L'Autore, uno dei massimi esperti mondiali di Dottrina sociale della Chiesa, analizza il magistero di papa Francesco incentrato sulla Dottrina sociale della Chiesa.
L'apostolato dei laici è un tema molto presente nel magistero di Montini, prima da Arcivescovo e poi da Papa. Per lui, nessuno è inutile, nessuno può essere del tutto passivo, nessuno può rimanere inerte e insensibile nella vita della Chiesa. Nessuna categoria di cristiani può sottrarsi a questa vocazione apostolica. L'apostolato è vocazione, è dovere per ogni cristiano. Il discorso del lontano 1957 dell'Arcivescovo Montini conserva ancora oggi tutta la sua freschezza e originalità. La missione è una tensione che coinvolge tutti i fedeli. Un cristiano non può dire "io non c'entro"; sarebbe un insensibile ad un suo proprio personale dovere fondamentale. Possa la lettura di queste parole di Montini risvegliare nei laici il desiderio di dare nuova, entusiastica, attraente testimonianza a Cristo. Perché la società moderna vuole vedere e quasi toccare il messaggio cristiano realizzato concretamente nella vita di chi lo annuncia.
Siamo immersi nell'epoca della comunicazione delle parole e delle immagini attraverso canali mediatici d'ogni genere, dalla radio alla televisione, e inoltre da Internet nelle varie forme. Tutto questo porta ad un'informazione tempestiva e puntuale, che, accanto a vantaggi indubbi, determina anche smarrimenti, che da una mancata assimilazione cosciente porta non raramente a superficialità e manipolazioni. Si pone allora la necessità delle priorità, dell'essenzialità e della validità dei contenuti, che vengono proposti e divulgati. E questo vale soprattutto per la Bibbia, Parola di Dio. È quindi utile e necessario ricomporre il senso delle parole, nel loro contenuto reale e immediato e poi simbolico, nelle varie accezioni. In tal senso abbiamo pensato di riferire direttamente le parole stesse della Sacra Scrittura, nel loro "cammino" semantico e teologico, piuttosto che ricorrere a disquisizioni, spesso astratte e non aderenti al contesto reale, nel lungo e sublime percorso della rivelazione biblica. La Bibbia allora - come parola o scritto di Dio che cosa propone?
In queste pagine il Cardinal Burke svela tutta la bellezza della santa Eucaristia alla luce dei profondi insegnamenti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, Attraverso il magistero della Chiesa, l'autore ci accompagna in un cammino che esalta l'importanza dell'Eucaristia per la vita di ogni cristiano. Una guida spirituale sul Mistero centrale della nostra fede che unisce la ricca teologia della Chiesa alla pratica pastorale e alla vita spirituale. Con un linguaggio semplice e affascinante il Cardinal Burke mira dritto al cuore di tutti i lettori, credenti e non.
Una introduzione ragionata alla normativa che regola l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane, aggiornata al 2015 e con periodiche integrazioni online. Uno strumento per insegnanti di religione, dirigenti scolastici, responsabili di uffici scuola.
Opera raccolta in tre volumi con cofanetto.La passione per Cristo ha spinto Mons. Giuseppe Canovai (1904-1942), sacerdote romano e diplomatico della Santa Sede, ad intraprendere con tutte le sue forze l'avventura della santita'. Persona allegra e scherzosa, familiare con la gente, inserito pienamente nella vita sociale e culturale, non termino' mai di cercare, anzi di lottare per la santita' interiore. Le pagine del suo Diario, pubblicate integralmente per la prima volta, ci presentano il cammino spirituale di un giovane prete e la vita interiore conosciuta solo ai suoi confessori.
La trappa di San Giuseppe a Vitorchiano è oggi sul piano planetario una delle principali espressioni del monachesimo femminile di regola benedettina. Alle origini di questa vivacità vi è la figura di madre Maria Pia Gullini (1892-1959). Questo volume ricostruisce l'estensione internazionale della sua antesignana azione ecumenica, fondandosi su un copioso dossier di documenti inediti. Attraverso questi, l'autrice illumina l'opera della Gullini, che coinvolgendosi con i maggiori interessati al riavvicinamento fra cristiani di diverse confessioni - da Paul Couturier a Giovanni Battista Montini, da Charles Boyer a Christophe-Jean Dumont, ai fondatori di Taizé - pone pietre stabili sulla via del dialogo ecumenico, testimoniando il ruolo essenziale del monachesimo femminile nella vita della Chiesa.
Vivere moralmente significa, prima di ogni fare, andare al perché si compie questo o quel gesto, o si vive facendo il bene o al contrario agendo muovendosi in direzione opposta. La vita buona, infatti, è un cammino permanente che impegna l'intera esistenza umana. La riflessione qui proposta intende prendere le mosse dalla vita feriale; quella che ogni persona porta avanti, giorno dopo giorno, tra gioie ed inevitabili difficoltà, in un tempo segnato da grandezza e non minor fragilità, bellezza ed insieme opacità. Nella ricerca progressiva della piena umanità.
Giornalisti, economisti, scrittori e conduttori radiofonici, ci accompagnano in quest'Italia che costruisce il nuovo", che riparte, che rialza la testa. "
II primo decennio, del terzo millennio, si è aperto con una crisi economico-finanziaria che non conosce precedenti. I notiziari aprono e chiudono con news legate alla finanza e non di politica economica. E' il mercato finanziario che decide le sorti di un governo che sia di destra o di sinistra, non importa. La finanza giornaliera decide le sorti di uno stato. Tutto è sacrificato sull'altare della borsa finanziaria. Come è possibile che la finanza, che è gestita da pochissime persone, possa manovrare il mondo?
La crisi attuale avrà lunghe ripercussioni, nonostante le manovre di rigore, se non si ritorna a riporre al centro l'economia e la politica che a loro volta rimetteranno al centro l'uomo come immagine di Dio. Ci si deve interrogare sul serio su quale politica e su quale economia scommettere?
Don Paolo Malerba, laureato presso la Facoltà di Teologia dell'Italia settentrionale, Milano, 2000. Dottorato in Pastorale con specializzazione in Dottrina Sociale de[I.a Chiesa presso l'Università "Lateranense", Roma, 2006. È sacerdote nella diocesi di MolfettaRuvo-Giovinazzo-Terlizzi; ha vissuto quattro anni con i padri Comboniani tra formazione e lavoro missionario a Marsabit in Kenya.
Per la Tau Editrice ha pubblicato, nel 2012 il volume "Lavoro, dono o castigo".
Ispirata al Libro di Tobia, l'opera è la narrazione di un cammino iniziatico e della ricerca della propria identità più profonda. Così ne parla la biblista Rosanna Virgili nella sua prefazione: "Un romanzo biblico in chiave sapienziale" ... "Le parole dell'autore vengono da tutta la letteratura biblica di cui il romanzo diventa una perenne silloge di citazioni e interpretazioni" ... "Un testo iniziatico di gradevole lettura, preziosa guida per un processo pedagogico". Tobias è il protagonista che affronta e supera nel viaggio diverse prove fino a quando scopre che i gravi problemi della sua famiglia (la cecità del padre e le sofferenze di Sara) non si trovano all'esterno ma dentro di lui. Grazie all'incontro con l'angelo e all'unione con Sara, Tobias può ritornare nella sua patria, nel suo vero sé, per aiutare la famiglia ad uscire definitivamente dal buio della propria "cecità".
Il noto psichiatra e antropologo Alessandro Meluzzi, in questo saggio, si occupa dei casi di stalking e femminicidio, indagandone le cause sociali, psicologiche e emozionali che determinano un uomo a schiacciare e oltraggiare la vita di una donna. Meluzzi li chiama Maschi Fragili, intendendo con queste parole delimitare e spiegare un comportamento che ha i germi della psicopatia. I maschi fragili sono soggetti fragili, psichicamente alterati, perenni adolescenti immaturi che vivono una condizione cronica di abbandono. Mentre l'uomo del passato era un uomo solitamente con forza sociale, capacità di controllo, tutela giuridica e del patrimonio e controllo sul femminile, il maschio femminicida e lo stolker sono solitamente immaturi, fragili, nevrotici, con una potenza sessuale labile. L'autore con parole chiare ed accessibili a tutti spiega un fenomeno, apparentemente incomprensibile, che caratterizza la nostra "strana" epoca contemporanea.
L'Arcivescovo Crepaldi in questo libro difende la Dottrina dei principi non negoziabili, ne chiarisce il significato dell'espressione, mostra come tali principi siano indispensabili per la politica, perché la limitano e la orientano. Collega poi i principi non negoziabili con i temi della tutela del creato, della legge naturale, della coscienza e dell'obiezione di coscienza con i programmi politici e con l'operato del singolo politico.
Il volume da' conto della Legge n. 38 del 15 marzo 2010, ''Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore'', che ha posto termine ad una fase storica caratterizzata da inerzia, estemporaneità e frammentarietà nelle politiche sanitarie sulle cure palliative. L'autore ne approfondisce gli aspetti qualificanti, le lacune, il quadro strettamente giuridico e quello politico-organizzativo, con un richiamo costante alla bioetica. Pur senza trionfalismi, la strada che porta alla sconfitta del dolore e della sofferenza e' tracciata: per la persona malata e sofferente, il sollievo e' oggi possibile ed assurge a diritto.
Negli ultimi decenni, vi è stata una forte crisi dell'identità sacerdotale, con un apice negli anni 60 e 70, che ha trovato la sua espressione in particolare in una discussione accesa e controversa sul celibato. Aldilà del dibattito sulla prassi disciplinare, vi sono stati anche degli approfondimenti sulla fondazione storica e sui motivi sistematici del celibato, coinvolgendo la cristologia, l'ecclesiologia e l'escatologia. Perciò è conveniente offrire uno studio proprio sugli aspetti dogmatici del celibato sacerdotale. Non si tratta di seguire una modalità apologetica del tema, rispondendo ad obiezioni varie, bensì di affrontare il tema del celibato in maniera positiva e di approfondire i diversi argomenti. Malgrado il numero abbondante delle pubblicazioni sul celibato, esistono soltanto pochi studi sistematici che ne presentano con chiarezza gli aspetti teologici centrali.
Creazione ed evoluzione: due parole che destano immagini scientifiche e dibattiti ad ogni livello. C'è accordo o disaccordo, tra questi due concetti? Compatibilità o incompatibilità? Si può conciliare la fede in un Dio Creatore fuori del tempo e dello spazio e le nostre conoscenze attuali sul divenire cosmico? Si tratta di una questione che appassiona scienziati, filosofi e teologi, e che difficilmente troverà una soluzione condivisa e indiscutibile, ma che viene qui indagata a partire dalla vita e dal pensiero di tre personaggi che lo hanno affrontato da molto vicino: il padre della geologia, e cioè dello studio dell'evoluzione della Terra, Niccolò Stenone; il co-scopritore della selezione naturale in biologia, Sir Alfred Wallace; il padre della teoria del Big Bang, Georges Edouard Lemaître.
Stando a quanto si racconta di san Francesco d'Assisi, pare che egli non avesse nulla a che fare con il bisogno primario di nutrirsi. Eppure anche nella sua vicenda umana è implicato il cibo: pane, focacce e cereali, erbe selvatiche, verdure e ortaggi, i mostaccioli a base di mandorle, miele e mosto d'uva, ma anche uova, formaggi, carne di maiale con i suoi derivati, pollo, pesce bianco o azzurro e pasticcio di gamberi, il suo preferito. Sono solo alcuni dei cibi che Francesco impiega per sostentare il suo corpo e che sono raccontati negli episodi di questo libro, desunti dalle fonti francescane. Al di là di un'agiografia austera e mistica, Francesco ci appare come un "sano goloso", un moderato estimatore di buon cibo, che sa apprezzare come dono e segno di letizia e di umile ringraziamento a Dio.
Nel corso del recente Sinodo sulla famiglia, ove è stato discusso il tema della Comunione ai divorziati risposati, si è parlato anche della Comunione spirituale, alla quale avrebbero accesso anche coloro che non possono ricevere l'Eucarestia. In che cosa consiste questa pratica ecclesiale? Qual' era la prassi, ormai dimenticata, praticata nel corso dei secoli? Come può essere utilizzata oggi? Chi può ricevere il Signore attraverso la Comunione spirituale? Può essa rappresentare una valida alternativa all'Eucaristia? Questo studio del cardinale Cordes riscopre ed approfondisce tutti i temi inerenti la Comunione spirituale, indicando come essa può essere utilizzata, ponendo parzialmente rimedio a quei casi in cui non è possibile partecipare all'Eucaristia.
Cosa articola la categoria di gender in termini di razionalità e di linguaggio socio-culturale sull'identità e differenza sessuale e sulla sua connessione con la natura delle cose? La proposta del femminismo di gender, dagli anni 90 a oggi, viene analizzata attraverso lo studio di due pensatrici femministe nordamericane: Joan Wallach Scott e Judith Butler. Le sfide cruciali del gender ci aiuteranno ad approfondire la sponsalità antropologica, mettendo in luce come il Mistero cristiano faccia della differenza uomo-donna il luogo epifanico dell'amore nella sua essenziale fecondità (Catechesi di Giovanni Paolo II sull'amore umano nel piano divino). In questo volume si articola un analisi critica per una comprensione adeguata della differenza sessuale, provocando una riflessione sul gender, che mostra una proposta antropologica capace di rendere ragione del Mistero cristiano con riferimento all'uomo e alla donna nella loro corporeità sessualmente differenziata. Il mistero nuziale cerca di articolare l'intelligenza teologica circa il nostro essere uomo e donna all'interno del mistero di Dio Unitrino, la cui rivelazione fa del nostro corpo e della sua differenza sessuale, criteri e luoghi essenziali del suo manifestarsi storico e salvificamente efficace.
La santità proviene dall'amore redentivo di Cristo, da quel suo desiderio di portare tutti al Padre. In tutta la sua vita Guglielmo Giaquinta ha avvertito l'urgenza di annunciare al mondo che l'amore di Dio sana e salva. Un amore totale, oblativo che guarisce le ferite dell'anima, ridona la gioia del vivere ed apre le porte all'unione eterna con Lui: non c'è un amore più grande di questo, "dare la vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Il vivere nella gioia di Cristo comporta un corrispondere al suo amore nelle scelte quotidiane che interpellano il credente. Proprio l'amore redentivo postula la santità di vita, un rinnovamento del cuore, fatto grazie all'azione dello Spirito che tutto riporta alla bellezza dell'origine. Non si può scindere l'amore redentivo dalla santità di vita. L'uno è dato per la salvezza dell'universo; l'altra è vissuta perché tutto ritorni alla Trinità Santa.
Nel libro, riccamente illustrato da Luana Piovaccari, vengono messi in luce alcuni episodi più significativi della vita degli Apostoli, come l'Ascensione, la guarigione dello storpio, la scelta di Mattia, la Pentecoste, la lapidazione di Santo Stefano, la conversione di San Paolo e la visione di San Pietro.Il vero protagonista è lo Spirito Santo, che con la sua costante presenza, rende bella e degna di grande stima la vita della Chiesa dei primi decenni. Lo scopo del volume è quello di far conoscere, stimare e imitare lo stile di vita dei primi cristiani, di coloro che, ascoltando assiduamente l'insegnamento degli Apostoli, cibandosi del Pane eucaristico, vivevano nella gioia fraterna e nella condivisione.
S. Alfonso M. de Liguori, il più santo dei napoletani e il più napoletano dei santi, è stato l’uomo dell’impegno fattivo e dell’allegria, della laboriosità, dell’azione pastorale e della contemplazione.
Mentre correva l’anno 1745 Alfonso, impegnato nelle missioni, portava alla luce le Riflessioni utili ai vescovi per ben governare le loro Chiese, una sorta di vademecum per aiutare i vescovi nel loro servizio pastorale.
Lo scritto è nato dalla passione per una Chiesa vera e credibile in cui i primi responsabili, i vescovi, sono chiamati a santificare e governare rettamente il popolo loro affidato.
Per Alfonso il ministero episcopale non è un privilegio, trampolino di lancio per una carriera, l’episcopato è una dura e seria responsabilità: “il vescovo in ricever la mitra si addossa gran pesi sulla coscienza; onde se vuol salvarsi è necessario che si risolva, in entrare al suo governo di abbracciare una vita non agiata, né di riposo, ma una vita di croci, di stenti e di fatiche...” (Riflessioni, 2,9).
Per S. Alfonso il vescovo deve essere attento a sei cure principali: il seminario, gli ordinandi, i sacerdoti, i parroci, il vicario e i ministri, e i monasteri di monache; inoltre il vescovo per giungere alla perfezione deve tener conto dei mezzi per giungere alla santità: orazione, buon esempio, residenza, visita, missioni, sinodo, consiglio, udienza, correzione.
S. Alfonso raccomanda caldamente ai vescovi di vigilare sul seminario perché: “se il seminario sarà ben regolato, sarà la santificazione della diocesi: altrimenti ne sarà la rovina” (Riflessioni, 1,1). “È cosa da piangere il vedere tanti poveri figlioli, prima innocenti e devoti, ma dopo essere stati in seminario divenuti una sentina di vizi”.
In queste pagine “si sente il calore di un pastore che ha veramente l’odore delle sue pecore, non per nulla don Mario fa precedere gli scritti con una raffinata introduzione storica, che ben ambienta il contesto in cui ha operato il nostro santo e le scelte da lui saggiamente compiute” (Mons. G. Bregantini)
Una raccolta di pensieri e poesie che dipingono il viaggio attraverso il mondo interiore dell'autrice, durante il quale memorie, riflessioni, sensazioni tracciano il moto di un'anima alla ricerca della Verità. Tra parola e silenzio, esperienza e desiderio, solitudine e comunione fluiscono i giorni e nel pensiero si apre finalmente l'universo del Sublime.
Pochi sanno che proprio all'orientamento del Concilio sul tema della santità contribuì anche mons. Guglielmo Giaquinta. Se in modo determinante o meno, è difficile dire: certo, il tema della santità era il cuore del Movimento Pro Sanctitate, che già andava prendendo forma durante gli anni Quaranta, quando, giovane prete, era a Santa Maria dei Monti. Felice convergenza, dunque, tra il cammino di discernimento dell'intero episcopato, riunito in concilio in ascolto dello Spirito, e l'intuizione carismatica di un prete del clero romano che aveva fondato un'Opera per animare dal di dentro la vita del Popolo di Dio nella logica della universale vocazione alla santità.
Il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa ha chiuso un'epoca e ne ha aperto un'altra. Chiude l'epoca del rilancio della Dottrina sociale della Chiesa con san Giovanni Paolo II, chiude l'epoca controversa del postconcilio, esce alle soglie del poderoso ripensamento dei fondamenti stessi del rapporto Chiesa-Mondo del pontificato di Benedetto XVI e guarda a questo "ricominciare dalla fede" impostato da Papa Francesco.
L'opera è incentrata sull'abbandono del proprio Io. Morire a se stessi vuol dire chiudere il mondo fuori di sé abbracciando, ad esempio la vita monastica, proiettati verso l'incontro con Dio, scoprendolo si conosce se stessi. Ad esempio di tale scelta vengono indicati: san Bernardo di Chiaravalle, Santa Caterina da Siena e il suo capolavoro letterario il Dialogo con la Divina Provvidenza. Per focalizzare l'attenzione su questo tema, l'autore evidenzia come sia necessario mettersi a nudo nei confronti dell'Assoluto. In tale percorso ci aiutano anche il poeta portoghese Fernando Pessoa, che traccia un cammino lirico che illumina la nostra vita e Ignazio di Loyola con gli scritti che sottolineano il suo essere peccatore e la necessita di annullarsi nella continua ricerca di Dio.
Quattro meditazioni inedite di Padre Vannucci ci introducono nel cuore del momento decisivo nella vita di ogni credente: il momento in cui cerca un contatto con l'Infinito. Che cos'è la preghiera? Come si prega? A cosa serve pregare? Pregare non serve a domandare ma a rendere più intensa la nostra vita.
Il libro è l'autobiografia di uno sportivo a livello agonistico, un podista che si scopre affetto da una grave infermità alle anche. Ormai giunto al punto limite e con nessuna speranza di guarigione, affronta il viaggio in Bosnia Erzegovina, che segna una svolta nella vita del protagonista. Il testo racconta i mille giorni di una storia incredibile ed è la risposta di chi ha vinto la propria battaglia affidandosi all'incontro con la Regina della Pace.
Il libro nasce da riflessioni libere sugli scritti di San Paolo, per l'autore indagatore profondo e annunciatore infuocato del Signore crocifisso e risorto. I testi paolini (tratti in particolare dalle Lettere agli Efesini, Filippesi e Colossesi) emergono con loro fascino di luce e speranza e i brani scelti sono sapientemente presentati nel corso della meditazione spirituale.
Lo scambio di embrioni dell'ospedale Pertini di Roma e la sentenza della Consulta, che introduce anche in Italia le tecniche di fecondazione eterologa, aprono scenari inquietanti su un tema che può essere considerato il cuore della nuova questione antropologica: generare figli al tempo delle biotecnologie. Quante mamme, quanti papà può avere un bambino? In questo libro Eugenia Roccella affronta la rivoluzione che sta modificando in modo radicale la filiazione naturale, e spiega come la nascita di un figlio sia ormai affidata a laboratori, contratti e leggi di mercato, e sia sempre più indipendente dalla relazione affettiva tra un uomo e una donna.
La grande tentazione dell'uomo d'oggi è voler essere o almeno illudersi di essere onnipotente. Il limite naturale dell'inizio e della fine è talora vissuto con angoscia. Infatti essi non dipendono da noi esseri umani, ma da altri e dall'Altro: impongono pertanto che entriamo nella vita, e accogliamo la vita, "in punta di piedi". "Un bimbo ci è nato, un Figlio ci è dato", così canta la liturgia del tempo di Natale, riconoscendo con stupore la venuta di Dio nella carne umana. Ne deriva che il concepire, il nascere, l'attendere e il proteggere, l'accudire, e anche l'allattare e l'abbracciare, diventano gesti altamente spirituali. Questo volume è dedicato a chi desidera un figlio, a chi attende la sua nascita, a chi lo ha già tra le braccia e vive la meraviglia di essere madre, di essere padre... Per voi queste pagine tracciano un percorso fatto di continuo confronto con la parola di Dio, di meditazione e di preghiera; vi invitano a vivere la maternità e la paternità "in punta di piedi", cioè guardando al cielo, affidando a Dio la vostra attesa e i vostri figli con piena fiducia, cantando e pregando con Maria: "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il suo nome".
Il beato Giacomo Alberione fu grande nella sua figura di uomo e uomo d'azione, ma ben più grande lo fu dal punto di vista spirituale. La sua vita, centrata su Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, puntò a portare tutto il Cristo all'uomo e tutto l'uomo al Cristo. Per questo, la spiritualità alberioniana sembra oggi rispondere alla sete di totalità, di unità, di pienezza che l'uomo di oggi sente, frazionato com'è da mille stimoli che divergono e frantumano la sua personalità. Il Beato trascorreva in preghiera dalle quattro alle sei ore ogni giorno. Si alzava molto presto al mattino: santa Messa, breviario, meditazione, preghiera... Prima di ogni decisione importante passava la notte in adorazione. Recitando le preghiere di don Alberione, autentiche e preziose perle, non solo porterai la preghiera nella vita, ma la vita nella preghiera.
La preghiera è una questione di quantità o di qualità di parole? Quali parole sono degne di Dio?
L’Autore ci aiuta a trovare la risposta partendo da una frase molto forte di Gesù: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole».
Il volume ha il carattere d'un ampio e articolato discorso che conduce il lettore, a partire da una riconsiderazione storica degli sviluppi dell'arte e dell'architettura sacre, fino a conclusioni e richiami di natura teologica attraverso un continuo rimando tra fede, liturgia, figurazioni artistiche e architettoniche e coerente ricchezza simbolica ed espressiva di valori di fede. In questa luce il testo non intende sostituire altri notevoli studi odierni, né apportare un suo "novum", ma solo raggiungere lo scopo prefisso: sintetizzare i punti fondamentali dell'intera materia, offrendo agli studenti la possibilità di approfondire il rapporto arte-liturgia nel suo sviluppo storico e nel panorama dello sviluppo liturgico. Questo volume, in sostanza, secondo quanto preannunciato nel suo stesso titolo, affronta sia la 'storia' che i 'fondamenti' dell'arte e dell'architettura sacre ma li presenta in una forma adatta anche ad un pubblico di lettori giovani: a quegli studenti universitari che, con la loro curiosità e vivacità intellettuale, si afferma nelle conclusioni, hanno stimolato e orientato il lavoro ed ai quali il libro è dedicato ed, in prima istanza, destinato. Questo secondo volume è indicato per tutti coloro che desiderano o necessitano una migliore comprensione dell'arte e architettura sacra in Occidente, le quali sono inevitabilmente il frutto della storia del culto cristiano presentato nel primo volume.
Il presente studio si rivolge a tutti coloro, e in particolare agli studenti, che intendono partecipare in modo sempre più consapevole e fruttuoso alla liturgia vissuta della chiesa, che è il "culmine verso cui tende l'azione della chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù" (SC 10). L'originalità del lavoro sta innanzitutto nello sforzo di raggruppare un vasto materiale, estendendo il suo campo di osservazione sulla storia della liturgia latina nel suo insieme. Fino al Concilio Vaticano II lo studio delle fonti liturgiche all'interno della ratio studiorum dei seminari non aveva molto valore e lo studio della materia si muoveva secondo una impostazione storico-genetica, muovendosi secondo il metodo corrispondente. Oggi, per un più autentico studio ed approfondimento della liturgia, occorre dare spazio anche alla dimensione teologica, spirituale e pastorale della realtà liturgica. Il testo si presenta come una introduzione generale alla storia del culto cristiano, offrendo una panoramica generale sulla storia della liturgia in Occidente. Il testo è adatto a tutti coloro che affrontano tale argomento, come gli studenti delle facoltà ecclesiastiche e quelli delle facoltà di architettura, soprattutto con indirizzo di restauro.
È la prima volta che in Italia vengono presentate contemporaneamente, in un solo volume, le traduzioni del libro di Qohélet della LXX, della Pesi?t? e del Targum, corredate di interessanti "Introduzioni" e ricche note esplicative. Sono tre diverse redazioni di quell'unica Parola che si è compiaciuta di offrirsi all'uomo di ogni tempo e cultura, una sorta di "lettera d'amore", la Scrittura che il Signore ha voluto lasciare all'amata del Suo cuore: la comunità di Israele, prima, e la Chiesa di Gesù Cristo, dopo.
Il Vangelo Parole e Immagini" è un Vangelo adatto a tutti ma particolarmente ai giovani. I testi sono ripresi fedelmente dai Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni e posti in una sequenza temporale e logica, con immagini suggestive. "
Ripercorrendo con Gesù la strada verso il Calvario, i ragazzi hanno modo di scoprire che anche nei momenti di sofferenza che incontreranno nella vita, Gesù non li abbandona e rimane vicino a loro.
In occasione della straordinaria ostensione del 2015 della Sindone, dal 19 aprile al 24 giugno a Torino, ecco una lettura in merito, adatta a grandi e bambini.
L'opera si inserisce nel solco della lectio divina e costituisce in una sintesi originale un valido strumento per lo studio dell'evangelo secondo Marco e una guida per crescere nella vita di fede. L'approccio proposto rende accessibile anche ai non esperti il testo greco e la sua esegesi, enfatizzando nella suggestiva traduzione gli aspetti etimologici e accostando il Nuovo Testamento all'Antico. È destinato a quanti vogliano porre a fondamento della propria esistenza la Parola di Dio e l'esperienza dell'umano, alimentando un sincero amore per l'unità della Chiesa nella sua varietà.
In questo libro, frutto di anni di ricerche, Julio Loredo offre una panoramica dell'attuale crisi religiosa: le sue radici, la sua storia, il suo stato attuale, i suoi possibili scenari futuri. L'analisi poi si centra sulla cosiddetta Teologia della liberazione, condannata da ben due Papi. La Teologia della liberazione è davvero amica dei poveri? Un libro di scottante attualità, scritto da un autore che ha vissuto in prima persona molti degli eventi esaminati.
La figura di Don Lorenzo Milani (1923-1967), a sessant'anni dal suo "esilio" nella parrocchia di Barbiana nel Mugello (7 dicembre 1954), continua ad interessare ed a far discutere. Dopo che la Fondazione Don Milani ha chiesto di esplicitare la decadenza formale del provvedimento contro il libro "Esperienze pastorali" che, nel dicembre 1958, fu fatto ritirare dal Sant'Uffizio "perché inopportuna la lettura", Papa Francesco ne ha sancito la completa "riabilitazione" definendo addirittura il sacerdote fiorentino, nel discorso del 10 maggio 2014 al mondo della scuola, "un grande educatore". Dalla necessità di un apostolato che affondi nel cuore del popolo, alla critica dell'ideologia dominante e del denaro, per finire con l'importanza della scuola per l'evangelizzazione nella Chiesa, questo libro riprende le argomentazioni e citazioni incluse in alcuni dei testi di Don Milani, "comparandole" con scritti e discorsi dell'Arcivescovo Bergoglio e di Papa Francesco che, come giornalista e vaticanista, l'autore segue con passione fin dal primo giorno del suo pontificato. Ne emergono non poche originali ed interessanti analogie ed affinità di pensiero.
Il primo vero manuale per imparare a leggere e a scrivere l'arabo. Indispensabile per studenti, per i figli degli immigrati arabi e per tutti coloro che si confrontano con questa lingua sia per motivi professionali che per diletto.
Ma papa Francesco, nonostante il consenso entusiastico sulla sua persona, è solo? È letto, compreso, seguito? Ci voleva un cardinale del Collegio, teologo della casa Pontificia, un domenicano sapiente e mite, acuto e moderno, pur avendo attraversato la storia, e la storia della Chiesa, dalla Resistenza al Concilio, dalla vicinanza a Giovanni Paolo II alla sintonia con Francesco. Un sacerdote cui porre con libertà ogni domanda, le più urgenti per il cristiano, per l'uomo di oggi. Dall'idolatria agli scandali, dalla bioetica alle apparizioni, dal demonio alla bellezza come via della verità. Un dialogo aperto, senza dogmatismi e giri di parole, che suscita altre domande, che conforta sulla speranza e sul destino buono del mondo, anche del nostro mondo.
Nella storia della scienza, della filosofia e della teologia ci sono dei motivi ricorrenti che, in diversi contesti socio-culturali, tornano confrontandosi, a volte scontrandosi, comunque intersecandosi. Uno di questi riguarda il nodo delle connessioni tra empirico e trascendente, o tra materiale e spirituale, oppure tra metodo scientifico applicato alle discipline del campo fenomenico e applicabilità di esso a discipline della sfera religiosa, valoriale e simbolica. Esiste una compatibilità tra la scienza che studia il cervello umano e (la neuroscienza) e la sfera spirituale dell'uomo? O per meglio dire la sfera religiosa e spirituale dell'uomo può essere solo spiegata con fenomeni chimici ed elettrici che avvengono nel cervello umano oppure anche attraverso fenomeni assolutamente inspiegabili attraverso la scienza?
Il volume, che prende spunto dal Liber ad Milites Templi. De Laude Novae Militiae di San Bernardo di Chiaravalle, deve la sua originalità al fatto che può essere letto come un testo di storia, per la ricostruzione che attinge alle fonti documentarie dell'epoca. Come un testo di spiritualità, per l'esegesi che attinge agli scritti di spiritualità monastica. Come un testo formativo alla Cavalleria, per l'analisi storica della dignità della Cavalleria e l'essenza morale della nobiltà. Ma anche come un testo di psicologia, per l'approfondimento del processo di individuazione della realizzazione della totalità del "Se" come pienezza umana e spirituale. Cambia il contesto ma non cambia l'uomo, che porterà sempre con se quel richiamo verso quell'Assoluto che è principio e fondamento della realtà. Ed è questo che San Bernardo di Chiaravalle con il suo libro consegna come mistico segreto ai Cavalieri del Tempio: la cura per la fragilità che produce una terribile e devastante malattia dell'anima.
Il volume è dedicato ai luoghi, agli spazi e alle immagini del Sacro nella città di Ferrara. Il libro, che usa un tono non accademico, spiega la interrelazione che esiste tra la società civile e gli spazzi sacri che, in una città come Ferrara, risulta particolarmente evidente. In particolare tale interrelazione si manifesta in modo ancora più marcato nel legame che esiste con la tradizione liturgica e culturale della Chiesa.
Un imponente lavoro in cui si spiega in cosa consiste la proverbiale e nota vocazione dei gesuiti alla conoscenza e alla istruzione. Quando si parla della Compagnia di Gesù e dei Gesuiti si pensa sempre a persone iperistruite plurilaurete e sapienti; in parte è vero e in parte è un luogo comune. Il fondatore Ignazio di Loyola ha più l'aspetto di un vagabondo che di un uomo colto e raffinato. Ignazio tuttavia nel tempo si convince che sia necessario lo strumento della cultura: l'aiuto apostolico offerto esige preparazione non solo spirituale, ma anche intellettuale. Da qui nasce la pedagogia ignaziana che è prima di tutto la stessa esperienza di questo uomo generoso, capace di mobilitare tutte le sue energie alla ricerca di una eccellenza umana, accademica, relazionale, convinto che il Regno di Dio meritasse il meglio.
Un romanzo che intreccia la storia di dieci donne del popolo vissute oltre settant'anni fa in un borgo toscano. Sono donne che l'autore ha voluto far risorgere. I loro mariti - operai, carbonai, fabbri, stagnini, fornai, muratori stanno in secondo piano, perché sono le donne che vivono l'intera giornata nelle case del borgo. Erano case? Era vita, quella? "Non chiamatele case" - vengono a raccontarci - "sono quelle dei Casalini, sopra le balze, appiccicate le une accanto alle altre, le une rette dalle altre. E ditelo voi se è stata vita, la nostra". Sono loro - Lina, Melita, Corrada, Sofia, Marianna e tante altre - a fare la storia del borgo, con i loro patimenti, le loro illusioni, le loro speranze attese e troppo spesso negate. L'autore le ha fatte risorgere, ma sono loro stesse che dicono alle donne di oggi: "Anche noi siamo parte integrante della vostra storia. Siamo le donne dalle lacrime asciutte: quelle che piangevano dentro".
Le riflessioni riportate in questi testi, sono maturate in 45 anni di esperienza al servizio delle associazioni per il servizio pastorale. La figura del sacerdote nelle associazioni o nei movimenti ecclesiali che si ispirano alla Dottrina Sociale della Chiesa, ha una grande importanza: è l'animatore pastorale, è la guida spirituale, è il richiamo ai principi cristiani, è l'accompagnatore nel quotidiano, è lo stimolo alla testimonianza, è il riferimento personale ed associativo. Occorre allora riconsiderare il concetto del "servizio" che trova riferimenti alla vita stessa di Gesù, "che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto di molti". Senza pretese, l'offerta della lettura di queste riflessioni può far nascere sicuramente nuovi stimoli e promuovere un nuovo impegno al servizio delle realtà da accompagnare.
Questo volume testimonia la fecondità che nell'ambito pastorale hanno le intuizioni e gli insegnamenti di colui che la Chiesa ha proclamato Santo e che ricordiamo come "il Papa della Famiglia". Le testimonianze concrete di coloro che hanno avuto il dono di incontrare San Giovanni Paolo II e collaborare personalmente con lui e di coloro che hanno accolto e messo in pratica il suo magistero, mostrano un rinnovamento efficace e promettente della pastorale familiare e confermano la preziosa eredità del suo insegnamento, che apre una prospettiva positiva e ricca.
Un calendario che accompagnerà il cristiano ogni giorno, attraverso la parola di Dio, nelle celebrazioni dell'Anno liturgico.
Di cosa parla un papa a tavola con i vescovi di un paese che sta visitando? Nonostante lo sviluppo mediatico e la informalità cui ci ha abituati papa Francesco, non è facile saperlo. Non ci sono registrazioni, appunti, trascrizioni. O almeno non nella maggioranza dei casi. Solo in un caso, solo per un Pontefice, o meglio per un santo, abbiamo la preziosa possibilità di rileggere e rivivere alcuni di questi momenti. Lo storico e ineguagliabile archivio sonoro della Radio Vaticana infatti custodisce alcune registrazioni di quei momenti. Brani di discorsi improvvisati da Giovanni Paolo II in ogni parte del mondo dai quali si traggono significative indicazioni su come il Concilio abbia cambiato il senso stesso della comunione tra i vescovi e con il Vicario di Cristo. Brani che raccontano, fin dall'inizio del pontificato, quale fosse l'ecclesiologia di Giovanni Paolo II anche attraverso dei riferimenti non specificamente dottrinali, ma attraverso le pagine della memorie di un vescovo, Wojtyla appunto, che aveva portato la Chiesa polacca a Roma perché nella Chiesa della sua patria c'era da sempre Roma. Polonia semper fidelis, un motto che molti di noi hanno imparato in quello scorcio di anni '70 che, per gli italiani in particolare, erano un'epoca buia. Terrorismo, crisi economica, parole che più di trenta anni dopo sono tornati prepotenti nelle pagine di cronaca.
Le rivelazioni che ispirano la composizione delle opere teologiche di Ildegarda di Bingen sono alla base anche dei 77 Carmina che costituiscono la Symphonia, ora in prima edizione italiana. Ildegarda nelle sue visioni ode musiche celestiali, assapora il canto delle schiere angeliche, percepisce l'ineffabile armonia del firmamento, e li riproduce affinché l'umanità ne possa godere. Le canzoni liturgiche della Symphonia celebrano il mondo celeste, il Padre, la Trinità, lo Spirito Santo, la possente virtù che è Carità, o Amore, un cospicuo numero canta la perfezione di Maria ed il suo ruolo essenziale nel progetto di Redenzione dell'uomo.
Età di lettura: da 7 anni.
Il rapporto tra la fede e i sacramenti è sempre stato al centro della riflessione teologica sin dall'epoca patristica: per quanto riguarda il Matrimonio, tuttavia, tale relazione ha sempre presentato singolari particolarità. L'originalità dell'articolazione tra dato naturale e sacramentale è oggi investito da nuove problematiche, quali, ad esempio, la richiesta del sacramento da parte di battezzati non più credenti o comunque lontani da ogni pratica ecclesiale. Proprio nel contesto della nuova evangelizzazione questo Colloquio intende approfondire il nesso sinergico tra fede e sacramento del matrimonio, ricordandosi che la fede "ha una struttura sacramentale" (Lumen Fidei, 40), come riuscire ad integrarli senza oscurare da un lato la dimensione naturale e dall'altro la nozione stessa di sacramentalità?
Questo non è un libro destinato ai bambini, ma ai genitori e ai maestri, per accompagnare i figli al Natale.Il potenziale pedagogico delle nostre feste è enorme e basterebbe da solo a fornire materia sufficiente per la catechesi famigliare: cioè, per la catechesi più importante! Non è un automatismo che la fede dei genitori passi ai figli, come molti dolorosamente sanno, ma è fuor di dubbio che se la Chiesa, fin dall'inizio, ha consentito l'amministrazione del Battesimo ai bambini, lo ha fatto proprio avendo presente "il buon diritto" e l'efficacia inimitabile di questo primario compito genitoriale. È l'esperienza di tutti gli operatori pastorali parrocchiali: dopo il regolamentare corso catechistico, anche se allungato fino allo spasimo, quella che resta, salvo rare eccezioni, è la fede dei genitori. È chiaro che si può parlare di trasmissione della fede ai figli (e quindi, a essere rigorosi, giustificare il Battesimo dato ai neonati), solo quando questa fede sussista. Per questo, specie nei nuovi movimenti, a fianco degli itinerari di riscoperta della fede riservati agli adulti e propiziati dal Concilio, rifiorisce sempre anche la catechesi domestica ai figli. È un'esigenza avvertita immediatamente da chi incontra il Signore e ben espressa da san Paolo, che pure non aveva figli nella carne: "Figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi" (Gal 4,19).
È grande la missione delle vostre famiglie: il futuro dell'uomo sulla terra è legato alla famiglia; il piano divino della Salvezza e la storia della Salvezza passano attraverso la famiglia! Così ogni famiglia cristiana si trova in missione. Questa è la missione della Verità. La famiglia non può vivere senza Verità, anzi essa è il luogo in cui esiste una sensibilità estrema per la Verità. Se manca la Verità nella relazione, nella comunione delle persone: marito, moglie, padri, madri, figli, se manca la Verità si rompe la comunione, si distrugge la missione... La famiglia è in missione, e questa missione è fondamentale per ogni popolo, per l'umanità intera; è la missione dell'Amore e della Vita, è la testimonianza dell'Amore e della Vita. E così, portando la testimonianza che è propria della famiglia in missione, voi portate dovunque la testimonianza della Trinità Santissima in missione. E così fate crescere la Chiesa perché la Chiesa cresce da questi due misteri (san Giovanni Paolo II).
Un testo per conoscere ed approfondire il messaggio di Fatima attraverso la storia delle apparizioni dell'Angelo e della Madonna, i messaggi comunicati da Maria, la spiritualità di Fatima, il senso della "Madonna pellegrina" e la preparazione al centenario delle apparizioni (1917 - 2017). Nella seconda parte del volume le preghiere a Maria: il Santo Rosario, la Via Crucis, le preghiere delle apparizioni di Fatima, quelle rivolte ai Santi Pastorelli e le frasi di Suor Lucia.
Il libro vuole essere un contributo scientificamente serio ad un tema che ha percorso la vita di numerose comunità cristiane nei mesi scorsi. I fatti sono noti. Dopo la pubblicazione della "Relazione fatta" dal Card. W. Kasper nel Concistoro segreto del 20 febbraio, si è accesa una forte discussione: se il divorziato-risposato, che abbia adempiuto precise e rigorose condizioni indicate nella relazione Kasper, possa accostarsi al sacramento della confessione, ricevere l'assoluzione pur continuando a rimanere nel suo stato di divorziato-risposato, e quindi ricevere l'Eucarestia. Su questo tema si erano già espressi due grandi teologi e patrologi: Cereti e Crouzel. Il primo, indagando sulla prassi della Chiesa primitiva, era ampiamente favorevole ad una riforma della Dottrina; il secondo invece sottopone le teorie di Cereti ad una critica sia sul metodo che sul contenuto. Il volume ripropone il testo di Crouzel, per la prima volta tradotto in italiano, in cui si esprimono le severe critiche a Cereti. La lettura dei saggi di Crouzel ha un valore intrinseco che va ben oltre la conoscenza delle teorie di Cereti. Chi non conosce il pensiero di Cereti trova comunque una fonte informativa su questo tema dalla quale non si può prescindere.
Ha scritto il romanzo piu' celebre del suo tempo, tenendo svegli a tarda notte bambini, operai, professori universitari, poeti, mistici. Ha immaginato continenti, razze, mostri, e ha valicato raramente i confini della sua citta'. Ha raccontato una storia per i suoi figli e i suoi amici, senza sapere che sarebbero stati milioni di persone. Ha ripreso antichi miti scovati in pergamene polverose, facendo respirare al Novecento una boccata d'aria fresca. Le destra e la sinistra se lo sono conteso a Woodstock e nei Campi Hobbit. Ha suscitato amori che durano per tutta la vita, e avversioni altrettanto violente. Ha ispirato Auden, Asimov, Stephen King, ma anche i Led Zeppelin, i Beatles, George R. R. Martin, e ovviamente Peter Jackson. Un padre, un artista, un cattolico monarchico innamorato degli alberi e del tabacco: questo e molto altro e' J. R. R. Tolkien, di cui la presente biografia letteraria, uscita a puntate su ''Il Foglio'' intende indagare, anche grazie a documenti mai pubblicati prima in Italia, l'affascinante segreto di chi, nel nostro stesso tempo, ha saputo trovare una porta d'accesso al regno della Magia. Ed e' tornato indietro a raccontarci.
Quando si parla della missione degli sposi cristiani, quasi sempre la si fa coincidere con il compito naturale che scaturisce dall'unione di un uomo e di una donna: sono chiamati a volersi bene, ad amarsi, a essere aperti alla vita. Se è così, la grazia sacramentale, la consacrazione nello Spirito, viene ridotta a una stregua di benedizione, perché funzioni bene tutto ciò che gli sposi cristiani hanno in comune con tutte le unioni uomo-donna. Così non compare però la bellezza e la novità donata dal sacramento delle nozze. Qual è l'originalità, la specificità di compito, di missione che gli sposi cristiani hanno nella Chiesa e nel mondo? Gli sposi acquistano un nuovo modo di essere, sono assunti con la loro realtà umana dentro l'amore stesso che lega il Verbo di Dio all'umanità e Cristo alla Chiesa. Perciò legittimamente possiamo dire: agli sposi, a cui Paolo nella "Lettera agli Efesini" si riferisce con l'espressione "mistero grande", viene affidata una "missione grande".
Ci sono domande che ti fanno compagnia per tutta la vita. Forse perché vivere è, in ultima analisi, nutrirsi delle relative risposte, che vanno a costituire l'orizzonte di senso nel quale si alimentano e si esprimono emozioni, idee, scelte. Sono gli interrogativi sul mistero della vita. Il libro presenta un viaggio immaginario che - attraverso i sentieri dell'utile, del bello e dell'amore - conduce alla scoperta delle soluzioni più significative, qui immaginate come "terre" o "dimore" dove, di volta in volta, è stato collocato il senso del vivere. L'intento è di conoscerle, ma anche di verificarne la corrispondenza ai desideri più profondi dell'animo umano; valutare cioè se sono conformi e proporzionate alle esigenze dell'"uomo nascosto in fondo al cuore" (1Pt 3,4), ovvero dell'uomo contemplato nella sua verità costitutiva. La narrazione viene affidata a varie forme espressive (racconti, soprattutto dialoghi, citazioni, simbologie...) al fine di rendere vivace e godibile l'esposizione dei temi via via trattati.
L'importanza di questo testo è dato dall'ampia scelta di testi della tradizione cristiana che parlano del matrimonio e dell'amore nel matrimonio, a partire dagli ebrei e dall'Antico Testamento, passando per i Padri fino alla chiesa attuale. Il libro mette in risalto la concezione del matrimonio come comunione di amore e di vita, fatta propria dal Concilio Vaticano II e dello stesso codice di diritto canonico.
Chiara d'Assisi, nella sua Forma di vita, riserva uno spazio importante al tema della povertà, come via privilegiata per crescere in uno stile umile, semplice, in cui Dio diventa l'unico protagonista. Tuttavia, limitare un tale amore - seppure eroico - alla sola dimensione materiale, non basterebbe a giustificarne la santità. Queste pagine si propongono di ampliare l'orizzonte per comprendere la povertà di Chiara come atteggiamento fondamentale di fronte a Dio, a se stessa, agli altri, alla vita. Leggendo gli eventi della sua storia, le fonti biografiche e gli scritti possiamo cogliere alcuni passaggi significativi, che di volta in volta hanno creato in lei qualcosa di nuovo e l'hanno trasformata, "di povertà in povertà", nell'immagine di Cristo. Un concreto itinerario di fede che oggi viene ad interrogare anche la nostra vita.
Immagini e testi di grandi autori: in queste pagine tutto racconta la gioia. Perché anche un sorriso può rendere più bella la nostra vita.
Immagine e testi di grandi autori: queste pagine raccontano la speranza e la serenità. Perché tutti noi abbiamo bisogno di ritrovare un attimo di pace.
"Un fatto certo, una data incerta". Il fatto certo, per chi ha fede, è che il Figlio di Dio verrà di nuovo a concludere la storia della salvezza. Verrà come giudice per dare a ciascuno, secondo le sue opere, la risurrezione e la vita o la morte eterna. Ma quando accadrà? Quali sono i segni da cui possiamo ragionevolmente dedurre che il ritorno di Cristo è vicino, che Egli è alle porte? L'autore - con una sintesi rigorosa e un linguaggio scorrevole - si propone di fare chiarezza su un tema centrale della vita di fede; a partire dai segni del nostro tempo, illuminati dalla Scrittura, siamo introdotti all'attesa dell'incontro finale con Cristo.
"Abbiamo voluto dare voce a migliaia di uomini e donne, noti e meno noti, che con noi hanno creduto, sperato e amato, piazza dopo piazza, comandamento dopo comandamento, e che con noi vogliono fecondare questo tempo di crisi dell'umano con una rinnovata vita spirituale e con un rinnovato idealismo cristiano. Riteniamo che sia ancora possibile dare credito alla laicità cristiana, specie nel tempo della crisi, per rifecondare le buone prassi che hanno fatto grande la nostra civiltà, ritrovando un codice etico e una piattaforma valoriale comune a tutti, credenti e non credenti."
"Il 25 novembre (1973) in Trento mons. Giuseppe Placido Nicolini compiva il suo Natale nell'eternità (...). Era sempre amabile e sorridente. Nulla mai per sé, tutto per gli altri. Nella sua casa ad ogni povero dava quanto aveva. Durante la seconda guerra mondiale il vescovado divenne l'asilo dei profughi e specialmente degli ebrei. Aveva la nobiltà dell'autentico benedettino e la povertà di un vero francescano. Tutti i giorni lasciava il vescovado per camminare col suo passo svelto e leggero per le vie della città: ai bimbi donava un dolce e a tutti un affettuoso saluto. Fu lui che ottenne che S. Francesco fosse proclamato Patrono d'Italia. Assisi la portava nel cuore e cercò ogni mezzo per innalzarla al più grande prestigio (...)." (Don Giovanni Rossi, in "Rocca", dicembre 1973)