rimozione culturale sul tema del dolore è costante. L'autore sceglie di parlare della sofferenza, convinto che riconoscere e dare un nome al proprio dolore metta in sintonia con quello dell'altro e che aprirsi al dolore altrui renda più sensibili alle sfumature del soffrire. Il libro parla del dolore, ma anche, e soprattutto, della speranza: la grande speranza, che soddisfa le profonde inquietudini del cuore, e le piccole speranze, che permettono di continuare a camminare.
Note sull'autore
Luciano Sandrin è preside del Camillianum e docente di teologia pastorale e pastorale della salute al Gregorianum, pastorale della salute all'Istituto "Ecclesia Mater" e psicologia al Seraphicum. Presso le EDB ha pubblicato, con N. Calduch-Benages e F. Torralba Roselló, Aver cura di sé. Per aiutare senza burnout (2009).
«Nella parabola del seminatore vi invito a cogliere la bellezza dell'immagine iniziale, quella del gesto ampio, temerario e scandaloso del seminatore. Un gesto contrario a una sana economia contadina, quasi un gesto pazzo. Un seme gettato dappertutto. Il sospetto di un inutile sperpero. È meraviglioso che sia così!
C'è un verbo della Scrittura, appunto il verbo "sperperare", che nella parabola del figliol prodigo ha un significato negativo, indica un dono sciupato, una ricchezza inutilmente dilapidata. Ma lo stesso verbo compare in un antico salmo, il 111 (112). Vi si legge che l'uomo di Dio "dona largamente ai poveri": letteralmente suonerebbe "sperperò, diede ai poveri...". È lo sperpero di Dio, la sua sovrabbondanza. Ognuno di noi e ogni nostra comunità hanno nel cuore la meraviglia per la sproporzione inevitabile tra il sovrabbondante dono di Dio e la mediocrità della nostra risposta».
Dalle brevi meditazioni di don Nicolini emerge l'invito a costruire percorsi di incontro e di condivisione coi poveri che aiutino ad allargare lo sguardo. Con grande talento comunicativo egli offre pagine agili, vive e penetranti.
Sommario
Presentazione (V. Nozza). 1. Lo sperpero di Dio, carità donata che ci giudica. 2. Nella vigna del Signore un compito per ogni uomo. 3. Dio e il mio prossimo, incontro e comandamento. 4. Cristiani, via di salvezza per quello che sanno ricevere. 5. Adorare e dubitare, l'icona veicolo del Mistero. 6. La prepotenza d'amore che rinnova tutta una vita. 7. I mercanti scacciati dalla malattia dell'amore. 8. Ha lottato con Dio, Gesù ci rende «datori di vita». 9. Offrire se stessi, l'arma che vince l'inimicizia. 10. La nobiltà del dubbio nella traversata della vita. 11. Le ferie dei discepoli rovinate dal Vangelo. 12. L'invasione della storia che ci procura la salvezza. 13. Latristezza dell'avere e le agili tende della fede. 14. La strana matematica che apre le porte dell'amore. 15. L'enigma della speranza per le famiglie nella prova. 16. La «violenza» della mitezza, nuova sapienza dell'umanità. 17. Comunità più allegre, proposito per la Quaresima. 18. Una pesca senza frutto e la potenza dei suoi regali. 19. Raggiunti dalla Parola oltre le porte delle regole. 20. Lacrime di pentimento per una liturgia della vita. 21. La solitudine di Marta, la parte migliore di Maria. 22. Incoscienti banchetti, ci accorgiamo degli altri? 23. Il dramma del fariseo, la salvezza è per il povero. 24. La regalità che agonizza e conquista i curi lontani. 25. La stella che previene i viaggiatori della notte. 26. Femminile centrale, l'umanità ha sete del Signore. 27. La vertigine e la corsa, appuntamento al sepolcro. 28. Il recinto della legge, il pastore che si fa salvezza. 29. La Chiesa crocifissa, giudizio che salva il mondo. 30. La casa dove tutti cominciano una vita nuova. 31. Il grido di fede e dolore che ci rende figli e fratelli. 32. Quelli dell'ultima ora e il posto nella grande vigna. 33. L'azione dell'amore, comandamento per tutti. 34. Ci ha affidato la storia perché operiamo «dentro i doni». 35. Divina abitazione, siamo una piccola tenda.
Note sull'autore
Giovanni Nicolini è nato a Mantova (1940); ha studiato filosofia alla Cattolica di Milano e teologia alla Gregoriana (Roma). Ha vissuto a Bologna gli orientamenti ideali di don Giuseppe Dossetti, che gli chiese di esercitare per alcuni anni il ministero di diacono, così che questo ministero fosse testimoniato nella Chiesa, dopo che il Vaticano II ne aveva chiesto il ripristino. È stato ordinato presbitero nel 1972. È stato direttore della Caritas diocesana e ora è parroco a S. Antonio da Padova alla Dozza, alla periferia di Bologna. Per le EDB ha pubblicato Cose di questo mondo (2004).
Descrizione dell'opera
A cinquant'anni dalla morte, don Primo Mazzolari appare ancora oggi una delle voci più significative nel panorama della Chiesa italiana del Novecento. Pur nelle mutate condizioni storiche, sociali ed ecclesiali, le sue numerose opere offrono interessantissimi spunti di riflessione e approfondimento. Per facilitarne la fruizione da parte di catechisti, operatori pastorali, ma anche sacerdoti e laici impegnati, i curatori hanno individuato nei suoi scritti dieci temi particolarmente significativi sul versante dell'evangelizzazione, che spaziano dalla fede personale, all'annuncio, alla carità, alla testimonianza. Per ciascun tema il volume offre due citazioni dal Magistero della Chiesa, un brevissimo commento e una miscellanea di brani tratti dalle opere del parroco di Bozzolo, corredati di puntuali citazioni per chi volesse approfondire la lettura.
«S'impara davvero tanto sfogliando le pagine di questa accurata raccolta di brani tratti dagli scritti di don Primo Mazzolari. Soprattutto s'impara uno stile sobrio e insieme appassionato, un saper dire e testimoniare le cose di Dio con franchezza e proprietà, e con grande amore alla Chiesa. (…) Don Mazzolari sa dire il ruolo dell'annuncio e della catechesi: accompagnare, condividere, portare di fronte al mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione (don G. Benzi, direttore dell'Ufficio Catechistico Nazionale). Meravigliarsi dell'opera di Dio. Innamorarsi di Cristo. Farsi discepoli della Parola. Sentirsi Chiesa. Avere il coraggio dell'annuncio. Imparare il metodo. Confrontarsi col proprio tempo. Educarsi ed educare alla carità. Testimoniare sempre. Amare oltre i risultati. Allegato 1. Racconti catechistici. Allegato 2. Il vocabolario del cristiano.
Note sui curatori
Don Luigi Guglielmoni è parroco e catecheta. Collabora a varie riviste di catechesi e pastorale e ha pubblicato una cinquantina di libri, alcuni dei quali tradotti in varie lingue.
Fausto Negri, coniugato e con un figlio, è stato docente di religione cattolica ed è impegnato nella pastorale giovanile e familiare.
Insieme, sono autori di numerosi testi e sussidi educativi. Presso le EDB hanno pubblicato Il tredicesimo in campo. Atleti di Dio con Paolo di Tarso (2008) e di P. Mazzolari hanno curato L'amore più grande. Via Crucis (2009) e La mia miseria, la tua misericordia. Preghiere (2009).
Descrizione dell'opera
Lo Spirito Santo realizza nell'uomo ciò che per la sola creatura è impossibile: la santità. Ma spesso l'uomo constata di essere sommerso da forze che gli impediscono di amare e di aderire al progetto di Dio. Come uscire da questo vicolo cieco?
I sette doni dello Spirito Santo aiutano a superare le debolezze proprie della natura umana e danno la luce divina per discernere, volere e amare secondo il cuore di Dio. «Così - scrive l'autore - la navicella della nostra anima raggiunge la riva verso la quale i nostri desideri di vita ci attraggono e dove non possiamo giungere solo con le nostre forze».
Dallo stile pedagogico e vivace, il testo costituisce un'eccellente guida per vivere nello Spirito Santo e crescere rapidamente nella conoscenza della vita spirituale. I doni dello Spirito Santo sono presentati in modo semplice, proponendo i riferimenti spirituali accanto a testimonianze ed esempi concreti. Illuminanti i riferimenti alla ricca tradizione dei Padri della Chiesa e dei dottori del Medioevo, come pure ai testi del Vaticano II e al Catechismo della Chiesa cattolica.
Sommario
Introduzione. 1. Spirito, dove sei? 2. Il dono del timore. 3. Il dono della pietà. 4. Il dono del consiglio. 5. Il dono della fortezza. 6. Il dono dell'intelletto. 7. Il dono della scienza. 8. Il dono della sapienza. Conclusione.
Note sull'autore
Ludovic Lécuruè sacerdote nell'abbazia Saint-Wandrille (Francia) dal 1997. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni sulla missione della famiglia e sulla vocazione personale nella Chiesa e nella società, tra le quali ricordiamo Connaître et aimer sa vocation (Le Sarment) e Transmettre la foi en famille (Éditions de l'Emmanuel).
La tipologia dei separati è tanto diversificata quanto i coniugi che pervengono a tale esito: vi sono i separati-putroppo, malgrado gli sforzi profusi per salvare il matrimonio; i separati-abbandonati, vittime di decisioni del partner; i separati-per-forza a fronte di situazioni insostenibili per sé e per i figli; infine i separati-per-scelta.
Come sostenere i coniugi separati fedeli al sacramento? Quale atteggiamento assumere verso i coniugi ri-accompagnati o risposati? Lo studio si propone di rispondere a tali interrogativi a partire dall'esperienza del Centro Familiare «Casa della Tenerezza», applicando quindi la spiritualità della tenerezza anche a queste specifiche situazioni. L'obiettivo è pure quello di mettere in luce come ci si possa separare dal coniuge, ma mai da chi ci vuole bene, cioè in primo luogo dai figli, e poi dalla comunità ecclesiale e dal Dio-Amore.
Sommario
Introduzione. "Non era questo il progetto da cui eravamo partiti". I. Fenomenologia della separazione. 1. Classificazione essenziale. 2. Una separazione, tante separazioni. 3. Psicologia dei separati. 4. Stato d'animo di violenza. 5. I figli vittime innocenti. II. "Scegliere la tenerezza, nonostante…". 1. La viadella "trasposizione emotiva". 2. La tenerezza: nozione antropologica. 3. Sentimenti dominanti nella separazione. 4. La tenerezza come progetto di vita. 5. Educarsi alla tenerezza. 6. Dio, l'Infinita Tenerezza. III. A scuola di tenerezza. 1. La tenerezza di Dio sorgente di guarigione. 2. La grazia sanante di Gesù-medico. 3. La tenerezza del Risorto grazia di rinascita (Lc 24,13-35). 4. Lo Spirito Santo dono di amore. IV. Dai figli non ci si separa. 1. L'immagine di Dio nella coppia uomo-donna. 2. I figli riflesso vivente di Dio-Trinità. 3. La figura dei genitori. 4. Il diritto dei figli alla tenerezza. 5. Una famiglia divisa rimane una famiglia. Conclusione. La pastorale dei separati. 1. Un'emergenza nuova e urgente. 2. Diversificazione pastorale. 3. Obiettivi generali. 4. La Chiesa compagna di viaggio.
Note sull' autore
Carlo Rocchetta, già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà Teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell'International Academy for Marital Spirituality (INTAMS) con sede a Bruxelles, e dirige il corso di teologia sistematica per le EDB. Oltre a numerosi scritti e contributi in riviste scientifiche, dizionari e opere collettive, ha pubblicato: Storia della salvezza e sacramenti, Roma 1976; Per una teologia della corporeità, Torino 1990; presso le EDB: I sacramenti della fede (1983; 82001 interamente riscritta in due volumi); Sacramentaria fondamentale (42007); «Fare» i cristiani oggi (22001); Il sacramento della coppia (32000); Teologia della tenerezza (42005); Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno (42007); Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona (42008); Briciole di tenerezza. Per educarsi allo stupore di essere (22008); Gesù Medico degli sposi. Per una tenerezza che guarisce (32008); Le stagioni dell'amore. Fidanzati e sposi in cammino con il Cantico dei cantici (2007); ha curato il campo formativo per famiglie La gioia di amarsi. In cammino con Tobia e Sara (2008). Le ultime opere nascono dall'attività dell'autore come assistente spirituale al Centro Familiare «Casa della Tenerezza» (Perugia), che si occupa dell'accoglienza delle coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia. L'autore è anche docente all'Istituto teologico di Assisi.
Maria di Magdala, di cui parlano i Vangeli di Luca e Giovanni, è diventata soggetto della narrativa e dell'arte lungo i secoli. I credenti la contemplano come la discepola del Signore. «Tale io la vedo e voglio continuare a guardarla come fonte d'ispirazione. Quando mi accosto al giardino pasquale per capire "chi cerco" nella mia vita, trovo in lei la risposta soprattutto nei momenti di assenza e di perdita. Come per lei, perplessa e in attesa, anche per noi esiste la possibilità di essere disorientati nei momenti di buio e di esultare per la gioia di un incontro improvviso che c'invita a cercare "un'altra Presenza" oltre i nostri pensieri e progetti, per diventare persone pienamente umane» (dalla Introduzione).
Con pagine ricche di afflato poetico, l'autrice accompagna il lettore in un viaggio con Maria Maddalena che approda all'incontro con Gesù, alla fede pasquale.
Improvvisamente, a 37 anni e dopo tredici di matrimonio, una violenta crisi coniugale fa sprofondare l'autore nel baratro della disperazione. Vuole a tutti i costi salvare il suo matrimonio, tenere unita la sua famiglia. I margini di ricomposizione sono ormai ridotti ed egli decide un tentativo disperato: sparire improvvisamente per qualche tempo, nella speranza che in sua assenza la moglie si renda conto che non vuole perderlo. Decide quindi di percorrere il Cammino di Santiago, ottocento chilometri a piedi, da Saint Jean Pied du Port, in Francia, a Santiago de Compostela, e poi fino a Finis Terrae, sull'oceano, per compiere il rito del rogo dei vestiti bruciati e del bagno purificatore.
Il libro non è una guida, anche se si ritrovano riferimenti a luoghi e città; non è un romanzo, perché il protagonista quelle strade, quei sentieri li ha percorsi veramente e le parole che lo compongono sono state scritte con l'angoscia, la disperazione, la speranza, il sudore, il sangue.
È la storia di un uomo che, quando ha capito che stava perdendo ciò che aveva di più caro, si è messo uno zaino in spalla e ha cominciato a camminare. Sperando nel miracolo di salvare il suo matrimonio, alla fine ne ha ottenuto di ritrovare se stesso. E, forse, Dio.
Cercare il volto di Dio, e di Gesù che ce lo rivela, è un'esperienza continua all'interno del cristianesimo ma è ogni volta nuova nelle persone che vi si impegnano.
Traguardo lontano? Nella sua pienezza, certamente. Ma già oggi è chiesto al credente di orientare lo spirito verso quello che sarà domani l'Ottavo Giorno senza tramonto. «Oggi hai svelato, Padre, alle genti, convocate dalla luce di una stella, il tuo Figlio unigenito; ora che già ti abbiamo conosciuto nella fede, guidaci tu benignamente alla contemplazione aperta della tua sovrana bellezza» (Messale ambrosiano). «Nella notte del mondo il tuo volto ci illumini e ci serbi illibati fino all'ultima sera» (Liturgia ambrosiana). Quella della liturgia è una preghiera comune, diffusa e concorde: fa breccia nel cuore di Dio e ottiene all'uomo di superare l'insidia della stanchezza e la nebbia della sfiducia.
La ricerca di Dio attinge alla scuola dei profeti (Prima parte), prosegue con Israele orante attraverso i Salmi (Seconda parte) e continua sotto la guida dei mistici (Terza parte). Il percorso è un invito a lasciarsi prendere per mano da chi è «padre nella fede».
Sommario
Introduzione. I. Alla scuola dei profeti. 1. Il profetismo, dono di Dio. 2. Dio ha parlato per mezzo dei profeti. 3. Il Deutero - Isaia e i «Canti del Servo del Signore». II. Con Israele orante. 4. «Il mio salterio è la mia gioia!». III. Sotto la guida dei mistici. 5. Tanti sentieri portano alla scoperta del volto di Dio. Conclusione.
Note sull'autore
Don Giovanni Merlotti, impegnato da quarant'anni nella pastorale di una grande parrocchia di Milano, è anche predicatore in ritiri e corsi di esercizi spirituali per religiose e membri di istituti secolari. È autore di due suggestivi volumi che raccolgono sedici schemi di «Via Crucis»: Seguendo Cristo verso il Calvario, Milano 21982, e Il messaggio del Calvario, Milano 1983. Inoltre ha pubblicato per le EDB Preghiere dei fedeli ispirate alla Parola di Dio per tutti i giorni feriali, 3 voll. (1994); Incontro al Natale (1999); Il profumo di Dio, (2002); I 20 Misteri del Rosario. Riflessione canto preghiera (2003); I silenzi di Dio (2005).
Le donne che popolano i numerosi racconti della Bibbia sembrano per lo più confinate all'ombra dei protagonisti maschili. Tuttavia esse non hanno un ruolo meno determinante e spesso la loro audacia non ha pari. A queste matriarche, regine o serve, israelite o straniere, spose, amanti e prostitute si dedica la riflessione di due grandi esegeti quali André Wénin e Camille Focant, esperti rispettivamente di Antico e Nuovo Testamento. La galleria dei ritratti che ne esce pone di fronte al lettore tante donne "vive" e che danno vita al cammino di Dio con l'umanità. Sono brevi schizzi, di poche pagine, capaci di recuperare la grandezza di queste figure che hanno ancora molto da dire all'uomo di oggi. In eco, le seppie dell'artista Marte Sonnet aprono uno spazio di risonanza, al femminile. La voce di Sylvie Germain, scrittrice, cultrice di filosofia e di letteratura, chiude il dialogo con un contrappunto finale.
Grazie al suo "sì", Maria è entrata in un rapporto unico e speciale con Dio Padre e con l'umanità intera. "In virtù della sua fedeltà, non solo ha glorificato in modo unico il nome di Dio, introdotto il suo Regno nel mondo e collaborato al compimento della sua volontà, ma ha pure esteso su di noi la sua "mediazione materna". Per questo può stare accanto a noi e intercedere per noi mentre chiediamo il pane quotidiano e il perdono del Padre; mentre invochiamo la protezione dalla tentazione" (dall'Introduzione). L'autore invita a vedere in Maria un commento vivo e originale al Padre nostro e accompagna il lettore lungo questo singolare percorso.
La Bibbia può essere considerata "la lettera con cui Dio dichiara appassionatamente il suo amore per l'umanità e il pegno della sua eterna fedeltà. In essa egli riversa effettivamente se stesso, i suoi intimi sentimenti, il suo cuore". Dei vari modi in cui può essere accostata la Scrittura, la lectio divina è prima di tutto essenzialmente un ascolto, una ricerca di Dio allo scopo di entrare in intima relazione con lui. Ma la strada per raggiungere l'obiettivo presenta varie tappe, secondo metodi la cui efficacia è stata largamente sperimentata non solo negli ambienti monastici, ma anche tra i semplici fedeli. L'autrice accompagna il lettore lungo questi sentieri e lo introduce alle profondità della lectio divina.
Descrizione dell'opera
Sin dalle origini, i cristiani si sono qualificati come “coloro che invocano il Nome del Signore Gesù”. Non si tratta di una semplice formulazione verbale, ma di esprimere il riconoscimento della gloria divino-messianica di Gesù, il Risorto, di un rimando alla sua sequela come scelta di vita fondata sul Vangelo.
Non vi è dubbio che a sviluppare e a dare struttura organica alla preghiera del Nome di Gesù sia stato soprattutto l’Oriente cristiano, tuttavia anche la tradizione occidentale contiene una propria linea di venerazione del Nome di Gesù: i due apporti sono reciproci e complementari.
La sfida affrontata dall’autore è quella di ripensare la preghiera del Nome di Gesù tenendo conto della tradizione/spiritualità dell’Oriente, ma riordinandola e ripresentandola nel quadro della teologia del Nome tipica della tradizione occidentale e degli sviluppi della ricerca biblico-teologica contemporanea.
Egli si propone una triplice finalità: far emergere la ricchezza teologica del Nome, con lo scopo di riorientare la spiritualità in senso più decisamente cristocentrico, in un tempo di diffuso sincretismo esoterico; indicare il significato e la fecondità spirituale dell’invocazione del Nome di Gesù, con l’intento di invitare a praticarla; offrire un aiuto alla spiritualità dei coniugi cristiani, nella convinzione che questa forma di preghiera sia particolarmente adatta a loro e possa essere incarnata nella quotidianità. A questi due ultimi scopi sono indirizzati gli esercizi, assenti nella prima edizione, posti alla fine delle varie sezioni.
Sommario
Introduzione. 1. Il nome di Gesù è «via». 2. Il nome di Gesù è potenza. 3. Il nome di Gesù è grazia. 4. Il nome di Gesù oltre se stesso: coordinata verticale. 5. Il nome di Gesù oltre se stesso: coordinata orizzontale. 6. In cammino con il nome di Gesù. Conclusione: «Credo che tu sei Gesù».
Note sull'autore
Carlo Rocchetta, già docente di sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell’International Academy for Marital Spirituality (INTAMS), nonché docente all’Istituto teologico di Assisi. Per le EDB dirige la collana «Corso di teologia sistematica». Ha pubblicato: Storia della salvezza e sacramenti, Roma 1976; I sacramenti della fede, Bologna 32001; Sacramentaria fondamentale, Bologna 31999; Per una teologia della corporeità, Torino 1990; «Fare» i cristiani oggi, Bologna 22001; Il sacramento della coppia, Bologna 42003; Teologia della tenerezza, Bologna 42005; L’invocazione del Nome di Gesù, Bologna 2002; Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno, Bologna 42007; Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona, Bologna 32006; Briciole di tenerezza. Per educarsi allo stupore di essere, Bologna 2005; Gesù medico degli sposi. La tenerezza che guarisce, Bologna 2005; Le stagioni dell’amore. Fidanzati e sposi in cammino con il Cantico dei cantici, Bologna 2007; con M. Florio: Sacramentaria speciale. I. Battesimo, confermazione, eucaristia, Bologna 2004.
Descrizione dell'opera
Testo di riferimento delle riflessioni dell’autore è la nota pastorale della CEI «Rigenerati per una speranza viva» (1Pt 1,3): testimoni del grande “sì” di Dio all’uomo, che ricapitola e riconsegna alle comunità cristiane il lavoro scaturito dal 4° Convegno ecclesiale nazionale (Verona, 16-20.10.2006). L’occasione che le ha originate è una tre giorni di aggiornamento e di spiritualità tenuta a Pietralba (BZ) ai sacerdoti dehoniani dell’Italia settentrionale a fine agosto 2007. Lo stile fresco e colloquiale del volume fa trapelare il contesto in cui è nato, ovvero quello di una grande passione per la Chiesa, di un confronto libero e franco con un gruppo di religiosi impegnati nella pastorale e quindi assai partecipi dei problemi trattati.
Il tema della speranza è diventato quindi il prisma attraverso cui fissare lo sguardo sulla realtà della Chiesa italiana. Le sei riflessioni di quelle giornate sviluppano, in sequenza, i temi della speranza, della testimonianza e della missione. «La speranza è che questa meditazione, nutrita dalle Scritture, dalla teologia e dalla partecipazione al cammino del nostro tempo, aiuti sacerdoti e operatori pastorali a capire meglio questo tempo e a saperlo vivere con consapevolezza e con serenità» (dall’Introduzione).
Sommario
Introduzione. 1. Rigenerati per una speranza viva. 2. La verità sulla vita come sfida educativa e culturale. 3. L’alfabeto della vita quotidiana. 4. La globalizzazione: sfide e risposte. 5. Chiamati a condividere il cammino di Gesù di Nazaret. 6. L’Eucaristia: Gesù testimone in mezzo a noi. Conclusione.
Note sull'autore
Gianni Colzani, ordinato sacerdote per la Chiesa di Milano nel 1964, insegna alla Pontificia Università Urbaniana e al Marianum. È stato Assistente nazionale delle Équipes Notre Dame (1994-1998) e Assistente generale dell’Istituto delle Ausiliarie diocesane di Milano (1997-2002). Presso le EDB ha pubblicato La missionarietà della Chiesa. Saggio sull’epoca moderna fino al Vaticano II, 1975; Antropologia teologica. L’uomo paradosso e mistero (Corso di teologia sistematica 9), 1988 21997. Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo: Cattolicesimo, Brescia 2000; La vita eterna. Inferno, purgatorio, paradiso, Milano 2001; Convertirsi a Dio. Opera della Grazia, scelta della persona, sfida per le Chiese, Città del Vaticano 2004.
Descrizione dell'opera
Christophe Lebreton è il più giovane dei sette monaci trappisti francesi uccisi in Algeria nel 1996 per mano di un gruppo fondamentalista islamico. Il cammino che lo ha condotto ad appartenere alla comunità monastica legata con voto di stabilità a Tibhirine, e a morire martire a soli 46 anni a motivo di questa scelta, viene mirabilmente tratteggiato dall’autrice. La biografia spirituale che propone è largamente costruita attraverso l’esame degli scritti – poesia e prosa – di p. Christophe, in massima parte inediti. Se ne coglie una consapevolezza via via crescente della vocazione al martirio ricevuta dal Signore Gesù: «Bisognerà partire. Fuggire su ordine dell’Altissimo? Si tratta al momento / di vivere e rimanere qui / fino a quando TU verrai. AMORE».
Sommario
Introduzione. 1. “Un giorno mi è apparso il tuo «Ti amo»” (Francia, 1974/1987). 2. “Servo del dono” (Algeria - Tibhirine, 1989/1993). 3. “Canterò il mio poema per il Re” (Il Diario del 1993: agosto-dicembre). 4. Dal Cristo servo sofferente alla Chiesa sposa e serva (1994). 5. La Chiesa ai piedi della croce, testimone della Verità crocifissa (1995). 6. L’ultima Pasqua: il martirio come compimento supremo (1996). Epilogo. Una teologia del martirio per il III millennio. Biografia sintetica di Christophe Lebreton. Bibliografia.
Note sull'autrice
Mirella Susini, dopo la laurea in lingue e letterature straniere moderne presso l’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum, ove ora insegna come docente invitata alla Facoltà di teologia e all’Istituto superiore di scienze religiose. Dal 2005 è docente incaricata di cristologia e teologia trinitaria presso la scuola di teologia per laici «Mons. Guglielmo Giaquinta» della diocesi di Tivoli. Presso le EDB ha pubblicato Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli, 2003 e I martiri di Tibhirine. Il dono che prende corpo, 2005.
"Alla società del nostro tempo, sopraffatta dalle parole e dai rumori, una cosa sarebbe estremamente necessaria, la riscoperta del silenzio quale dimensione interiore e irrinunciabile dell'uomo. (...) Questa raccolta di spunti meditativi sul silenzio esce discretamente dal chiostro per farsi compagna di viaggio a quanti, esuli sulle strade del mondo, aspirano a raccogliersi nella "cella interiore" e ristorarsi alla vergine sorgente della Parola" (dalla Premessa). La prima parte del volume propone, in certo qual modo, una scuola di formazione al silenzio. Segue poi un breve saggio su Romano Guardini, le cui parole hanno ancora oggi la forza della profezia. Nella seconda parte sono offerte suggestive evocazioni di quella ineffabile esperienza che è il silenzio contemplativo. Un libro nato in un contesto di lectio divina, da non leggersi tutto di seguito, ma da 'sorseggiare' lungo il cammino, quando il passo si fa più stanco e il cuore più assetato.
Descrizione dell'opera
Sotto la forma sorprendente di “memorie”, Claverie offre il racconto ricchissimo di una esperienza umana e spirituale. Il religioso immaginario, che lungo le pagine rilegge la propria vita raccontandola a un interlocutore, è detto anonimo. Alla fine del percorso ne viene svelato il motivo: quella figura «sei tu, sono io, è chiunque – uomo o donna – sia entrato nella vita religiosa».
Nato come predicazione per gli esercizi spirituali, il manoscritto è stato redatto attorno al 1980, quando l’autore aveva quarantadue anni ed era domenicano da venti. Esso ben sintetizza l’idea centrale della predicazione di Claverie sulla vita e il suo orientamento: la volontà di prendere sul serio la condizione umana e le aspirazioni più elementari di ognuno. Egli sottolinea come la particolarità della vita religiosa si limiti ai mezzi impiegati per diventare più umani, vocazione comune a tutti i cristiani e a tutti gli uomini.
Sommario
Presentazione (suor Anne-Catherine Meyer op). Introduzione. 1. Non sapevo il mio nome… 2. Nel nome del Signore… 3. Battezzato nel nome del Signore. 4. Una vita nuova nello Spirito. 5. Qui comincia la mia vita. 6. Il coraggio di credere. 7. Sperare contro ogni speranza. 8. La forza di amare. Un desiderio per Dio. 9. Dov’è dunque la sorgente? 10. Una sorgente di rinnovamento: l’eucaristia. 11. Vita comune? Conclusione.
Note sull'autore
Pierre Claverie è uno dei martiri del XX secolo. Domenicano e vescovo, fu ucciso il 1° agosto 1996 a Orano (Algeria). Era nato ad Algeri nel 1938, da famiglia francese stabilita in Algeria da quattro generazioni. Nel mezzo della guerra d’Algeria decise di farsi religioso per donarsi «fino in fondo a qualcosa» che sentiva essere «la cosa più bella del mondo». Per le EDB ha pubblicato Dare la propria vita. Meditazioni sull’Eucaristia (2005).
Descrizione dell'opera
L’hospice è un luogo di cura destinato ad accogliere il malato affetto da patologia cronica e inguaribile. Esso rappresenta non solo un luogo, ma anche una filosofia terapeutica che, attraverso le cure palliative, si propone di intervenire sulle dimensioni fisiche, psicologiche, sociali e spirituali della sofferenza.
Vegliate con me è il primo scritto della fondatrice del movimento hospice pubblicato in lingua italiana; da esso emerge chiaramente il fondamento spirituale cui si rifà chi ha deciso di ‘vegliare’ accanto a chi è prossimo al ‘passaggio’ dalla vita alla morte. Una scelta che può dischiudere orizzonti ricchi di speranza per i medici, i malati e i familiari.
Il testo raccoglie cinque saggi in cui l’autrice descrive il cammino che l’ha portata a creare il primo hospice di concezione moderna. Riscoprire le origini cristiane delle moderne cure palliative non può essere un limite per chi non vive un’esperienza religiosa, ma costituisce indubbiamente per i credenti uno stimolo forte alla testimonianza.
Sommario
Prefazione (A. Caraceni, M. Maltoni, G. Zaninetta). Introduzione (D. Clarck). «Vegliate con me». La fede. Guardando la morte negli occhi. Un viaggio terapeutico personale. Pensa a lui.
Note sull'autrice
Cicely Saunders (1918-2005) è la fondatrice del movimento hospice, che ha promosso e diffuso, prima in Inghilterra e poi nel resto del mondo, l’importanza delle cure palliative, quel complesso di cure mediche, psicologiche, spirituali e sociali che si propongono di avere un approccio globale nei confronti dei malati inguaribili. Per questo ha fondato a Londra nel 1965 il St. Christopher hospice, punto di riferimento ancora oggi per tutta la comunità dei curanti impegnati in questo tipo di medicina.
Personaggio di rilievo nel panorama sociale ed ecclesiale della Spagna, e non solo, della prima metà del XX secolo, Josefa Segovia Morón (1891-1957) è una donna andalusa che, nel solco delle apostole dei primi secoli cristiani, ha contribuito a far amare e a diffondere il Vangelo di Cristo nella storia. Capace di sintesi tra azione, cultura e spiritualità, fu la prima direttrice della «Istituzione Teresiana».
Il volume propone un’antologia dei suoi scritti, a chiusura del cinquantesimo anniversario della morte.
Il sottotitolo fa riferimento al ventaglio usato dalla Segovia, su ciascuna stecca del quale ella aveva riportato una breve espressione, ripresa dalla Bibbia o da preghiere liturgiche, o composta da lei stessa a mo’ di invocazione.
Sommario
Presentazione. Frasi scritte da Josefa Segovia nel suo ventaglio. Bibliografia. Josefa Segovia. Profilo biografico. La donna verso la modernità. In costante ascolto «Credo, Signore». Per vivere un carisma «Il Maestro è lì e ti chiama». Per far crescere un carisma «Fedeltà». Come i primi cristiani «Sei contento, Signore?». Un carisma vissuto in pienezza «Chiamami, Signore». Indice scritturistico.
Note sulla curatrice
Francesca Cocchini è professore ordinario di storia del cristianesimo presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. È membro di numerose associazioni e gruppi di ricerca sulla patrologia e il cristianesimo dei primi secoli. Tra le pubblicazioni ricordiamo: Commento alla lettera ai Romani di Origene, Casale Monferrato 1985-Genova 1986; Il Paolo di Origene. Contributo alla storia della ricezione delle epistole paoline nel III secolo, Roma 1992; Teodoreto di Cirro. Commentario alla lettera ai Romani, Roma 1998; Agostino d’Ippona. “Il nostro volere sia suo e nostro” (in collaborazione con M.G. Mara), Città del Vaticano 2006; presso le EDB: Origene. Teologo esegeta per una identità cristiana (2006).
«Questo lavoro vuole essere una semplice suggestione per aprirsi insieme al mistero della vita, tenendo conto del fatto che essa ingloba la morte come atto supremo e come sigillo di autenticità». Nate in contesto monastico, le pagine proposte dall’autore affrontano una tematica che accomuna tutto il genere umano.
Esse costituiscono un piccolo viaggio per trasformare la meditazione sul mistero della vita – comprensivo di tutte le sue fasi – in una lectio divina. Per questo la riflessione più sistematica è posta tra due momenti di lettura di testi e figure bibliche. Da Lazzaro fino ad Anna, attraverso Marta e Maria, Simeone e i genitori di Gesù, il lettore è accompagnato verso il Signore della vita, verso il grido di vittoria dell’amore a cui ogni uomo e ogni donna sono destinati per sempre.
Sommario
Presentazione. Introduzioni. I. Lazzaro, l’amico del Signore. II. Come ci aspetta: sorella e sposa. III. Cosa ci spetta: mendicare. IV. Quale nuovo inizio: ef-thanasìa. Epilogo. V. Anna, la «nonna» del Signore. Conclusione.
Note sull'autore
MichaelDavide Semeraro osb (Fasano - BR, 1964) è monaco benedettino del monastero di Germagno (VB) dal 1983 ed è stato ordinato presbitero nel 1998. Ha completato la formazione nei monasteri francesi di Tamié e de La Pierre-qui-Vire, e la formazione teologica alla Pontificia Università Gregoriana con il dottorato in teologia spirituale. È impegnato nell’animazione spirituale che ha nel monastero il suo punto di riferimento materiale e nella Parola il riferimento interiore. Ha pubblicato: Le donne di san Benedetto, La Meridiana, Molfetta 2005; Etty Hillesum: Dio matura, La Meridiana, Molfetta 2005; presso le EDB: Con Gesù in compagnia di Luca. La Parola festiva nell’anno C (2006), Con Gesù in compagnia di Matteo. La Parola festiva nell’anno A (2007) e Cantico dei Cantici. L’amore non s’improvvisa (2006). È inoltre autore delle riflessioni alle letture del volume mensile Messa quotidiana e dei volumi a caratteri grandi Accompagnati dalla Parola (per i tempi di Avvento e di Quaresima).
Il volume presenta la biografia di un giovane sacerdote pugliese (1907-1951), avviato alla gloria degli altari. Un prete vero: pietà profonda, cultura vasta, affinata all’università di Milano, socievolezza innata, forte rigore morale con se stesso, severità di professore di latino nel liceo, tenerezza verso gli accattoni, carità pastorale con la gente della sua Puglia.
«Mi ha fatto bene questo libro: perché aiuta ad affrontare, con gli occhi della fede, le mille difficoltà di ciascuno di noi. [...] Lo consiglio e lo raccomando. Specie ai preti, alle suore e a chi opera tra i poveri di oggi, forse non coperti di pidocchi, ma bisognosi, più di ieri, di affetto tenero e premuroso, da parte di una Chiesa che tanto parla di loro, ma non sempre sa essere con loro realmente madre!» (dalla Prefazione di mons. G. Bregantini, vescovo di Locri-Gerace).
Sommario
Prefazione (G. Bregantini). Ai lettori. 2 maggio 1951. «È Dio che me lo manda». Primi passi. L'orizzonte si allarga. Luci e ombre. Nasce «Amare». Oblata, cioè donata. Si mangia… ogni giorno! 14 mila metri quadrati… di ansie. Una casa per i poveri. La Regina delle vittorie. «Mi portarono tutte le loro lacrime». Niente scoop sui poveri! Benvenuto, Ninì. Orfani. Il piccolo forestiero. «Lo zio non vuole». Verso la meta. Senza preavviso. «Altaria tua, Domine!» Sacerdote a Bitritto. Cielo di Lombardia… così bello! Latino, come pane. Sempre sì. A ritroso nel tempo. «Io ho la testa dura». Un tempo per ogni azione. «Il tuo tabernacolo e mi basta!». Gesù nel povero. Il cerchio si chiude. «Andate avanti!». Il coraggio della povertà. In cammino verso gli altari. Le date del servo di Dio.
Note sull'autrice
Rosa Tarantini Grittani, laureata in lettere classiche, è vissuta in casa dello zio sacerdote Ambrogio Grittani, ora dichiarato servo di Dio. Ha potuto seguire le varie tappe del suo apostolato tra i mendicanti e, dopo la sua morte, le fasi dell’iter per la canonizzazione. Ha pubblicato due profili su di lui: Accordo in si. Don Ambrogio Grittani e la sua opera, Editrice salentina, Galatina 1986, e Don Ambrogio Grittani. “... ho scelto i poveri!”, Ecumenica editrice, Bari 1990; inoltre collabora al periodico di informazione Don Grittani flash.
Descrizione dell'opera
Il volume si propone di aiutare il lettore a godere della visione di una icona non semplicemente a livello estetico, ma soprattutto a livello spirituale: per questo esso unisce pagine scritte con stile più tecnico, miranti a far conoscere storia, aspetti compositivi e dettagli dell’immagine, ad altre che più direttamente costituiscono un invito a incontrare il Signore attraverso l’icona.
La prima parte del testo riporta le informazioni fondamentali sulla Vergine di Vladimir e una sua descrizione generale e particolare per coglierne tutta la ricchezza tecnica ed espressiva. La seconda parte offre spunti di riflessione e materiali per pregare davanti all’icona, al fine di coglierne sia il legame con la Sacra Scrittura e la Tradizione, sia la ricaduta nello sforzo quotidiano di incarnare la fede.
In chiusura è proposta un’intervista alla coppia dei due coautori iconografi, nella quale essi esprimono il senso spirituale e umano del loro lavoro.
Sommario
Introduzione. Un disegno di bellezza (G. Babini - G. Raffa - L. Renzi). I. Lo splendore di grazia di una icona (G. Raffa). 1. La Vergine di Vladimir. Origine di un’immagine della Madre di Dio. 2. «De-scrittura» dell’icona. 3. I volti. 4. Le mani. 5. Il viaggio dell’icona nel tempo e nello spazio. II. Prima e oltre l’immagine: per riflettere e pregare con l’icona della Vergine di Vladimir (G. Babini). 1. Risonanze di testi biblici. 2. Oltre lo sguardo. 3. Vergine Madre: armonia e tenerezza. 4. Pregare con l’icona. Conclusione. Un’esperienza di vita: intervista di Giuliana a Giovanni a Laura, sposi e iconografi.
Note sugli autori
Giovanni Raffa e Laura Renzi, iconografi, hanno unito le loro vite in una famiglia ancora in crescita e sovente lavorano insieme; sono allievi del maestro di Pietroburgo Alexander Stalnov e del maestro di Paskov Andrej Davidov. Le loro opere sono presenti in numerosi luoghi, dalla Calabria al Nord Italia; tengono inoltre corsi in diverse località.
Giuliana Babini è da anni impegnata nella catechesi biblica (incontri, ritiri, articoli, libri); si è appassionata alle icone nelle aree di rito greco-cattolico della Calabria e ne approfondisce ora la ricchezza spirituale assieme a Giovanni e Laura.
Descrizione dell'opera
Il diritto del bambino alla tenerezza è inalienabile, perché egli possa sviluppare integralmente la sua personalità. Il suo sorriso o il suo pianto indicano la ricerca di una corrispondenza affettiva, ed è un serio problema quando questa viene a mancare. La tenerezza che si fa carezza rappresenta infatti per il bambino la linfa vitale del suo riconoscersi come persona.
Il volume muove dalla comprensione del bambino come uno “scrigno di tenerezza”, che ha bisogno di essere accolto con amore. Di qui la necessità, da parte dei genitori e degli educatori, di creare le migliori condizioni di disponibilità accogliente. L’autrice affronta alcune dinamiche della coppia e genitoriali alla luce del messaggio cristiano, proponendo anche percorsi operativi attraverso domande e suggerimenti pratici.
Sommario
Prefazione (C. Rocchetta). 1. Uno scrigno di tenerezza. 2. Il travaglio del genitore. 3. La tenerezza è concretezza. Conclusione. Carta dei diritti del bambino alla tenerezza. Bibliografia.
Note sull'autrice
Maria Rita Castellani (Perugia 1966) a sedici anni vive un’esperienza forte di fede che ella definirà la sua «conversione» ed entra a far parte delle Comunità Magnifica del Rinnovamento nello Spirito. All’interno del movimento segue la scuola internazionale per formatori, promuove un’esperienza di animazione giovanile ed è attualmente responsabile di una fraternità. Laureata in pedagogia e madre di cinque figli, collabora alla rivista Venite e Vedrete con la quale ha pubblicato tre quaderni: Insegnami a servire; Vocazione all’unità; Dialoghi fraterni.